La morte sembra una cosa tanto lontana da noi. Nessuno ammette che possa accadere o ci vuole pensare.
Ci sono però i nostri parenti, i nostri amici scomparsi. Talvolta mi piace pensare che i miei genitori scomparsi veglino su di me, che mi assistano, che vogliano comunicare con me, anche se in un'altra dimensione.
Bellissima la testimonianza di mia sorella, stava attraversando la strada e una macchina era sulla sua direzione: improvvisamente sentì come una mano che la tratteneva, lei pensò a nostra madre che la stava proteggendo...
2006-12-20 03:28:02
·
answer #1
·
answered by beatrice giugno 7
·
0⤊
0⤋
Proprio così! Affidiamoci all'amore di Dio ed il trapasso rappresenterà la nascita. Perché nessuno chiede cosa si è provato nascendo?
2006-12-20 03:15:58
·
answer #2
·
answered by vampick 7
·
2⤊
0⤋
Il viaggio che ognuno intraprende dalla nascita alla morte , è solo una parte di un processo molto più ampio.
Col termine morte si indica sia la cessazione definitiva della vita di un organismo vivente, sia lo stato di quell'organismo conseguente a tale evento anche se spesso si crede nell'esistenza di un'anima ancore in vita dopo la morte....
Non disprezzare la morte ma accettala di buon grado, come una delle cose volute dalla natura, come il divenire giovani e l'invecchiare, il crescere, il maturare, metter denti e barba e ingrigire, generare figlioli, portarli al seno, metterli alla luce, e tutte le altre azioni naturali che accompagnano i vari periodi della vita. Tale è anche la dissoluzione.»
la morte per me è la FATAL QUIETE (vedi Ugo Foscolo)
2006-12-20 03:10:41
·
answer #3
·
answered by pippolina93 3
·
3⤊
1⤋
l'uomo ha paura di ciò che non conosce. la morte è da sempre un fenomeno inspiegabile, naturale ma strano. si ha più paura di morire quando si ha qualcosa per cuivale la pena vivere....
2006-12-20 03:10:14
·
answer #4
·
answered by fiammaghiacciata 3
·
2⤊
0⤋
Gli animali, che non hanno sviluppato un cervello concettivo come il nostro e quindi non possono immaginare, non si possono fare questa domanda. Quando muoiono noi possiamo esattamente osservare quello che succede. Ne' il loro corpo fisico ne' le memorie e quello che hanno imparato durante la loro vita (che e' poi quello che definiamo coscienza) sussitono alla morte. Con la morte, tutto finisce.
In realta', siccome in natura nulla si crea e nulla si distrugge, tutto cio' che e' fisico viene trasformato. La materia si trasforma continuamente, perfino all'interno del nostro corpo mentre viviamo. Cellule vecchie muoiono e cellule nuove si rigenerano continuamente.
Per noi esseri umani pero', e' il processo della vita che da' piu' perplessita' che il concetto della morte. Capire cos'e' la vita significa anche capire cos'e' la morte. Prima di tutto bisogna distinguere cio' che vive da cio' che non vive. Le pietre, per esempio, non si possono dire cose morte perche' non hanno mai vissuto. Esse non sono esseri viventi e non lo sono mai stati. Ma un cane morto e' diverso da una pietra. La pietra non ha mai avuto coscienza, il cane, quando era in vita, aveva un tipo di coscienza. Tutto cio' che e' vivente possiede un certo tipo di coscienza. Anche le cellule piu' primitive si dicono viventi perche' reagiscono di propria iniziativa all'ambiente, ossia cercano di mantenersi in vita evitando cio' che e' nocivo e cercando cio' che le fa prosperare e riprodurre. Il reagire e' dunque il processo sensoriale di coscienza piu' semplice e piu' primitivo. La pietra non reagisce a nulla perche' non possiede nessun tipo di coscienza, non ha nessun tipo di sistema nervoso e quindi non ha nessun processo sensoriale. Un verme, invece, reagisce. Un pesce reagisce ancor piu'. Nel progresso evolutivo della vita si nota facilmente che i livelli di coscienza crescono con la complessita' del sistema nervoso e cerebrale dell'animale, fino ad arrivare al livello concettivo degli esseri umani. A volte si sente dire che noi possediamo un'anima, ma quello a cui ci riferiamo e' semplicemente una coscienza cosi' sofisticata e complessa che ci fa sentire estremamente superiori agli animali e quindi esseri molto speciali. Purtroppo, se il corpo si ammala o viene distrutto, sia che esso sia il corpo di un insetto, di un cane o di un uomo, anche il tipo di coscienza che gli si abbina viene distrutto.
La mancanza di coscienza concettuale e quindi d'immaginazione, fa si che gli animali non possono ritenere a lungo la sofferenza astratta, per esempio con la perdita di membri della propria famiglia. Piu' si scende nella scala evolutiva, piu' la coscienza e' altreattanto primitiva quanto lo e' il corpo fisico dell'animale. Cosi un pesce non soffre quando abbandona le sue uova e tutta la sua prole al fato. Una gallina, invece, si arrabbia e lotta per difendere le proprie uova, ma una volta perdute, ne fara' ancora e senza continuare a soffrire per quelle perdute. Coi mammiferi, la difesa della propria prole diventa sempre piu' complessa e sentita.
Il valore della vita per gli esseri umani e' talmente elevato che basta l'immaginazione della propria morte o di quella di chi ci e' caro a renderci profondamente tristi. La nostra coscienza e' estremamente sviluppata rispetto a quella degli animali. Siamo cosi sensibili che vorremmo fare di tutto per evitare di morire - all'estremo, quando vediamo che non ci si puo' far nulla, solo l'immaginazione di una vita senza corpo ci puo' consolare. Ma in natura, purtroppo, un corpo senza coscienza e' come una pietra, non vive. Una coscienza senza corpo non puo' esistere che nella nostra immaginazione, perche' proprio cio' che produce la coscienza e' la complessita' neuro-cerebrale del corpo.
La nostra coscienza evolutivamente avanzata ci ha dato i mezzi di lottare e posporre la morte, cioe' di posporre la distruzione del nostro corpo con le ricerche mediche. Oggi viviamo piu' a lungo perche' il progresso della scienza non e' altro che il desiderio di evitare di morire messo in pratica. E' questo desiderio immaginativo della nostra coscienza che ci fa pensare che un giorno potrebbe essere possibile vivere sani ed efficientemente non per cento ma magari duecento anni. C'e' chi dice che la guerra alla morte condurra' la scienza a scoprire il modo di rimanere in vita per migliaia d'anni o addirittura a conquistare la morte ed essere immortali. Soltanto il nostro tipo di coscienza concettuale puo' fare queste predizioni nel futuro. Chi dice che e' impossibile si autolimita, come tanti hanno fatto quando hanno creduto per migliaia d'anni che gli uomini non avrebbero mai saputo conquistare l'aria ed imparare a volare!
2006-12-20 07:17:43
·
answer #5
·
answered by DrEvol 7
·
1⤊
0⤋
Io non ho paura della morte perchè con essa cessa anche la capacità di sentire dolore. Piuttosto ho paura di essere considerata morta per sbaglio ed essere seppellita ancora viva (ci sono dei casi in cui è già successo) oppure ho paura di morire dopo una lunga agonia
2006-12-20 03:17:37
·
answer #6
·
answered by Anonymous
·
1⤊
0⤋
X me la morte è l'unica cs certa di questa vita;morire vuol dire lasci8are questa situazione bellissima ke è la vita,anke se delle volte ci va ttt male e si spera di morire al + presto,io spero di morire a 130 anni anke se sarà molto molto difficile,dico questo xkè la mia vita la stavo buttando una volta,ma siccome dopo la morte nn c'è nulla meglio tenersela stretta!!!!!!!!!Nn so xkè la gente abbia paura di morire,io nn ne ho,primoa o poi capita,spero il + tardi possibile!!!!!!!
2006-12-20 03:11:47
·
answer #7
·
answered by Joey Jordison 3
·
2⤊
1⤋
"Creati per morire" non e` chiaro che cosa intenda. Creati con lo scopo di morire? Se e` cosi` non sarei d'accordo. Si muore per naturale percorso di cose e sarebbe disastroso ecologicamente se la vita esistesse sempre nella forma in cui nasce e non si evolvesse mai. Morire significa cessare di esistere nella forma in cui si vive. E` una mutazione sostanziale dell'essere vivente che cessa le funzioni vitali per diventare altra sostanza. Come punto di riferimento va bene anche la cessazione del battito cardiaco. Veramente esistono varie opinioni che direbbero che la morte e` cerebrale piu` che cardiaca. La paura di morire ce l'hanno tutti gli esseri viventi e si manifesta nell'istinto di vivere...questo e` il vero motivo della creazione della vita. Questa e` la fredda logica della risposta alla tua domanda. Cosi` dice la mia ragione. Detto questo, credo di simpatizzare con i tuoi sentimenti: morire non e` una spiegazione piacevole, ma cosi` come siamo ora fatti non vedo altro modo di rimanere vivo anche se schiacciato da una montagna.
Una notizia buona viene dalla scienza: hanno scoperto il gene dell'ibernazione, quindi in futuro anche l'uomo forse puo` andare in letargo ed allungare la sua vita. Allunga quanto vuoi, ma un bel momento sara` ora di fare le valigie.
2006-12-20 19:12:43
·
answer #8
·
answered by giulietta 7
·
0⤊
0⤋
La morte è la fine dei processi biologici che ti tengono in vita, ed accade per far sì che la specie sopravviva al singolo individuo.
In alcuni tristi casi, la morte è un dolore continuo e una tortura insopportabile, ed accade quando i processi biologici sono tutti terminati, tranne uno: la vita all'interno del cervello che ti costringe a vegetare in un letto osservando la vita vera che ti passa davanti. allora la morte, da pensiero brutto, diventa un desiderio, una richiesta di pietà.
La morte può essere anche la fine della memoria altrui su di te, allora si muore due volte
abbiamo paura di morire anche perchè per il nostro cervello pensare "sto morendo" è un'immensa contraddizione, che non riesce a reggere.
E per finire se nella tua vita tutto funziona a meraviglia, la paura della morte è logica: se la vita è bella, perché dovrebbe essere piacevole il contrario?
2006-12-20 11:39:39
·
answer #9
·
answered by Avatar ® 6
·
0⤊
0⤋
La morte è la faccia nascosta della vita, il rovescio della medaglia che noi chiamiamo esistenza. Morire significa chiudere un ciclo per iniziarne un altro ancora più misterioso della vita ed è per questo alone di non-conoscenza della morte che l'uomo ha paura di affrontarla.
2006-12-20 10:38:41
·
answer #10
·
answered by Cartesio 4
·
0⤊
0⤋
l'unica certezza.......sapere ke c'è qualcos'altro poi,rende tutti piu felici..!e io x il contrario sn triste!potremmo morire improvvisamente senza aver vissuta la vita!e la paura piu grande nn è morire quanto la tristezza di dover lasciare tutto......e di far soffrire chi tiene a me!
2006-12-20 09:54:23
·
answer #11
·
answered by wrathchild 3
·
0⤊
0⤋