Non c'è fisica reale, in quanto la fisica è anch'essa interpretazione del mondo secondo regole arbitrariamente presunte, prodotte dalla mente umana. La fisica è quindi in grado di trovare solo ciò che può cercare. Dio non può essere oggetto di studio della fisica, non rientra nelle sue regole e nei suoi presupposti, né tanto meno nella sua grammatica o nella sua logica. Quanto al punto di vista morale uomini buoni e cattivi ce ne sono sia tra gli atei, gli agnostici o i credenti. i credenti in genere hanno una scusa in più per essere cattivi, perché tutto può essere giustificato in nome dei principi superiori della loro fede (che può essere anche una fede perversa nella razionalità umana: l'utopia comunista lo insegna, ma anche l'utopia economica e liberale). Troppe volte l'uomo, sia nel passato che nel presente, si è creato idoli per giustificare i propri crimini, pretendendo che un unico linguaggio fosse adeguato a dare corretta rappresentazione del mondo.
2006-12-27 07:39:27
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answer #1
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answered by etcetera 7
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Il premio Nobel per la chimica del 1996 Harold Kroto disse: "Credo che ci siano due tipi di persone al mondo: quelle che hanno credenze mistiche, e quelle che non ce l'hanno. Questi ultimi credono che la vita sia tutto ciò che abbiamo, e che dobbiamo godercela e aiutare gli altri a godersela. Gli altri pensano che la vita futura sia più importante di quella presente, e temo che faranno saltare in aria il mondo". E' davvero anacronistico pensare ancora che il mondo sia regolato da forze trascendentali, lo è considerando l'ammodernamento sociale e culturale, lo è ancora di più se si prende in esame il progresso scientifico. La teoria più importante del secolo scorso, che la chiesa si è subito curata di demonizzare, è quella della relatività. A parte le implicazioni fisico quantistiche, quel modo di pensare si è riflesso su tutta la concezione di "vita naturale", riuscendo a scardinare, impresa che non riuscì a galileo, quasi per intero l'impianto di superstizioni e scaramanzie innestato dalla chiesa. Il sapere scientifico si separò nettamente dall'aspirazione di fede (pericolosamente oggi cercano di farli di nuovo convergere) e un sano materialismo tracciò le distanze da secoli di barbarie perpetuate in nome di un dio invisibile e muto. L'oscurantismo di questi tempi è, si spera, di passaggio, probabilmente l'ultimo colpo di coda della bestia ferita e barcollante, quell'animale in agonia è il dio connotato. Trovo giustissima la tua osservazione, soprattutto nel sottolineare l'arroganza. E' davvero un atteggiamento arrogante considerarsi gli eletti dal signore, ritenere che la terra fu creata per noi, che l'universo intero sia il nostro personale parcogiochi. Efferato e arrogante è quello che, in nome dell'antropocentrismo, infliggiamo al pianeta e alle specie che lo abitano. Perchè non considerarsi solamente, e mi si perdoni il chiaro riferimento antropologico, figli della natura? Perchè non entrare nell'ottica della ciclicità del cosmo? Perchè imporre veti e sigilli su un meccanismo che non siamo ancora riusciti a comprendere? Chi ancora caldeggia l'esistenza di un dio, chi, ancor di più, lo connota attribuendogli parenti, fisionomie, dimensioni, opere e omissioni compie un atto di disonestà intellettuale. Lo fa immemore, consapevolmente o non, di un avvicendamento storico che è arrivato a contestualizzare il percorso delle varie religioni, riuscendo a individuare confini simili, plagi in malafede, piccole e grandi misitificazioni. Allora perchè credere ancora ad una religione particolare nella speranza che differisca da un mito passato? Perchè adorare dio e non hammurabi? Temo che la risposta si possa trovare nell'induzione sociale di certi concetti che, volenti o nolenti, lasciano in noi uno strascico possibilista. Intendiamoci non è un errore esserlo, lo scetticismo è bidirezionale, . E' però prova di enorme supponenza, come dicevo prima, connotare l'intangibile, attribuendogli parole e precetti che vincolano la vita altrui, che tolgono all'uomo il possesso di se stesso, e che trasformano i padri in padroni e la libertà in ubbidienza. Forse la parola supponenza non rende l'idea, direi che è criminale questo modus vivendi. Se davvero può scagliare la pietra solo chi non ha peccato, per riprendere un clichè abusato, chi in tutta onestà può direzionare il lancio? Il papa, la santa sede, l'integralismo mediorientale? Temo nessuno. Nessun patriarca, nessun cerimoniere, nessun profeta, tantomento il figlio di dio.
2006-12-25 23:32:34
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answer #2
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answered by Pimpi 6
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No, la divinità monoteista è ancora di moda, con l'unica differenza che molti dogmi si stanno perdendo ed i credenti, distanziandosi dall'Ente religioso centrale (ma diciamo pure Vaticano, và) incolpandolo di incoerenza e quant'altro, stanno raccattando ciò che rimane per crearsi un loro "dio personale" che rispecchia in qualche maniera una religione di riferimento.
Fatto è che questo "personal god" riprende l'arbitrariato del bene/male dal suo "credente unico".
Fin qui tutto normale, se si pensa ad una relazione univoca credente-dio e viceversa, ma c'è un bug....
Il bug consiste nel fatto che il credente è comunque convinto che il SUO dio è il dio di tutti.
E' un gravissimo errore, perchè da culto personale, tollerabile, diventa imposizione di idee (o meglio...inutile raggruppamento di culto) che è pura presunzione.
Ed è una cosa che, personalmente, non riesco a comprendere.....quando uno inizia a credere in un entità soprannaturale io dico "Ok...bella pè te" con un alzata di spalle. Ma che mi venga pure a dire che il mio comportamento è sbagliato perchè i dettami divini dicono così o colà è assurdo!
Eh vabbè...è 'na cosa che ci tiriamo avanti da tutto il monoteismo.
Considerato questo insipido soverchiamento d'opinione (sottolineo "opinione", che è diverso da "fatti") e preso atto il fenomeno della "personalizzazione divina", in futuro si vedranno dei conflitti di dogma, ovvero più persone che adottano radici religiose comuni troveranno delle discrepanze tra i loro concetti di giusto, buono, sbagliato cattivo.
Io, in tutta sincerità, spero che la gente smetta di autoconvincersi dell'esistenza di una cosa così maldimostrata e malespressa e prenda l'abitudine a seguire degli ideali, considerandoli per quello che sono, ovvero pensieri che provengono dall'uomo e volontà di egli stesso (che può benissimo essere l'ideale di amore e fratellanza cristiano, che non ho mai detto sia sbagliato e mi guardo bene dal farlo) e di ammettere la propria ignoranza in materia di quelli che vengono definiti comunemente "miracoli" o "misteri di fede" e balle varie, anche a costo di sbattere col muso nella concezione che l'uomo non è altro che molecole organiche tenute "in piedi" da energia chimica.
Detto ciò: Sì...la divinità dovrebbe essere un idea sorpassata nel terzo millennio.
2006-12-25 23:37:34
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answer #3
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answered by Kale 5
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Dio è un'invenzione umana. L'eternità è stupida ed inutile, è proprio il valore di caducità delle cose a renderle apprezzabili e fruibili nel presente. Se tutto fosse immobile e immutato non ci sarebbe più l'autentica preziosità della vita, il cui valore è appunto un valore di rarità nel tempo. Dilatando all'infinito il tempo dell'esistenza, senza più la consapevolezza che possa finire, il risultato sarebbe una perdita di valore dell'esistenza ed una noia "mortale", logicamente. Merry X mas
2006-12-25 23:12:10
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answer #4
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answered by Anonymous
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Per me Dio esiste.
Non chiedermi perché. Lo so.
2006-12-27 06:40:04
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answer #5
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answered by Gaetano Lazzo 5
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nn è "Dio"(che sia poi qll che te pare)ad essere sbagliato ed arcaico,è tutto il contorno che è ipocrita e schifoso.
2006-12-27 05:27:33
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answer #6
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answered by d_m_78_79 4
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Dio non è un'idea, è un'utopia. Chiaramente il peggior terrore dell'uomo è la morte, che poi è anche la cosa che meno si può capire. In verità la morte pare essere un complemento stesso della vita, ed in particolare il mezzo che la vita usa per giungere a stati di complessità più elevati; quindi è per mezzo della morte che siamo uomini. Nonostante questo l'idea di dover smettere di vivere senza una finalità è inaccettabile, e ci si crea l'utopica convinzione che la vita non sia tutto e che esista un'anima, che dobbiano essere qualcosa "di più" in questo universo, che esso stesso, come noi, non possa essere frutto del caso, e che ci debba essere un principio generatore senziente al di sopra di tutto. Quest'utopia è molto facile sia da concepire, che da accettare a qualunque livello, principalmente perché si è predisposti ad essere razionali, e razionalmente essere frutto del caso è poco accettabile, perché siamo egoisti, così è facile da proporre per dare poi all'idea del principio generatore non solo valenza mistica, ma valenza morale, per far sì che l'utopia della vita eterna, che è quello che più egoisticamente si accetta, possa fare anche da strumento di controllo del popolo, e si procede all'indottrinamento, ed alla negazione dell'individuo umano come pensatore, per la creazione della struttura gerarchica di potere che tutti conosciamo come Chiesa Cattolica. Questa struttura di potere si attribuisce la parola di Dio ed educa i suoi adepti ad essere suoi servi delineando anche linee guida per il comportamento, la morale, nega libertà di scelta. Tutti coloro che vengono educati a questi precetti non sono liberi di scegliere, perché gli hanno detto quello che è giusto e quello che è sbagliato come assoluto ed inconfutabile; poi magari pensano di credere in Dio per scelta, ma non hanno mai avuto la scelta di non credere.
I credenti vengono educati a seguire delle idee, quelle di Gesù Cristo, che non sono né più né meno che quelle di Marx, che predica uguaglianza tra le persone, rispetto reciproco, distribuzione equa delle risorse, ma in un clima di chiusura mentale ed imposizione del concetto che non aiuta ad impararlo, ma ad assimilarlo come giusto, tuttavia rimanendo non attuabile perché la persona che viene allevata nell'odio e nell'imposizione, odierà ed imporrà a sua volta.
2006-12-26 03:02:43
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answer #7
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answered by Ho_crisi_d_identita 3
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Io credo in Dio, ma non come lo descrive la Chiesa Cattolica e soprattutto il Vaticano. Hanno storpiato il vero valore di Dio nella storia per i loro interessi privati, infatti credo che dal Papa in giù, nel Vaticano le persone siano più politici che uomini di Chiesa.
2006-12-25 23:13:10
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answer #8
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answered by jeppy83 3
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Concordo con Manu...
2006-12-25 23:10:48
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answer #9
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answered by Anonymous
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Io credo che Dio esista, ma non seguo la religione, non vado in chiesa perchè per me è piena di marciume e ipocrisia.
2006-12-25 23:08:38
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answer #10
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answered by Anonymous
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