Prima di ritirarsi nei cieli la divinità abita ancora e soprattutto nell'animo umano e Ares, dio della guerra è una delle maschere con cui essa si manifesta (uno dei volti di Dio). Ares non ha templi, perché il suo tempio è il terreno della rissa sanguinaria, non sta nelle stanze dei bottoni, non progetta strategie come Atena, ma gode dello scontro fisico, del massacro e del furore, del terrore negli occhi del nemico, del maschio amore per i compagni di battaglia di cui è fratello. Ma Ares è anche femmina, perché prima di lui e con lui sono state divinità femminili a guidare e incitare gli uomini alla battaglia, a gettarsi nella mischia e a compiere stragi cavalcando focosi destrieri. Qual'è l'irresistibile fascino di questo furore bellico che mai ragione umana è riuscita né riuscirà ad arginare?
2007-01-04
20:38:25
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etcetera
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Società e culture
➔ Mitologia e folclore