no, io non credo che tutto ciò che è liberamente voluto sia accettabile ed etico.
Ci sono degli atti della coscienza che possono essere corrotti. La coscienza non è formata, non riceve "input" ad essere corretta (ignoranza per esempio) quindi essa ci fa dire: "In coscienza ritengo fare questo giusto." Ora questo "giusto" è limitato in quanto non contiene il buono ma solo una forma corrotta, ciò significa che io scelgo una cosa non completamente buona o addirittura cattiva per me o per gli altri o ambedue, quindi scelgo liberamente un danno... non può essere eticamente accettabile...
Tommaso D'Aquino ci dice qualcosa rispetto alal giustizia:
"Se bene intesa, la suddetta definizione della giustizia è esatta. Infatti essendo qualsiasi virtù principio di atti buoni, è necessario definire una virtù mediante gli atti buoni relativi alla materia propria di codesta virtù. Ora, la giustizia ha come propria materia i doveri verso gli altri, come vedremo subito. Perciò con quelle parole, "dare a ciascuno il suo", si accenna all'atto della giustizia in rapporto alla materia e all'oggetto proprio: poiché, come scrive S. Isidoro, "giusto è chi rispetta il diritto". Ma perché un atto relativo a qualsiasi materia sia virtuoso, si richiede che sia volontario, e che sia stabile e fermo: poiché il Filosofo afferma che per l'atto virtuoso si richiede prima di tutto che uno "lo compia coscientemente"; secondo che lo compia "deliberatamente e per il debito fine"; terzo, che "lo compia stabilmente". Ora, il primo di tali requisiti è incluso nel secondo: poiché, a detta del Filosofo, "ciò che si fa per ignoranza si compie involontariamente". Ecco perché nella definizione della giustizia si parla di "volontà", per chiarire che l'atto della giustizia dev'essere volontario. Si parla poi di "costanza e di perennità", per indicare la stabilità dell'atto. Perciò la definizione indicata è una perfetta definizione della giustizia, a eccezione del fatto che in essa l'abito è sostituito dall'atto che lo specifica: infatti gli abiti sono ordinati agli atti. Ma se uno volesse ridurre l'enunciato a una definizione rigorosa, potrebbe dire così: "La giustizia è l'abito mediante il quale si dà a ciascuno il suo con volere costante e perenne". - E questa definizione coincide con quella che dà il Filosofo nell'Etica, affermando che "la giustizia è l'abito mediante il quale uno compie con proponimento cose giuste"."
Quindi nel momento che la nostra coscienza è formata da abiti virtuosi che ci spingono verso il bene si, ma se questo non accade no. ST II - II quest 58 art1
ciao e buona vita
2006-12-16 14:57:45
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answer #1
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answered by Anonymous
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Ciò che è liberamente voluto è ciò che è liberamente scelto con la fondamentale accettazione delle conseguenze di questa scelta. Non è un corollario da poco questa accettazione consapevole delle conseguenze della scelta, perché presuppone che anche là dove non riusciamo a prevedere l'esito finale della nostra scelta (come sempre alla fine accade) accettiamo la piena responsabilità di qualsiasi conseguenza senza scaricarla su altre entità (uomini o divinità che siano). La libertà comporta sempre un atto di coraggio a cui molte persone non sono pronte, per questo Fromm ha parlato di timore e fuga dalla libertà. La libertà intesa come atto di coraggio è fortemente etica e riconosce la libertà altrui come presupposto indispensabile e mai come limite.
2006-12-17 02:56:31
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answer #2
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answered by etcetera 7
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Se fosse etico tutto ciò che e' liberamente voluto potrebbe essere lecito anche uccidere,commettere genocidio,organizzare dei gulag,opprimere i popoli,ed anche commettere incesto,come nel caso prospettato..
La libertà dell'agire può confliggere con l'etica che non si identifica con le attitudini della volontà del soggetto agente ma sta al di fuori ed al di sopra di lui come legge dell'agire,come pietra di paragone cui rapportare le proprie azioni.
Qui viene in rilievo il conflitto tra assolutismo e relativismo etico,tra valori assoluti di riferimento e valori relativi,fra coloro che pensano che la morale discende dalla legge naturale e/o divina e coloro che ritengono che l' uomo si misura di tutte le cose.
Io credo che la legge morale sia scritta nel cuore dell'uomo ma che non sia frutto della sua libera volontà che ha mera funzione di scelta fra ciò che è lecito ed illecito a priori.
La scelta della libera volontà contro la legge morale costituisce devianza o peccato secondo la terminologia cristiana.
2006-12-19 00:26:38
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answer #3
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answered by erasm02000 1
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Proprio no! Ciò che è liberamente voluto non può esimersi dal rispetto di leggi e regole comuni.
2006-12-17 04:21:43
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answer #4
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answered by vampick 7
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da come intendo la domanda ti rispondi per me si!
fin tanto che non si lede la libertà altrui...
2006-12-16 18:42:28
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answer #5
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answered by Kunta 6
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Be hai ricevuto delle ottime risposte,non so cosa aggiungere.
Infatti ci sono molte cose in ballo, per poter definire le cose stesse, e quindi, diciamo, nominarle addirittura.Cosa sia per esempio liberta'cosa comporta, cosa sia,lecito.Ed ettica.La teoria della relativita' e' ampia,nonostante confini ben precisi, ma scomodi, onde vederli.E qui subentra come hanno gia scritto, il coraggio, e la sincerita'.Credo anche la propria disciplina onde volere il meglio, non il piu' comodo, ma si va lontano.Non basta answers.Strabella la tua domanda.
2006-12-17 10:37:57
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answer #6
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answered by wm 5
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Puoi anke scegliere di convivere con platinette se la cosa ti soddisfa...ma se ci sono in ballo dei bambini le tue scelte giuste o sbagliate che siano,ricadrebbero su di loro.Per cui io credo che sia lecito tutto cio che è liberamente voluto,ma nn pretendere chetutto sia anche eticamente accettabile.
2006-12-17 05:40:22
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answer #7
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answered by Princi 2
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Si è lecito ciò che è liberamente voluto. Ma libertà significa a priori rispetto dell'altro, se no non ci sarebbe vera libertà.
2006-12-17 02:57:47
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answer #8
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answered by Anonymous
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Il male non e` lecito e neppure eticamente accettabile, ma non avrei dubbi sul fatto che sia liberamente voluto quanto il bene.
2006-12-17 01:47:17
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answer #9
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answered by giulietta 7
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Oggi e` lecito fare quasi tutto,ci sentiamo dire:siamo nel xx sec. e` normale, ma che problemna ti crei.....l`importante e` nn fare del male a nessuno.Ci fermiamo a guardare solo superficialmente, quando dovremmo osservare e riflettere cosa sta accadendo agli uomini. Es. oggi se divorzio e` normale, divorziano in tanti e non faccio del male a nessuno. Ma cosa sta accadendo alle famiglie? etc.....
2006-12-16 19:11:56
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answer #10
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answered by Anonymous
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