Perché Luigi Einaudi, tra il 1949 e il 1952, nominò ben 8 senatori a vita,benché la Costituzione ne preveda 5?

Question

L'art. 59 della nostra Costituzione prevede che ciascun Presidente della Repubblica possa nominare, nell'arco del suo mandato, sino a 5 senatori a vita. Ma Luigi Einaudi, primo Presidente della Repubblica dopo il provvisorio Enrico De Nicola, ne nominò ben otto. Come mai? Godeva di una qualche deroga in tal senso oppure la Costituzione non era ancora esecutiva in tutte le sue parti? Oppure, ancora, quell'articolo è stato introdotto solo successivamente? Vi prego di citare le fonti. Fonti attendibili.

Per rpsoft57: la tua non è una risposta documentata. Sono mere illazioni. E, comunque, molte parti della Costituzione, per motivi strettamente pratici, divennero realmente esecutivi addirittura qualche anno dopo il 1° gennaio 1948: valga per tutti l'esempio principe della Corte Costituzionale che, benché sia regolamentata da almeno quattro articoli della Carta Costituzionale (134-135-136-137), fu resa attiva ed esecutiva solo tra il 1953 e il 1956, tra il varo della legge costituzionale n. 1, della legge n. 87 del 1953, l'approvazione delle più volte modificate norme integrative (1956)...come vedi le Costituzioni e le leggi ci mettono un bel po' ad ingranare...soprattutto in Italia. Quindi la mia ipotesi non è affatto peregrina.

per Proteo: se solo tu avessi letto i dettagli della mia domanda,ti saresti accorto che io, ovviamente,non ho mai inteso affermare che il numero totale dei senatori a vita nominati (viventi e non rinunciatari, che siedono effettivamente a Palazzo Madama) "per alti meriti" dovesse essere in ogni caso uguale o inferiore a 5:è ovvio che tale ipotesi sia "destituita di fondamento giuridico".Io mi riferivo esclusivamente all'eventuale possibilità,per un singolo Presidente della Repubblica,di nominare più di 5 senatori a vita nell'arco del suo mandato.Einaudi,de facto,ne ha nominati otto. D'accordo: ha rimpiazzato i deceduti e un rinunciatario (Arturo Toscanini).Ma in base a quale principio o norma giuridica l'ha fatto?L'art.59 fa riferimento esclusivamente alla possibilità del Capo dello Stato di nominarne cinque (scil. senatori a vita),non alla presunta facoltà accordatagli di 'rimpiazzare' quelli che nel frattempo dovessero trapassare...seguendo questa prassi adesso ne avremmo 45-50...

Answer 1

Einaudi nominò altri tre senatori a vita in sostituzione di quelli deceduti nel corso del suo mandato. Puoi consultare la pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Senatori_a_vita#Nominati_da_Luigi_Einaudi per verificare le date. Durante la presidenza Pertini l'articolo costituzionale fu oggetto di accese discussioni sull'interpretazione del numero di nomine effettive. Pertini scelse l'interpretazione estensiva che dava facoltà di nomina ad ogni singolo presidente di 5 senatori, così Cossiga: Scalfaro, Ciampi e sembra anche Napolitano hanno scelto l'interpretazione "minima" ovvero la presenza massima di 5 senatori a vita di nomina presidenziale in parlamento, indipendentemente da quale presidente venga attribuita, questo per evitare la presenza di troppi esponenti non rappresentativi (eletti dal popolo) in Parlamento. Scelta a mio modo di vedere corretta alla luce anche dell'attuale Senato. Ciao

Answer 2

L'articolo 59 della costituzione recita:

È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica.
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.

Non a caso, l'articolo è costtuito da due commi ben distinti: il primo, relativo agli ex Presidenti della Repubblica, che non contiene alcuna limitazione numertica: ed è ovvio che sia così, perche non si poteva stabilire nella Costituzione che qualcuno avesse eventualmente l'obbligo di... morire per fare posto ad un altro avente diritto.
Il secondo comma riguarda "cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario." Questi (ben diversi dai primi che entrano in Senato di dirtto) sono nominabili da parte del Presidente della Repubblica (in carica, evidentemente); il numero è qui specificato in cinque, senza alcuna indicazione che metta in relazione quel numero con quello, chiaramente variabile, degli ex Presidenti. Il Presidente Einaudi rispettò quel numero massimo (altri qui l'ha già osservato) in quanto nominò, oltre il quinto, solo chi andava a sostituire un senatore a vita deceduto: e sapeva, naturalmente, che una volta cessata la sua permanenza al Quirinale egli si sarebbe aggiunto ai cinque, e dunque considerò che quel tetto non lo riguardasse, in quanto riferito ad una categoria di persone meritevoli di nomina e diversa della sua.
La discussione (e la diversità di vedute e comportamenti fra diversi Presidenti) non può che essere relativa al potere di nomina di ogni singolo presidente nell'ambito della seconda categoria: e nessuno fino ad oggi ha inteso (e mi pare corretto che sia così) quel comma nel senso di avere la facoltà di nominarne comunque cinque e non, invece, di non superare in nessun momento il numero di cinque senatori a vita nominati fra "cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario."
Pertanto, affermare che "la Costituzione ne (scil., di senatori a vita) preveda cinque" è privo di fondamento giuridico se riferito al numero complessivo dei senatori a vita.

Answer 3

Amicizie, connivenze o forse solo meriti speciali. Anche se non fosse ancora stata esecutiva, il che sinceramente mi pare impossibile, sarebbero comunque stati troppi otto anche per i tempi d'oggi.
In effetti gli accordi politici prevedono e prevedevano anche questo.
Chiedere a Cossiga
Ciao