Per me, la Chiesa dovrebbe rifiutare a se stessa QUALSIASI POTERE, proprio per il senso di "potere" in sè, e proprio perchè Gesù nel deserto fu tentato PROPRIO rigurdo al potere.
Invece, guarda un po' la Chiesa ambisce ad ambedue i POTERI, a svantaggio del suo compito di divulgare semplicemente, senza imporlo, il Lieto Messaggio. Ancor oggi.
Quando papa Gelasio I (492-496) scrisse all'imperatore bizantino Anastasio I che il potere sacro dei vescovi era superiore a quello temporale dei re, non lo fece certamente col proposito di ribadire il valore della sacra diarchia (cioè l'equivalenza dei poteri), ma piuttosto con quello di affermare il primato della chiesa sullo Stato e, in particolare, quello della sede romana su tutte le altre.
Ciò che infatti Gelasio non riesce a spiegare è il motivo per cui l'imperatore, essendo costituito per diritto divino, debba dipendere dai vescovi nelle questioni religiose (al massimo avrebbe dovuto dipendere dai concili ecumenici o universali, come d'altra parte tutti i vescovi).
Gelasio si serve della specifica competenza dei vescovi in materia di fede (cui allora peraltro non erano estranei neppure i responsabili laici delle istituzioni, essendo tutti educati sin da piccoli al cristianesimo), per sostenere che l'imperatore, non avendo uguale competenza, deve considerarsi subordinato alla chiesa.
La chiesa romana dunque -stando alla posizione di Gelasio- si sentiva tenuta a rispettare le leggi imperiali solo nella misura in cui l'imperatore ammetteva la propria subordinazione alla volontà pontificia. La religione -qui è già chiarissimo- veniva usata come uno strumento di tipo politico.
La questione per Gelasio non era di merito (nel senso che su talune cose gli imperatori potevano anche manifestare opinioni eterodosse o discutibili), ma era di metodo: qualunque affermazione dell'imperatore acquistava un valore solo s'egli preventivamente manifestava obbedienza al pontefice. (In verità Gelasio parla di "vescovi", ma poiché già vigeva la teoria della superiorità di quello romano, le conseguenze era poi facile tirarle).
Nella concezione teologico-politica di Gelasio non c'è (come invece in quella di tanti teologi bizantini) la convinzione che i due poteri divini siano equivalenti o paritetici.
In Europa occidentale si comincerà a parlare di tale diarchia solo a partire dall'epoca comunale, quando impero e chiesa romana erano già fortemente in crisi, e ne parleranno solo gli anticlericali (p.es. Marsilio da Padova, Dante Alighieri…), convinti di aver elaborato un principio innovativo.
Secondo Gelasio l'imperatore non poteva assolutamente intromettersi nelle questioni di fede, cioè doveva rinunciare a priori al suo diritto di cittadino-credente (diremmo oggi) di esprimere pareri e opinioni in campo religioso (lasciando poi la decisione ultima a un Concilio cattolico). Egli doveva svolgere unicamente la sua funzione di longa manus della chiesa.
Gelasio chiedendo ai credenti di obbedire all'imperatore solo in quanto fiduciario della chiesa, poneva le basi dell'uso politico dell'arma della scomunica.
Nel 595 papa Gregorio Magno, in una sua lettera, farà chiaramente capire al basileus Maurizio che la chiesa romana voleva costruire un'Europa diversa da quella bizantina e contrapposta a quella dei barbari, un'Europa in cui il papato si pone come garante sia dell'unità civile che di quella religiosa.
2007-01-02 05:38:31
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answer #1
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answered by silvia*** 5
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Da credente ti rispondo che la Chiesa e' la comunita' dei cristiani. Il potere temporale e' un obbrobrio, fa a pugni con le parole di Gesu' e spero prima o poi finisca.
2007-01-02 05:22:40
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answer #2
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answered by Grilla Parlante 6
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La pietra angolare della Chiesa che il Signore intendeva erigere, era Pietro, cioè una persona, quindi la Chiesa intesa dal Cristo è una Chiesa fatta di persone e non di cose materiali, non di palazzi etc. Quindi, il così detto "potere temporale" è un qualcosa che è stato aggiunto dopo, affinché la Chiesa potesse gestire non solo le cose di fede, ma anche gli affari degli Stati per non trovarsi in una posizione di sudditanza. Ma anche oggi, nonostante i Patti Lateranensi, non possiamo dire che la Chiesa sia scevra da alcun potere temporale, in quanto a parer mio ha anche troppo influenza su ciò che non la riguarda.
2007-01-02 03:54:12
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answer #3
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answered by Anonymous
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Quando Cristo pose la sua chiesa nelle mani di Pietro, intendeva farlo divenire pastore d'anime: Pietro pasci "le mie pecorelle" e se anche una sola dovesse smarrire il gregge, non esitare a cercarla, poichè le altre 99 sono al sicuro, ma lei ha bisogno di te! Pietro tu sarai la "pietra d'angolo" (la più importante che tiene tutto l'edificio) ma di un edificio che non è materiale bensì spirituale. Pilato chiese a Gesù sei tu re? Cristo rispose: tu lo dici, sono re, ma di un regno che non è di questo mondo! Alle origini la chiesa non possedeva potere temporale, ne edifici di culto, ma bastava una piccola comunità di credenti per creare un'unità di preghiera. I primi cristiani condividevano tutto, persino il martirio, soprattutto non avevano invidie! Il potere temporale venne creato nel tempo.Venne smarrito il senso della spiritualità, soprattutto per interessi di potere che nulla avevano a che fare con la cristianità. Come in tutte le comunità vi furono papi veramente santi, ma altrettanti assatanati guerrieri ( Borgia) che bramavano solo il potere, denaro, lussuria. Infatti più di qualche sincero sacerdote ( Savornarola, S. Antonio ecc.) andò contro a questo ignobile potere temporale; oppure qualcuno creò degli scismi (Lutero). Con l'entrata in Roma dei Bersaglieri attraverso la breccia di Porta Pia venne posto un limite molto ben delineato al potere di vita e di morte del papa re. Con i Patti Lateranenensi venne riconosciuta la possibilita che nel suolo Italiano che lo Stato Vaticano possedesse un piccolo regno. Gli ultimi pontefici hanno cercato di limitare e semplificare questo loro potere temporale. Papa Carol chiese perdono, non solo per i crimini ma anche per le angherie temporali commesse dai suoi predecessori in nome della Chiesa. Penso che ben volentieri avrebbe donato ai poveri del mondo l'intero Vaticano, con i suoi innestimabili tesori, eppure non potè farlo, ne lui ne altri, perchè questi capolavori non sono di sua proprietà . Il pontefice è solo un capo di Stato, in quanto tale, non può disporre totalmente delle ricchezze del regno che amministra . Queste opere appartengono, con il loro valore storico inestimabile, all'intera umanità, perciò ingestibili da un'unica persona anche se rappresenta un'importante lider spirituale.
2007-01-02 05:08:36
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answer #4
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answered by shakti 5
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La chiesa, biblicamente parlando, non è composta da mattoni e pietre ma da credenti, poi che ci sia un uomo che dichiara che un edificio è sacro...è del tutto irrilevante.
La Chiesa, quella vera, siamo noi che crediamo, che spandiamo la fede e l'amore di Gesù, che studiamo la Bibbia, ecco dov'è l'unica vera chiesa, il cui potere non si affievolirà mai.
2007-01-02 04:50:26
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answer #5
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answered by Marchiddu 4
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in step with potere temporale s'intendeva potere politico pensa all' Italia al pace dello stato pontificio il papa era sia il capo spirituale che il capo dello stato cioè un politico e comandava come un re sulla popolazione emanava leggi ecc..... ciao
2016-12-15 07:03:28
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answer #6
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answered by ? 4
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mi consigli l'erba che usi? credo sia buona ...
2007-01-02 11:15:14
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answer #7
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answered by Dago 1
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Il regno di Dio non é di questo mondo, per questo il potere temporale, é il potere de usare la buona fede dei credente per profitto proprio.
2007-01-02 09:52:19
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answer #8
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answered by paciencia 4
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si è appropiato del potere temporale la cattolica gesù parla anche di una pietra di inciampo e loro hanno sempre inciampato ma evidantemente ancora restano in piedi perche la grande caduta la stanno avendo proprio in questa epoca.deve andare così
2007-01-02 08:31:48
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answer #9
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answered by antossal 6
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chiesa ha il significato di raggruppamento (ecclesia) e niente e nessuno ha mai detto che debba sussistere il Potere Temporale.... peccato per quella donazione fatta qualche secolo fa che ha scatenato il problema.... quindi ne penso tutto il male possibile, ogni Chiesa deve essere libera e convivere in qualsiasi Stato civilmente e senza interferire, ma il concetto di Stato confessionale o di uno Stato della Chiesa è ben lungi dall'essere per me un qualcosa di ammissibile...
2007-01-02 04:18:57
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answer #10
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answered by Abba 6
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