x arrivare dove sono ho faticato tanto, MA TANTO, ed essere giovane e donna (può sembrare un luogo comune..) non è stato e non è un vantaggio. il mio percorso si è sviluppato all'estero dove fare carriera significa affrontare delle "graduations" (veri e propri esami per verificare l'opportuna pertinenza e conoscenza del settore), quindi non ci si limita a lavorare + a lungo degli altri, ma si dedica anche ilproprio tempo libero a studiare. in concomitanza si è spesso spediti a dei corsi (nel mio caso di "leadership") dove oratori molto carismatici nonché fanatici..ti svegliano alle 5 del mattino e ti mandano a letto a mezzanotte, permettondoti di nutrirti con un apporto calorico inferiore alle 1000kal giornaliere in modo di accellerare il tuo metabolismo già isterico. alla fine di ogni corso nasce spontanea la necessità di una vacanza, ma al rientro i tuoi goal, mansioni e responsabilità sono aumentati. finora l'organico +impegnativo al quale sono stata a capo conta di 42 persone (provenienti da qualsiasi parte del mondo, di qualsiasi età, motivazione personale, etc). Tutto questo mi ha dato esperienze splendide ma anche tanti giorni in cui avrei voluto sgozzare tutti, me compresa. Contrariamente a ciò che molti credono la figura del General manager non ha nulla a che fare con quella del despota: i nostri compiti sono quelli di formare e crescere una squadra ben amalgamata, di essere trascinatori e carismatici ma allo stesso tempo molto bravi nel capire il singolo individuo x ciò che rappresenta anche al di fuori del lavoro, trattarlo con molto rispetto (senza di lui non avremmo ragione di esistere..) e contemporaneamente guadagnarsi il suo rispetto e stima. detto in soldoni io devo essere esemplare e devo far produrre e lavorare quelle persone x me. naturalmente deve esserci equità (che nei rapporti umani è davvero difficile) e quando si insegna qualcosa lo si fà dando l'esempio pratico (lavorando con loro) e non esistono rimproveri ma ulteriri insegnamenti, come non esiste delegare ma affiancare....bhè, mi rendo conto che questa non è la sede + adatta x spiegare quali sfaccettature comporta la figura del "capo" quindi mi fermo qui, volendo solo aggiungere che alla fine dei "giochi" anche noi abbiamo delle persone, ai vertici, a cui rendere conto, e il modo in cui veniamo trattati non ha nulla a che vedere con quello dei subalterni. purtroppo.
2006-12-19 02:42:44
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answer #1
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answered by joyblisss 5
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Ecco una sacrosanta verità:
I dipendenti giocano a calcio, i capi a tennis, i dirigenti a golf: più grande è il potere, più piccole sono le palle.
2006-12-19 10:02:58
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answer #2
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answered by login 4
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Guarda sarò l'eccezione, ma io con il mio capo mi trovo benissimo. Mi dice sempre grazie, mi stimola a fare del mio meglio, mi gratifica ed è sempre gentile.....trovarne di capi così!!!
2006-12-19 09:56:03
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answer #3
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answered by piricuddina 5
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Sai è più facile parlare male di una cosa piuttosto che parlarne bene. Il mio capo è una persona veramente corretta ed ha tutto il mio rispetto. Poi ognuno ha il capo che si merita, quindi quelli che ne parlano male dovrebbero guardarsi un po' dentro.
2006-12-19 09:55:58
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answer #4
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answered by Antares 4
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hai ragione... io vivo il mio rapporto di amore-odio con grande serenità...il mio capo mi conosce da quando avevo 6 anni!!!
devo ammettere che è palloso e petulante...ma tutte le responsabilità gravano sulle sue spalle e non ha tutti i torti a pretendere tanto da noi!
2006-12-19 09:54:58
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answer #5
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answered by Lily of the valley 4
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Vi assicuro che la maggior parte si vestono di un'autorità che non ha dove poggiarsi, che non sono ognisciente, onnipotenti ma tali si credono perchè hanno il coltello dalla parte del manico e molti sono a quel posto solo per politica....quanti uffici sono stati creati con grandi denominazioni ma in effetti non fanno un bel nulla ......boccaccia mia sta zitta......
2006-12-19 11:58:01
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answer #6
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answered by sorrisostupendo 3
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Garantisco che il mio capo è un gran figo (non parlo come figo in senso fisico, ma figo per quello che fa)! Merita ampiamente il suo posto e, dirò di più, secondo me merita anche più di quello che ha! Non solo lo ritengo meritevole di stima e rispetto, ma lo considero anche un amico...
E anche quando è di pessimo umore e mi si rivolge male capisco che non lo fa perchè ce l'ha con me.. ma perchè è oberato di lavoro.. in qualunque caso poi lo capisce che ha sbagliato, e tenero tenero, torna a chiedere scusa...
Per me è un mito e guai a chi sento che ne parla male! :-))
2006-12-19 10:24:53
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answer #7
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answered by Anonymous
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Da capo devo dire che ho sempre avuto degli ottimi rapporti con i miei "subalterni" (che brutta parola). A me piace vedere le persone crescere, vederle imparare, misurarsi con le difficolta' ma sopratutto vederle diventare autonome nelle loro decisoni ricordando loro comunque che ogni loro errore si riflettera' sulle mie spalle. I dipendenti si accorgono comunque se il capo e' preparato o meno e se egli lo e' il rispetto e' quasi garantito. So di essere il capo che tutti vorrebbero.
Evviva..chi si loda si imbroda..!
Per quanto riguarda il mio Capo non so spiegarmi come mai ne abbia avuto solo un paio veramente apprezzabili su almeno un ventina. Il Capo di solito si e' dimostrato arrivista, non gliene frega nulla dei subalterni, e' li solo per dimostrare all'azienda le sua qualita' anche se ne ha pochine, bada solo ai sui interessi e alla carriera, sa' di essere li' solo per qualche anno, percio' deve arraffare il piu' possibile tanto poi deve andarsene.
A conti fatti il vero capo e' li solo per svolgere un lavoro ingrato, dare dei risultati senza guardare in faccia nessuno e se non e' un arrivista carrierista non puo' fare il capo. Infatti io non faro' mai carriera perche' sono troppo umano. Con un vantaggio... che il mio reparto vola come il vento in termini di produttivita', il mio staff lavora con soddisfazione e produce. Questo rode parecchio al mio capo di turno perche' in questo modo io mi sono costruito un muro di gomma attorno sul quale lui puo' solo sbatterci la testa. In questo contesto godo di maggiore liberta' e i capi mi girano al largo perche' non hanno chance di mettermi i bastoni tra le ruote.
2006-12-19 10:21:03
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answer #8
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answered by Anonymous
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Adesso sono in pensione,ma nella vita sono stato un capo e dopo un dirigente,posso dire che tra i dipendenti ci sono quelli che ti amano e stimano e quelli che ti odiano ma ho potuto appurare che chi ti stima sono persone capaci,lavoratori,seri, intelligenti , con la testa sulle spalle mentre chi ti odia sono i vagabondi,incapaci,ottusi e invidiosi,percio' ogni volta che vi e' una critica dobbiamo appurare da che pulpito vien la predica!!
2006-12-19 10:10:38
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answer #9
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answered by ivmancini 6
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Non so che lavoro tu faccia, o se sei uno studente; ti raccontero' la mia esperienza. Lavoro in azienda da 27 anni, e ho avuto ogni genere di capi. Purtroppo in Italia la maggior parte della gente che fa carriera lo fa per raccomandazione. I raccomandati bravi sono una minoranza, in genere sono arroganti e incapaci. Non mi meraviglio quindi che la gente esprima giudizi negativi su di loro. Nel mio caso, se devo fare una rapida stima, direi che l'80% dei capi che ho avuto appartenevano a questa categoria, e l'altro 20 erano invece gente in gamba. E poi non sottovalutare il fattore invidia.....
2006-12-19 10:07:28
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answer #10
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answered by Grilla Parlante 6
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