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Riprendo questa frase di Schopenhauer per mettere in discussione una mia ipotesi: se noi sperimentiamo due livelli di realtà, uno conscio di rappresentazione del mondo e uno inconscio e profondo che esprime la volontà del mondo a esistere come tale, quando l'attività rappresentativa del mondo che agisce secondo le sue categorie di spazio e tempo cessa di esistere con la morte dell'Io, la sfera inconscia che con essa ha interagito non potrebbe continuare a essere? Non potrebbe non morire mai? O restare in attesa che da essa sorgano altre possibilità di rappresentazione e di coscienza? E' un'ipotesi che potrebbe schiudere nuove chiavi interpretative dell'idea di vita eterna, non trovate?

2006-12-08 21:34:46 · 9 risposte · inviata da etcetera 7 in Arte e cultura Filosofia

In risposta a Luca e Simona per sfera inconscia intendo l'inconscio collettivo di Jung e non quello individuale, depositario della memoria collettiva dell'umanità contenitore e contenuto di ogni psiche individuale. Esso è volontà perenne di esistere che esiste indipendentemente dal singolo Io che ne è invece rappresentazione. Non vi è alcuna rappresentazione fuori dall'Io cosciente, e la rappresentazione muore con l'io, ma lascia traccia di sé nell'inconscio collettivo, in termini religiosi questa traccia è l'anima che sopravvive.

2006-12-08 22:55:37 · update #1

Per Paolo TS. mi accorgo che la parola inconscio che ho usato è probabilmente riduttiva, in realtà ciò a cui mi riferisco è mana, è volontà pura di essere, né biologica, né umana: che (parafrasando Eraclito) sempre è stata e sempre sarà, prima del primo uomo e dopo l'uomo, essa è inconscia, ma non nel senso che è semplicemete opposta al conscio in quanto il conscio è il suo prodotto temporale.
Per GioMond: ho usato l'espressione "continuare a essere" in senso esplicativo, appunto perché il linguaggio esplicativo fa parte del mondo della rappresentazione e noi possiamo intendere veramente il senso delle cose solo nel loro divenire.

2006-12-12 05:02:43 · update #2

9 risposte

Concordo con la tua interpretazione... l'idea di anima immortale è soggettiva, e forse l'anima corrisponde, come dici in un certo senso tu, all'inconscio. Sopravvive al nostro Io, inteso anche come carne e sangue (se mi passi l'idea!!)...è una domanda che tutti ci poniamo, anche se a livelli differenti, perchè se il nostro essere fosse solo di materia vivente fisica... tutti i nostri sforzi per migliorarci come persone, sarebbero fini a se stessi. Uno sforzo inane, insomma. Inoltre, l'idea che il mio aldilà, il mio post-mortem fisica sia popolato di angioletti paffutelli che strimpellano arpe per l'Eternità, o da diavoletti sghignazzanti...bhe, francamente.... lo trovo oltremodo inquietante!!! Spero invece che, come suggerisci tu, si resti in attesa di Altro...di un livello di coscienza superiore o comunque diverso, finalmente slegato dalla materialità che ci "tormenta" per tutta la vita terrena... perchè, bearmi di dolce ambrosia degli Dei in eterno... no, non credo faccia davvero per me!!
Ah, dimenticavo...complimenti per la questione posta, mi ero un po' abituata a domande "elevate" tipo: " meglio la maglietta della Ternana o quella della Fiorentina per la sera di Capodanno in discoteca?" :-)))

2006-12-08 21:54:29 · answer #1 · answered by Jade V 7 · 1 1

Cosa vuol dire continuare ad essere? L'unica qualità dell'essere è di essere. E questo vale indipendentemente da ogni categoria spaziale e TEMPORALE. Esso è assoluto.

2006-12-12 03:50:46 · answer #2 · answered by GioMond 1 · 0 0

Secondo me, il concetto di eterno va al di là dei confini (insondabili per l'uomo, ma intuitivamente "finiti") di quello che definisci come livello inconscio. Il livello inconscio - il "patrimonio" vitale che sta "dietro" la rappresentazione della realtà - segue il corso della storia, e si nutre del presente umano. Finchè c'è un uomo, c'è alimento per questo "bios". L'eterno trascende dall'esistenza umana, e per questo motivo supera l'orizzonte dell'inconscio

2006-12-11 21:23:39 · answer #3 · answered by Paolo TS 2 · 0 0

se, come me, sei appassionato delle teorie junghiane, allora penso che anche tu, come me, creda nel karma. sono convinta che la nostra sfera inconscia continui ad esistere e attenda di continuare il suo viaggio evolutivo , con un altro tipo di rappresentazione, così come sono convinta che, ad ogni nuovo viaggio, serbiamo dei ricordi, degli imprinting, delle nostre rappresentazioni precedenti. grazie per le tue domande. ciao.

2006-12-08 23:25:08 · answer #4 · answered by fata 4 · 0 0

se muore l'attività rappresentativa del mondo con la morte dell'io e quindi con la sua parte conscia sarebbe illogico pensare che la parte inconscia di rappresentazione continui ad esistere senza quella conscia, infatti senza la parte conscia quella inconscia non avrebbe di cosa essere inconscia...ora il fatto che sarebbe illogico non vuol dire che sia impossibile ma secondo me se stai cercando di dare nuove chiavi interpretative all'idea di vita eterna devi soffermarti più che altro all'idea di anima e della sua eternità e non darla così scontata, non credo che assumere per veri i sitemi filosofici sia utile in questo caso..fammi sapere a che conclusioni arrivi
ciao

2006-12-08 22:08:27 · answer #5 · answered by Simona T 3 · 0 0

e le membrane.. la teoria delle stringhe..

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2006-12-08 21:41:25 · answer #6 · answered by taleequale 4 · 0 0

Temo che non sia un'ipotesi solo tua. Che intendi per sfera inconscia? Sì gli archetipi junghiani. Che poi possano ricollegarsi a qualcosa di metafisico nel senso culturale, in quanto quelle tracce si conservano a prescindere dalla vita dei singoli individui, concordo. Che questo abbia a che fare con la metafisica tradizionale, ho qualche dubbio.

2006-12-08 21:40:49 · answer #7 · answered by Anonymous · 0 0

tutto muore per natura (tranne l'anima).....l'inconscio anche deve morire, ma nn viene perso....viene memorizzato da qualche parte...
nell' anima del mondo

2006-12-08 21:39:07 · answer #8 · answered by auryn 6 · 0 0

é facile parlare di inconscio. Come inventarsi un bel romanzo; si diventa famosi come scrittori, come retori (Freud), non come filosofi.

2006-12-09 03:26:49 · answer #9 · answered by diogene_cinico 3 · 0 1

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