Non si tratta di offendere nessuno.E' solo una domanda.
Se il prossimo e' chiunque incontro,proprio chiunque,per fino un gattino per strada,e se praticare vuol dire amare e rispettare,ma allora,non pratica davvero solo chi e' cosi a prescindere dal fatto se "crede" oppure no?
Voglio dire, se le cose stanno cosi,non e'un vero praticante chi e' cosi anche se ateo,oppure altro,ed allora cambia tutto il discorso,e non si deve piu' far caso nemmeno al "dire" "credo",e quindi siamo tutti "credenti" o "praticanti" ed allo stesso tempo letteralmente "atei"? Secondo voi?
Ripeto si tratta solo di una domanda.Che ne pensate?Grazie delle risposte.
2007-01-10
23:24:13
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16 risposte
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inviata da
wm
5
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
SCUSATE TUTTI GLI ERRORI DEL MIO SCRITTO.
2007-01-10
23:32:27 ·
update #1
Valori del umanita'. Bell discorso, e mi riferisco a quello,che forse e' la VERA RELIGIONE,a parte tutte le "ricette"date dagli uomini.
Ho detto, e' solo una domanda,e gia' si fanno vedere persone che si offendono, chi sa perche.
Siamo strani tutti, ragazzi davvero.
Atei e non. Perche tutti si devono sentire offesi da una semplice domanda?
2007-01-10
23:39:06 ·
update #2
"Non possono le azioni determinare cio' che sei", ma se vogliamo parlare bibblicamente non sta scritto che uno dimostrera' a qualcun altro la fede che non aveva, proprio tramite le sue opere?
E poi SE NON ho rispetto per il prossimo,posso dare quello che non ho?
Il gatto.Un cuore che ama,non si prende cura anche degli animali?
Da quando l'amore,non e' bibblico?
Ha detto Gesu' forse,ama il tuo prossimo umano?Oppure ama il tuo prossimo, in modo che tu hai la scelta di un calibro maggiore ed amare piu' esseri viventi?SECONDO LA PROPRIA VOLONTA'....Cristianesimo puo' davvero essere cosi limitato?
2007-01-10
23:47:53 ·
update #3
Ciao Speranza!!!!Non solo hai capito la domanda,ma potresti insegnare il Cristianesimo, a molti "Cristiani".Uno che ragiona cosi ragazzi io non lo so, ma per me e' piu' che un "prossimo".E molto piu' vicino forse di quanto credo perche,sente quello che sento io.Infatti un musulmano vi sta dicendo cio' che io non so come farvi a capire.Prossimo e' un ESSERE VIVENTE a prescindere dalla sua "FORMA" e parole.Infatti gli animali non dicono neanche una eppure parlano.Mannaggia,quanto abbiamo capito male il Vangelo!!!!!Grazie Speranza.Vai avanti cosi, e non ti fermare a mostrare,che tutti sono maestri,basta che abbiano un cuore che BATTE!!!!!!Questo e' essere vivente ragazzi.Ma bisogna vedere quale cuore intendiamo.Il carnale, oppure li Spirito,quello del Amore e del Rispetto.!!!!!!!!Anche per un animale!!!!!Dopo tutto lo siamo anche noi,che ci piacie o no!!!!!!!Siamo tutti creati da Dio!!!!Questo volevo dire,ma non so perche,non lo capiamo bene.
2007-01-11
01:41:29 ·
update #4
Speranza,appena mi hai fato notare,dove avevo cannato io!!!!
Un abbraccio!!!!!!
2007-01-11
03:29:28 ·
update #5
La tua risposta brontolo4, e' meravigliosa, e fa bene al cuore. Grande. Non ho parole.
Vi ringrazio tutti per le vostre bellissime risposte. Non credo che scegliero una, la lascio cosi aperta, perche sono bellissime piu' di una, e cio' dimostra, che a volte siamo piu' vicini di quanto crediamo, e bisogna tenere questo, nel cuore.
Un saluto a tutti voi, e grazie perche credo che se fossi un gattino, non mi avreste lasciato cosi, per strada. No, io credo il contrario, e secondo me, questo vuol dire tanto!!!
Un abbraccio a tutti ,ragazzi.
2007-01-14
09:26:02 ·
update #6
prossimo sono io. tutti quelli che ti avvicinano...dimentiamo troppo spesso che sono unici e li massifichiamo in categorie,
sporcaccioni, cretini, simpatici, antipatici...prima della religione viene la comprensione e il rispetto...se agissimo con meno egoismo capiremmo che l'amore, la solidarieta' l'amicizia sono nell'uomo stesso senza che la religione ci dica quello che 'e buono e male....ma non e' cosi'..siamo sempre eccessivi specie
in amore troppo gelosi possessivi e questo e' male..il ns possesso limita la liberta' del partner e il suo manifestarsi...
forse non e' dio che a creato l'uomo, e' l'uomo che si crea dio
secondo i suoi desideri..vedi mitologie varie dove dei hanno
caratteri umani e debolezze umane..il vero dio da loro e' nominato come '' fato'' e non ha un vero nome...e' difficile
dare un nome figuriamoci limitarlo con parole umane....
non credo in dio ..ma se sono riesco solo x un attimo a
far felice qualcuno mi sento contento
2007-01-11 04:27:17
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answer #1
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answered by brontolo48 3
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Hai preso un concetto biblico e lo hai affiancato ad uno non biblico.
Il concetto del prossimo è biblico. Gesù stesso dice sia di amare sia di aiutare il prossimo. Obietterei sull'esempio del gatto, in quanto "il prossimo" si riferisce sempre ad un essere umano, quindi lo intenderei come alle persone che ci stanno vicine, che sono prossime a noi.
Il concetto del praticare non è biblico. Per un Cristiano, il praticare è una azione naturale e conseguente alla propria fede. Il Credente pratica ciò che la Bibbia insegna e lo fa perché sa che questo è giusto.
La domanda è: potrebbe un ateo praticare le opere buone che pratica un credente? Si! Ma questo non lo fa diventare ne credente ne cristiano. Egli fa le buone opere per istinto o per altre convinzioni che esulano dalla fede.
Io posso cavare un dente dalla bocca di mio figlio, ma questo non mi fa un dentista. Posso riparare un pc, ma questo non mi fa un tecnico informatico. Non sono sempre le azioni a determinare ciò che sei!
2007-01-11 07:37:15
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answer #2
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answered by Atipico 2
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Il prossimo sono tutti gli esseri umani....praticare significa calare nella propria vita gli insegnamenti i valori della propria Fede...senza pensare di avere l'escusiva di alcunchè!...
2007-01-11 07:33:06
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answer #3
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answered by macbeth49king 4
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carissima, in questo momento per me TU sei il mio prossimo. voglio premettere una cosa: ti chiedo scusa se può capitare che rispondo in modo freddo, ma non è voluto. stai tranquilla che non mi sento nè offeso nè ferito, tranquilla.
torniamo a noi. ciò che troviamo scritto nel Vangelo, è riferito ad ogni essere umano, e non agli animali. per esempio: Gesù dice che se un fratello ti chiede una tunica, tu dovresti dargnene due.
con ciò, non si vuole dire che gli animali bisogna maltrattarli o non amarli. ASSOLUTAMENTE NO!!!! anche loro sono creature di Dio (come anche le piante, il mondo stesso), non lo metto assolutamente in dubbio tutto ciò.
la religione cristiana, non è altro che mettere in pratica ciò che Cristo ha detto (almeno, dovrebbe essere così).
non voglio fare nè la predica nè la romanzina, ma vorrei dirti solo una cosa: una persona ti fa del male (non tanto fisico quanto spirituale), ad esempio (sottolineo esempio) il tuo ragazzo ti tradisce; tu riusciresti a continuare ad amarlo? non dico continuando a stare assieme a lui, ma perdonare totalmente il suo sbaglio.
eppure Gesù ha detto: "amate i vostri nemici". lui, in quel momento è tuo nemico perchè ti ha tradito con un'altra donna. se tu riesci a fare ciò, ti faccio i miei complimenti, perchè allora sei proprio sulla buona strada per essere una cristiana d'esempio, ma soprattutto sei sulla buona strada della santità.
un'ultimo esempio: Madre Teresa di Calcutta; ha lasciato tutto e tutti per il suo prossimo, ma chi era il suo prossimo? il povero (e lei si è fatta povera con lui), il malato (e lei si è fatta malata con lui), ecc ecc ecc. Questi sono i VERI esempi di cristiani, e come lei ce ne sono stati (ma ce ne sono ancora tutt'oggi) parecchi.
credimi, io sto cercando di mettere in pratica totalmente ciò che il Vangelo dice, ma non è per niente facile vivere la povertà, amare i nemici, donare totalmente se stessi per il prossimo come ha fatto Gesù (con ciò NON voglio sembrare un santone, perchè NON lo sono assolutamente, anzi sono sempre peccatore).
ti posso dare un consiglio? cerca informazioni su Chiara Lubich, leggi qualche suo testo, scoprirai che ancora oggi ci sono persone sante ancora vive che VIVONO nella pratica totale il Vangelo.
buona fortuna cara ragazza, pregherò intensamente per te, perchè possa trovare veramente Dio nella tua ricerca.
auguri.
2007-01-13 16:31:22
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answer #4
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answered by fabio g 2
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Il prossimo è chi ti sta accanto chi ha bisogno in primis la tua famiglia , il vicino , chiunque ha bisogno , non vuol dire solo rispettare ma amare.
Chi ama è già in cammino , non sa cosa scegliere ma ha scelto il bene quindi Dio , la persona che non crede ha un motivo , una storia una delusione , va rispettato , chi crede non è detto che professi e pratichi , quello è un secondo passaggio , non è scontato e solo
2007-01-12 17:00:04
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answer #5
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answered by Anonymous
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Non sono credente,ma penso di interpretare il pensiero un pò di tutti,il prossimo è tutta l'umanità, a prescidere da colore di pelle,credo religioso e politico,praticare significa vivere coerentemente con il proprio pensiero.Il cristiano vivrà nell'imitazione di cristo,il credente in genere secondo i dettami del suo credo,il filosofo secondo la sua morale.
2007-01-12 06:04:44
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answer #6
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answered by filippo f 4
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Il Valore della Vita e’ l’Origine della Moralita’
Solo la Logica puo’ farci Esseri Morali
Cio’ che pone l’essere umano in una posizione speciale rispetto agli animali non e’ che e’ stato creato da Dio, ma che il suo cervello ha subito un’evoluzione che ha prodotto il lobo frontale. Il lobo frontale e’ quella parte cerebrale che controlla la nostra capacita’ di decidere, d’immaginare e di valutare. Prima che questa parte del cervello raggiunga la piena maturita’ ci volgliono circa diciott’anni. La moralita’ e’ una necessita’ della mente razionale dell’essere umano. La moralita’ non ha nessuna funzione per il cervello dell’animale. Solo gli esseri umani hanno cervelli immaginativi coi quali possono valutare la realta’ e quello che percepiscono dei sensi per decidere se’ e’ a favore della loro vita o nocivo.
Anche il cervello piu’ avanzato dei mammiferi ha solo la capicita’ di valutare istintivamente se una cosa o un’azione e’ a fovore o e’ nociva alla loro vita. Il cervello dell’esere umano, invece, va oltre e puo’ valutare la stessa cosa in entrambi i modi simultaneamente. Il fuoco per esempio, l’uomo puo’ domarlo e portarlo ad essere favorevole alla vita; per l’animale puo’ essere percepito istintivamente soltanto come un evento naturale nocivo.
La moralita’ dell’uomo si basa sul giudizio che uno si fa su tutti i fatti, le azioni e le loro conseguenze. Per vivere, o anche semplicemente sopravvivere, l’essere umano deve sempre fare una valutazione morale, deve sempre decidere fra due opposti: per la vita o contro la vita. Cio’ che e’ per la vita e’ morale, cio’ che e’ contro e immorale. Da qui nasce l’etica.
L'ETICA e' la parte della filosofia che studia cio' che e' di valore all'essere umano e cio' che non lo e'. La premessa essenziale sulla quale il nostro senso morale si basa e' quello che mette il valore della nostra vita o al servizio esclusivamente nostro o al servizio di un'entita' superiore a noi, per esempio Dio, lo Stato, la Patria, la Societa', o la Collettivita’.
ETICA UMANISTA
La nostra natura stessa determina automaticamente che per vivere dobbiamo soddisfare certi bisogni per la nostra esistenza, per il miglioramento della nostra vita, e per essere felici. La filosofia che pone la soddisfazione dei bisogni dell’individuo al centro della moralita’ e’ quella umanista. In questa filosfia si ritiene morale tutto cio’ che uno deve fare per mantenersi in vita e per migliorare la propria vita, purche’ non sia a danno di nessun altro. L’etica umanista pero’ puo’ essere razionale o irrazionale.
E’ razionale se il principio di moralita’ si basa sul concetto dell’interesse personale. Per esempio, e’ morale lavorare di piu’, studiare di piu’, impegnarsi di piu’ per ottenere piu’ benefici e migliorare al massimo la propria vita. Non esiste obbligo verso gli altri. Solo volontariato.
E’ irrazionale se il principio di moralita’ si basa sul concetto di dovere e sacrificio a favore degli altri. Per esempio, se una persona produce 50 ed un’altra produce 10, chi produce di piu’ ha il dovere morale di compensare in qualche modo chi produce meno. In altri termini, e’ immorale volere tutto quello che si produce per se’ stessi.
ETICA MISTICA
Secondo la filosofia dell’etica mistica, la vita e’ un valore che riceviamo da un’altra entita’ e quindi alla quale siamo indebitati permanente. La premessa morale di questa filosofia pone un'autorita' superiore a noi nel decidere cio’ che e’ o che non e’ morale. Se crediamo in un Dio che vuole che la nostra vita sia solo una prova per guadagnarci una vita eterna nell’aldila’, allora i precetti morali ci vengono da Lui. A seconda del tipo di religione in cui nasciamo o che scegliamo, i precetti sono una variazione di obblighi e sacrifici che dobbiamo fare per Lui. In una certa fede Dio ci dice che e’ morale amare il prossimo come noi stessi; Dio ci dice che e’ morale seguire i Suoi comandamenti; ci dice che e’ morale morire per Lui; rinunciare a quello che vogliamo per Lui; e’ perfino morale uccidere gli infedeli per Lui. Insomma, il principio dell’etica mistica e’ che la moralita’ non viene dal nostro giudizio razionale ma da quello arbitrario che ci viene rivelato da Dio. Dio e’ l’entita’ per la quale noi dobbiamo vivere. Non e’ morale vivere per se’ stessi, ma e’ morale vivere come strumenti per servire ed esaudire la volonta’ di Dio.
Al contrario di quanto si e’ detto dell’etica umanista, che puo’ essere razionale o irrazionale, l’etica mistica non puo’ mai essere razionale. La prova della razionalita’ di un principio si trova in come tale principio puo’ essere applicato consistentemente in pratica. Vediamo degli esempi.
Posso applicare consistentemente il principio morale umanista basato sull’interesse personale senza contraddire la realta? La risposta e’ decisamente SI!
Se una persona d’intelligenza e capacita’ superiori s’ingegna in un progetto che finisce col produrre una quantita’ straordinaria di ricchezza, ed il codice morale accettato e’ quello dell’interesse personale, questa persona, nel diventare ricca, non ha violato il suo codice morale, ne’ danneggiato altre persone. Al contrario, le sue scoperte, il suo successo sono indirettamente apportatori di opportunita’ per altri e quindi di beneficio ad altre persone, non per obbligo verso di loro, ma per pura conseguenza naturale. In questo caso, piu’ uno agisce consistentemente secondo questo principio morale, piu’ egli, e il prossimo indirettamente, ne ricevono beneficio.
Vediamo ora un esempio di etica umanista basata sul principio altruista del dovere o del sacrificio.
Se una persona vive in una societa’ dove i principii morali sono determinati non dall’auto-interesse ma dall’interesse per gli altri, o per la collettivita’, la persona piu’ morale e’ quella che si assume piu’ doveri a favore degli altri o fa piu’ sacrifici a favore della collettivita.’ E’ morale produrre molto, ma ritenere solo una parte del proprio lavoro, quella parte che la collettivita’ ha deciso di essere moralmente giusta. Il giudizio dell’individuo non conta piu’ ed e’ perfino ritenuto immorale. La collettivita’ diventa l’entita’ ritenuta capace di determinare cio’ che e’ e che non e’ morale. L’individuo ha solo l’obbligo di servire la societa’ e accontentarsi di quello che la societa’ gli concede di tenere. Il bene della maggioranza e’ ritenuto di maggior valore del bene individuale. Secondo quest’etica, e’ moralmente giustificabile, dunque, sacrificare un certo numero di individui, la loro intelligenza, i loro sforzi, la loro produttivita’, la loro felicita’, e in fine anche la loro vita se necessario, per il benessere della collettivita.’ Per funzionare senza contraddizione, questo tipo di etica morale richiede che tutti gli individui di una societa’ siano d’accordo nel misurare esattamente quanto e’ o non e’ morale sacrificarsi per gli altri. Siccome ogni individuo e’ di natura capace solo di determinare i propri valori e non quelli degli altri, e’ in pratica impossibile determinare il livello di sacrificio che ogni individuo e’ disposto ad accettare per il bene collettivo. Questo tipo di moralita’ non e’ razionale perche’ richiede l’uso della forza. Richiede consistentemente la violazione della liberta’ iindividuale da parte della collettivita’, cioe’ dello Stato. L’unico mezzo per far funzionare un sistema del genere e’ imporre gli standard di moralita’ per mezzo della coercizione – fare leggi che obblighino quindi gli individui a sacrificarsi e punirli quando non si sacrificano abbastanza. Tipicamente questo sistema comporta la lotta di classe dove il gruppo che viene votato al potere ha diritto di forzare e legislare il suo standard di moralita’ sugli altri.
Un esempio di societa’ basata sull’etica mistica e’ quello dove non esiste separazione tra Religione e Stato, cioe’ nelle teocrazie medioevali o come quelle mussulmane odierne. In questo caso si ripete quello che si e’ detto con l’esempio dell’etica umanista basata sul principio altruista del dovere e del sacrificio. Qui sostituiamo semplicemente l’autorita’ che imparte il codice morale e lo impone agli individui. Invece di essere lo Stato laico e’ lo Stato religioso. I principii morali, in questo caso, s’intende che provengono da Dio. Quello che Dio vuole da noi e’ cio’ che e’ morale. Le religioni in genere si basano sull’idea che Dio e’ l’arbitro della nostra vita, non noi. Quello che si deve fare e’ morale se si fa per Lui e la Sua gloria. In questo caso l’individuo e le sue aspirazioni vanno sacrificate per quello che Dio vuole. Chi si ribella a questa legge e cerca invece di soddisfare i propri desideri, viene punito. Il grado di tolleranza di quanta liberta’ l’individuo possa godere varia, ma la necessita’ di violare i diritti individuali in una societa’ teaocratica rimane ferma. Questa e’ la dimostrazione piu’ evidente dell’ irrazionalita’ dell’etica mistica che se applicata consistentemente deve necessariamente basarsi sull’uso della forza e dell’oppressione.
2007-01-12 00:06:27
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answer #7
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answered by DrEvol 7
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Il prossimo è colui che incontri per la tua strada, in quel preciso luogo e in quel preciso momento. (es. il lavavetri al semaforo, ecc. chiunque ti chiede o a bisogno del tuo aiuto).
E' chiaro che anche un gatto o un cane potrebbe essere tuo prossimo. (tutta la creazione geme e soffre nelle doglie del parto).
Amare non è una prerogativa dei credenti tutti sono capaci di amare. (perchè tutti sono figli di Dio).
Il credente praticante è colui che fà la volontà del Padre.
Es. Gesù dice amate i vostri nemici. Il credente nella fede, lo fà.
Il credente è colui che ha fiducia nelle parole di un'altro, perchè ha sperimentato che quella parola è vera, e mantiene ciò che promette.
2007-01-11 15:26:28
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answer #8
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answered by blackbarry 4
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Ciao wm. Il prossimo è chiunque incrociamo sul nostro cammino e che ha bisogno di aiuto, questo ci dice la parabola del buon Samaritano e Gesù scelse proprio la figura del Samaritano (disprezzato dagli Ebrei) proprio per evidenziare che il gesto d'amore non deve essere precluso a chi non la pensa come noi, o a chi non ha la nostra fede, anzi spesso possono essere poprio queste persone sulle quali facciamo poco affidamento a dimostrarsi più capaci di aiutare. Non si tratta di fare un'elemosina, si tratta semplicemente di dare spontaneamente valore alla propria umanità vivendola nell'umanità del fratello che ha bisogno: si ama perché non si può fare altro, perché riconosciamo che l'altro siamo in realtà noi stessi, anche il nemico che ci è più ostile fa parte di noi (perché i nemici più crudeli vivono dentro di noi). Non si ama per fare piacere a Dio, ma perché non si può fare a meno di amare la vita a prescindere da qualsiasi altra considerazione o possibile ricompensa materiale o spirituale. L'amore non chiede ricompense e non le merita nemmeno in fondo, perché è ricompensa a se stesso: chiunque si rende oggetto del nostro amore ci offre di per sé la nostra ricompensa, per cui siamo noi a essere debitori verso di lui e non il contrario, è lui che ci fa dono della nostra gioia, non noi che spesso riusciamo a fare ben poco per lui. Ma naturalmente si ama l'altro solo se si ama davvero se stessi al punto di poter sentire l'altro come se stessi con tutti i propri limiti e necessità. L'amore non sceglie chi deve essere amato, anche un animale, anche un gattino, appunto perché si ama la vita. Ma forse questo è un pensiero più Jansenista o Buddista che Cristiano e anche qui bisogna starci molto attenti: non si può mai imporre di amare, né agli altri, né a se stessi: si può solo sentire che si ama e gustarne la profonda gioia che ne deriva, quando si è davvero capaci di amare e questa capacità è veramente di pochi, forse è un dono di natura che è stato concesso a pochissimi eletti del genere umano, chissà. Credo che per la mggior parte di noi è già tanto se riusciamo ad amare veramente una sola persona.
2007-01-11 14:04:18
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answer #9
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answered by etcetera 7
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E` proprio cosi`: anche la parabola del samaritano lo dice chiaramente. Un samaritano era nemico, ma buon samaritano....la religione non c' entra fondamentalmente nel comportamento umano corretto. La fede puo` aiutare, ma senza le opere e` morta, e le opere le fanno anche coloro che non sfoggiano una fede religiosa fatta di riti e osservanze non intente all' amore del prossimo, delle cose, della natura e della vita in genere. Gli animali non devono essere seviziati con sofferenze inutili al bene e al sostentamento dell'uomo. La ragione deve prevalere e non il maltrattamento.
2007-01-11 10:32:27
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answer #10
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answered by giulietta 7
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