"... Si capisce che, se venisse la Repubblica o la Monarchia diventasse operettistica, non cascherebbe il mondo. Ma sarebbe un ulteriore scadimento della politica, a vantaggio di rozze egemonie sociali: con pericoli remoti, e, comunque, una funzione secondaria nella civiltà. Sarebbe un grave sintomo che, con le varie "marcie" di Ronchi o di Roma, ci avvicinerebbe sempre più alla Balcania, e al Sud-America. Una gran popolazione, non un gran popolo, come dice gentilmente Barrère.
"Un Sovrano saggio e un gran Ministro: è cosa di prim'ordine .... Per due volte, dal '48 ad oggi, e sia pure in diversa proporzione, la nostra storia ha visto ciò. E' gran benemerenza".
Così credo di aver risposto all'accusa di non precisare il significato e la funzione della Monarchia italiana: significato e funzione in parte, sì, negativi, e quasi passivi (il senso politico e statale che permea questa sua forma e simbolo), e inquadrati entro limiti di possibilità e di caducità...
2006-12-27
04:33:46
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5 risposte
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inviata da
tantragupta
6
in
Politica e governo
➔ Governo
Del resto, avevo già risposto anche prima: ed è peccato che anche qui la critica abbia sorvolato sul punto essenziale. Che era: collocare la Monarchia italiana nel quadro delle Monarchie nazionali europee; riconoscere una differenza specifica, e una causa di debolezza, nell'aver essa agito nell'Ottocento, nell'essere, cioè, una "Monarchia in ritardo", senza più il compito di riorganizzazione sociale; ravvisare, invece, un'analogia permanente nel perdurante officio politico di unificazione nazionale (egregiamente compiuto nel Risorgimento, e, esteriormente, esaurito) e di direzione e tutela statale. Qui i pareri possono dividersi: per me, nell'immaturità della presuntuosa élites emergenti dal fondo fazioso della razza, e nella sagacia, per contro, della linea governativo-sabauda, l'unica vera e fattiva élite politica della nuova Italia - tale funzione, esplicantesi attraverso una "costituzionalità" prudentissima, ma non del tutto meccanica e "parlamentare"
2006-12-27
04:35:14 ·
update #1
Questa impostazione del problema monarchico non credo possa dirsi che non sia organica; né che il termine Monarchia per me non abbia senso.
Sapegno conclude che il mio saggio è troppo tendenzioso per essere storia: e rispondo che, storicamente, ho voluto contribuire a mettere, in luce, ed in valore, una élite politica secolare ed illustre, la sabauda-piemontese-governativa, che ha fatto l'Italia e conservata durante il primo cinquantennio, di cui Lei caro Gobetti, va rintracciando le origini filosofiche, e che è trattata d'alto in basso dalle mosche cocchiere, con una jattanza che sdegna - è troppo oggettivo e acquiescente allo stato di fatto, per fornire un punto d'appoggio all'azione: e rispondo rilevando come, accusarne nello stesso tempo un pensiero di essere troppo tendenzioso e troppo oggettivo sembri contraddittorio) che, invece, nel mio concetto, questo modo di vedere e di giudicare è il presupposto di un'azione specifica, la politica vera, o statale, o demiurgica...
2006-12-27
04:36:46 ·
update #2