Eppure una ragione deve esserci: il nostro ego, posto al centro dell'universo, soggettivamente parlando, dovrebbe proporsi in funzione degli altri, o quantomeno interagire in una sorta di simbiosi sociale, di un mutualismo animale che deve necessariamente esistere, perchè un aprioristico bisogno di porsi, necessita anche di una dogmatica esigenza nell' esserci; ma se per essere si deve vivere, per vivere dobbiamo anche fare! Non possiamo privarci di un reciproco "do ut des" e porre il nostro solipsismo soggettivo al di sopra della moralità sociale. Mi chiedo come è possibile quindi che tutto questo invece avvenga.
2007-01-15
03:57:55
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inviata da
Jack
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Società e culture
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