English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

e cos'è di preciso?

2007-01-15 23:21:49 · 28 risposte · inviata da Anonymous in Società e culture Religione e spiritualità

28 risposte

Si esiste; sei tu; non qualcosa di divisibile al momento della morte! Ma andiamo per ordine, vuoi?
I termini nelle lingue originali (ebr. nèfesh; gr. psychè [ψυχή]) usati nelle Scritture indicano che “anima” è una persona, un animale o la vita della persona o dell’animale.
Le connotazioni che il termine italiano “anima” richiama di solito alla mente della maggioranza delle persone non sono in armonia con il significato dei termini ebraico e greco usati dagli ispirati scrittori biblici. Questo fatto è sempre più largamente riconosciuto. Già nel 1897, nel Journal of Biblical Literature (vol. XVI, p. 30), C. A. Briggs, in seguito a una particolareggiata analisi dell’uso di nèfesh, osservava: “Anima nell’uso che se ne fa attualmente . . . dà di solito un’idea molto diversa dal significato di נפש [nèfesh] in ebraico, ed è facile che l’incauto lettore fraintenda”.
Qual è l’origine della dottrina secondo cui l’anima umana sarebbe invisibile e immortale?
La difficoltà sta nel fatto che i significati comunemente attribuiti al termine italiano “anima” derivano primariamente non dalle Scritture Ebraiche o Greche Cristiane (i cosiddetti Vecchio e Nuovo Testamento), ma dall’antica filosofia greca, in effetti dal pensiero religioso pagano. Il filosofo greco Platone, per esempio, cita queste parole di Socrate: “Se cioè l’anima si diparte pura dal corpo, nulla del proprio corpo traendo seco, . . . non se n’andrà ella a ciò che le è simile, cioè, dico, all’invisibile, al divino, all’immortale, all’intelligente, dove giunta potrà essere in realtà felice, libera ormai da vagamenti e da stoltezze e paure . . . e insomma da tutti i mali umani; e veramente . . . potrà trascorrere il rimanente tempo in compagnia degli dèi?” — Fedone, 80, e; 81, a.
In netto contrasto con l’insegnamento greco della psychè (anima) immateriale, intangibile, invisibile e immortale, le Scritture spiegano che sia psychè che nèfesh, quando si riferiscono a creature terrene, significano qualcosa di materiale, tangibile, visibile e mortale.

Un’enciclopedia cattolica fornisce queste interessanti informazioni sul termine ebraico e su quello greco resi “anima” nella Bibbia: “Anima nel VT [Vecchio Testamento] è nepeš, nel NT [Nuovo Testamento] [psyché]. . . . Nepeš viene da una radice che probabilmente significa respirare, e quindi . . . dato che il respiro distingue i vivi dai morti, nepeš finì per significare vita o sé o semplicemente vita individuale. . . . Non c’è dicotomia [divisione in due parti] fra corpo e anima nel VT. L’israelita vedeva le cose in modo concreto, nella loro totalità, e così considerava gli uomini come persone e non come composti. Il termine nepeš, benché tradotto con la nostra parola anima, non significa mai l’anima distinta dal corpo o dalla persona singola. . . . Il termine [psyché] è la parola che nel NT corrisponde a nepeš. Essa può significare il principio della vita, la vita stessa, o l’essere vivente”. — New Catholic Encyclopedia.
Puoi quindi vedere che alla morte la persona fino ad allora viva, cioè l’anima vivente, cessa di esistere. Il corpo ritorna alla “polvere”, agli elementi della terra, o in maniera graduale attraverso la sepoltura e la successiva decomposizione o in maniera rapida attraverso la cremazione. Geova disse ad Adamo: “Polvere sei e in polvere tornerai”. (Genesi 3:19)

Molti confondono ‘Anima’ con ‘Spirito’, pensando che si equivalgano; ma non è così! ‘Spirito’, a differenza di ‘anima’ ha origine dal sostantivo greco pnèuma (spirito) che a sua volta deriva dal verbo pnèo, che significa “respirare” o “soffiare”, e si ritiene che anche l’ebraico rùach (spirito) derivi da una radice che ha lo stesso significato. Quindi rùach e pnèuma significano fondamentalmente “alito” o “respiro”, ma hanno anche molti altri significati. (Confr. Abacuc 2:19; Apoc. o Riv. 13:15). Possono indicare anche il vento; la forza vitale delle creature viventi; il proprio spirito; persone spirituali, inclusi Dio e le creature angeliche; e la forza attiva di Dio, o spirito santo. (Confr. L. Koehler e W. Baumgartner, Lexicon in Veteris Testamenti Libros, Leida, 1958, pp. 877-879; Brown, Driver e Briggs, A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament, 1980, pp. 924-926; G. Kittel, Grande Lessico del Nuovo Testamento, Brescia, 1975, vol. X, coll. 767-1103). Tutti questi significati hanno qualche cosa in comune: si riferiscono a ciò che è invisibile agli occhi umani e che rivela forza in movimento. Questa forza invisibile è in grado di produrre effetti visibili.
Considerando come stanno le cose dobbiamo concludere che dopo la morte non ci sia più vita?
Si, è così!
Il CREATORE dell’uomo però, il suo Datore di vita, garantisce di persona che la morte non pone necessariamente fine alla vita per sempre. Com’è dunque possibile una vita dopo la morte? È possibile perché la persona morta è nella memoria di Dio. Geova (nome proprio di Dio) ha il miracoloso potere e la capacità di creare gli esseri umani, per cui non dovremmo sorprenderci che possa conservare nella sua memoria il modello di vita dell’individuo. Sì, qualsiasi prospettiva di tornare in vita è nelle mani di Dio.
Questo è il senso della parola “spirito” quando si legge che esso torna al vero Dio che l’ha dato. Descrivendo questo fatto, l’ispirato scrittore del libro biblico di Ecclesiaste spiega: “Quindi la polvere torna alla terra proprio come era e lo spirito stesso torna al vero Dio che l’ha dato”. — Ecclesiaste 12:7; per di più Dio ci assicura che è possibile non solo vivere di nuovo per un tempo limitato, ma vivere con la prospettiva di non dover più morire!
L’apostolo Paolo si espresse con parole semplici ma piene di fiducia quando disse: ‘Dio ne ha fornito garanzia a tutti in quanto ha risuscitato Cristo Gesù dai morti’. — Atti 17:31. Abbiamo fondati motivi per credere al di là d’ogni dubbio, che Geova opererà la risurrezione in un tempo da lui stabilito, un tempo ormai non più remoto. Ovviamente non posso dirti altro per ragioni di spazio, e poi perché non era questo l’argomento cui verteva la tua domanda; ma avevo piacere dirtelo.
Se dunque vorrai sapere dell’altro, ponimi tutte le domande che vuoi scrivendo al mio indirizzo. Se non altro, spero di averti dato una risposta soddisfacente.
Cordialmente!

2007-01-16 04:51:02 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

No, non esiste, almeno nella concezione che se ne ha si solito.

Esiste certo una coscienza di sé, che gli animali intelligenti hanno, e quindi non solo l'uomo. Ma essa pare essere data da meccanismi fisiologici.
Infatti nei momenti in cui il cervello subisce danni, c'è una perdita di coscienza, e anche i classici vuoti di memoria o stato di incoscienza collegabili a quel momento preciso, o più, a seconda del danno.
Questo significa che con la morte, cessa l'attività celebrale e con la conseguente morte delle cellule celebrali si interrompe anche la coscienza di sé.

Ovviamente possiamo chiamare questa facoltà "anima", ma nella consapevolezza della sua NON eternità.

2007-01-16 07:36:26 · answer #2 · answered by Lorenzo 2 · 3 1

Secondo me no, dopo la morte non resta niente, se non il ricordo di ciò che siamo stati o abbiamo fatto da vivi.

2007-01-16 07:31:04 · answer #3 · answered by Sintetico 4 · 2 0

Nelle Scritture Ebraiche, la parola tradotta “anima” è nèfesh. Il suo equivalente nelle Scritture Greche è psychè. La Bibbia usa la parola “anima” in molti modi. Genesi 9:5 dice: "richiederò il sangue delle vostre anime”. Qui si dice che l’anima ha il sangue.
Esodo 12:16 dice: “Solo ciò che ogni anima ha bisogno di mangiare, solo questo si potrà fare per voi”. In questo caso si dice che l’anima mangia.
La Bibbia mostra anche che l’anima è mortale, che muore. “Quell’anima dev’essere stroncata dal suo popolo”. (Levitico 7:20)
“Non venga verso alcun’anima morta”. (Numeri 6:6)
“Le nostre anime devono morire”. (Giosuè 2:14)
“Ogni anima che non ascolterà quel Profeta sarà completamente distrutta”. (Atti 3:23)
“Ogni anima vivente morì”. — Rivelazione 16:3.

L’uso che la Bibbia fa di nèfesh e di psychè mostra che l’anima è la persona o, nel caso degli animali, la creatura. Non è una qualche parte immortale dell’individuo.
Anzi, nèfesh è usata persino in riferimento a Dio stesso:
“La Sua anima certamente odia chiunque ama la violenza”. — Salmo 11:5.
In Genesi 2:7 leggiamo:
"E Geova Dio formava l’uomo dalla polvere del suolo e gli soffiava nelle narici l’alito della vita, e l'uomo DIVENNE un’anima vivente."
Il racconto non dice che Dio infuse nell’uomo un’anima immortale. Dice che quando la potenza di Dio infuse energia nel corpo di Adamo, egli “divenne un’anima vivente”.
Perciò l’uomo è un’anima. Non ha un’anima.

Per di più, se Adamo fosse stato creato con un’anima immortale che, qualora egli avesse peccato, sarebbe stata tormentata per sempre in un inferno di fuoco, perché non fu avvertito di questo? Perché gli fu detto solo che sarebbe morto e ritornato alla polvere? Come sarebbe stato ingiusto condannare Adamo a un’eternità di tormenti per la sua disubbidienza, senza però avvertirlo in anticipo! Ma presso Dio “non è ingiustizia”. (Deuteronomio 32:4) Non c’era bisogno di avvertire Adamo circa un inferno di fuoco per le anime immortali dei malvagi. Un tale inferno non esisteva, come non esistevano anime immortali. (Geremia 19:5; 32:35) Non esiste alcun tormento eterno nella polvere del suolo.

2007-01-16 07:29:29 · answer #4 · answered by Out 5 · 3 1

Bravo Lorenzo.
E' il nostro modo di essere "persone".
Ma anche nelle attività apparentemente più ASTRATTE è rintracciabile l'attività dei neuroni, le attività fisiche e chimiche che avvengono nel cervello e fanno sì che diventino azioni della "mente".
Dunque, è la neurofisiologia che ci spiega la cosiddetta "anima".
Poi, quando finiscono le attività vitali, finisce tutto.

L'anima, semplicemente, non esiste.

(proviamo a ragionare al contrario: i folli ne sono privi? e le persone in coma profondo? e l'embrione?....)

2007-01-16 10:02:45 · answer #5 · answered by lunapiena 5 · 1 0

l'anima è la sede dello spirito

2007-01-16 07:50:43 · answer #6 · answered by Emi 3 · 1 0

Dicono che subito dopo la morte si perdano 21 grammi di peso... E dico che quello è il peso dell' anima...

Secondo me esiste.
L' anima è quello che siamo noi: passioni, sentimenti, emozioni, pregi e difetti del nostro carattere, che vivrà in eterno, dopo la morte del corpo, l' involucro che la contiene...

2007-01-16 07:31:07 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 0

si e dovrebbe pesare 21gr....:-) scherzi a parte bella domanda....

2007-01-16 07:29:59 · answer #8 · answered by fai! 5 · 1 0

certo che esiste
è il nostro io più profondo in una dimensione dove non c'è spazio e tempo, ma per evolversi ha bisogno di un corpo che viva nella realtà spazio temporale dal quale attinge informazioni per la sua evoluzione.

2007-01-16 07:28:06 · answer #9 · answered by Giorgione 2 · 1 0

la risposta e' dentro di te...ma e' quella...

2007-01-16 07:26:19 · answer #10 · answered by alessia a 3 · 1 0

esiste.
una cosa astratta che ti permettere di vivere

2007-01-16 07:25:13 · answer #11 · answered by KapitanoKirk 6 · 1 0

fedest.com, questions and answers