Non esistono genitori " perfetti", tutti fanno i loro errori e non x questo possiamo condannarli. Arrivati ad un certo punto della vita bisogna imparare ad essere" genitori di sè stessi", il che significa che se come te ,ci si rende conto di avere problemi ,bisogna lavorare su sè stessi x cambiare quello che che di noi non ci piace. Hai detto bene, devi imparare ad accettarti e da lì potrai iniziare ad operare dei cambiamenti se davvero lo vorrai.. Sai se ti fossilizzi nelle " colpe" dei genitori ti creerai un alibi x non agire e potresti cadere nel vittimismo. I sentimenti negativi che attualmente provi ti fanno solo male, non ti aiutano xchè il risentimento, il disprezzo provocano solo infelicità a chi li prova.
Il "potere" ( non inteso in senso letterale) dei genitori è immenso , possono creare o distruggere un figlio/a involontariamente ma c'è anche quella che si chiama risposta all'ambiente familiare. Che significa? Significa che in una famiglia , non tutti i figli vengono su allo stesso modo pur avendo avuto gli stessi input.In questo processo un fattore importante è dato dal temperamento che è un fatto esclusivamente genetico. In altri termini se è vero che un genitore ansioso trasmette ansia è anche vero che non tutti i figli cresceranno ansiosi, un figlio con un temperamento forte non avvertirà i segnali inviati dai genitori.
Io direi "perdona" i tuoi genitori se involontariamente ti hanno creato dei problemi, "perdona" te stessa , impara a volerti bene, inizia la tua crescita spituale liberandoti dai pensieri sul loro comportamento. Tu potrai fare molto x te stessa se lo vorrai , dipende solo da te.
Auguri
2007-01-15 06:41:02
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answer #1
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answered by sun 7
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Condivido ciò che sun ha sintetizzato bene, mi differenzio per qualcosa riguardo ai genitori: uno perché non sempre hanno la stessa disposizione versi i figli poichè le caratteristiche specifiche dei figli li colpiscono in modo diverso, condivido che danno il solito imput,e quello è il limite, poichè ogni figlio, avendo un temperamento diverso ha bisogno di imput diversi; il figlio tranquillo ha bisogno di azioni diverse rispetto al figlio vivace. Quindi ribadisco anch’io il concetto che ogni genitore cerca di fare il massimo, ti porta fino ad un punto e da quel punto in poi c’è la la liberta e la responsabilità del figlio di prendere in mano la propria vita e cambiare ciò che ritenine giusto cambiare sviluppare qualità che vuole migliorare e perchè no, scoprirne di nuove.
OGNI ESSERE UMANO HA DENTRO DI SE TUTTO E MOLTO DEL DOLORE CHE ABBIAMO E’ DOVUTO ALL’IGNORANZA DI CIO’ CHE SIAMO IN REALTA’ E SCOPRIRLO E’ IL COMPITO CHE CI AFFIDA LA VITA. OGNI ESSERE UMANO DEVE RAPPORTARSI AL PROPRIO NUCLEO DI SOFFERENZA ED E’ NEL MODO CHE CI RAPPORTIAMO CON ESSO CHE DECIDIAMO IL NOSTRO SVILUPPO SE EVOLUTIVO O INVOLUTIVO
Non so se si è capito, ma io ho fiducia nelle potenzialitÃ
dell'essere umano e penso che il suo compito sia di migliorarsi, mi sembra che tu stia cercando questo, perciò ti dirò qualche idea e la mia esperienza.
Noi siamo il frutto della combinazione del nostro temperamento, dell’educazione ricevuta dai genitori, dei valori sociali che hanno percorso l’epoca di formazione, delle esperienze vissute ed in questo contesto si formano quelle che si chiamano subpersonalità ,( prendo il termine in prestito da una psicologia umanistica), ma l’avevano capito anche gli antichi, le maschere con le quali si rappresentavano nel teatro forse erano la rappresentazione fisica di questo concetto.
A questo punto ti parlerò della mia esperienza di come ha provato a portare in pratica i concetti mentali che avevo appreso ed elaborato e di cosa ho cercato di cambiare in me per migliorare la mia comunicazione, per cominciare a comprendere meglio la persona con la quale mi stavo relazionando.
Ho cercato di uscir fuori dal concetto di colpa, provando a non colpevolizzare me ma neanche l’altro, perché la colpa è una bella donna che nessuno vuole avere, questo dice il proverbio e se si batte questa strada la persona che hai davanti si chiude e si chiude quindi anche la possibilità di dialogo. Quindi ho provato a trattenere l’impulso di sfogarmi a parole quando potevo permettermi le parole, oppure cercando di impedire l’impulso alla costruzione di pensieri negativi sull’altro quando non potevo parlare; mantenevo invece l’attenzione su quanto stava accadendomi a livello interiore (è stato duro trattenere questa emozione perché faceva male); ho cominciato con le emozioni più piccole e poi con l’allenamento il controllo è riuscito gradatamente anche con quelle di intensità superiore, questo mi ha permesso di individuare, con il tempo, il nucleo di sofferenza da cui partiva e cominciare a dargli un nome; ne ho dovuti dare tanti prima di arrivare a questo attuale che si chiama “il bisogno di riconoscimento”, poiché c’è in me,( ma mi sembra di essere in numerosissima compagnia), nasce dal desiderio di essere amata incondizionatamente, ma solo pochi fortunati esseri umani hanno la capacità di amare incondizionatamente, e quindi questo desiderio raramente viene colmato, mi è rimasta sempre la fame, ho finito col pensare di non essere degna di amore e quindi a mia volta non mi sono amata ed ho bisogno che sia qualcun altro a dirmi che sono OK, devo imparare ad amare me quando sarò in grado di amare me potrò amare l'altro. Non sono uscita fuori dal bisogno di riconoscimento ma non fa più molto male, mentre prima non sapevo che nome avesse quella sofferenza adesso quando compare è un po’ in me ma un po’ fuori di me, è come nel film “A beautifull mind”, non so se l’hai visto: il protagonista,( è la storia vera di un nobel in matematica), aveva delle allucinazioni, non avendo amici se ne era creato uno mentale, ma aveva imparato a riconoscere la sua allucinazione, non potendola annullare l’accoglieva ma non poteva più avere effetto su di lui poiché la riconosceva come tale.
Concluderò dicendoti che spesso la sofferenza psicologica, è dovuta alla complessità della persona, la complessità è difficile da gestire ma è anche fonte di ricchezza; durante i miei anni di dubbi tante volte mi è sembrato di vedere la luce e poi di nuovo il buio, ma poi di nuovo ritornava il giorno e di nuovo il buio, quando ad un certo punto ho trovato corsi di psicologia umanistica (è una psicologia che ha una visione positiva dell’essere umano e cerca di dargli gli strumenti per integrare la personalità , una volta integrata la personalità pensa che l’essere umano abbia la possibilità di accedere al transpersonale); qui ho potuto trovare persone che per i più diversi motivi avevano voglia di migliorare la loro conoscenza e lavorando nel gruppo ho velocizzato l’apprendimento; poi ad un certo punto mi sono accorta che quel tipo di lavoro non mi portava più tanto frutto, con i pensieri arrivavo fino ad un certo limite di comprensione, ed è nato il desiderio di affidarmi al divino. Ho riscoperto il Vangelo e questa è ancora un’altra strada, per cui se hai la fortuna di avere fede e questa potrà aiutarti molto, poiché secondo me le religioni sono nate per sconfiggere l’ignoranza che ci affligge e guidarci verso una vita terrena piena ed appagante; qui dovrei spiegare cosa intendo per pienezza ma dovrei scrivere ancora molto, pertanto chiudo augurandoti buon lavoro e siccome ho bisogno di riconoscimento, mi auguro di esserti stata in qualcosa utile.
2007-01-15 21:08:23
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answer #2
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answered by bianca 3
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essere genitori è il mestiere più difficile che ci sia te lo posso assicurare io che lo sono e da tempo. ho vissuto anch'io momenti più o meno come i tuoi quando ero giovane e soltanto a distanza di anni ho capito invece l'amore che mi hanno dato i mie genitori, le cose che mi hanno trasmesso, ed essere timidi impacciati insicuri nn vuol dire che sia solo causa causa loro, certamente essi hanno fatto del loro meglio per questo per quanto possano avere sbagliato non li posso incolpare di come sono, io posso cambiare basta essere consapevoloi dei propri limiti, abbi fiducia in te stessa tu non sei inferiore a nessuno ciaoooooooooooo
2007-01-15 06:45:07
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answer #3
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answered by snauders 2
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Forse avrei fatto meglio a non risponderti... Non lo faccio certo per i due punti o per i dieci (non me ne frega proprio niente). Rispondo alla tua domanda per esternarti tutto il mio rammarico leggendo quello che scrivi dei tuoi genitori. Verso di loro si può avere un certo rifiuto (sempre discutibile) appunto per come siamo cresciuti... Da questo a dire di disprezzare e di aver pena per coloro che comunque ti hanno dato la vita, ti hanno fatto crescere magari con le loro insicurezze e le loro incertezze... ce ne vuole... Fai bene l'esame di coscienza... Forse la loro "crescita" non è stata migliore della tua... Forse loro non hanno disprezzato nessuno...
2007-01-15 05:39:28
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answer #4
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answered by Matteo 5
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qnd ero piccola volevo tnt exer cm nicole kidman, grande... volevo fare la modella,exer alta,bella...nn vedevo l'ora k arrivasse natale xk babbo natale m potesse portare tnt regali... nn facevo altro k piangere qnd mia sorella + piccola m rubava le attenzioni e qnd m i miei genitori m pikkiavano...nn volevo altro k anda a scuola xk volevo imparare tnt cs..
bè,...
ora k ho scoperto k babbo natale nn esiste... k exer belle nn è tt nella vita... k i miei genitori m pikkiavano nn x skerzo ma xk avevo fat qlks d brutto...k sn costretta ad andare a scuola ank se nn ne ho mlt voglia...
adesso...
voglio tnt tornare bimba...
qst x farti capire k i tuoi genitori sn stati tt x te e k la tua vita te la 6 costruita cn le tue mani e k spesso qll k desideravi nel passato adesso nn è + in te... un bacione...
2007-01-15 05:31:45
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answer #5
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answered by ρяιη¢єтση_92 5
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Io questa situazione la sto vivendo ora, non so cosa dirti,forse potresti lavorare su te stessa con l'aiuto di 1 psicologo, proprio x questa incapacità di relazione. cmq se i miei pensano di rovinarmi la vita con i loro stupidi comportamenti si sbagliano di grosso!spero di non diventare come loro un giorno, riflettici, ora sei cresciuta, pensa più a te! un bacio e un grande in bocca al lupo
2007-01-15 05:31:31
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answer #6
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answered by ? 6
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nk'io ho lo stesso problema...
forse è un momento in cui abbiamo voglia di ribellione...
oppure, semplicemente siamo nervose, tanke o magari nn concordiamo con loro!
SALUTI
2007-01-15 05:28:20
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answer #7
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answered by missleahbau 3
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cerca di capire cosa non ti piace di te, lavora su te stessa e per un po non pensare a come ti hanno cresciuta, cerca solo di cambiare fino a piacerti e vedrai che riuscirai intanto a relazionarti con il prossimo e passo dopo passo sistemerai anche la situazione con i tuoi
2007-01-15 05:25:46
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answer #8
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answered by morgana 4
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