Ciao!
Intanto Auguri...
io spero di diventare insegnante, sto studiando per questo :)
E mi sembra un mondo irraggiungibile... per adesso sto semplicemente dando lezioni private ad un ragazzino che ha grossi problemi con l'inglese, ed è un soggetto molto difficile, svogliato, a cui la materia non interessa minimamente (altrimenti non avrebbe bisogno di me).
Sai cosa mi ripeto spesso?
Io, che in fondo sono stata una studentessa ansiosa, e che studiavo da morire ma poi non sempre riuscivo (per colpa dell'ansia e del terrore che qualcosa andasse male) a dare i frutti delle mie fatiche e dei miei sudori,non sempre venivo capita dai professori. Ecco, l'insegnante che ricorderò per tutta la vita era la classica "zitella" (che poi si sposò), che seminava terrore nelle classi, senza essere isterica.
Bastava uno sguardo, era altera ma anche molto intelligente e colta, non scendeva a compromessi e riusciva ad essere umana nei momenti giusti, si esimeva dal lodare i "leccapiedi" di turno, e apprezzava le persone come me, che nel loro piccolo cercavano seriamente di raggiungere un risultato per "amor di cultura" e non per il voto in sè.
Raggiungevo i voti più alti con lei, con la quale addirittura all'inizio ebbi anche dei battibecchi, ma stavo sempre in guardia, mi stimolava a studiare sempre e comunque, la più brava professoressa di italiano che ci fosse....
Diventerò come lei, semmai se avrò l'opportunità.
Un bacio*
Cenerentola Innamorata
2006-12-17 07:46:18
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answer #1
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answered by ♡Cenerentola Innamorata♡ 6
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potrei essere una tua alunna visto che ho 16 anni.....per prima cosa non ti abbattere alla prima difficoltà posso capire che adesso senti il mondo crollarti addosso ma tieni duro mi raccomando....l'insegnante che ricordo con più affetto è quella di lettere della scuola media.....ci chiamava tutti per nome (sembra banale ma è molto importante),le interrogazioni si svolgevano in un clima molto tranquillo non guardava il registro per scegliere i nomi ma entrava ti sorrideva e ti faceva qualche domanda sull'argomento....senza dare troppa importanza ai voti (non si va a scuola per i voti io credo)...ci parlava spesso di lei e ci chiedeva di parlarle di noi e dei nostri problemi...era una confidente che pero' esigeva il rispetto e si faceva ascoltare e rispettare...aveva un ottimo rapporto con tutti......secondo me è tutta una questione di carattere....ti faccio i miei migliori auguri al giorno d'oggi ci vuole molto coraggio per riuscire a lavorare coi giovani....in bocca al lupo e sii felice perche' i problemi si superano tutti ...prova a parlare di questo tuo disagio con i tuoi alunni in classe ...domani magari non interrogarli passa un'intera ora a discutere con loro vedrai che lo apprezzeranno e a te sarà molto utile per capire come comportarti.....facci sapere....auguroni!!
2006-12-17 05:53:03
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answer #2
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answered by Anonymous
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Sono stato insegnante per una decina d'anni a cominciare dal 1966. Poi, con mia moglie, ho aperto la mia scuola privata e ne sono stato il direttore per vent'anni. Ho insegnato in classi di bambini dai 3 anni ai 15!
Dopo tanti anni di esperienza, mi sembra di aver capito che non c'e' differenza essenziale nell'isegnamento, sia se gli alunni siano piccoli o adulti. Il fatto e' che uno deve definire qual'e' il proprio ruolo d'insegnante. Con quale attitudine decido di insegnare? Che cosa significa insegnare? Che cosa significa educare?
La nostra attitudine nell'agire come insegnanti viene determinata dal preciso scopo che ci proponiamo di raggiungere con questa professione. A volte, noi stessi non abbiamo le idee chiare dei nostri scopi, o abbiamo in mente due o piu' scopi che magari si contraddicono. Ci piacerebbe, per esempio, essere familiari coi nostri studenti, come se fessore nostri amici di famiglia, ed allo stesso tempo ci piacerebbe che amassero tutti, come amiamo noi, la materia che insegnamo. Questi desideri (piacerebbe) non sono scopi precisi, sono aspettative ambigue.
L'insegnamento richiede abilita' in due campi: il saper presentare la materia che insegnamo in modo chiaro, graduale, e suggestivo, ossia rendere la materia facilmente accessibile ed interessante; e come secondo, l'abilita' di creare un'atmosfera di rispetto mutuo tra insegnante e studenti.
La prima abilita' e' la piu' facile, anche se potrebbe dipendere dal tipo di materia che s'insegna. La nostra personalita' ci detta lo stile che ci si adatta meglio. Certi insegnanti riescono a rendere la materia interessante usando varie tecniche, ognuna valida se spontanea e adatta alla propria personalita: il dramma, l'umorismo, la disciplina richiesta da una chiara imposizione di limiti fra insegnante e studenti sono esempi validi per impostare la relazione con la classe.
La seconda abilita' e' di creare un mutuo rispetto. Questa richiede l'uso esclusivo della nostra capacita' di ragionamento, ed e' la piu' difficile. Il nostro ragionamento ci dice perche' scegliamo questa professione. Il nostro ragionamento ci chiarifica qual'e' lo scopo della nostra professione. Se insegnamo letteratura, per esempio, perche' lo facciamo? Perche' non matematica, o ginnastica? La risposta dovrebbe essere ovvia. Abbiamo delle preferenze, perfino passione per qualcosa che altri non hanno.
Se dovessi insegnare algebra e la mia classe fosse composta da studenti che sentono la stessa passione per questa materia che sento io, dov'e' il problema del rispetto?
Il problema del rispetto puo' nascere soltanto quando in una relazione - qualsiasi relazione: genitori e figli, marito e moglie, impiegato e datore di lavoro, insegnante e alunni, eccetera - una parte si sente oppressa dall'altra. Questo ragionamento rivela che la relazione si basa su un certo grado di violazione della liberta' individuale.
E chi non potrebbe capire che lo studente che ama la poesia e la letteratura per sua natura genetica, dover trovarsi a sopportare quello che sembra un'infinita' di operazioni convolute formate da lettere e numeri irrilevanti e senza significato, potrebbe essere una vera totura mentale per chi volesse diventare un novellista?
In ogni classe, il gruppo di studenti e' misto. Va da chi fara' l'avvocato, il medico, il letterato, il matematico, l'ingeniere, l'imprenditore commerciale, all'artista o il manovale. Incontrare l'interesse di tutti e' una bella difficolta ed ottenere il rispetto di quello che si vuole insegnare da parte di tutti, anche senza averne interesse, e' un po' come cercare di mettere insieme un gregge di gatti!
Siccome la logica ci dice che il problema del rispetto e' il problema dell'incontro di due parti che entrambe scelgono liberamente di avere uno scambio che entrambe trovano benefico. Diventa chiaro che quando il rispetto manca significa che lo scambio benefico non e' ugualmente percepito. Se tu vuoi comprare un paio di scarpe, vuol dire che trovi beneficio ad averle. Se il prezzo messo in vetrina e' 100 e tu decidi che e' equo, le due parti concludono la relazione con mutuo rispetto. Ma se al mometo della compera il venditore ti dice che il prezzo e' cambiato e vuole 150 per lo stesso paio di scarpe, questa situazione cambia la relazione che non si basa e non continuera' col rispetto. Essenzialmente, questo pricipio si applica a tutte le relazioni,
Uno dei ragionamenti piu' efficaci per avere una relazione onesta con tutti gli studenti di una classe e' chiedere chi e' interessato e deriva piacere dalla materia che insegno e chi, onestamente, la troverebbe noiosa. Questa trasparenza mutua e' l'inizio della relazione di rispetto. Un'altra domanda che aiuta a stabilire rispetto e' chiedere allo studente: "Perche' trovi questa materia noiosa?" Spesso, chi prova noia per una materia ha sostenuto esperienze negative nel passato - sia perche' ha cominciato male ed e' rimasto indietro, o perche' la materia, gia' nemica della sua natura, e' stata forzata dai programmi o da qualcuno e resa ancor piu' dispiacevole. In ogni caso, stabilire che a noi come insegnanti interessa conoscere il lato personale dei nostri studenti e' un segno di rispetto (non di familiarita' o di amicizia).
In questo modo, e potrei andare avanti ancora, l'insegnante assume un ruolo di guida educativa, non solo d'istruttore di una materia particolare. Ragionare insieme con gli alunni, significa venire alla spegazione logica del perche' ci troviamo insieme in una classe e se questa circostanza ha un valore anche per coloro che non sceglierebbero di esserci se non fossero obbligati a frequentare.
Cosi la relazione tra studenti ed insegnante, col ragionamento, potrebbe trasformarsi. Quei ragazzi desiderosi di vedere l'ora volare e gioire al suono della campana, potrebbero sentirsi meno soggetti a imposizione e piu' ricettivi a fare lo sforzo necessario ad applicarsi, invece di essere irriverenti e confusionari.
2006-12-18 06:13:07
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answer #3
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answered by DrEvol 7
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Ciao mia cara, ho 29 anni e insegno ad adolescenti della stessa età dei tuoi allievi da 4 anni, non è tantissimo, ma dopo tante delusioni e tanti sbagli un po' di ossa me le sono fatte. Il mestiere d'insegnare non è facile, essere sempre in guerra coi ragazzi è durissimo e la severità eccessiva serve solo a fargli innalzare le barricate. Anche la troppa disponibilità non paga, non si può essere "amici" dei propri allievi, perchè bisogna sempre mantenere le distanze di "ruolo". La confidenza va sicuramente evitata, ma questo non significa non parlare con loro anche di cose che esulano u po' la scuola e non ridere ogni tanto..... Cerca di diventare un punto di riferimento per loro e di mostrare autorevolezza più che autorità. Lo so non è facile, perfetti non lo saremo mai, l'importante è non esagerare da una parte o dall'altra. In bocca al lupo e non ti scoraggiare, gli allievi gli insegnanti li rivalutano quasi sempre solo dopo....
2006-12-18 01:33:38
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answer #4
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answered by Anonymous
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io ho risolto il problema insegnando ai bambini dai 3 ai 6anni...
c'è il rispetto e l'amicizia...
ioricordo con ammirazione il prof di educazione fisica...serio quando ci voleva e skerzoso al momento giusto!!!
2006-12-17 11:07:24
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answer #5
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answered by polveretrasparente 5
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Il vero problema è che certi ragazzi (non tutti, per carità) se vedono che l'insegnante fa "l'amica" iniziano a prendere la sua materia sotto-gamba e a mancarle di rispetto. Ricordo certi miei compagni del liceo, un po' "bulli" che facevano di tutto durante le lezioni della neo-supplente di latino. Poverina... era alla sua prima esperienza, era poco più grande di noi e non sapeva come gestire la classe.
Il miglior ricordo che ho dei miei insegnanti delle superiori è quello del professore di storia e filosofia. Serio nello spiegare e nell'interrogare, ma sempre con un sorriso pronto e mai troppo autoritario. Ricordo qualche "frecciata" per far stare buoni i soliti rompiscatole ma di solito le sue lezioni si svolgevano tranquillamente perché era una persona che rispettava e sapeva farsi rispettare. Non ci ha mai raccontato i suoi fatti privati (evita! non c'è niente di peggio che spiattellare la tua vita privata agli studenti) ma ogni tanto, a fine lezione, ci chiedeva le nostre opinioni personali su diverse cose.
Era apprezzato da tutti (non solo da me) e ancora oggi quando lo incrocio per strada (mi è capitato 3 volte da quando ho finito il liceo) saltello come una bambinetta per andarlo a salutare!
E malgrado ciò non era uno che regalava i voti, anzi!
2006-12-17 07:05:10
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answer #6
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answered by Paola 4
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Ciao, io penso ke sia difficile per un professore o una professoressa essere amico/a dei suoi allievi, xkè cosi facendo il rispetto nn arriverà mai.. ovviamente nn devi dimostrarti dura e distaccata nei loro confronti. Quindi comportati sia in un modo ke nell'altro...poi regolati tu.
2006-12-17 05:48:32
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answer #7
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answered by McMahon! 3
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per avere un rapporto paritario professore-studente e' necessario che da parte del ragazzo ci sia una certa maturita', cosa molto difficile da trovare in un 15/16enne. per cui credo che un certo distacco sia necessario per evitare che scambino la disponibilita' al dialogo con una sorta di debolezza e quindi agiscano di conseguenza
2006-12-17 05:44:19
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answer #8
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answered by Sabrina23 7
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Se fosse propio per me, ti verrai a cercare e licenziare, dimmi te se una che deve preparare i ragazzi all'universita' deve avere di queste patunie .......... di cassiere alla Lidl ne cercano.
Adesso che ho detto come la penso, posso dire come dovrebbe essere ............ 1) Io non ho mai saputo i generi musicali che ascoltavano i miei prof ....... gia' mi ruga scoprire che tu e i tuoi discoli avete parlato di musica invece che d'altro 2) Intoccabile ? altro che dico io ......... preferisci i prof stile ci troviamo nell'aula di chimica e ve lo meno un poketto ? ............ hai perso il controllo della classe ? o come dire che un tornitore alla Fiat ha perso il controllo del tornio, il pezzo e' volato via ed e' picchiato in testa ad un dirigente ( informati su cosa succede se un pezzo vola via dal tornio) ............ tu hai in mano un volante e perdi il controllo ? Te la do io perdere il controllo ........... e' che a sgallonare sulla cattedra vedi quegli occhi curiosi come non ti ha mai guardata nessuno ............... scio'..........
2006-12-19 10:38:39
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answer #9
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answered by Anonymous
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