English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

Stasera, dopo aver visto "Le parole che non ti ho detto", mi sono chiesta se sia una benedizione immensa scoprire una cosa importante appena prima di morire,o uno sconfortante dolore...Me lo chiedevo perchè ho pensato ad una persona che mi è cara e che,per moltissimi anni, ha covato il triste dubbio di non essere sinceramente amata da quella con cui stava;solo l'esperienza della malattia l'ha fatta ricredere, perchè l'altra non l'ha mai lasciata, fino alla fine...
so che è giusto sapere la verità, non importa in quale momento, anche perchè può dare maggiore coraggio nell'affrontare poi la fine; però, ripensando a questi miei cari, mi chiedo quanto possa essere bruciata dentro di loro la rabbia di aver capito la verità solo in quella tragica circostanza.è necessaria la morte-nostra o altrui- per capire certe cose? Le parole mai pronunciate, perchè ci vengono dopo?forse è vero:dovremmo trattare ogni giorno le persone come se fosse l'ultimo in cui le vediamo...quanti rimpianti in meno...

2006-12-14 10:59:57 · 14 risposte · inviata da Maverick 3 in Scienze sociali Psicologia

14 risposte

Sì, purtroppo per capire certe cose talvolta è necessaria la morte. Perchè è netta, senza dubbi, senza più tentennamenti. L'essere posti di fronte alla morte ci fa capire tutto ciò che, se solo avessimo voluto, avrebbe potuto essere.
Spesso siamo deboli, indecisi, talvolta vili, spesso orgogliosi ed egoisti oltre che pigri e superficiali. Si ha voglia a dire che la famiglia è la famiglia o gli amici gli amici: appena possiamo evitare un confronto imbarazzante ne approfittiamo subito, dimenticando che su questa terra non abbiamo un abbonamento sicuro, una comoda scadenza.
Mio padre, tremendamente autoritario e violento, lo lasciammo al suo destino - io mia madre ed i miei 2 fratelli - dopo 17 anni della mia vita. Lo rividi ogni tanto negli anni seguenti: un po' svanito, viveva in un mondo tutto suo fatto di fantasie infantili e manie di persecuzione. L'ultima volta - vivo - era fine primavera; impossibile farci un discorso serio, mi lasciò gridandomi da lontano che sentiva che stava per andarsene. Non gli detti ascolto, e quando lo rividi era cianotico e gonfio nella sala rianimazione dell'ospedale, mosso violentemente come un mantice dalla macchina che lo teneva in vita facendolo respirare.
Mi son chiesto tante volte se avrei potuto fare di più, forse si, forse no. Di certo più di tanto non ci ho provato. E lui? Cosa avrà sentito lui? Questo non lo saprò mai. Tra le sue cose, in seguito, trovai una sua vecchia foto, fatta a Linate prima di un suo viaggio scientifico verso il suo amato Himalaya: era come un bambino, felice, e mi guardava mentre lo fotografavo con una gioia che allora era per me come un insulto dopo tante botte prese, tante notti di paura. Non ho più lasciato quella foto, è forse la più bella che ho. Forse, la parola che non mi ha detto.

2006-12-14 11:24:41 · answer #1 · answered by Ariel 6 · 1 0

Si, direi di si. Ti accorgi delle persone o cose importanti solo nel momento del bisogno e li capisci e sai apprezzare

2006-12-14 11:46:01 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

nella mia lunga vita, non ho mai capito, tra l'altro, perche' la gente piange ai funerali. sono le stesse persone che hanno criticato, invidiato, deriso ecc, il morto durante la sua vita.
ma perche' non proviamo, subito, da domani ed ognuno di noi, riinventarci la solidarieta' la tolleranza, la compassione, l'idea che ogni umano ed ogni vita e' sacra solo perche' e' vita e ci comportiamo di conseguenza?

2006-12-14 11:26:13 · answer #3 · answered by annamaria m 4 · 1 0

Io penso che qualsiasi tipo di sofferenza insegni...
Fisica,morale e chi più ne ha più ne metta...
La morte di per sè sicuramente unisce quando ci si ama davvero perchè penso si cerchi di "usare" fino alla fine i momenti belli o brutti che rimangono.
Le parole che non Ti ho detto è secondo me, un film bellissimo,pieno di significati, che certamente di dà da pensare...
Comunque Ti posso dire che invecchiando si sono modificate molto le mie visioni della cose,della vita in sè della morte e della sofferenza.
Attualmente dopo una vita purtropo densa di problemi ( soprattutto di salute di uno dei miei figli) ho imparato ad accettare la vita come viene ed a godere delle piccole cose di ogni giorno,che possono sembrare insignificanti rispetto a gente che magari fa una vitaincredibilmente intensa.
Io mi accontento di poco e certo che quando riesco a fare qualcosa di speciale riesco ad esserne felice per mesi e mesi anche dopo averlo fatto.
A 40 anni credo di aver scoperto il segreto della felicità..

2006-12-15 02:36:10 · answer #4 · answered by Giuly 2 · 0 0

Io credo che non sia necessaria, ma solo porta all'attenzione determinate vie di pensiero "definitive" che in altri casi vengono poco prese in considerazione. Il pensiero della morte è l'ultimo sedimento della tragicità arcaica, di qui la sua funzione comunic-attiva; basterebbe pensare che non sappiamo veramente cosa sia la morte, e d'altra parte che la singolarità di ogni attualità mondana non consente nè recuperi nè cambiamenti, ma solo ri-cordi.

2006-12-14 22:36:07 · answer #5 · answered by diogene_cinico 3 · 0 0

Non è necessaria la morte per capire delle cose, ma è vero che può farci pensare. La paura dell'abbandono, di perdere qualcuno ci fa riflettere sulle cose più importanti e aprire la mente e il cuore verso orizzonti dimenticati. Dimenticare il futile e superficale della vita quotidiana sarebbe una gran cosa,concentrarsi sull'affetto e gioire delle piccole cose. La malattia e la morte sono due cose che fanno sentire all'uomo quanto è impotente su questa terra. Trascorrere ogni giorno guardando almeno una volta il cielo e pensare che aldilà delle nuvole tutto è sereno è la cosa che mi dà più coraggio e conforto nel pensare ai miei cari .

2006-12-14 21:28:28 · answer #6 · answered by ictina77 2 · 0 0

secondo me è innata, nel 90 per cento degli esserei umani , la tendenza a non apprezzare ciò che si ha...il punto è che , fin quando nessun problema serio bussa alle porte della vita di un individuo, non ci si rende conto che si potrebbe essere meno orgogliosi, superficiali, presuntuosi, ecc....forse la morte, in quanto distacco ineluttabile dalla vita, per la carica di reazioni psicologiche che provoca,costringe un pò a fare i conti con ciò che si è o si è stati. questo è molto triste, perchè la vita è breve ed andrebbe vissuta totalemnte aperti al mondo, senza complotti, bugie, sospetti. basterebbe, secondo ,me, riuscire a godere delle piccole cose, non vergognarci ne di amare ne di chiedere di essere amati....parere personale...ciao.

2006-12-14 17:13:36 · answer #7 · answered by superemmebostmhr 3 · 0 0

Ricorda:
Meglio pentirsi di aver fatto qualcosa che pentirsi di non averla fatta!

Meglio di Zaratustra =D

2006-12-14 12:12:50 · answer #8 · answered by Veon 3 · 0 0

purtroppo con la morte ci troviamo di fronte ad un muro...si è davanti alla soluzione o al rompicapo più grande che ci potesse mai capitare..
se...
ma...
però..
queste supposizione sono tutte inutili..
purtroppo il film, tratto dal libro "Le parole che non ti ho detto" è pura verità.. te lo dico perchè purtroppo a me è capitata un'esperienza simile..
avevo un amico, il mio migliore amico, eravamo come sorella e fratello, sempre insieme, sempre affiatati...i simbiosi, complementari, simili, un rapporto per certi sensi morboso, pensavamo che nulla potesse dividerci.. ma invece è successo.. pensadoci ora per una sciocchezza.. ma questa sciocchezza ci ha separato per molto tempo.. poi un giorno me lo ritrovo davanti, pieno di voglia di tornare a ristabilire la nostra relazione, la nostra amicizia, ma io piena di me, ricolma di orgoglio non ho ceduto...e mi ricordo ancora la sua faccina, il suo volto che mi chiedeva inutilmente di poter far pace, scusa, rimettiamo tutto come prima... poi due giorni dopo la notizia, la macraba scoperta e ritrovo la sua foto sul giornale... tutte le lacrime del mondo, tutti gli strazi, ma niente poteva riempire il suo vuoto.. ti chiederai che vuoto dato che son stata io quella che non ha voluto chiudere una porta... ma quando si ha la persona, in carne e ossa accanto a noi, quando si sa che è là e che in qualsiasi momento posiamo chiamarla, mandarle un messaggio o andarla a trovare, è diverso da quando rimane in noi solo un ricordo di momenti piacevoli o spiacevoli che siano, qualche foto, qualche messaggio sul cellulare che non osi cancellare... io ho scoperto solo in questo momento quanto sia stupido l'orgoglio, ho scoperto solo nella tragicità che lui era la mia forza...ora mi trovo persa, la mia vita, il mio carattere è completamente cambiato...all'inizio affondavo sempre di più, temevo di arrivare al fondo e non potermi più rialzare...invece pian piano mi son risollevata, ma non come quando c'era lui, però ho cercato di realizzare alcuni obiettivi che ci eravamo prefissati insieme..lo sto facendo per lui, lo sto facendo per noi, per non far mai volar via il ricordo, la vita piena e intensa che ci legava... purtroppo ho un sacco di rimpianti e sono stata una sciocca... ora ogni mattina al risveglio, ogni giornata, ogni notte prima di dormire penso a lui, penso a noi e spero che anche lui, ovunque sia, non si dimentichi mai di me.. che anche se gli anni passano, ne son passati già tre, io e lui saremo sempre legati, anche se entrambi non abbiamo detto all'altro molte cose, sarà sempre dentro di me...
Forse mi son lasciata coinvolgere troppo dalla domanda, e non pensavo fosse così semplice parlare di tutto questo con franchezza e semplicità, soprattutto con un estraneo..ma sento ke la mia risposta è completa solo con tutto questo...

2006-12-14 11:37:20 · answer #9 · answered by polveretrasparente 5 · 0 0

C'è una canzone di De Andrè che dice " cadesti a terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato x chiedere perdono x ogni peccato, cadesti a terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe più stato ritorno...."
quando si è fortunati la morte la sfioriamo solamente, ma in entrambi i casi molti di noi non sanno che quello che facciamo è tutto tempo spregato, non siamo più in grado di guardare il celo, il mare, i boschi, le montagne, le persone che abbiamo vicino, con gli occhi di un bimbo..........peccato.

2006-12-14 11:20:35 · answer #10 · answered by liga 5 · 0 0

fedest.com, questions and answers