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Ragazzi,
esaminate le seguenti situazioni :
1) Sono sulla cima di una montagna .
2) Sono in una cattedrale dalle pareti slaciate verso l'alto.
3) Sono in una foresta con alberi altissimi.

In contrapposizione con queste situazioni :

1) In un gruppo sono il più alto/a di tutti e svetto.
2) Nuvole basse incupiscono il cielo.
3) Percorro a piedi una strada stretta in mezzo a case basse appiccicate l'una all'altra.

Molti di Voi sicuramente troveranno, calandosi mentalmente nella situazione, sensazioni di PACE e quasi di MISTICISMO nelle prime tre situazioni e Tristezza oppure ansia nelle seconde tre.

Secondo Voi l'uomo possiede un istinto naturale a trovare serenità quando è circondato da proiezioni veso il cielo, oppure è una percezione inconscia del " Divino "?

2006-12-28 18:58:02 · 11 risposte · inviata da Francesco G 3 in Società e culture Religione e spiritualità

11 risposte

La tua domanda è molto interessante, ma occorrerebbe molto tempo per risponderti. In realtà, gli stessi costruttori delle cattedrali gotiche si devono esser posti il tuo stesso problema, visto che con tutte quelle guglie che si innalzavano verso il cielo, volevano imitare proprio una foresta di alberi altissimi, perché lo svettare in alto ci porta più vicini a Dio, questa Entità mistica e misteriosa che se ne sta altissimo, sopra le nubi ed incombe su di noi. L'uomo ha sempre avuto, fin dai primordi, la sensazione che la divinità stesse in alto, quindi è un istinto insito nell'uomo, ecco perché il trovarsi nei luoghi che tu hai citato per primi ci fa sentire bene, perché avvertiamo di più il divino. Al contrario, nei luoghi claustrofobici, si ha la sensazione di una costrizione, perché ci manca la visione dello spazio aperto, del cielo appunto.

2006-12-29 01:23:58 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

secondo me la gioia che soggettivamente può provare l'essere umano nella proiezione verso il cielo non è legata tanto al divino quanto al senso di libertà e al fascino per il desiderio di scoperta

2006-12-29 08:39:32 · answer #2 · answered by alessandrooo1975 3 · 1 0

E' una risposta complessa quella che chiedi.. :-)
Dal mio punto di vista, quello di un credente, quando ti trovi di fronte a certe meraviglie naturali ed incontaminate provi una naturale corrispondenza tra il desiderio di significato, di bellezza e felicità che provi e quello che vedi.
La bellezza è lo splendore della verità: l'hanno ripetuto tanti personaggi in tante epoche della storia. Se il concetto di bellezza può essere modificato e variato dallo schema culturale dominante, certe sensazioni sono insite all'interno di ogni essere umano, di ogni razza e di ogni periodo della storia.
Poi puoi anche metterci che, istintivamente, il trovarsi in situazioni anguste, anche se solo dal punto di vista visuale, ti pone in una situazione di oppressione, di scarse possibilità di fuga, e questo fa paura a tutti gli animali, uomo compreso.
Magari poi lo percepisci come disagio impalpabile, qualche volta te ne rendi conto. Il non vedere il cielo sopra di te, ma solo palazzi di cemento, non è naturale, ti ingabbia (anche se ti ci puoi, ahimè, abituare).
Ciao!
S.!

2006-12-29 03:35:52 · answer #3 · answered by Schwarz 2 · 1 0

Quello di cui parli è il cosiddetto senso del 'sublime': gli spazi che si estendono a perdita d'occhio e tutto ciò che rimanda all'altezza, con relativo senso di vertigine, fanno prendere coscienza all'uomo di tutta la sua piccolezza. come anche quei fenomeni in cui si manifesta la forza della natura, tipo gli uragani e i terremoti.
Di sicuro è un senso di straniamento. Che sia di pace e misticismo dipende un po' anche dalla persona.

2006-12-29 03:13:39 · answer #4 · answered by Anonymous · 1 0

Quando siamo circondati da proiezioni, come le chiami tu, siamo favoriti nella percezione di quello che vi é nel cielo. Per Divino intendo sentirsi tutt'uno con Dio, é di aiuto una certa situazione ma non vi entra nè l'istinto nè il luogo in se stesso bensì la nostra capacità di percepire Lui, attraverso la natura in parte ma , di più . molto di più é sentirci insieme con Dio, nel senso di sentirci vicini all'altro al nostro simile, al fratello come si suole dire, e non sono una bacchettona, soltanto una che vede il Volto di Dio nel proprio simile ovvero in quello che gli sta accanto e che passa inosservato.
Pace dici? la trovo quando riesco a far sorridere chi aveva voglia di piangere...
Misticismo? No, vera situazione di vita, sto con i piedi ben piantati in terra quando dico di credere in Dio, e non ho voglia di diventare o passare per una mistica, sarei una fanatica e so che Dio mi rimprovererebbe.
Questo é il mio senso di fede. Ciao!

2006-12-29 07:13:47 · answer #5 · answered by Anonymous · 0 0

qui bisogna rifarsi a platone e alla filosofia delle idee innate.
Sembra che alcune percezioni si rifanno ad idee innate nell'uomo (alcuni dicono alla memoria genetica,altri parlano di spirito o di grandezza aurica),probabilmente questo è uno di quei casi.

2006-12-29 06:29:13 · answer #6 · answered by lilyspirit83 4 · 0 0

in ognuno di noi c'è un pò di divino .

2006-12-29 03:29:23 · answer #7 · answered by Mari 4 · 0 0

dipende come è il cielo.
comunque per me la proiezione verso un cielo sereno ho un senso di libertà assoluta, mentre verso un cielo in tempesta ho un senso di impotenza assoluta.

2006-12-29 03:04:26 · answer #8 · answered by 孤独 5 · 0 0

Difficile rispondere a questa domanda!
Una costruzione che svetta verso l'alto mi da una bella sensazione.

2006-12-29 03:02:47 · answer #9 · answered by kollwitz71 6 · 0 0

secondo me quando è circondato da proiezione verso il cielo..ad esempio l'uomo sulla cima della montagna ritrova se stesso..ritrovando se stesso trova la serenità..kiss

2006-12-29 03:01:34 · answer #10 · answered by Martina 1 · 0 0

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