La situazione della ricerca scientifica italiana è all'ordine del giorno della politica e delle istituzioni del nostro Paese. Si cerca di trattenere i nostri migliori cervelli offrendo loro, nei limiti del possibile, delle retribuzioni che non sfigurino con quelle offerte in altri Paesi più ricchi e che adottano politiche di accoglienza più incentivanti. E tuttavia ho il dubbio atroce che la retribuzione offerta in Italia ad un giovane ricercatore, cioè a una persona appena laureata, sia ciononostante commisurata in modo tale da soddisfare oltre ai suoi bisogni primari, la rata di acquisto della casa, l'auto di potente cilindrata per accompagnare la famiglia e magari la scuola privata per i figli. Se così fosse la cosa sarebbe altamente imbarazzante per un mondo della ricerca scientifica che tanto dovrebbe fare leva sul merito piuttosto che non sulla capacità reddituale delle risorse intellettuali del Paese. Va da se che anche accontentarsi sarebbe una gran dote.
2007-01-04
03:11:41
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Anonymous
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Scuola ed educazione
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