Alcuni governi hanno sottoscirtto il protocollo di Kyoto dandosi in sostanza degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra.
La sua reale efficaica è molto discutibile per due motivi
- alcuni gorssi produttori di gas serra (USA tanto per fare un esempio) non hanno aderito
- i paesi in via di sviluppo non hanno limitazioni di emissione.
Per cui in sostanza l'unico risultato potrebbe essere di spostare la attività produttive che comportano l'emissione di gas serra dall'europa a Cina/Sudamerica = perdita di posti di lavoro da noi e nessun beneficio per il clima
2007-01-03 21:04:57
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answer #1
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answered by max.cas 4
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prodi fa così : http://liberoblog.libero.it/economia/bl5790.phtml
2007-01-06 15:25:53
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answer #2
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answered by Gian Marco 3
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Beh sul protocollo ti han già detto tutto, io ti metto alcuni link di notizie recenti che possono esserti utili
http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/ambiente/blair-clima/blair-clima.html
http://www.tuttotrading.it/granditemi/ambiente/061030cambiamenticlimaticiecatastrofe.php
2007-01-04 05:34:37
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answer #3
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answered by belzi 5
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Alzano le tasse e si prenotano per luoghi di villeggiatura esenti dagli influssi climatici più estremi.
2007-01-04 05:10:34
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answer #4
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answered by Peter Appleton 5
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Le misura descritte dal protocollo di Kyoto...
sempre che lo facciano veramente però.
Su wikipedia c'è scritto questo, non è molto ma lo posto:
Il trattato prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una drastica riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio e altri cinque gas serra, precisamente metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoro di zolfo) in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni rispettivamente registrate nel 1990 (considerato come anno base), nel periodo 2008-2012.
È anche previsto lo scambio (acquisto e vendita) di quote di emissione di questi gas.
Perché il trattato potesse entrare nella pienezza di vigore si richiedeva che fosse ratificato da non meno di 55 nazioni firmatarie, e che le nazioni che lo avessero ratificato producessero almeno il 55% delle emissioni inquinanti; quest'ultima condizione è stata raggiunta solo nel novembre del 2004, quando anche la Russia ha perfezionato la sua adesione.
2007-01-04 05:06:26
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answer #5
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answered by ssj1983gogeta 3
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esisterebbero i protocolli di Kyoto....
Il Protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia di ambiente sottoscritto nella città giapponese l'11 dicembre 1997 da più di 160 paesi in occasione della Conferenza COP3 della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) ed il riscaldamento globale.
È entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica da parte della Russia.
Il trattato prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una drastica riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio e altri cinque gas serra, precisamente metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoro di zolfo) in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni rispettivamente registrate nel 1990 (considerato come anno base), nel periodo 2008-2012.
È anche previsto lo scambio (acquisto e vendita) di quote di emissione di questi gas.
Perché il trattato potesse entrare nella pienezza di vigore si richiedeva che fosse ratificato da non meno di 55 nazioni firmatarie, e che le nazioni che lo avessero ratificato producessero almeno il 55% delle emissioni inquinanti; quest'ultima condizione è stata raggiunta solo nel novembre del 2004, quando anche la Russia ha perfezionato la sua adesione.
Nel novembre 2001 si tenne la Conferenza di Marrakech, settima sessione della Conferenza delle Parti. In questa sede 40 Paesi sottoscrissero il trattato. Due anni dopo più di 120 paesi avevano aderito, sino appunto alla detta adesione e ratifica della Russia, considerata importante poiché questo paese produce da solo il 17,6% delle emissioni.
USA ed Australia, ritenuti grandi produttori di sostanze inquinanti, non hanno sottoscritto il trattato, provocando polemiche politiche internazionali di un certo rilievo.
I paesi in via di sviluppo, al fine di non ostacolare la loro crescita economica frapponendovi oneri per essi particolarmente gravosi, non sono stati invitati a ridurre le loro emissioni.
Tra i paesi non aderenti figurano gli Stati Uniti, responsabili del 36,1% del totale delle emissioni (annuncio fatto nel marzo 2001).
In principio, il presidente Clinton aveva firmato il Protocollo durante gli ultimi mesi del suo mandato, ma George W. Bush, poco tempo dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, ritirò l'adesione inizialmente sottoscritta dagli USA.
Alcuni stati e grandi municipalità americane, come Chicago e Los Angeles, stanno studiando la possibilità di emettere provvedimenti che permettano a livello locale di applicare il trattato, il che comunque non sarebbe un successo indifferente: basti pensare che gli stati del New England, da soli, producono tanto biossido di carbonio quanto un grande paese industrializzato europeo come la Germania.
Anche l'Australia ha annunciato che non intende aderire all'accordo, per non danneggiare il proprio sistema industriale.
Non hanno aderito neanche Croazia, Kazakistan e Monaco.
2007-01-04 05:06:11
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answer #6
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answered by 3li 4
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i governi? quelli se ne fregano anno altro a cui pensare ai governi gli interessano soltanto i soldi
2007-01-04 05:03:41
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answer #7
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answered by rossofuoco 5
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