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2007-01-11 05:47:45 · 5 risposte · inviata da asia 1 in Scuola ed educazione Educazione - Altro

5 risposte

Puoi ragionare sul fatto che il tema dei diritti umani è sulla bocca di tutti, ma che in realtà non interessa a nessuno. Mi spiego: paradossalmente la violazione dei diritti umani in alcuni paesi è il sistema migliore per altri paesi di sopravvivere. Se non ci fossero i bambini schiavi a lavorare nelle miniere, quanto costerebbe estrarre le materie prime? (è solo un esempio) E pensa anche che la violazione dei diritti umani fa si che alcuni paesi possano piano piano creare una loro economia che altrimenti non esisterebbe. é una via dolorosa e irrinunciabile verso il progresso. Sono solo esempi su cui si potrebbe dire anche l'esatto opposto

2007-01-11 06:00:17 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

I diritti umani (o diritti dell'uomo) sono una branca del diritto.

Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare il diritto alla libertà individuale, il diritto alla vita, il diritto all'autodeterminazione, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali.
Tra i primi ad affrontare il tema da un punto di vista speculativo, vi sono forse i filosofi greci, in particolare Aristotele e gli stoici, anche se è indubbio che già nel cosiddetto Codice di Hammurabi, scritto in Mesopotamia, e risalente all’incirca al 1780 AC sono presenti regole e punizioni riguardanti i diritti delle donne e quelli dell’infanzia.
Ma è durante l’Impero Persiano che vengono stabiliti principi riguardanti i Diritti Umani che non hanno precedenti. Sotto il regno di Ciro il Grande, successivamente alla sua conquista di Babilonia nel 539 AC, il sovrano creò quello che viene denominato Cilindro di Ciro; tale cilindro, rinvenuto nel 1879, viene oggi riconosciuto da molti come il primo esempio di documento riguardante i Diritti Umani, in quanto dichiarava che i cittadini dell’impero erano liberi di manifestare il loro credo religioso. Il cilindro, inoltre, aboliva la schiavitù, avvenimento storico che trova eco nella Bibbia laddove si racconta che sotto Ciro gli schiavi Ebrei poterono far ritorno alla propria terra d’origine poiché erano stati liberati. Il cilindro è ora conservato all’interno del British Museum, ed una replica è custodita - significativamente - all’interno della sede delle Nazioni Unite.
A vedere i Diritti Umani come diritti naturali (e non più insieme di diritti più o meno benevolmente concessi da qualche autorità), è invece parte del pensiero del Medio Evo, periodo in cui, fra i numerosi giuristi e filosofi che se ne occupano, si distingue la figura di Tommaso d'Aquino.
In età moderna, dopo il movimento del giusnaturalismo, emergono le teorie dell'Illuminismo e l'affermazione del concetto di libertà dell'individuo, soprattutto in opposizione all'assolutismo, la forma di governo caratteristica dell'età moderna.
Le prime evidenze di questa tendenza si riscontrano nella Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America (1776), che afferma gli "inalienabili diritti" di cui tutti gli uomini sono dotati dal Creatore, fino alla prima e vera propria carta dei diritti dell'uomo, nata nel 1789 dalla prima Rivoluzione francese: conosciuta come Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, e caratterizzata però da un'impostazione più astratta.
Fu poi Napoleone Bonaparte a esportare il concetto di diritti umani negli altri paesi d'Europa, anche se in realtà negandoli di fatto. Pertanto, una vera e propria diffusione degli stessi si ebbe solo dopo i moti del 1848 e la conseguente proclamazione delle prime costituzioni liberali nei vari paesi.
Un'ulteriore grande affermazione dei diritti umani si ebbe con la fine della Seconda guerra mondiale e con la redazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, siglata a New York nel 1948. Con questa Carta si stabiliva, per la prima volta nella storia moderna, l'universalità di questi diritti, non più limitati unicamente ai paesi occidentali, ma rivolti ai popoli del Mondo intero, e basati su un concetto di dignità umana intrinseca, inalienabile, ed universale.
Esistenza, validità e contenuti dei Diritti Umani continuano ad essere oggetto di dibattito sia in filosofia che nell’ambito delle cosiddette scienze politiche. Da un punto di vista giuridico, i Diritti Umani vengono definiti da convenzioni e leggi internazionali, ma anche dagli ordinamenti giuridici di numerose Nazioni. Va però altresì aggiunto che, secondo molti, la dottrina dei Diritti Umani va al di là delle singole leggi e forma le basi morali fondamentali per regolare l’ordine geo-politico.
Laddove è stata adottata, la legislazione sui Diritti Umani solitamente prevede:

diritto alla sicurezza che protegge le persone contro crimini come assassini, massacri, torture e rapimenti
diritto alla libertà che tutela aree quali la libertà di pensiero e religiosa, la libertà di associazione, di riunione e di costituirsi in movimenti
diritti politici che tutelano la libertà di partecipare alla vita politica attraverso la libertà di espressione, di protesta, di voto e di assumere cariche pubbliche
diritti di habeas corpus che proteggono contro abusi da parte del sistema giudiziario quali incarcerazione senza processo, o con cosiddetto processo segreto, o con eccesso di punizione
diritti di Uguaglianza Sociale che garantiscono uguale accesso alla cittadinanza, uguaglianza di fronte alla legge e abolizione delle discriminazioni
diritto al benessere (può prendere anche il nome di diritti economico-sociali) che prevede l’accesso ad un adeguato sistema educativo e la tutela in caso di situazioni di grave disagio o povertà
diritti collettivi che assicurano la tutela contro genocidi e saccheggio delle risorse naturali.

Eleanor Roosevelt con il testo in spagnolo della Dichiarazione UniversaleScossa dalla barbarie della Seconda Guerra Mondiale, conflitto durante il quale era spesso venuta meno l'applicazione della cosiddetta Convenzione di Ginevra, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite promulgò nel 1948 un importantissimo documento battezzato Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Tale Dichiarazione, sebbene non li obbligasse sotto lo stretto profilo giuridico, tuttavia indicava agli Stati membri l’urgenza di promuovere un insieme di diritti umani, civili, economici e sociali, affermando che questi diritti sono parte delle "fondamenta di libertà, giustizia e pace nel Mondo". La dichiarazione fu il primo sforzo legale internazionale al fine di limitare il comportamento oppressivo di taluni Stati.
Molte Nazioni vorrebbero andare oltre la Dichiarazione Universale e creare un corpus di leggi che impegni a tutti gli effetti gli Stati della Terra ad attenersi a norme per la tutela dei Diritti Umani. Questo ha portato – a causa del disaccordo di alcuni se inserire o meno anche norme di natura socio-economica – alla preparazione di due trattatti differenti. Fu così che, nel 1966 e 1976 rispettivamente, la cosiddetta International Covenant on Civil and Political Rights e la International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights videro la luce. Assieme alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo questi documenti formano l’International bill of rights.
A partire da quella data numerose altri strumenti di tutela dei Diritti Umani sono stati introdotti a livello internazionale:
Convenzione sulla Prevenzione e Punizione dei Crimini di Genocidio del 1951 [1]
Convenzione ONU contro la Tortura del 1984 [2]
Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale del 1969 [3]
Convenzione sull'Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Contro le Donne del 1981 [4]
Convenzione sui Diritti del Fanciullo del 1989 [5]
Statuto di Roma sulle Corti Criminali Internazionali del 2002
Sebbene poi l'ONU abbia riconosciuto che, ad eccezione dei cosiddetti Diritti Umani non-derogabili - i quattro più importanti sono il diritto alla vita, il diritto alla libertà dalla schiavitù, il diritto alla libertà dalla tortura ed il diritto all’impossibilità della retroattività dell’azione penale -, alcuni diritti possono essere posti sotto limitazione o perfino messi da parte durante situazioni di emergenza nazionale, ha tuttavia chiarito e messo in evidenza che questo può avvenire esclusivamente a particolari, ristrettissime condizioni; e cioè, che "l’emergenza debba essere effettiva, debba coinvolgere l’intera popolazione e a venire messa in pericolo debba essere l’esistenza stessa della Nazione. La dichiarazione d’emergenza deve essere posta in essere solo come ultima risorsa, ed adottata come misura temporanea" [6]. Inoltre, la condotta in guerra è sempre e comunque governata dalla Legge Umanitaria Internazionale.
Tutti argomenti, questi ultimi, ricordati con viva preoccupazione dalle organizzazioni umanitarie e di difesa dei Diritti Umani allorquando, il 17 ottobre del 2006, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, firmando il Military Commissions Act of 2006 sospende l'Habeas Corpus dai diritti fondamentali del popolo degli Stati Uniti.
La Convenzione Internationale sui Diritti Civili e Politici ha creato un’agenzia, la Comissione per i Diritti Umani per promuovere l’applicazione delle proprie norme. I diciotto membri dell’organo esprimono opinioni riguardanti il se una particolare pratica costituisca o meno una violazione dei Diritti Umani, sebbene le sue relazioni non costituiscano vincolo legale.
Una moderna interpretazione della Dichiarazione dei Diritti Umani è stata fatta attraverso la Vienna Declaration and Programme of Action [7], adottata dalla Conferenza Mondiale sui Diritti Umani del 1993. Il grado di unanimità circa queste convenzioni, nel senso di quanti e quali siano i Paesi che le ratificano, varia, così come varia il grado di rispetto all'interno delle stesse Nazioni. L'ONU ha messo in piedi un certo numero di organi per sottoporre a verifica e studio i Diritti Umani, sotto la guida dell’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani (OHCHR).
Esistono anche numerosi organi regionali che disciplinano i Diritti Umani, come ad esempio la Corte Europea per i Diritti Umani, l’unica corte internazionale con competenza a giudicare su casi di violazioni condotte da individui (piuttosto che da Stati); la Commissione Africana sui Diritti Umani e dei Popoli; la Commissione Inter-Americana sui Diritti Umani; la Corte Inter-Americana sui Diritti Umani; e in Iran il Centro per la Difesa dei Diritti Umani.

Numerosi sono anche gli accordi, come, per esempio, la Dichiarazione de Il Cairo sui Diritti Umani delle Nazioni Islamiche.


Voci correlate :
Amnesty International
Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino
Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
Convenzioni di Ginevra
Crimini contro l'umanità
Crimine di guerra
Freedom House
Libertà
Pena di morte
Privacy
Tortura

Collegamenti esterni :
Centro dei Diritti Umani UNESCO - Università di Padova
Sulla sospensione dell'Habeas corpus introdotta negli USA dal Patriot Act
video di Keith Olbermann sulla sospensione dell'Habeas Corpus
(EN) Statistiche sui diritti umani nel mondo
(EN) Osservatorio internazionale per i diritti umani
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2007-01-11 06:22:58 · answer #2 · answered by Totila 4 · 0 0

bhe prova a spremerti le meningi

2007-01-11 05:56:57 · answer #3 · answered by shokran_1 3 · 0 0

ma prendi li codice civile e scegli articoli adatti e dopo commentali!

2007-01-11 05:56:03 · answer #4 · answered by aurora 3 · 0 0

rispettare l ambienteee

2007-01-11 05:54:50 · answer #5 · answered by danix91 3 · 0 1

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