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I fratelli Pleuf-dans-l’oeuf sono scappati! Quando? Questa sera, prima di cena. In cucina ho sentito dire che il direttore ha chiamato la gendarmeria. “Silenzio!” L’urlo rimbombò in tutto il dormitorio. Ci tirammo le lenzuola sul viso e quella notte sognammo intensamente. Pleuf-dans-l’oeuf le grand e Pleuf-dans-l’oeuf le petit soli in un attimo. Cinque minuti più tardi attraversano la Petite Source e, più in là, la Grande Source. Si inoltrano nella macchia più fitta, aggirano il muro di rovi e sono già sul Mont Cacao. Oltre questo monte, così chiamato soltanto dai ragazzi del Préventorium, diventa più difficile immaginare la loro corsa. La notte è calata. Forse si sono fermati, ma sicuramente guardano le stelle. Pleuf-dans-l’oeuf le petit si accuccia contro il fratello maggiore e dice singhiozzando: “Mamma!” Il fratello lo stringe tra le sue braccia e piangono assieme.

2007-01-15 05:40:00 · 3 risposte · inviata da Lino41 6 in Relazioni e famiglia Famiglia

Mi sveglio. Penso: “Dove saranno adesso?” Attraverso la finestra vedo le stelle d’agosto, le stesse stelle che guardano loro.

Forza ragazzi che ce la fate!

Ce l’avranno fatta?

2007-01-15 05:40:21 · update #1

3 risposte

Ce l'hanno fatta!
Mi ricordo benissimo quella notte, non avevo sonno e le nuvole che passavano nervose davanti alla luna mi mettevano una strana inquietudine, come un presagio.
Decisi di uscire dal mio chalet, e di fare una passeggiata nel Bosco delle Cento Querce.
Udii da lontano una voce soffocata: "Mam-ma, mam-ma" riuscii a stento a capire.
Incuriosito mi incamminai nella direzione della voce e dopo pochi passi vidi una scena che rimarrà per sempre impressa nella mia memoria: due ragazzini spauriti, tremanti, malvestiti e di un pallore che la luce della luna faceva sembrare ancor più spettrale.
Si incoraggiavano l'un con l'altro abbracciandosi, ma non potevano trattenere le lacrime, che scendevano sui loro visi come perle nella notte.
Si sentivano da lontano abbaiar di cani e ringhiar di uomini che frugavano dovunque.
Capii subito la situazione: erano fuggiaschi, riusciti chissà come e chissà perchè a scappare dal famigerato Preventorium, l'orribile luogo che rinchiudeva nelle sue fredde e spoglie mura la vita di tanti giovani.
Svelto, li convinsi a seguirmi e li nascosi ai gendarmi, sfruttando una intercapedine sotto il pavimento dello chalet.
Quando, dopo alcuni giorni, nessuno pensava più che fossero nella zona, li portai nella stazione della città più vicina e gli comprai il biglietto per la destinazione che mi dissero e della quale, ormai, non ricordo più il nome.
Da allora non ne ho mai più saputo niente, saranno arrivati?
Avranno cambiato destinazione?
La sorte sarà stata loro amica oppure ancora una volta contraria?
L'unica cosa di cui sono certo, è che non sono mai più tornati al Preventorium.

2007-01-15 11:45:31 · answer #1 · answered by kerplan 5 · 1 0

la libertà è lì a due passi oltre il fiume,basta guadarlo nel punto meno profondo ed intanto le stelle stanno a guardare... c'è solo il rumore dell'acqua che scorre,nemmeno il vento stasera .Cosa ci sia oltre non lo sanno,non lo sa nessuno,si vede una fitta impenetrabile coltre di alberi .Alle spalle c'è ancora la prigione col suo muro di rovi alto fino al cielo,davanti la foresta scura ma la libertà...

2007-01-15 14:19:29 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

adesso camminano lungo la galleria, passi veloci, il fiato corto li separa da quei pochi passi verso la libertà. Improvvisamente una brezza accrezza i loro volti ancora rigati dalle lacrime adesso piangono a dirotto...ci sono riusciti...ma sono soli nella notte stellata.

2007-01-15 13:55:39 · answer #3 · answered by rosakroce5000 6 · 0 0

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