Il discorso sulla ricerca è complesso. Oggi è sempre più raro il genio isolato; si lavora in equipe ad alta specializzazione con strumentazioni adeguate. Tutto ciò ha costi elevatissimi, dunque la ricerca pura, non finalizzata ad un obiettivo commerciale è quasi utopica.
Le nostre università sono al collasso ed gli investimenti statali sono inadeguati.
Vediamo cosa avviene all'estero. I grandi gruppi multinazionali spendono parte dei loro larghi profitti, investendo in ricerche avanzate, ma estremamente mirate al loro campo d'interessi; comunque hanno laboratori propri o finanziano quelli universitari, qualora in essi si stia sperimentando, o si stiano dibattendo in linea teorica, processi a loro congeniali.
I governi di Stati ricchi e potenti destinano ingenti risorse nella ricerca finalizzata agli armamenti ed a tutti gli altri campi utili alla difesa-attacco.
Noi non abbiamo più gruppi industriali produttivi di proporzioni internazionali, esclusa forse la Fiat; lo nostra forza sta, come è noto, nella piccola e media industria, quindi da loro non ci si può attendere investimenti significativi.
Il nostro Stato non è granché ricco e tanto meno potente, dunque fa quello che può, tra le molteplici esigenze del Paese (situazione neutrale nella piccola divisione tra destra e sinistra).
Diventa evidente che il nostro ruolo residuo è quello di portare avanti sperimentazioni su progetti altrove concepiti. Il famoso genio italiano è materiale da esportazione: chi vale viene chiamato all'estero, dove avrà a disposizione gli strumenti per esprimersi.
Non essere parziale, ne hai l'intelligenza per permettertelo. Anche il governo precedente aveva tagliato la ricerca e non sono certo gli eventuali risparmi sulle rinuncie alle riunioni (da sempre ci sono state nei governi di coalizione) a risolvere un problema che richiederebbe risorse enormi, che noi, di destra o i sinistra, non abbiamo. Non ci sono perchè la nostra struttura economica è quella che è. L'unica fonte possibile sarebbe la rinuncia agli armamnti ed alle missioni all'estero, ma questo ci isolerebbe dal contesto internazionale, quindi pura utopia. Solo un Paese come la Svizzera può permetterselo, avendo assunto il ruolo di cassaforte internazionale.
Rinnovo l'invito a ragionare con la tua testa, senza farti coartare dagli slogan dei politici, da qualunque parte essi siano.
2007-01-09 08:42:04
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answer #1
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answered by clios43 3
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Soprattutto la seconda.
Ma credo sia da vedere come un problema di costume e società piuttosto che di questo o quel governo.
Ricordo alcuni anni fa di due ricercatori italiani che, negli USA, avevano vinto un premio prestigiosissimo per una ricerca in medicina.
Quando la RAI li ha intervistati gli hanno chiesto come mai non erano rimasti in italia. La risposta è stata semplicissima: "ci abbiamo provato, ma il concorso lo ha vinto il figlio di un primario".
Non vi dico la nota indignata del primario che precisava i grandi meriti del figlio e la correttezza del responso.
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PS: dimenticavo il caso Rubbia e la centrale di produzione elettrica solare di Adrano. Adesso ne sta facendo una in Spagna, dove invece gli hanno dato subito carta bianca.
2007-01-09 16:26:57
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answer #3
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answered by Nicolajev 4
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