Suad, giovane cisgiordana, sta facendo il bucato nel cortile di casa quando sente sbattere una porta alle sue spalle. È il cognato, che le rivolge una frase scherzosa. Suad si volta per replicare ma all'improvviso il suo corpo è intriso di un liquido freddo che in meno di un secondo diventa fuoco. Bruciare viva, è questa la punizione inflittale dalla famiglia per aver commesso il peggiore dei peccati, essere rimasta incinta prima del matrimonio. Nonostante le ustioni di terzo grado che la ricoprono, Suad riesce a salvarsi. Con l'aiuto di un'organizzazione umanitaria, fugge in Europa. Da qui, con indosso una maschera che protegge e nasconde il suo viso deturpato, racconta al mondo la sua storia, sfidando la legge degli uomini e la loro sete di vendetta.
ciao
2007-01-02 22:26:28
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answer #1
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answered by M.E. 3
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Io l'ho portata in 3 media come relazione d'esame... te ne mando alcune parti: buona fortuna!!
“Sono una ragazza e una ragazza deve camminare in fretta, con la testa china, come per contare i propri passi. Non deve alzare gli occhi né lasciarli errare a destra o a sinistra della strada perché, se il suo sguardo incontra quello di un uomo tutto il villaggio la tratta da charmuta..”. E così che inizia il libro di Suad, pseudonimo di una giovane donna cisgiordana che ha deciso di rompere il silenzio spolverando una realtà crudele, dove le vittime sono le donne.
Questo libro tratta di argomenti attuali nonostante la difficoltà di vedere essi come tali, vista la svantaggiosa situazione in cui sono collocate le donne.
Suad appartiene ad una famiglia nella quale il padre e il fratello hanno il potere assoluto. Lei, la madre e le sorelle hanno l’unico compito di servirli. In famiglia sono quattro sorelle e un fratello. Il padre è insoddisfatto della madre, Leila, perché gli ha dato troppe figlie. Tra l’altro anche dalla seconda moglie ha avuto solo due figlie. Secondo la tradizione bisogna aspettare il proprio turno, in ordine di età dalla più vecchia alla più giovane, per sposarsi e, se dopo i quattordici una ragazza non ha ancora un marito, al villaggio cominciano a prenderla in giro. Suad è terza, in ordine di età .
Sua sorella Nura però si è sposata tardi, quando Suad aveva circa 15 anni e l’altra sorella non è ancora stata chiesta. Nel suo villaggio non esistono giochi o divertimenti, nel suo villaggio nascere donna è una maledizione. L’unica via di uscita e l’unico desiderio verso la libertà per una ragazza diventa il matrimonio, anche se esso comporterà la sottomissione al marito. Ma per Suad come per le altre, ciò è normale e il matrimonio è il più grande desiderio. E l’impazienza come la curiosità , cominciano a lacerala quando sente che un uomo ha chiesto di lei. Sa già dove abita il ragazzo, a pochi passi da casa sua e ciò la favorisce perché può vederlo ogni mattina con la scusa di sistemare il bucato in terrazza, e naturalmente senza dare sospetti ai vicini o ai suoi stessi familiari. Le poche volte che lo osserva deve farlo di nascosto perché altrimenti verrebbe punita. Così ossessionata da questo ragazzo, non rispetterà più le regole ma si vedranno di nascosto e Suad rimarrà incinta. I suoi genitori si accorgeranno della gravidanza della ragazza e lei cercherà di nasconderla arrivando a gesti disperati come i pugni nella pancia per dimostrare loro che aveva le mestruazioni. Ma i genitori naturalmente capiscono la verità e incaricano il marito della sorella di ucciderla mentre loro non saranno in casa. E Suad sente tutto ciò pochi giorni prima che avvenga la disgrazia. Si erano verificati altri casi di morte tra le mura domestiche; uno di questi è stata l’uccisione di una sorella di Suad da parte del fratello, Assad. Per un motivo sconosciuto a Suad, Hanan era stata stragolata con il filo del telefono nelle stesse circostanze, quando i genitori non erano in casa. E tante volte Suad ha sentito dire da sua madre che aveva avuto quattordici figli, e altrettante volte aveva visto quando alla nascita li soffocava solo perchè erano di sesso femminile. Arriva il pomeriggio in cui Suad rimane da sola a casa e mentre è intenta a fare il bucato arriva il cognato che rivolgendole una battuta scherzosa, le getta addosso della benzina e con un fiammifero le dà fuoco. Si mette a correre e delle vicine la soccorrono, ma da quel giorno per lei cambieranno molte cose. Arriva in un ospedale, sempre nel Medio Oriente, dove viene trascurata molto. I vestiti bruciati le vengono strappati via dalla pelle. Lei ha il mento attaccato al petto, non riesce a controllare gli arti, le fa male tutto il corpo ed è impregnata da un insopportabile odore di benzina. Qui, grazie a Jacqueline, componente di un’ organizzazione umanitaria e ad un giovane medico, verrà portata via in Europa e salvata. Subirà diverse operazioni chirurgiche per cercare di migliorare il suo aspetto. Nel frattempo il figlio di cui era incinta crescerà e verrà affidato ad una famiglia. Suad si ricostruirà con molta difficoltà una vita. Si sposerà e darà alla luce due bambine, Nadia e Laetitia. Racconterà loro la verità e faranno conoscenza con Maruan, “il figlio della colpa”.
Il linguaggio è molto semplice ed esplicito, cioè rende l’accaduto ancora più reale. I periodi sono corti e chiari, anche se vi sono presenti molte anticipazioni e flashback, visto che il libro si basa sul ricordo di un’esperienza vissuta. La narratrice, se non per qualche parte dove la parola viene ceduta a Jacqueline, è Suad e la vicenda è narrata in prima persona.
L’autrice spesso condivide con i lettori i propri sentimenti e i propri punti di vista paragonandoli alla visione occidentale. Le descrizioni non sono tante se non quelle dei luoghi dove si svolgono i fatti e sono comunque molto sfocate data l’esperienza subita dalla protagonista che fa molta fatica a ricordare.
I personaggi principali sono i familiari: Assad è il fratello che tutte le sorelle adoravano e l’unico della famiglia che oltre ai genitori ha il diritto di uscire, di vestirsi come vuole, di parlare e altro. Hanan è la sorella di cui Suad ha perso i ricordi e che il fratello ha messo a tacere strangolandola con il filo del telefono. Il padre è autoritario e severo. à molto esigente e per un minimo errore picchia la figlia e la insulta. La madre compare poche volte perché anche lei è sottomessa al marito e non comunica mai con la figlia. La sua figura è severa e Suad ne ha paura. Ha paura dei ricordi sfocati di quando la vede soffocare le sue sorelline, ha paura di quando all’ospedale, con il corpo ustionato, cerca di avvelenarla versandole nell’acqua sostanze tossiche. Jacqueline è la donna che ha salvato Suad e suo figlio portandola in Europa. Lavora per terre des hommes, un’organizzazione umanitaria che si propone di aiutare donne e bambini affinché vengano rispettati i loro diritti.
La vicenda è molto recente ed è ambientata in Cisgiordania e successivamente la Svizzera. Gli elementi ambientali che hanno caratterizzato la sua vita nel paese natale sono il terrazzo da dove Suad spiava quello che sperava sarebbe diventato suo marito. La stalla, dove andava a rifugiarsi ogni qualvolta fosse triste o stesse male. E infine il più simbolico di tutti era il cancello di ferro battuto da cui non le era permesso uscire.
Reputo questo libro una vera testimonianza e l’unico consiglio che posso darvi è di leggerlo e capirlo. Io ho scelto di parlarvene perché non è da trascurare, racconta una realtà e non un caso isolato. à estremamente inammissibile che ciò accada ancora, eppure.. . Quindi chiedo a voi che lo leggerete di diffonderlo e di non dimenticarvi ciò che è accaduto a questa povera ragazza per non rendere la sua sofferenza inutile.
Besos
2007-01-05 01:12:27
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answer #2
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answered by kiss&hugs 4
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L'autrice è la stessa Suad, in pratica è l'autobiografia di una donna
costretta a vivere l'orrore delle infinite violenze subite dalle donne
islamiche, sfigurate per vendetta.
2007-01-03 05:46:43
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answer #3
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answered by SARA D 3
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Non hia fatto i compiti, eh? Vergogna...
Dunque, vediamo, Bruciata viva è un racconto autobiografico dell'autrice, Suad, che, partendo dalla propria infanzia, racconta la condizione di donna in un luogo non precisato. Si presume sia nata in un villaggio della Cisgiordania e racconta le atrocità "punitive" cui le donne vengono sottoposte snel caso non si attengano ai dettami di comportamento prescritti. Racconta del lavoro massacrante e della segregazione dagli uomini, perfino da quelli di famiglia, dei matrimoni combinati e, in ultimo, di come è stata sedotta, messa incinta e data alle fiamme con la benzina dal cognato, incaricato di "far pulizia" (consenzienti i genitori, che il giorno della punizione "escono di casa"). La protagonista non ricorda molto di sè. Salvata da una donna che fa parte di un'associazione umanitaria, e che mette a rischio la sua stessa vita per salvarla, dopo una serie di interventi chirurgici arriva in Francia, segnata nel corpo e nell'anima da quest'esperienza spaventosa. Lì, comincia ad acquistare una coscienza xhe prima non aveva: quella di avere dei diritti in quanto essere umano. E comincia a ricordare, in una serie di flashback, episodi dell suo passato. Ricorda di aver avuto una sorella che sparì misteriosamente nell'età dell'adolescenza, ricorda di aver visto quello che poteva essere l'inizio di un omicidio: suo fratello che torceva il filo del telefono intorno al collo della sorella scomparsa. E racconta di come il colpevole della sua gravidanza, impunito in quanto uomo, si volatilizzi abilmente quand'è il momento di riparare alle proprie azioni. Questa donna è sposata. ha dei figli. coperta da una maschera bianca, ha deciso di raccontare la sua storia al mondo, e di gridare a tutti che, per lei che ce l'ha fatta, tante donne e bambine muoiono ogni giorno, per una ragione che spesso non riescono nemmeno a capire totalmente.
Spero di averti aiutato, ma leggi questo libro. Ti darà una scossa emotiva molto forte, ma ne sarà valsa la pena. sullo stesso argomento , puoi leggere "dietro il velo" di Jean P Sasson, e "la terrazza proibita" di Fatima Mernissi; sono un po' meno crudi, ma il tono di denuncia e comunque molto forte. Sarebbe ora che queste poverette si affrancassero dalle condizioni disumane che vengono loro imposte, ma come fanno? spesso non sanno che esiste il mondo. non sanno nemmeno scrivere. Crearsi una coscienza in merito, è doveroso, credo. Se non ci aiutiamo tra donne, chi ci aiuterà???
Ciao.
2007-01-03 07:32:34
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answer #4
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answered by pulcina35 5
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Io l'ho letto:racconta la storia di suad,giovane csigiordana,di religione islamica.
Nel paese dv Suad vive le leggi ke vigono sn quelle degli uomini:le donne non possono fare niente senza il consenso degli uomini,non vanno asuola devono lavorare,restare vergini x il matrimonio e dp le nozza mettere al mondo tanti figli,possibilmente maschi.
Suad,xò si ribella:incontra un vicino ,s'innamora e visto ke è la 3genita ex sposarsi deve aspettare ke si sposi la sorella maggiore,decide di incontrare il ragazzo.Lei decide di fare l'amore kn lui,ma rimane incinta.I genitori lo sanno e dcidono di punirla facendola bruxcciare dal cognato.Suad ha disonorato la famiglia.Ilfatto di essere punita è 1 "delitto d'onore",non riprovato dall'ordinamento giordano.SE vuoi saperne di + contatami alla mia mail.1 bacio.
2007-01-03 01:04:30
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answer #5
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answered by Stefy87 4
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