La mela era il frutto della conoscenza, intesa come conoscenza tutta intera.
La storia della mela è una metafora per sottolineare l'importanza del fatto che l'uomo, per quanto si possa forzarsi per conoscere l'inconoscibile, o per conoscere tutto ma TUTTO! Proprio...da Dio, nel vero senso della parola!!, non potrà mai conoscere tutto ugualmente come Dio...il Suo Sapere è infinito...
Come pretendere tutte le risposte certe e prove a bacchetta dell'esistenza di Dio... lui gioca a nascondino, non gli piace l'arroganza dell'uomo che pretende di sapere tutto di Lui o sulla vita.
Se l'uomo avesse questa conoscenza uguale a Dio, la sua vita sarebbe triste e vana...povera di emozioni e scoperta...Dio nel suo infinito amore, lo sa e ci risparmia questa tristezza, se nche noi rinunciamo all'orgoglio. E si lascia scoprire pian piano, nel suo amore. Per poi farsi cercare.
Lui si è rivelato, agli Ebrei prima con i profeti e la stesura della Bibbia da menti divinamente ispirate, e ai Cristiani (e Musulmani) poi, soprattutto nella persona di Gesù di cui la vita da un pno di vista storico è da sempre contestazione e ricerca e opinionismi personali...tanto si è scritto e parlato di lui, e ancora adesso è così...l'uomo che ha sconvolto la storia...perchè se il suo messaggio fosse proprio quello dei Vangeli, sarebbe, e spesso e volentieri lo è già, lo stravolgimento delle coscienze e dei pensieri di ogni essere umano...
Si è rivelato, ma dopo essere stato cercato. Oppure prima si è rivelato, chiedendo in cambio di essere cercato. Spesso è Lui a indurire i cuori e le menti, perchè ci mette alla prova noi credenti per la nostra fede (è scritto nella Bibbia), oppure si apre ai nn credenti per vedere come reagiscono...dopodichè dice: "ora conta fino a 30 e prova a tanarmi"...nascondendosi per farsi trovare, desiderare, amare.
Se la sua presenza e il suo operato suonassero sempre come scontata o stranoto, l'uomo non avrebbe un rapporto più aperto d'amore col Creatore e uno sguardo più contemplativo, di stupore, delle cose. Se conoscesse il bene e il male, si sentirebbe come Dio, ma poi si sentirebbe svuotato del dono che Dio ci ha fatto: essere uomini, imperfetti in conoscenza ma capaci di amare e stupirci delle cose, della vita...e saper mettere l'amore al primo posto...per saper discernere davvero cosa è bene o male...
Il libero arbitrio, cmq, è partito prima di Adamo ed Eva: gli angeli sono stati i primi a scegliere...Satana e soci decisero di ribellarsi a Dio...per motivi d'orgoglio e superbia, dicendogli che "possiamo fare a meno di te!!"...
Quindi la possibilità di scegliere c'è da sempre, ed è un grande dono del Signore a tutto il creato.
Questa può essere un'altra teoria plausibile per la favola di Adamo ed Eva.
Non sono un prete, ma un catechista "tirocinante"...spero di essere stato utile.
Ciao!
2006-12-10 00:17:32
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answer #1
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answered by Anonymous
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Ciao chi ha detto che era una mela?
Leggiamo bene si parla di un frutto!
Quanto energie di parole non vere su questa mela..
genesi 3 -3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto:" Non ne mangiate....
Non so da dove arriva questa mela che è stata colpevole sino ai giorni nostri di essere il frutto proibito.
E cosi tante altre cose che sono state deviate dalle radici..
Ciao
2006-12-10 15:35:30
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answer #2
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answered by Anonymous
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Il mito della Genesi è una metafora che esprime come l'uomo si riconobbe, unico tra gli esseri di questo mondo, diverso da tutti gli altri, cioè unico in grado di distinguere il bene dal male e di essere consapevole della propria morte e per questo egli provò un indicibile senso di solitudine e un angoscia profonda. Si ritrovò fuori da quella grazia che permeava tutto l'universo, grazia che avrebbe potuto recuperare solo con molta fatica, attraverso l'empatia con gli altri esseri (il messaggio d'amore di Cristo). L'atto di separazione si compie, su istigazione del serpente (la sapienza ancestrale) cogliendo il frutto di un albero che simboleggia il figlio della terra che leva i suoi rami al cielo e da entrambi riceve forza e nutrimento.
2006-12-10 12:12:23
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answer #3
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answered by etcetera 7
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plausibile, anche se non sono propriamente una suora
2006-12-10 04:40:35
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answer #4
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answered by giasterpo 3
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E ' vero Dio non li ha mai abbandonati , tanto è vero che poi ha stretto un alleanza con Abramo e la sua discendenza , ma Adamo , Eva noi veniamo trattati con libertà se ci appoggiamo a lui scegliamo il bene altrimenti , mai abbandonati ma liberi.
2006-12-11 17:22:54
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answer #5
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answered by Anonymous
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La volontà di Dio comunicata ad Adamo e a sua moglie era principalmente positiva, in quanto stabiliva ciò che essi dovevano fare. (Ge 1:26-29; 2:15) Ad Adamo fu dato un solo comando negativo, quello di non mangiare (o anche solo toccare) l’albero della conoscenza del bene e del male. (Ge 2:16, 17; 3:2, 3) La prova di ubbidienza e devozione alla quale Dio sottopose l’uomo si distingue per il rispetto della dignità umana. Dio non attribuì ad Adamo nessuna tendenza errata; non lo mise alla prova vietandogli, per esempio, di commettere bestialità , assassinio o qualche altra azione vile e ignobile, come se pensasse che Adamo potesse avere dentro di sé inclinazioni perverse. Mangiare era una cosa normale, corretta, e ad Adamo era stato detto di “mangiare a sazietà ” di ciò che Dio gli aveva provveduto. (Ge 2:16) Ma ora Dio mise alla prova Adamo vietandogli di mangiare del frutto di quell’unico albero; in tal modo Dio fece sì che il mangiarne simboleggiasse che chi ne mangiava acquistava una conoscenza che gli permetteva di decidere da sé ciò che era “bene” o “male” per l’uomo. Pertanto Dio non impose ad Adamo delle privazioni né gli attribuì tendenze indegne della sua condizione di figlio umano di Dio.
Il primo essere umano a peccare fu la donna. L’Avversario di Dio, che comunicò con lei per mezzo di un serpente, non la tentò con un aperto invito a commettere immoralità di natura sensuale. Anzi presentò la cosa facendo leva sul desiderio di presunta libertà ed elevazione intellettuale. Dopo aver fatto ripetere a Eva la legge di Dio, di cui la donna era stata evidentemente informata dal marito, il Tentatore attaccò la veracità e la bontà di Dio. Asserì che il risultato del mangiare il frutto di quell’albero non sarebbe stato la morte ma il progresso e la facoltà di decidere da sé, come Dio, se una cosa era buona o cattiva. La gravità del peccato, l’ignobile natura di tanta ostilità , è evidente dai mezzi a cui ricorse questo figlio spirituale per raggiungere i suoi fini, diventando un bugiardo ingannatore e un assassino spinto dall’ambizione, dato che ovviamente conosceva le fatali conseguenze di ciò che stava istigando la sua ascoltatrice umana a compiere. — Ge 3:1-5; Gv 8:44.
Non fu Geova, ma furono Adamo ed Eva a cambiare; essi assunsero una posizione tale che le sue immutabili e giuste norme non permisero più a Geova di trattarli come componenti della sua diletta famiglia universale. Essendo perfetti, furono pienamente responsabili della propria trasgressione volontaria (Ro 5:14) e quindi andarono oltre i limiti della misericordia divina. Geova tuttavia mostrò immeritata benignità provvedendo loro degli indumenti, e permettendo loro di vivere per secoli fuori del santuario dell’Eden e di generare una progenie prima di morire per gli effetti della condotta peccaminosa. (Ge 3:8-24) Dopo l’espulsione dall’Eden a quanto pare ogni comunicazione di Dio con Adamo e sua moglie cessò.
Le sue giuste norme permisero a Geova di trattare la progenie di Adamo ed Eva in modo diverso dai loro genitori. Perché? Per la ragione che i discendenti di Adamo avevano ereditato il peccato, e quindi iniziato involontariamente la vita come creature imperfette con la tendenza innata a sbagliare. (Sl 51:5; Ro 5:12) La misericordia verso di loro era dunque giustificata. La prima profezia di Geova (Ge 3:15), pronunciata contemporaneamente alla condanna in Eden, indicava che la ribellione dei suoi primi figli umani (e anche di uno dei suoi figli spirituali) non aveva amareggiato Geova né inaridito il suo amore. Quella profezia additava in termini simbolici un rimedio per la situazione prodotta dalla ribellione e un ritorno alle perfette condizioni originali, ma il pieno significato fu rivelato millenni dopo.
2006-12-10 18:15:37
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answer #6
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answered by papavero 6
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Ma non potevano continuare a ******** invece di mangiar mele?!?
2006-12-10 15:18:03
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answer #7
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answered by thor_themighty 5
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Genesi 3
Il peccato di Adamo e la prima promessa
Mt 4:1-11 (2Co 11:3; 1Ti 2:14) Mt 6:13
1 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» 2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"». 4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».
6 La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.
Gm 1:13-15 (Ro 5:12-21; 8:20-22)
7 Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. 8 Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino.
9 Dio il SIGNORE chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?» 10 Egli rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto». 11 Dio disse: «Chi ti ha mostrato che eri nudo? Hai forse mangiato del frutto dell'albero, che ti avevo comandato di non mangiare?» 12 L'uomo rispose: «La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato». 13 Dio il SIGNORE disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato».
14 Allora Dio il SIGNORE disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sarai il maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le bestie selvatiche! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. 15 Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno». 16 Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te». 17 Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall'albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. 18 Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l'erba dei campi; 19 mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai».
20 L'uomo chiamò sua moglie Eva, perché è stata la madre di tutti i viventi. 21 Dio il SIGNORE fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.
22 Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre». 23 Perciò Dio il SIGNORE mandò via l'uomo dal giardino d'Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. 24 Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.
2006-12-10 14:26:35
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answer #8
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answered by Sunday 7
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L'uomo conosce il male e può farlo, mentre Dio non può; il primo è stato creato con il libero arbitrio di conoscere e fare sia il male che il bene. Dio non abbandonò mai Adamo ed Eva, anche fuori dell'Eden, soltanto perché erano opera sua ed è per lui che anche noi esistiamo.
Quello che Dio infine intende é non compiere il Male perché
sarebbe una colpa quanto il farlo.
Perciò, Dio non ha insegnato il male, ma ha lasciato la possibilità e la responsabilità all'uomo di conoscerlo affinché avesse la opzione di scelta.
La parola "LIBERO ARBITRIO" ti dice tutto.
2006-12-10 12:37:24
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answer #9
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answered by Anonymous
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Se hai abbastanza tempo per leggero ti offro volentieri la mia interpretazione. l'episodio della mela è un momento molto importante nella storia dell'umanità in quanto Dio stesso è il tentatore poiché lui per primo offre qualcosa di proibito agli occhi dei suoi primi figli. All'inizio essi furono perfetti e se Dio sapeva che erano perfetti, poiché erano figli suoi non avrebbe dovuto temere che avrebbero tradito la sua fiducia, e non era necessario metterli alla prova poiché ogni cosa era giusta e perfetta secondo il suo progetto iniziale, e in un qualche modo è stato Dio stesso ad inviare il cherubino Lucifero sulla Terra, poiché infatti satana prima fu anch'egli un angelo. La sua discesa sulla Terra mostrava l'inizio delle forze opposte, delle forze contrarie che si contrapponevano, il bene e il male, ma il male bisogna ricordarlo, è venuto dal cielo e siucramente per una buona ragione poichè era figlio della luce di Dio (Lucifero).
Sin dagli albori dell'umanità l'essere umano viveva come gli animali, lo dimostra l'evoluzione della nostra struttura fisica. L'episodio della mela è un simbolo, che segna che l'essere umano stesso ha scelto di elevarsi sopra di tutte le specie terrestri, e in seguito di dominarle poiché ha ottenuto la conoscenza, la libertà di scegliere, di non essere più un animale. Vi è un movimento molto sottile da intravedere in questo atto. Infatti il movimento è quello di protendersi dal basso (la terra) verso l'alto (il cielo), per cogliere la mela, la conoscenza, elevarsi da terra per abbandonare la vita animale e ottenere la liberazione. Da allora l'essere umano è "sapiens" sapente, egli sa, poichè si è elevato, ha sviluppato il sapere mentale, infatti tutta la nostra società sviluppa continuamente e solamente il sapere intelettuale. L'albero simboleggia l'ascensione verso il Padre. E il ponte che collega l'uomo al divino. Adamo ed Eva rappresentano la dualità del mondo, di ogni cosa nell'essitenza, Maschile e femminile, Yin e Yang, l'unione delle polarità opposte. Adamo senza Eva si sentiva incompleto poiché ogni essere sulla Terra possedeva una compagna e l'assenza di una donna al suo fianco (la costola) fu la sua prima presa di coscienza, il suo primo sacrificio per un bisogno materiale e affettivo. Una domanda interessante sarebbe come mai Dio dopo aver creato ogni cosa non creò subito la donna per Adamo? come mai ha lasciato il compito ad Adamo di domandare una compagna per la vita? Il soggetto è molto profondo e richiede molto più tempo per spiegarlo ma ti dò volentieri la mia interpretazione personale spero risponda alla tua domanda e raggiunga anche un pò le tue idee. caso mai puoi contattarmi per mail se hai voglia di discuterne, buon coraggio.
2006-12-10 11:23:03
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answer #10
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answered by Camélémao 2
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per amore Dio non li abbandono' mai. E' una bella immagine, come lo e' quella del paradiso terrestre. Ma nel momento in cui mangiano il frutto dell'albero, Adamo ed Eva sanno di fare qualcosa di proibito, quindi gia' conoscono in qualche misura il male, la disubbidienza. E' un racconto semplice, che a mio parere non e' mai stato realmente capito e spiegato... il serpente, il grande mentitore, in realta' non mente... e Dio, dopo avere cacciato l'uomo e la donna, si preoccupa di cucirgli vesti con le sue stesse mani (Genesi, solo un po' piu' avanti....). E' una cosmogonia formidabile, mascherata da raccontino, ma la tua interpretazione e' bella e giusta nella conclusione.
2006-12-10 08:26:51
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answer #11
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answered by Anonymous
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