scritto da Carlo Cassola
edizioni Einaudi
La storia narrata nel romanzo di Cassola si inscrive nella situazione storica italiana degli anni 1944-'48, anni di caos e forti tensioni politiche. L’Italia, che alla fine della guerra già guardava a un futuro repubblicano, si trovava però del tutto priva degli strumenti democratici per mantenere l’ordine e sostenere la cosa pubblica: si doveva quindi fare ancora affidamento sulle istituzioni monarchiche, pesantemente compromesse con il regime fascista e guardate con astio da gran parte della popolazione. La tensione sfociava spesso nella violenza, e proprio uno di questi scontri è al centro de La ragazza di Bube, partigiano nella zona di Firenze, a poco più di un mese dalla fine della guerra uccide un maresciallo dei carabinieri e suo figlio. Verrà condannato a quattordici anni di carcere e Mara, la fidanzata, lo aspetterà, cercando di trovare un significato a quel gesto di violenza che ha segnato così dolorosamente le loro esistenze.
Come si può intuire anche dal titolo, è proprio Mara la vera protagonista del romanzo. Bube è un compagno di lotta del fratello, Sante, ucciso dai tedeschi durante i mesi della Resistenza, e sulla via del ritorno si ferma a visitare la famiglia dell’amico. Mara ha solo sedici anni, è ancora una ragazzina immatura e inconsapevole: la guerra, l’arrivo degli Americani, i partigiani, tutto per lei diventa uno spettacolo da godere con la stessa curiosità avida ed egoista di un bambino al circo. Anche assistere all’innamoramento di Bube, questo «giovanottello timido» che ha vissuto e sofferto tanto e vuole atteggiarsi a uomo, per lei è un gioco divertente, un campo nuovo per sperimentare le armi della civetteria e potersi vantare con le amiche. Mara si ritrova fidanzata a Bube quasi senza accorgersene, senza esprimere esplicitamente una scelta, un’opinione. Bube era l’amico fraterno di Sante, è innamorato di lei, ed è una figura attraente e affascinante, con la sua storia di partigiano e quell’aria allo stesso tempo indifesa e agguerrita: il resto viene da sé, con la meccanica naturalezza dell’acqua che scorre. Così, quando Bube si macchia di un crimine che lo porterà al carcere, Mara si ritrova legata a lui per la vita, non più “Mara” ma, appunto, “la ragazza di Bube”, un ruolo che assorbe e comprende tutta la sua esistenza.
Ma proprio attraverso questa sofferenza si forma il carattere della ragazza, che si lascia alle spalle il mondo di sogni, desideri frivoli e fantasticherie dell’infanzia e diventa una donna, capace di guardare alla vita con coraggio e onestà. Cassola cala il romanzo in uno scenario di particolare ricchezza e complessità, ma il messaggio dell’opera vuole spingersi oltre la specifica contingenza storica: il significato della vita, del sacrificio e del dolore è ciò su cui il lettore riflette seguendo la vicenda di Mara e Bube. Quando, alle ultime battute del romanzo, la ragazza giunge ad esprimere la sua umile morale, nella semplice immediatezza delle sue parole possiamo avvertire tutto il peso di una consapevolezza raggiunta faticosamente, con impegno e sofferenza. «È cattiva la gente che non ha provato dolore — disse Mara — Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno».
Spero ti basti
Ciao
2007-01-20 20:44:18
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answer #1
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answered by Anonymous
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ti hanno già detto tutto quelli prima di me, pazienza per i 10 pt. ne prendo solo 2
2007-01-24 04:50:17
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answer #2
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answered by ilferroso x 6
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Intanto, leggitelo: scoprirai un grandissimo scrittore italiano e forse ti appassionerai alle sue storie, al suo stile asciutto. "La ragazza di Bube" è la storia di un amore vissuto durante la guerra partigiana, la vicenda romanticamente dura e reale di due giovani che vivono la lora relazione in pieno periodo bellico. Bube e Mara sono due figure affascinanti nella loro semplicità: pieni di ideali, ma anche di senso pratico. Sono due personaggi pieni di carattere che ti resteranno dentro. Buona lettura.
2007-01-22 04:31:33
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answer #3
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answered by Anonymous
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puoi guardarti il film tratto dal libro di Cassola... e farti una tua idea critico-analitica
2007-01-21 04:54:18
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answer #4
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answered by nogenius2001 3
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La Ragazza Di Bube
Carlo Cassola
Questo libro è stato molto bello; è la storia d'amore tra Mara, una giovane ragazza, e Bube, partigiano ricercato per la morte di un maresciallo e del figlio.
Mara nonostante tutto ama Bube anche se sulla sua strada si è presentato un altro possibile amore, Stefano.
Bube viene prima mandato al confine e poi al suo rientro viene messo in galera.
Questo non è un ostacolo per Mara e non le impedisce di sognare una vita felice con il suo amato Bube.
cosi ti va bene?
2007-01-21 00:02:42
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answer #5
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answered by Dontella c 6
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Titolo: La ragazza di Bube
Autore: Carlo Cassola
Editore: Giulio Einaudi
“La ragazza di Bube” è ambientato in Toscana, tra il 1944 e il 1948.Narra di Mara, figlia di un comunista e sorella di Sante, un partigiano morto durante la guerra. Narra di Bube, anch’esso partigiano, ex-compagno di Sante.
I due fecero conoscenza quando Bube, passò a casa di Mara per salutare la famiglia del suo caro compagno.
Così si videro alcune volte, si scrissero (poiché Bube viveva a Volterra, un po’ lontano da Monteguidi, dove abitava Mara) e poi nacque l’amore.
Successivamente Bube si trasferì a San Donato, perché a Volterra non si trovava più bene.
Più tardi accadde un fatto grave: un prete non aveva voluto far entrare Bube e i suoi amici partigiani in chiesa, così poi era arrivato un maresciallo fascista a dare man forte al prete, il maresciallo aveva iniziato a sparare all’impazzata e così Umberto, un partigiano ci aveva rimesso la vita. I ragazzi per vendetta allora uccisero prima il maresciallo e poi Bube ammazzò anche il figlio dello stesso.
Bube non poteva rimanere a San Donato, doveva tornare a Volterra, così Mara andò con lui, per conoscere la sua famiglia, e perché Bube le aveva promesso un paio di scarpe nuove.
Durante il viaggio sull’autobus verso Volterra, Bube fu incitato da molte donne a picchiare il prete Ciolfi, un fascista, e per non perdere il soprannome di “Vendicatore”, lo picchiò.
Una volta arrivata a casa di Bube, Mara rimase disorientata e sconvolta, perché sia la madre sia la sorella erano un po’ grossolane.
Durante il suo soggiorno in casa di Bube arrivò Lidori, un’ amico di Bube che disse che i carabinieri stavano cercando Bube per il fatto di San Donato e quindi doveva nascondersi, per ordine del partito. I tre così andarono in un capanno in campagna.
Ma poi vennero a sapere che Bube sarebbe dovuto scappare all’estero, perché in Italia non era più al sicuro.
Mara tornò a Monteguidi disperata, e passo lì un po’ di tempo, poi nell’autunno 1945 decise di traferirsi a Poggibonsi, da una famiglia per fare la ragazza di servizio.
A Poggibonsi conobbe Stefano, un ragazzo molto dolce, simpatico e rispettoso, e s’innamorarono. Ma Mara tenette duro e non si lasciò andare, perché lei si era promessa di rimaner fedele a Bube e di aspettarlo fino a quando fosse tornato in Italia.
Nel 1947 Bube, che era stato mandato in Francia, venne espulso, quindi fu arrestato alla frontiera. Mara ebbe un commuovente colloquio con Bube, poi tornò a Poggibonsi diede l’addio a Stefano e alla famiglia da cui stava e partì con il primo treno del mattino.
Mara seguì tutte le fasi del processo a Bube, e nell’episodio finale si intende che Bube è stato condannato a quattordici anni, sette sono già passati, gliene rimangono altri sette. Mara è rassegnata e cambiata, però è ancora ottimista, e fa dei progetti su quando il suo amato Bube uscirà dalla prigione.
Questo libro, nonostante sia un po’ complicato per quanto riguarda la percezione dei tempi, mi è piaciuto. E’ una storia drammatica in cui le vicende d’amore e quelle politiche si intrecciano in modo strettamente connesso.
E’ molto triste la storia di Bube, che è orfano, e da giovane era talmente ingenuo da fare dei reati senza pensarci, montandosi la testa. E così la sua violenza la paga, la paga cara. Ma la paga anche Mara, che è una ragazza innocente, che matura con l’amore legato al dolore.
Mara è un bel personaggio, che è sempre stata vicino a Bube, e che non l’ha abbandonato al suo destino.
Questo libro mi ha fatto capir bene che al di sopra dell’utile e della convenienza c’è la legge della fedeltà , che Mara ha rispettato seriamente.
2007-01-20 20:44:28
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answer #6
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answered by sunsweet 2
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La ragazza di Bube
La ragazza di Bube di Carlo Cassola viene scritto nel 1959 e pubblicato nel 1960. Sono trascorsi quindici anni dalla fine dell'esperienza resistenziale. Raccontando la storia di Mara e Bube, Cassola analizza il rapporto tra politica e morale, che risolve nel sentimento.
Carlo Cassola, nato il 1917 a Roma, passa l’infanzia e combatte la guerra partigiana nella Maremma toscana, dove ambienterà gran parte della sua narrativa.
La ragazza di Bube è ambientato in Toscana nella Val d'Elsa, tra il 1944 e il 1948 subito dopo la Liberazione. Bube, è un ex-partigiano valoroso che, finita la guerra, torna a casa e va a far visita alla famiglia del compagno Sante, ucciso durante la lotta. Bube deve parlare con il padre di Sante, militante comunista. Così conosce la sorella di Sante,Mara. I due si vedono alcune volte, si scrivono (poiché Bube vive a Volterra, un po’ lontano da Monteguidi, dove abita Mara) e poi sboccia l’amore. Successivamente Bube si trasfersce a San Donato, perché a Volterra non si trova più bene. Sono entrambi ancora nel pieno della loro giovinezza, ma la vita dei due innamorati è travagliata, segnata e condizionata profondamente dalla violenza di Bube. Accaddero invero due fatti gravi: una sera Bube incontra padre Ciolfi, un vecchio prete fascista che, era scappato da Volterra;assieme allo sprezzo che prova per lui in quanto fascista,Bube è mosso da pietà per il prete che conosceva sin da piccolo,fa finta di non vederlo e lo protegge anche da alcune persone che lo malmenavano, fino a quando l’accanimento popolare non risveglia in lui la natura aggressiva del “Vendicatore”;ma il fatto più tragico che poi grava su tutta la vicenda nasce a San Donato da una discussione tra comunisti ed un maresciallo dei carabinieri,il diverbio si risolve in una sparatoria nella quale trovano la morte un compagno di Bube, il maresciallo ed il figlio del maresciallo,quest’ultimo ucciso dallo spregiudicato Bube.Questi fatti irrazionali e dolorosi si mescolano con il fiorire dell’amore dei giovani, e quindi tanto nella vita di Bube quanto di riflesso in quella di Mara. La ragazza che ha accettato la corte di Bube quasi per caso, per curiosità , si trova coinvolta in una vicenda che le sconvolge la vita. Durante il suo soggiorno in casa di Bube arrivò Lidori, un amico, dicendogli che i carabinieri lo stavano cercando per il fatto di San Donato e che quindi doveva nascondersi, per ordine del partito. I tre così andarono in un capanno in campagna.Ma poi vennero a sapere che Bube sarebbe dovuto scappare all’estero,in Francia, perché in Italia non era più al sicuro.Mara torna a Monteguidi disperata, e passo lì un po’ di tempo, poi nell’autunno 1945 decide di trasferirsi a Poggibonsi, da una famiglia, per fare la ragazza di servizio. Rimasta sola, Mara comincia a riflettere sul suo rapporto con Bube ed è combattuta fra il padre che la incoraggia e la madre che cerca di allontanarla dal pensiero di un amore doloroso. A Poggibonsi conosce Stefano, un ragazzo molto dolce, simpatico e rispettoso, e s’innamorano. Ma Mara tiene duro e non si lascia andare,in quanto si era promessa di rimaner fedele a Bube e di aspettarlo fino a quando fosse tornato in Italia. In effetti, Mara è stata tentata di cambiare idea da Stefano che con la sua cultura superficiale e i suoi modi gentili, ha colmato, per un breve periodo la sua solitudine, ma quando Bube viene condannato decide di essere per sempre la sua donna, di aspettarlo per dare l’affetto e l’amore ad un uomo che ha commesso un grave errore. Nel 1947 Bube viene espulso dalla Francia ed è arrestato alla frontiera. Mara ha un commovente colloquio con Bube, poi torna a Poggibonsi per dare l’addio a Stefano e alla famiglia da cui stava. Così parte con il primo treno del mattino per andare dall’amato. Mara segue tutte le fasi del processo a Bube, e nell’episodio finale si intende che Bube è stato condannato a quattordici anni, sette sono già passati, gliene rimangono altri sette. Mara è rassegnata e cambiata, però è ancora ottimista, e fa dei progetti su quando il suo amato Bube uscirà dalla prigione.
Emerge netta la suddivisione interna del romanzo, se la prima metà è completamente dominata dalla figura di Bube, nella seconda è prepotentemente Mara la protagonista.
La vicenda è riferita, oltre che ad eventi storici realmente accaduti, anche a personaggi realmente esistiti, Mara e Bube infatti furono individuati, ritrovati ed interrogati. Ciò favorì il grande successo dell’opera.
Ambientato in Toscana nella Val d'Elsa, tra il 1944 e il 1948, “La ragazza di Bube” si presenta come romanzo al centro del quale è la narrazione della storia di una generazione, quella che con la Resistenza ha effettuato la scalata al potere divenendo protagonista della vita democratica della repubblica.
Mara, sedicenne nata da una famiglia partigiana, emblema femminile, in quanto forte e vulnerabile allo stesso tempo, procede nel romanzo in una crescita che la vede dapprima: impulsiva, audace ed impudente e poi, dopo aver percorso una strada fatta di dolore ed amore, matura. Segno di maturità è infatti la scelta che opera alla fine del romanzo, quando rifiuta l’amore di Stefano che le assicura un futuro, riconoscendo gli errori di Bube si sacrifica e decide di ripagarlo con la fedeltà e l’amore eterno riponendo la sua fiducia nella speranza di un futuro migliore.
Bube, al secolo Arturo Cappellini, nato da famiglia povera, è un giovane timido e molto semplice, ma anche valoroso partigiano, che ha trovato nella guerra un’immagine di sé che lo gratifica. La sua freddezza e determinazione in battaglia lo hanno qualificato come il “Vendicatore”. Lasciatosi conquistare e trascinare dall'ideologia del partito anche a guerra finita, un forte sentimento di fedeltà e di cameratismo lo porta a perpetrare l’aggressività . Così, animato dalla speranza di miglioramento rappresentata dalla Resistenza, dopo essere stato coinvolto nei due gravi episodi prima descritti ed essere stato abbandonato al suo destino, il povero Bube si sente tradito dal suo partito,in quanto questo non lo ha difeso. Rappresentando così una generazione sconfitta nella sua giovinezza.
Sin dalle sue prime raccolte l’autore mostra uno stile secco, essenziale, un tentativo di dare concretezza a quei segni della vita segreta cui lo scrittore può giungere per intuizione, superando nel conforto della solidarietà umana la pena di vivere. Il narratore espone i fati in terza persona e la focalizzazione risulta interna. La prevalenza è di discorso diretto con presenza di discorso indiretto libero. Frequente è l’uso di analessi, utilizzata come sovente per riportare alla memoria dei personaggi eventi ed emozioni passate e per dare informazioni e suscitare sensazioni nel lettore. L’uso di un lessico vicino alla lingua dell’uso e di periodare breve spezzato da frequenti segni di interpunzione favorisce con la paratassi una lettura lenta che si sofferma sull’aggettivazione descrittiva.
Tutto ciò permette al lettore oltre che la lettura piacevole di una storia con intreccio amoroso ma anche la possibilità di confrontarsi con una realtà politica e sociale molto complessa quale è quella del dopoguerra.
2007-01-20 20:52:15
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answer #7
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answered by ilaria 2
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2007-01-20 20:45:29
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answer #8
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answered by parole0 5
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