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Ho problemi di vista seri (ipovedente) ma mi piacer parlare solo che la mia parlata è pessima. Parlo troppo veloce e o la “c” moscia e porto l’apparecchio. Mi piacerebbe però per fini personali quindi a livello dilettantistico non lavorativo per ora imparare ad affinare e migliorare la mia voce per poterla usare poi in ambito lavorativo e non in maniera più chiara e professionale. Mi ha sempre incuriosito quindi ed affascinato la figura del doppiatore. Sapete consigliarmi corsi per dilettanti in Milano? Corsi su libri? Siti internet? Corsi fai da te? Insomma qualsiasi tipo di informazione sulla dizione e sul doppiaggio che possa utilizzare per migliorare la mia voce e poi chissà magari un giorno potrei farlo come mestiere. Grazie in anticipo a tutti.

2007-01-05 20:05:08 · 3 risposte · inviata da nevy13 3 in Arte e cultura Teatro

3 risposte

Ho molti conoscenti doppiatori. La mia migliore amica lo fa a tempo pieno e doppia film di circuito e serie tv sulle reti nazionali. La strada da intraprendere non è facile da percorrere. Se il tuo intento è migliorare la dizione e la fonazione allora puoi iscriverti a una scuola di recitazione e doppiaggio, scegliendone una poco costosa visto che i parametri della dizione non sono molti ed è questione prevalentemente di esercizio. E' importante anche la respirazione, anzi direi che è fondamentale. Parti da quella. Inizia a conoscere lo strumento che ti permette di comunicare, attraverso esercizi mirati: inizia con un leggero training (inspira per 8 secondi -trattieni il fiato 8 secondi - espira 8 secondi - trattieni il fiato 8 secondi, ripentendolo in serie da 3) facendo attenzione alla postura che deve essere corretta ed evitare insaccature e compressioni dell'addome (basterà stare in piedi con le gambe leggermente divaricate e la schiena dritta). Una volta presa conoscenza del flusso respiratorio, bisogna iniziare a distinguere tra respirazione intercostale e diaframmatica. Ovviamente non è facile. Ti può essere utile consultare un libro di tecnica vocale canora, ottimo è quello di Antonio Juvarra "Tecnica del canto" ed. Ricordi. Una volta scoperte le distinzioni tra registro, timbro, estensione ecc, ti sarà più facile imparare a modulare la voce ed a educarla. Passa poi alla corretta pronuncia delle parole. Le prime volte sarà ardua, perchè pochi di noi sono abituati a parlare correttamente, esempio: la parola dieci (come quasi tutte quelle che contengono dittonghi) si pronuncia aprendo le vocali e non chiudendole, aperta è anche la "e" dei condizionali (es. vorrebbe, andrebbe, sarebbe), oppure ancora la "o" di posto è chiusa e non aperta come si sente dire persino a cantanti e attori. Utile è concentrarsi sulle cose che non si riescono ad assimilare, usando per esempio post-it da applicare nella propria camera con le parole più ostiche da pronunciare. In questo lungo cammino un corso può esserti utile, ma non è fondamentale. Scegline, come dicevo prima, uno che insista molto sulla dizione e meno sulla recitazione, ed evita accuratamente accademie all-in-one che sfruttano l'onda degli amichetti della defilippi. E' utilissimo (trucco da cantante) registrarsi mentre si legge ad alta voce, riascoltandosi si potrà capire bene le pecche e le peculiarità della propria voce. Ci sono testi sulla dizione, ma a dirti il vero non sono molto utili, anche se, partendo da zero, possono dare un'impronta iniziale. Uno tra i più famosi è il "Manuale di dizione" di Paolo Della Porta, Gremese Editore. A Roma, dove ci sono la maggior parte delle sale di doppiaggio, si tengono corsi tenuti da direttori famosi, tipo Marco Mori, Francesca Draghetti ecc ecc. Spesso però sono molto dispendiosi. L'unica vera strada per diventare doppiatore è la buona volontà, l'esercizio e la gavetta. Quasi tutte le sale di dopiaggio, anche a Milano, sono frequentabili da chiunque. Puoi recarti lì e chiedere di assistere ad uno o più turni (si comincia così), ti faranno entrare in sala di registrazione e in assoluto silenzio potrai vedere i doppiatori che danno la voce a film, telefilm e cartoni. In questo modo il tuo orecchio si abituerà alle cadenze, alle pronuncie e ai registri vocali che si abbinano, di solito, ai vari personaggi. Quando ti sentirai pronta potrai chiedere al direttore un provino, che di solito avviene alla fine di ogni turno. La prima preoccupazione è di solito il sinc, cioè parlare sul labiale dell'attore doppiato, ma è una capacità che, di solito, si sviluppa presto. Ben più arduo invece è azzeccare intonazioni, intenzioni e interpretazioni. Ogni volta il direttore potrà dirti cosa va bene e cosa devi invece affinare. Non presentarti però ai provini se prima non hai messo a posto dizione e respirazione. Spesso i direttori sono molto irritabili. E' un mondo arduo e competitivo. Se scopri comunque che la tua strada è questa, l'iter è aprirsi la partita iva come libero professionista, e cominciare a girare per le sale facendo provini o soltanto per farsi "ricordare" da assistenti e direttori o da chi distribuisce i turni. Questo è davvero molto in breve ciò che si può fare per iniziare. Con la volontà, si sa, si può tutto, e in questo campo ce ne vuole davvero molta. In bocca al lupo. Rino.

2007-01-06 00:21:36 · answer #1 · answered by Pimpi 6 · 28 0

La cosa interessa anche me...in attesa di qualche risposta più precisa che come te attendo di leggere (indirizzi e riferimenti), ti lascio questo link
http://www.antoniogenna.net/doppiaggio/speciali/doppiatore.htm

2007-01-05 20:16:40 · answer #2 · answered by Anonymous · 5 0

ciao!
pure io qualche tempo fa avevo il pallino di provare a fare il doppiatore.
per farlo devi vincere un concorso! solitamente li fanno o a roma o a milano.

esistono anche corsi di formazione. ma costano un'occhio della testa. e non ci sono garanzie.

ciao, bangui


http://www.simoneconcorsi.it/notizie/51.htm

2007-01-05 20:17:28 · answer #3 · answered by Bangui 4 · 1 6

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