METAFORA:
prendi una stanza di 40 mq... accendi 10 fiammiferini...inserisci un pò di fumo...DIMMI COSA VEDI!?!??!?
Chiaro no?!
CIAO
2007-01-12 08:17:19
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answer #1
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answered by michele_xax 4
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La risposta corretta la puoi trovare su Wikipedia, alla pagina:
http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Olbers
2007-01-12 16:48:01
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answer #2
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answered by Alessandro Martinelli 2
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nooooo...ti hanno gia risposto ampiamente ma...da5p ha detto una minchiata enormeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
quello è il suono!!!!
2007-01-13 13:02:23
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answer #3
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answered by mondoillusorio 5
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Si vede che non hai guardato la domanda da 300000 euri a jerri scotti un paio di sere fa, riguardante il paradosso di Olbers. E' indubbio che l'elevatissimo numero di stelle, galassie e oggetti vari presenti nel cosmo riempirebbe omogeneamente la volta celeste, però noi non vediamo un cielo omogeneamente illuminato anche di notte sostanzialmente perchè il cosmo si sta espandendo e, con esso, gli oggetti in grado di emettere radiazione luminosa che può arrivare sulla Terra. Conseguenza principale di suddetta espansione è l'arrossamento dei fotoni per effetto Doppler, ovvero la diminuzione della frequenza con cui noi li percepiamo: sostanzialmente, anzichè osservare luce visibile vediamo luce infrarossa o microonde e il cielo, di notte, ci appare comunque buio perchè il nostro occhio non è sensibile a tali lunghezze d'onda. In effetti, guardando nella banda a microonde, si osserva un fondo omogeneo, la cosiddetta CMBR. Storicamente, una soluzione al paradosso venne ipotizzata nella giovinezza dell'universo in ipotesi di non espansione, ovvero nel fatto che la luce di oggetti molto lontani non ci è ancora giunta: prima o poi, secondo questa spiegazione, dovrebbe verificarsi l' "accensione" del cielo notturno. Molti scienziati attesero invano fino al giorno in cui qualcuno disse loro che l'universo non è affatto giovane.
2007-01-13 09:51:34
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answer #4
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answered by Verzino 2
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La domanda (posta però in termini di cielo osservato da terra, non di universo) non è affatto banale e ci sono volute conoscenze di fisica come l'effetto doppler e l'espansione di Hubbler per rispondere.
La risposta corretta è quella di Alessandro Martinelli.
2007-01-13 05:29:25
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answer #5
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answered by il_bue 5
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ti stai ponendo il problema del paradosso di Olbers
2007-01-16 11:08:46
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answer #6
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answered by sole8448 3
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Se sulla Terra non c'era l' atmosfera a diffondere le componenti della luce solare anche il nostro cielo sarebbe stato nero e non celeste (tipo come è sulla Luna)
2007-01-15 10:11:00
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answer #7
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answered by | THC | 4
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Perché è troppo grande la distanza delle stelle dal nostro sistema solare; la più vicina è a 4,2 anni luce e non si vede neanche a occhio nudo; è la magnitudine l' indice di luminosità di un corpo nello spazio. Sarebbe come vedere una lampadina accesa a 10 Km di distanza.
Più ci si allontana dal nostro Sole e meno riceviamo radiazione luminosa. Dovremmo essere molto più vicini ad un altra stella se facciamo l' ipotesi di allontanarci dal Sole e proseguire verso la più vicina.
In ogni caso non esiste il buio assoluto; c'è sempre una piccola radiazione di fondo in qualsiasi parte dell' universo.
2007-01-13 16:22:33
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answer #8
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answered by ~ Kevin ~ 7
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Barbara p. sei forte!!!! Hai definito il paradosso di Olbers ma non hai detto perchè non è così???? Non è che hai mandata giù a memoria la definizione ma non sai nulla di cosmologia????
2007-01-13 12:20:20
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answer #9
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answered by SuperPippo 3
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Il Paradosso di Olbers ha il seguente enunciato: come è possibile che il cielo notturno sia buio nonostante l'infinità di stelle presenti nell'universo?
Prende il suo nome dall'astronomo tedesco Heinrich Wilhelm Olbers, che lo propose nel 1826. In realtà era già stato descritto da Keplero nel 1610 e dagli astronomi Halley e Cheseaux nel XVIII secolo.
I presupposti di base perché il paradosso sia tale sono:
* che l'universo abbia estensione infinita
* che l'universo esista da infinito tempo e sia immutabile
* che l'universo sia omogeneo ed isotropo, ovvero le stelle siano disposte in modo uniforme nello spazio
Questi punti erano tacitamente accettati dalla cosmologia in auge fino all'inizio del XX secolo.
In una situazione come quella proposta, se un osservatore punta lo sguardo in una direzione qualunque del cielo, potrà guardare nello spazio tra le stelle riconoscibili, ma ci saranno altre stelle più lontane e così di seguito, fino a che inevitabilmente si incontrerà la luminosissima superficie di una stella. Per questo motivo l'intero cielo dovrebbe brillare con la stessa intensità della superficie stellare e lo stesso Sole non si distinguerebbe dallo sfondo.
L'obiezione ovvia che viene alla mente è che le stelle più lontane appaiano meno luminose. Ma questo punto è facilmente confutabile.
La diffusione della luce da un punto centrale ha andamento sferico, per cui, come per tutte le onde di questo tipo, l'irraggiamento, ovvero l'energia ricevuta per unità di superficie (supponiamo il nostro occhio) ad una distanza r è inversamente proporzionale al quadrato di r.
Poiché è imposta come condizione l'omogeneità del cosmo, ovvero che su ogni sfera concentrica alla Terra le stelle siano presenti con densità costante D, possiamo affermare che la quantità di sorgenti luminose su una sfera di raggio r è proporzionale al quadrato di r, secondo la formula dell'area della sfera
Per calcolare la quantità di luce ricevuta da una sfera di diametro r arbitrario, moltiplichiamo il numero di stelle presenti per l'intensità pesata di ciascuna...
Come si può osservare, dopo la semplificazione di r risulta che la luminosità dipende esclusivamente dalla densità di stelle e dalla loro luminosità assoluta.
Se ora si sommano tutti i contributi per le infinite sfere concentriche di un universo infinitamente esteso, otteniamo che la luce totale deve essere addirittura infinitamente intensa! Il fatto che la notte sia buia, ovvio per il senso comune, è ampiamente in contrasto con la concezione cosmologica in uso fino a meno di un secolo fa.
2007-01-13 10:27:46
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answer #10
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answered by ♫☆Shin♥♪ 6
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xkè è talmete grande ke anke la luce di miliardi di stelle non riese ad illuminarlo..
2007-01-12 16:17:15
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answer #11
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answered by Anonymous
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