Le prospettive che offre la meditazione sono innumerevoli. Così come il suo ambito non può esser confinato alla sola religiosità, ma spaziare da una visione prettamente spirituale ad una essenzialmente laica, essa favorisce relax, benessere, efficienza, serenità.
La meditazione si propone come ricerca soggettiva di una verità che non può essere definita, racchiusa o circoscritta. Una verità che non è appannaggio di nessuno in particolare, ma appartiene a tutti gli esseri senzienti in quanto tali.
Le radici culturali della meditazione non sono esclusivamente orientali, essa non è solo un metodo per realizzare il cosiddetto tradizionale risveglio.
Questo sito dovrebbe essere adoperato come momento d'ispirazione e incoraggiamento a ragionare e valutare autonomamente, al di là di qualunque conoscenza pregressa, su cosa sia davvero la spiritualità. Uno stimolo ad avere più fiducia in sé stessi e di converso migliorare le proprie capacità di ascolto reale di quanto venga recepito, sottinteso, detto o non detto.
La meditazione è vita che fluisce liberamente e spontaneamente e che si attualizza quando riesce a coniugare il silenzio rigenerante del raccoglimento interiore al rapporto naturale con gli altri.
2007-01-12 12:02:26
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answer #1
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answered by Anonymous
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Due parole su cosa è la meditazione per i cristiani cattolici:
• Essa è:
- silenzioso, riverente ascolto e obbediente accoglienza della Parola di Dio, in vista di conformare ad essa tutta la propria vita
- essere e stare con Dio: «Rimanete in me, come io rimango in voi. Come il tralcio non può portare frutto da sé stesso, se non rimane nella vite, così nemmeno voi» (Gv 15,4)
- accostarsi a quel mistero dell’unione con Dio, che i Padri greci chiamavano divinizzazione dell’uomo: “Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio” (SANT’ATANASIO)
- “volta al conseguimento della virtù e dell’amore di Dio, e non all’acquisto del sapere in generale o di una particolare disposizione psicologica” (SAN FRANCESCO DI SALES, Introduction à la vie dévote, Filotea, II,V)
- “riflettere su qualche verità della fede, per crederla con più convinzione, amarla come un valore attraente e concreto, praticarla con l’aiuto dello Spirito Santo. Si tratta di una conoscenza amorosa. Implica riflessione, amore e proposito pratico. Il suo valore sta non nel molto pensare, ma nel molto amare” (CEI, n. 996)
- è sì un concentrarsi in se stessi, ma è anche un trascendere il proprio io, che non è Dio, ma solo una creatura. Dio è “interior intimo meo, et superior summo meo: Dio è più intimo della mia interiorità e più grande del mia grandezza” (SANT’AGOSTINO, Confessiones 3, 6, 11). Dio infatti è in noi e con noi, ma ci trascende nel suo mistero.
• La meditazione cristiana non comporta che l’io personale e la sua creaturalità debbano essere annullati e scomparire nel mare dell’Assoluto. Infatti “l’uomo è essenzialmente creatura e tale rimane in eterno, cosicché non sarà mai possibile un assorbimento dell’io umano nell’io divino, neanche nei più alti stati di grazia” (MC, 14).
SU CHE COSA SI FONDA LA MEDITAZIONE CRISTIANA?
Si fonda:
• sulla realtà stessa del Dio uno e trino, che “è Amore” (1Gv 4,8), che ci ha fatto “figli adottivi”, e pertanto possiamo gridare con il Figlio nello Spirito Santo: “Abbà, Padre”
• sulla meditazione delle opere salvifiche, che il Dio dell’antica e della nuova Alleanza ha compiuto nella storia, attraverso le quali Dio “si rivela parlando agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con Sé” (CONCILIO VATICANO II, Dei verbum, 2)
• sulla Persona di Cristo Signore, “nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza” (Col. 2, 3). Occorre aver sempre lo sguardo fisso in Gesù Cristo, nel quale l’amore divino si è manifestato e donato a noi soprattutto sulla croce. “Grazie alle parole, alle opere, alla passione e risurrezione di Gesù Cristo, nel Nuovo Testamento la fede riconosce in lui la definitiva autorivelazione di Dio, la Parola incarnata che svela le profondità più intime del suo amore”(MC, 5). Pertanto la meditazione cristiana richiede un permanente approfondimento della conoscenza di Cristo, in modo da “comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità [del mistero di Cristo] e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, per essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio” (Ef 3,18s)
• sulla disponibilità a compiere costantemente la volontà di Dio, sull’esempio di Cristo, il cui “cibo è fare la volontà di colui che (lo) ha mandato a compiere la sua opera” (Gv 4,34)
• sulla stretta correlazione tra lex orandi e lex credendi, tra il modo di pregare e il contenuto della fede cristiana che viene professata. La preghiera cristiana è sempre determinata dalla struttura della fede cristiana, nella quale risplende la verità stessa di Dio e della creatura. “La preghiera è fede in atto: la preghiera senza fede diviene cieca, la fede senza preghiera si disgrega” (Card. JOSEPH RATZINGER, Conferenza di presentazione del documento MC)
• sull’umiltà. Quanto più viene concesso ad una creatura di avvicinarsi a Dio, tanto maggiormente cresce in lei la riverenza davanti al Dio, tre volte santo. Si comprende allora la parola di Colei che è stata gratificata della più alta intimità con Dio, Maria SS.ma: “Ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,48), e anche quella di sant’Agostino: “Tu puoi chiamarmi amico, io mi riconosco servo” (SANT’AGOSTINO, Enarrationes in Psalmos CXLU). “Non possiamo mai, in alcun modo, cercare di metterci allo stesso livello dell’oggetto contemplato, l’amore libero di Dio; neanche quando, per la misericordia di Dio Padre, mediante lo Spirito Santo mandato nei nostri cuori, ci viene donato in Cristo, gratuitamente, un riflesso sensibile di quest’amore divino e ci sentiamo come attirati dalla verità, dalla bontà e dalla bellezza del Signore” (MC, 31)
• sul silenzio: occorre riscoprire il valore del silenzio, il quale crea l’ambiente favorevole alla riflessione, alla contemplazione, all’ascolto integrale (di se stessi, di Dio, degli altri), alla purificazione e unificazione della persona
• sull’amore verso il prossimo. La meditazione autentica rinvia continuamente all’amore del prossimo, all’azione e alla passione, e proprio così avvicina maggiormente a Dio. Essa desta negli oranti un’ardente carità, che li spinge a collaborare alla missione della Chiesa e al servizio dei fratelli per la maggior gloria di Dio.
QUALI DIMENSIONI DELLA PERSONA COINVOLGE LA MEDITAZIONE?
La meditazione mette in moto tutte le facoltà dell’essere umano: l’intelligenza, la memoria, il desiderio, la volontà, l’attenzione, l’intuizione, l’immaginazione, il sentimento, il cuore, il comportamento.
ciao e buona vita
2007-01-12 16:21:53
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answer #2
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answered by Anonymous
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