i miei genitori.Le litigate,le bugie quando uscivo con un ragazzino a loro insaputa,la loro tenerezza ed amore perchè ero figlia unica,i soldini che trovavo sotto al piatto quando prendevo un bel voto all'università,la loro ansia nel vedermi crescere e diventare donna e non più la loro bambina,la loro gioia il giorno della laurea,l'orgoglio che leggevo nei loro occhi quando cominciavo a farmi strada nella vita,il loro amore per quella biondina che cominciava ad assumersi responsabilità senza chiedere aiuto a nessuno,i regali,i baci e le carezze che solo un genitore sa dare nel momento giusto quando ti vede stanca o giù di morale,ed infine gli occhi.....quegli occhi che ti guardano disperati nel momento del non ritorno,e che si spengono quando tu hai ancora tanto bisogno di loro.Ecco cosa mi ricordo giorno dopo giorno,mese dopo mese,anno dopo anno sola con la mia disperazione.
2006-12-25 10:05:31
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answer #1
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answered by fairyeyes03 6
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Mi ricordo che alle elementari la maestra ci faceva scrivere con pennini innestati su cannule di plastica (che per i bambini più facoltosi erano d'osso). Mi ricordo il raspare del pennino sulla carta dei quaderni. Non potevamo usare le penne stilografiche, che per la maestra erano una specie di diavoleria tecnologica che avrebbe potuto minare alle fondamenta la nostra capacità di scrivere. Le penne a sfera, che pure già esistevano, erano un vero e proprio tabù. Mi ricordo l'odore dell'inchiostro in cui noi bambini intingevamo il pennino: era un odore buonissimo, dolciastro, che faceva venire una gran voglia di berlo, l'inchiostro.Mi ricordo che alle medie scoprii il ciclostile. Erano i primi anni Settanta. Facevamo un giornalino di classe con la prof d'Italiano, che si chiamava professoressa Melani, mi ricordo. Dovevamo battere a macchina il testo degli articoli su un supporto strano che si chiamava "matrice", e sulla matrice tracciavamo anche le linee dei disegni e delle illustrazioni che corredavano il testo. Poi questa "matrice" veniva fissata sul rullo della macchina che si chiamava "ciclostile", e girando una manovella del ciclostile uscivano in serie fogli che riproducevano quello che avevamo tracciato sulla matrice. Suppongo che in qualche punto della procedura mettessimo inchiostro nel ciclostile, ma dove e come lo mettessimo proprio non me lo ricordo. Mi ricordo la carta assorbente. Era un miracolo di segni e tracce inchiostrate puramente casuali. Mi ricordo che appoggiavo il pennino inchiostrato sulla carta assorbente, e l'inchiostro - colando dal pennino - lasciava sulla carta una macchia fantastica, che si allargava e cambiava forma secondo leggi imprevedibili. Mi ricordo che passavo ore tentando di interpretare i geroglifici che si formavano sulla carta assorbente. (Ricordo di Letturalenta)
posted by melpunk at sabato, giugno 17, 2006
2006-12-25 17:31:34
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answer #2
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answered by Tommaso 3
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.....il Natale da bambino con le stranezze di mio padre: l'albero doveva essere vero, non più di 3 metri ma non meno di 2,90.
In cima ci metteva un suo angioletto dotato di stella cometa che, ormai, dopo decenni di usi continui (veniva dai miei nonni) sembrava Nino Benvenuti dopo aver conosciuto sul ring Carlos Monzon.....
I regali poi MAI nella carta regalo: sempre avvolti in metri di carta da giornale, e più erano piccoli più carta ci metteva.
Sul tardi, dopo la mezzanotte, mi portava in giro per Milano in cerca di un barbone, ce lo portavamo in un bar e passavamo un paio d'ore a chiacchierare del più e del meno.
Poi, mentre tornavamo, mio padre mi diceva: "sii sempre in grado di aver a che fare coi barboni e con i re, ma all'occorrenza scegli i barboni: hanno molto di più da insegnarti".
E perdio aveva ragione.
2006-12-25 17:52:23
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answer #3
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answered by Ariel 6
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Bene! Non hai l' Alzheimer!
2006-12-25 17:34:15
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answer #4
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answered by Anonymous
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...montagne verdi
e le corse di una bambina
con l'amico mio più sincero
un coniglio dal muso nero.
Poi un giorno mi prese il treno
l'erba il prato e quello che era mio
scomparivano piano piano
e piangendo parlai con Dio.
Quante volte ho cercato il sole
quante volte ho mangiato sale
la città aveva mille sguardi
io sognavo montagne verdi.
Il mio destino è di stare accanto a te
con te vicino più paura non avrò
e un po' bambina tornerò.
Mi ricordo montagne verdi
quella sera negli occhi tuoi
quando hai detto s'è fatto tardi
t'accompagno se tu lo vuoi.
Quella nebbia le tue parole
la tua storia è la mia storia
poi nel buio senza parlare
ho dormito con te sul cuore.
Io ti amo mio grande amore
io ti amo mio primo amore
quante volte ho cercato il sole
quante volte ho cercato il sole
la la la...
Il mio destino è di stare accanto a te
con te vicino più paura non avrò
e un po' più donna io sarò.
Montagne verdi nei tuoi occhi rivedrò
2006-12-25 17:27:53
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answer #5
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answered by ELENA F 6
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...quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla.
Stavi forse cantando? :-D
Ciaooooo
2006-12-25 17:44:39
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answer #6
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answered by ♥anna811♥ 4
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Ricordo un viso che si rifletteva nello specchio : era abbastanza carino, occhi dolci, viso pulito.......era il mio
2006-12-25 17:41:12
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answer #7
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answered by sorrisostupendo 3
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Le tabelline! ;-)
2006-12-26 10:02:07
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answer #8
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answered by sono=sono 4
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mi ricordo quella bimba piccola...che sognava..............
mi ricordo quel giorno che è nato quel bel scricciolo.....
mi ricordo il dolore dell'abbandono....
mi ricordo il buio...
mi ricordo i pianti.....
mi ricordo la quiete....
mi ricordo la serenità......ritrovata.....
mi ricordo che voglio vivere......
ora mi ricordo che una possibilità...c'è.....basta saperla cogliere.......
2006-12-26 05:49:17
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answer #9
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answered by Snike 5
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.............................................tutto quello che ho fatto , che non ho potuto fare, quello che volevo e non ho potuto avere, e quello che certamente faro'
2006-12-25 17:30:38
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answer #10
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answered by alis 4
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