Guarda, dicevano lo stesso della mia, quando ero adolescente nella prima metà degli anni 90!!...Molti della tua diranno la stessa cosa per quelli che verranno dopo di voi. Hai ragione a lamentarti, è sbagliato, ma è colpa anche dei mass media che spesso e volentieri danno notizie solo negative, facendo di tutta un erba un fascio. Ci sono tantissimi adolescenti (penso che tu lo sia, non avendo specificato gli anni ^_^) che sono ottime persone, come ci sono 30enni, 40enni e via dicendo che invece sono solo degli individui senza valori(per non dire qualcosa di peggio)!!...Non starci troppo male, che quello che dici l'ho passato anch'io,e direi tutti, non conta solo la società, ma anche l'educazione che una persona riceve dai propri genitori, e questo non ha generazioni.Ciaooo
2007-01-02 04:39:10
·
answer #1
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
E' cronico...ti riporto la stessa risposta che ho dato pochi minuti fa sul tema...
---------------------------------------------------
il bisnonno si lamenta del nonno, il nonno si lamenta del padre, il padre si lamenta del figlio....da sempre le nuove/giovani generazione vengono viste come degli incapaci....eppure non ci siamo ancora estinti.
2007-01-02 12:30:29
·
answer #2
·
answered by Caìgo 7
·
1⤊
0⤋
Ma guardati intorno ragazza: non senti i tg, leggi il quotidiano? Insomma, tra bulli, stupri, scippi, bambine che fanno le donne, amici falsi, arrivismo, slealtà, dai, non siam ipocriti, le cose peggiorano. A 13 anni fumano e bevono, io manco sapevo farlo, e non rincasavo alla mattina ma alle 11 di sera, e non son affatto vecchia, ho circa la tua età, non 40 anni. Adesso, il controllo non esiste, ognuno si pesta i piedi con l'altro e la solidarietà è persa....ovviamente non faccio di tutta l'erba un fascio, ma....è un mondo difficile.
2007-01-02 15:01:50
·
answer #3
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
Secondo me e' perche' si sanno organizzare molto male e vivono anche la chiesa in modo molto sbagliato.Anche il giovane Ateo vive il pacifismo in modo molto sbagliato.
2007-01-02 14:04:07
·
answer #4
·
answered by Arrestati,solo? 4
·
0⤊
0⤋
Pe quanto mi riguarda ritengo i giovani una risorsa importante per il nostro Paese....Ce ne sono tanti molto preparati e con un tasso di ambizione sufficiente da poter scalzare i tanti babbioni che imperversano da oltre quarant'anni in tutti i campi della nostra società e che non vogliono mollare la reddizia poltrona su cui pare hanno spalmato un'abbondante quantità di Saratoga...Si dovrebbe avere il coraggio di fare piazza pulita di questo vecchiume....Forza giovani!!!!!
2007-01-02 13:45:46
·
answer #5
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
Si è giovani per diritto anagrafico, ma a volte purtroppo desolatamente più vecchi di alcuni di età anagrafica più avanzata.
Il malessere di conflitto generazionale è sempre esistito ma, nel contesto di violenza e consumismo odierni, il confronto fra generazioni si fa più esasperato e disperato. Anche perché il confine è diventato molto più sottile e fragile: non è vero che il dialogo ne sia avvantaggiato infatti paradossalmente aumenta lo scontro posto su un piano falsamente paritario che suscita senso di rivalità sia nelle circostanze più banali sia nelle più importanti. Credo che i giovani abbiano bisogno di riferimenti sicuri: di certezze, amore e rispetto piuttosto che della pseudo spensieratezza di adulti ( genitori) eterni adolescenti che li scimmiottano.
Molti considerano che gli adolescenti di oggi (anche coloro che vivono un'adolescenza prolungata) abbiano troppo benessere e quindi troppo di tutto col paradosso di un'esasperata - esasperante pretesa di qualcosa di altro e di più, mai abbastanza, con la volontà di ottenerlo e subito, in qualsiasi modo: un rifiuto può scatenare reazioni incontrollabili fino alla frustrazione e alla violenza. Ciò è frutto di un sistema in cui i ragazzi sono stati educati da una società adulta che s'illude, per scaricarsi la coscienza, che il bene materiale supplisca la carenza di amore.
Ricorre spesso la considerazione che i giovani di una volta sapevano contentarsi o rinunciare e questi no, ma essi, quelli di allora, non subivano il bombardamento di informazione e comunicazione che rende schiavi del consumismo e propone spesso riferimenti negativi. I mass media suggeriscono violenza nelle immagini e nelle informazioni e i più fragili ne subiscono il fascino pericoloso e nello stesso tempo recepiscono un senso di emarginazione e inutilità.
Lo strano è che nel vortice della molteplicità di informazioni e con la facilità di comunicazione data dall'evoluzione dei mezzi, ci sia una così dilagante solitudine (e non è solo problema dei giovani per diritto di anagrafe).
I ragazzi di oggi, si dice, non hanno ideali, il concetto di famiglia si fa sempre più inconsistente, i genitori sono assenti, la scuola non dà il necessario supporto ( bella pretesa che sia la scuola a supplire la carenze familiari, come se gli educatori non fossero a loro volta genitori spesso assenti) e comunque, il solo "dirlo" è sterile e non suggerisce rimedi.
Ho constatato che i giovanissimi spesso esibiscono sfrontatezza: si propongono duri e privi di sentimenti, dichiarano l'incapacità di affetto, si vantano delle loro trasgressioni: furto, risse, droga.
In questo atteggiamento di provocazione c'è un disperato bisogno di attenzione che porta fino al limite estremo della dimostrazione di esistenza, " io scippo, io guido senza patente, io mi drogo, io aggredisco, a volte uccido, io mi suicido: guardatemi, io esisto".
Gli adolescenti di oggi ( mi auguro non tutti) spesso non sanno amare, nemmeno se stessi e non accettano legami, e l'idea stessa del legame affettivo duraturo, al quale non credono, li mette in una posizione di difesa e di rifiuto.
. Temo che i giovani di oggi non abbiano mai imparato l'amore.
L'amore è come un germoglio che esiste alla nascita e per crescere va seguito e alimentato, alcune volte oggi se ne nasce privi perché nemmeno è stato trasmesso, o, se c'è, nessuno poi ne ha cura e sa farlo crescere.
E' chiaro che non si può generalizzare e le mie sono soltanto riflessioni personali che scaturiscono da incontri e dialoghi e a volte confidenze.
A seguito di un recente fatto di cronaca che riguarda giovanissimi, ho ascoltato un esperto affermare che il raptus non esiste e quindi nessun crimine (in quel caso si analizzava un omicidio), può avere quel tipo di attenuante. Il delitto è la conclusione di un lungo processo di preparazione che toglie il valore e il rispetto della vita umana fino alla conclusione estrema. Questo vale per l'omicidio ma anche per il suicidio.
" Si è ucciso o ha ucciso per amore" falsità: lo ha fatto per "non amore".
E rifletto, ripetendomi, e forse sbaglio, che in entrambi i casi all'origine c'è una forma di vendetta, la volontà di lasciare di sé almeno il senso di colpa per non aver capito, per non aver saputo ascoltare e la tragica domanda: "ora vi siete accorti che ci sono? Ciao
2007-01-02 12:50:13
·
answer #6
·
answered by Totila 4
·
0⤊
0⤋
il problema è che secondo me si generalizza troppo e sempre..i problemi dei giovani si sanno ma se si sente al telegiornale che uno è morto di overdose allora sono tutti drogati...soprattutto su questo tema tutti rompono le scatole...la droga c'era anke negli anni 70 e 80...bo...
2007-01-02 12:41:25
·
answer #7
·
answered by misty 2
·
0⤊
0⤋
La storia si ripete.
Quello che ti scrivo non vuole essere mancanza di sfiducia o facile ironia ma dimmi:
Quando tuo figlio/a avrà 13..15 anni, pensi forse che non avrà nulla da lamentarsi nei tuoi confronti?
Ti farà la stessa accusa che tu fai adesso.
Indipendentemnte dal fatto che venga al mondo domani mattina,fra qualche anno, o che ci sia già!
2007-01-02 12:38:08
·
answer #8
·
answered by Lupovariante 4
·
0⤊
0⤋
senz'altro anche in mezzo a voi, ci saranno delle eccezioni, ma da quanto vedo in answers, più che parlare di cretinate, molti non fanno.
per cretinate intendo : domande stupide sul sesso, su videogames, su cartoni animati, su musica che a chiamarla musica, ci vuole coraggio, per non parlare di quando certi vogliono addentrarsi in politica, più che strafalcioni e fanatismo, non riescono ad esprimere.
Molti di Voi che proseguono ad andare a scuola, solo per non lavorare, ed io ne conosco di queste persone, che oltretutto non hanno le caratteristiche per studiare, ribadisco, lo fanno solo per non lavorare e continuare a bighellonare.
Forse tu, avendo posto questa domanda, in questo modo, sei un'eccezione, non hai neanche usato tutti gli abbreviativi che i tuoi coetanei usano.
Scusami se ti ho fatto l'elenco, senza rancore
Ciao
2007-01-02 12:35:12
·
answer #9
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋
ma dirai anche tu la stessa cosa tra 20 anni parlando dei giovani di allora. è sempre stato così, noi vecchi siamo un po' invidiosi della vostra gioventù e ci gloriamo della nostra esperienza. credimi che sarà così anche per te. io sono riuscito ad essere un buon insegnante perchè non ho mai dimenticato i miei anni giovanili, le mie pazzie, le mie illusioni e la mia voglia di crescere.
2007-01-02 12:34:57
·
answer #10
·
answered by Anonymous
·
0⤊
0⤋