Perché i cattolici (ma in genere i cristiani e anche i musulmani e molte altre religioni o ideologìe) voglioni IMPORRE la loro morale con la forza.
Resto nell'esempio cattolico perché, in Italia, è l'unica religione che, per ora, si è imposta e si impone pesantemente sulla vita civica: ad esempio:
io cattolico sono contro il divorzio, benissimo, non divorziare, ma lascia me laico farlo;
io cattolico son contro l'eutanasia, ottimo non la chiedere, ma lascia me ateo la dignità di evitare di sbavare fino all'ultimo;
io cattolico credo nel crocifisso; ok mettilo in casa, in chiesa in bagno dove vuoi, ma non me lo imporre con una legge fascista in un luogo pubblico (scuola, tribunale ecc)
potrei continuare, ma mi pare di aver chiarito il punto, perché imporre delle scelte morali che, se imposte, perdono anche la mortalità? Non servono alla società perché sono 'buone' solo per i cattolici, ma non servon nemmeno ai cattolici perché che valore può avere per Dio un atto 'buono' ma imposto?
2007-01-10
01:27:55
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30 risposte
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inviata da
Anonymous
in
Società e culture
➔ Religione e spiritualità
grazie a chi ha dato un parere sul perché, meno grazie su chi ha fatto il solito credente dittatore o ha detto meglio i catto che gli islam... bella forza, poi blackbarry la puttànanta che in democrazìa vince chi ha più voti potevi risparmiartela, questa è la dittatura fascista clericale che hai in mente tu, non la democrazia europea, i fondamentalisti religiosi son tutti uguali tu ne sei la prova, poco conta se per islam o cristo.
2007-01-10
14:01:26 ·
update #1
premetto che sono atea. e quando la gente cattolica lo viene a sapere mi chiedono subito: impossibile, e in cosa credi? devi credere in qualcosa. io non credo in nessun Dio da quando avevo 12 anni, e i miei genitori, fortunatamente, mi hanno sempre lasciato questa libertà. non posso credere in qualcosa che, sin dai tempi in cui le prime persone credevano, non ha fornito prove della propria esistenza, che ha solo e sempre cercato di imporre un qualcosa di divino e perpetuo e potente, e per di più fottendo e scroccando soldi a mezzo mondo.
mi rifiuto di credere in questo. tutti contro i musulmani, tutti contro di loro perchè si ammazzano e ammazzano, ma almeno non sono così meschini, non fottono i loro credenti,e così il buddismo!
e poi l'8 x 1000, e la carità in chiesa, e tutti i conti correnti da rifocillare coi nostri soldi, per cosa? x vedere vaticano, papi, preti e compagnia ricoperti d'oro, con autisti privati x ogni ora della giornata, con proprietà ovunque e con i soldi che nn dico da dove spuntano!
2007-01-10 01:34:29
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answer #1
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answered by Anonymous
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io sono cattolica e credente però mi spieghi perchè invece quando gli stranieri vengono in italia non apprezzano la nostra religione e quindi dobbiamo togliere i crocifissi dalle scuole oppure non cantare le canzoni di natale con il bambinello perchè urtiamo la sensibilità e se noi dobbiamo andare in un paese straniero soprattutto islamico dobbiamo sottostare alle loro regole altrimente passiamo dei guai!!!!!!!!!!!
2007-01-10 09:36:03
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answer #2
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answered by giuggiola 2
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io non impongo la mia morale ma essendo credente fondo la mia esistenza (o almeno ci provo) sull'esempio e l'insegnamento di Gesù. sbaglio spesso, ma non impongo. tu perchè cerchi di imporre la tua idea che noi credenti siamo tutti dei dittatori ossessivi?
il divorzio in italia è permesso dato che il popolo italiano ha votato a favore del divorzio, che cosa abbiamo imposto noi cattolici??
l'eutanasia è un problema che va oltre alla morale cattolica o cristiana in generale. ci sono anche atei che pensano che non sia giusto...e cattolici che invece vorrebbero poter scegliere di morire...
secondo me le generalizzazioni non vanno mai bene, non generalizzerei mai sugli atei...ognuno di noi è diverso, pensa indipendentemente...non prendertela se qualcuno (cattolico o no) tenterà di capestarti. non tutti accettano idee diverse
2007-01-10 12:32:39
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answer #3
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answered by ame_erica 2
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Per un motivo molto semplice sono convinti di essere i depositari della verità assoluta.Ma questo atteggiamento accomuna tutte le religioni.
2007-01-10 11:15:21
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answer #4
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answered by filippo f 4
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Togliere il crocifisso ad un cristiano è come togliergli la pelle. Il cristiano ama Dio più di se stesso fiducioso che un giorno il Signore lo ricompenserà del suo amore e dei suoi sacrifici. Anzi, il cristiano già sperimenta questo amore quì sulla terra come un'anticipazione. I suoi simboli sono i suoi abiti, non si tratta di imposizione verso nessuno come il tuo ateismo, suppongo, non lo imponi a nessuno.
Perciò tu resta e resterai ateo, ma lascia i cristiani essere e rimanere tali.
2007-01-10 11:00:57
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answer #5
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answered by Mario 5
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Credo fondamentalmente per 2 ragioni:
1. cultura
2. ci sono connessioni che non conosciamo bene tra chi fa politica e chi fa un certo tipo di religione.
Mi permetto di aggiungere un mio pensiero. In certi paesi non è possibile scindere le due cose perchè se credi in una religione allora essa è la base su cui prendi le tue decisioni.
Sinceramente, da ex cattolica e da chi lavora con molti mussulmani, credo che ognuno stia facendo, in Italia, quello che gli pare (tranne che per l'eutanasia, che non è un argomento così leggero su cui legiferare ma che richiede sicuramente una rapida risposta). Tutti gridano in faccia a tutti e non mi sembra civile. Se una persona è chiamata a votare sceglie quello che gli detta la sua coscienza, atea o meno. Ma se qualcuno vuole tenere un crocefisso in un luogo pubblico ha il diritto di farlo, se uno vuole tenere il velo pure, se un altro vuole stare senza queste cose perchè per lui non valgono nulla allora che problemi ci sono?
Mi pare che ultimamente anche gli atei siano poco tolleranti. Ma mi stai facendo fare di tutta l'erba un fascio ... che fastidio!
2007-01-10 09:41:53
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answer #6
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answered by milka16 6
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perchè sono dei prepotenti che giustificano le loro malefatte in nome di dio e che pensano di salvarsi solo tramite comunione e confessione.niente di più ipocrita!
2007-01-10 09:38:16
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answer #7
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answered by Chrisantema T_T 5
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come tutte le religioni le persone sono convinte che siano giuste e che si faccia del bene agli altri anche imponendo certi principi. e non solo per la religione. vedi il dibattito sulla pena di morte: se sei convinto che non si debba uccidere una persona si cerca di far approvare una legge al riguardo.
certo le pressioni a volte possono dare fastidio, ma magari ci fossero solo quelle cattoliche! pensa a tutte le lobby che cercano di circuire le persone...
2007-01-10 13:21:33
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answer #8
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answered by maroc 7
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E' veramente una bella domanda, che da parte mia ho voluto premiare con un 'pollice su'... per il merito di aver dato a tutti un bello spunto di riflessione, che ha prodotto una serie di interventi altrettanto interessanti. Per la vastità del tema spero che ci possa essere una 'risposta' che sia esauriente, chiara e concisa:
da parte mia sono al secondo tentativo, avendo fatto una cosa così lunga che credo non sia adatta per Yahoo!Answers. Partendo dal fatto che sono un laico ma di educazione cattolica, come è del resto accaduto per quasi tutti gli italiani dai 30 anni in su, provo a sintetizzare in punti, dando magari ulteriori spunti a te e agli amici intervenuti:
1. La chiesa è stata il 'collante' del nostro paese a partire dalla fine dell'impero romano, ad arrivare praticamente all'unità d'italia, e quindi il crocefisso è a tutti gli effetti un dei valori 'storico-tradizionale' di contenuto della nostra comunità. Prima della caserma dei carabinieri, che esistono 'soltanto' da duecento anni, l'elemento certo di aggregazione e riferimento certo in ogni paese, anche il più remoto, era una chiesa... Detto questo, anche se per principio la cosa più giusta sarebbe forse quello non metterlo nei luoghi pubblici, dovrebbe essere comunque garantito il rispetto di un simbolo religioso, indipendentemente dal proprio credo. In un bar o un ristorante, tanto per fare un esempio un pò banale, ci potrebbe stare allo stesso modo, se il gestore lo gradisce, etc.. Per tutti ci dovrebbe essere applicata un rispetto o 'indifferenza' di tipo laico.
2. La cultura italiana - anche quella più laica - si porta gli elementi e i valori della cristianità (in senso generale) e del cattolicesimo (più specifico): in questo senso non siamo mai del tutto 'neutri' ai richiami della chiesa.
3. L'adesione sincera e convinta ad una fede religiosa, a parte forse quelle orientali, porta comunque ad un opera di divulgazione verso gli altri dei suoi valori e contenuti: nel caso specifico, un cristiano è anche un evangelista. E' dunque normale intervenire su temi di attualità, in linea generale. E il confronto nella tolleranza e nel rispetto, per principio, deve essere aperto a tutti.
4. Naturalmente un valore irrinunciabile del nostro mondo è proprio quello della tolleranza, del rispetto delle opinioni e credenze altrui e della libertà: sono d'accordo sull'opportunità di criticare certi tipi di indicazioni, che in fondo sono dei consigli per un laico o un non credente, e dei precetti per un credente. Anche qui, non è detto che tutti i sacerdoti siano d'accordo sulla questione della scomunica ai divorziati, o della mancata benedizione al povero Piergiorgio Welby, che l'avrebbe comunque avuta, se fosse stato un 'comune' suicida (mi si passi il termine...). Ma non solo: un credente può e deve intervenire su di un tema, quale appartente ad una comunità (la chiesa), se sente di doversi confrontare, pur differendo dalle opinioni del suo parroco, fino ad arrivare a quelle del papa...
5. I grandi valori della cristianità potrebbero essere applicati ai grandi temi di questo momento: il rispetto, la carità e la compassione verso il prossimo e verso il mondo non potrebbero ispirare una parola per chi distrugge le risorse della terra, chi si arricchisce alle spese degli altri (impoverendoli), magari non pagando le tasse, o che magari potrebbe destinare un pò delle sue sostanze per aiutare quei 3/4 di popolazione mondiale a stare meglio e non lo fa? Non possiamo ritenerli buoni cittadini, e - credo - non si possano ritenere dei buoni cristiani...
6. Alcuni grandi temi potrebbero richiamare l'attenzione ed il consenso di moltissime persone, cristiane e non, e forse recuperare la presenza dei giovani, che sono per certi versi in fuga dalla chiesa, o si rivolgono ad altre forme di spiritualità.
7. Occorrerebbe rivalutare il significato di chiesa: in senso lato è 'comunità', e forse i modelli di comportamento, l'educazione e le abitudini attuali tendono ad esaltare l'egoismo e la soddisfazione dei bisogni personali, lasciando gli 'altri' fuori, o ritagliandosi al più i bisogni spirituali in un comodo 'fai-da-te'...
A tal proposito non avete fatto caso che le comunità più forti sono quelle che hanno un forte tessuto di solidarietà e relazioni, come ad esempio gli immigrati di religioni o culture diverse, come i cinesi o gli arabi? Banalizzando, le potremmo assimilare alle piccole comunità di paese italiane di cento anni fa ed oltre...
8. La condivisione di valori universali come tolleranza, solidarietà, rispetto, valore del dialogo e del confronto, propria della moderna società laica, dovrebbe farci ritrovare come comunità - laica - e trovare un senso comune da condividere per i grandi temi che ci sono e che verranno, ed affrontarli senza timore del confronto tra i vari punti di vista e ideali.
...E meno male era una sintesi! ;-) Vi prego di scusarmi per la lunghezza. Spero almeno di aver condiviso qualcosa che abbia meritato la vostra pazienza ed attenzione.
Ciao a tutti
T.
2007-01-10 12:05:04
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answer #9
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answered by tenouchi 3
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X come la metti tu hi ragione
2007-01-10 11:20:46
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answer #10
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answered by KD 3
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Le imposizioni vengono da chi le ha dovute subire. Una piccola vendetta cinese!
2007-01-10 09:42:39
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answer #11
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answered by pasinienrico 3
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