bellissima domanda, io mi aspetterei da quelli che sanno solo insultare, almeno che sappiano a chi insultano!
sul comunismo domani a messina ci sarà un bellissimo seminario organizzato d alcuni ragazzi si un liceo...
io frequento l'università ed è inutile che mi metta a fare propaganda tanto la maggior parte di stì fasci non sanno manco leggere
2007-01-07 20:53:04
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answer #1
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answered by Anonymous
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ooooooooooooo... svegliaaaaaaaaaaaaaaa... lui ha kiesto cos'è, nn cosa ne pensate...
2007-01-07 08:44:28
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answer #2
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answered by GabbaGabba Hey!!!!!! 2
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lotta di classe, collettivizazione, statalizazione, eliminazione del concetto di borghesia, di religione, ...
è un idea politica nata dagli scritti di marx ed enghels ( economisti ebrei tedeschi del 800) che con il manifesto dei lavoratori del 1848 attcca la società consumista che si stava affacciando dalla sempre crescente industrializzazione...
non continuo per non annoiarti ma io almeno so chi sono e cosa hanno fatto nel bene e nel male negli ultimi 150 anni e in tutto il mondo... pensa cche ho anche letto il capitale (quanti rossi hanno mai letto il mein kampf?)
SONO IO L'AUTORE DLLA FRASE SULLA MALATTIA DELLO SPIRITO E SE RISPONDO DOPO UN PO' DI TEMPO è PERCHè FORSE HO ANCHE ALTRO DA FARE CHE CAZZEGGIARE...
leggi il libro nero del comunismo, vai a fare un viaggietto a cuba, in vietnam, corea del nord, parla con gli immigrati dell'est europeo, parla coi cinesi in italia, o con chi a guerra finita si è visto ammazzare padri o zii dai briganti col fazzoletto rosso...
è facile parlare di falce e martello in italia, col conto in banca, la macchina, il telefonino, internet non censurato e il qlo sul velluto...
ma se il comunismo era il paradiso, perchè tutti volevano scappare?
2007-01-07 08:46:17
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answer #3
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answered by kop op op 4
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onde evitare inutili scontri su cosa o chi,basterebbe che ti leggessi Il Capitale di Marx.....cosi magari sarai Tu a poterti fare un'idea di cosa si intende x comunismo....
2007-01-07 08:24:12
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answer #4
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answered by Mr.Forrester 4
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Il comunismo è una società libera (a dispetto di quanto potranno mai dire tutti quegli agitatori di fantasmi): è una società dove lo stato(e per stato intendo sia il governo che i cittadini, dovrebbe essere normale) sono indignati da un prete che dichiara che il Gay Pride è una carnevalata, e fanno sentire tutta la loro indignazione; è una società dove non si blinda una città perchè arriva l'O.C.S.E o la N.A.T.O. o chi per essi sia, è una società dove c'è libertà di pensiero e i manganelli a rovescio sono vergognosa preistoria, è una società dove mostri genetici e mari di petrolio non esistono, non è un tripudio di volgarità e incitazione al rimbecillimento collettivo ogni giorno in tv, non è una società di idozia indotta, di automi rimbecilliti dal motorino, dal vestito "trendy" e dal cellulare che vivono per inerzia, non è una società di "Ognuno per se e dio per tutti".......... I
2007-01-08 01:13:26
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answer #5
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answered by Anonymous
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Il comunismo è prima di tutto una dottrina politica, che prende le mosse principalmente dal tentativo di Karl Marx di delineare un "socialismo scientifico" che potesse essere inattaccabile, di creare un metodo nuovo di analisi della società (cosa che ha fatto con successo, " Il Capitale" è un libro fondamentale per tutti, lo leggeva sempre Agnelli).
Oggi, dopo un secolo e mezzo di storia del comunismo, nella maggior parte dei Paesi essere comunista significa essere a favore di una società senza classi, che collettivizzi i mezzi di produzione e che liberi l'uomo dal bisogno materiale e dagli impedimenti sociali. Significa essere per la pace (non necessariamente pacifici), per uno statro sociale fortissimo e per un'attività d'impresa con finalità sociale.
Purtroppo, la tua domanda è difficilissima: in un secolo e mezzo di vittore e sconfitte, il comunismo si è diviso in mille ruscelletti e puoi trovare al suo interno enormi differenze e discordanze.
p.s.: come faccio sempre, prima rispondo e POI leggo le altre risposte. Direi che questa domanda è preziosissima: mostra chiaramente come i "destri" di answers abbiano un'idea del comunismo diverisissima da quella dei "sinistri", non necessariamente comunisti (tipo me). Forse è questo che rende la discussione così difficile?
Scherzo, lo so che è solo perchè amano litigare.
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2007-01-07 18:45:16
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answer #6
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answered by Anonymous
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Lungi da me tenerti una lezioncina accademica sul Comunismo & le sue origini (anche perchè puoi benissimo documentarti con dei buoni testi filosofici alla mano)... Diciamo che il Comunismo predicava (perchè di religione si tratta) ed auspicava il riscatto della classe operaia e dei ceti meno abbienti, attraverso la lotta di classe e la rivoluzione. Sai, in tutte le correnti puoi trovare "del buono" (perfino nel Nazional-Socialismo), ma è proprio quel po' di bontà contenuta nel pensiero che poi ha giustificato tanti abominii... Quindi, in campana: le ideologie sono delle strane e pericolose bestie a due teste.. Gli uomini sono tutti uguali? Certo: sul piano dei diritti civili sicuramente, ma non nel loro valore personale ed individuale. Diffida da un ideologia che vorrebbe omologarti, uniformarti e dare a chi non lo merita, riconoscimenti ed onori. Io sono per la meritocrazia: se vali, ti prendi il premio/ se pretendi il premio senza muover foglia, un calcio nel sedere.
2007-01-07 08:47:31
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answer #7
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answered by Anonymous
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dicesi comunismo quella forma di governo (in realtà mai attuata in toto) che si ispira agli scritti di marx e engels (il capitale su tutti) che prevede una forte influenza dello stato in molti aspetti della vita della nazione. queste influenze sono prevalentemente nella sfera economica. la dottrina comunista delle origini prevedeva l'ugualianza di tutti i cittadini e la redistribuzione delle ricchezze tra proprietari della fabbrica (che a differenza di quello che pensano molti dovevano rimanere tali) e tutti i dipendenti della stessa.
il comunismo non è mai stato applicato, anche perchè non era possibile metterlo in atto.
il comunismo NON dovrebbe essere una forma di governo totalitaria (anzi, l'estremo opposto).
alla luce di tutto ciò definire comunisti i governi che si sono instaurati in russia, cina, cuba, vietnam, ecc... come governi comunisti è uno sbaglio madornale, dato che forse l'unico governo a cui si può attribuire questo nome è quello di lenin nei primi anni dopo la rivoluzione (per intenderci prima dell NEP)
2007-01-07 09:10:36
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answer #8
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answered by Simply me 6
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In poche parole chiare: è una società senza capi ne padroni, senza classi, senza denaro, in teoria, è una società, completamente autogestita, dove tutti contribuiscono a produrre tutto ciò che è necessario per vivere e soddisfare i bisogni essenziali e tutti possono accedere gratuitamente a ciò che hanno prodotto, non diversa, paradossalmente, dalle prime società cristiane basate sull'uguaglianza e la comunanza dei beni, ne dall'Anarchia.
Ora, però, servono più parole. Per arrivare a fare una società del genere bisogna fare una rivoluzione vincente, la dittatura del proletariato, il potere della maggioranza sulla minoranza, il socialismo e poi, infine, evolversi in comunismo. La storia ha però dimostrato, che la fase di dittatura del proletariato è una tragedia e non funziona e può facilmente trasformarsi in una dittatura di tipo fascista, di una minoranza di oligarchi sulla maggioranza della popolazione che, solo in termini di enunciazioni di principio, ha il potere e controlla la società, in realtà il potere e il controllo ce l'ha la cosiddetta " nomenklatura" di partito, il cosidetto presidente dello Stato, eletto dal partito e il partito stesso che domina su tutto e su tutti soffocando ogni dissenso politico. L'esperienza sovietica è stata una esperienza di trasformazione in negativo dei positivi ideali di libertà uguaglianza, parità, equità espressi durante la fase della Rivoluzione socialista. L'esperienza cinese è in una fase inedita, che non c'è mai stata prima nella storia e cioè è in una situazione di capital socialismo, in pratica una economia di mercato e capitalista in un sistema di tipo socialista a partito unico, dove non mancano le elezioni ma i candidati sono espressione delle diversità interne al partito. Il socialismo realizzato non è stato capace di essere quell'esempio di libertà e democrazia che avrebbe dovuto in virtù dei suoi ideali rivoluzionari. L'esperienza cubana è anomala perché la volontà della stragrande maggioranza dei cubani ama la sua storia, la sua Rivoluzione e Fidel e vuole, difende quel regime, se così non fosse Fidel non sarebbe potuto durare tanto a lungo in una situazione di isolamento economico politico internazionale, la repressione dell'opposizione interna, che esiste, è ingiusta ma, questa opposizione non è così forte, radicata, organizzata da incoraggiare il capitalismo internazionale a sostenere una controrivoluzione, non vi sono le condizioni ne oggettive ne soggettive, neanche ora che Fidel è malato, fisicamente debole.
Questo perché Castro, per i cubani, è stato e resta un mito, tutt'ora vivente. Castro è, politicamente, idealmente troppo forte in casa sua perché ha il consenso della maggioranza dei cubani.
Completamente diversa è l'esperienza del comunismo italiano, che ha contribuito a ridare e a difendere la libertà e la democrazia, nel nostro Paese, durante la Resistenza e anche dopo in questi 60 anni di storia democratica, contro la strategia delle tensione le bombe e i tentativi di colpi di Stato militari dei fascisti. La nostra è quindi, finora, una esperienza positiva di coerenza con gli ideali rivoluzionari di affermazione e difesa della libertà e della democrazia.
Per concludere, il comunismo, quello vero, per ora, è solo una utopia, è un ideale ancora da realizzare in un modello di espressione della equità, parità, uguaglianza, libertà e democrazia al massimo livello possibile che, ancora, non è mai stato realizzato.
2007-01-07 18:39:15
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answer #9
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answered by Anonymous
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L'idea comunista nasce dal desiderio onesto di eliminare le differenze economiche di classe e si basa sul principio filosofico altruista di Marx: "Dare a ognuno secondo il suo bisogno, prendere da ognuno secondo la sua abilita'.
Questo principio filosofico, apparentemente logico, e' infatti inapplicabile in realta' perche' va contro la natura stessa dell'individuo. In effetti da' allo Stato o societa' diritti e privilegi togliendoli all'individuo. La sua applicazione puo' avvenire esclusivamente attraverso la coersione. Cosi, per il bene della maggioranza si sacrifica il bene dell'individuo e si cade nel principio Machiavelliano che il fine giustifica i mezzi.
2007-01-07 09:18:05
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answer #10
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answered by DrEvol 7
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