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“Compra al massimo e vende al minimo: è questa la regola del prof. Prodi,
quando tratta affari col denaro pubblico” 9 maggio 2005

La regola più importante, per il dirigente di una azienda (privata o pubblica), è cercare di “spuntare” (come si dice in gergo) il prezzo più basso quando si compra e quello più alto quando si vende. Ma con il pubblico amministratore Romano Prodi, a sentire i suoi avversari politici, sarebbe avvenuto esattamente il contrario: con il risultato, davvero singolare e tutt’altro che edificante per chi ha amministrato e vuol continuare ad amministrare denaro pubblico, di “comprare al massimo e vendere al minimo”. Le dure critiche degli uomini del centrodestra al leader delle sinistre-Ulivo si riferiscono alla sua attività di presidente dell’Iri (nei lontani anni della prima Repubblica) ed a quella di presidente del Consiglio (in anni recenti della seconda).

2006-12-06 20:57:09 · 11 risposte · inviata da Anonymous in Politica e governo Governo

Delle attività amministrative del prof. Prodi all’Iri, nel 1985, ha parlato l’anno scorso in un’aula del tribunale di Milano l’imprenditore Silvio Berlusconi, chiamato in causa nel processo Sme per le presunte tangenti che avrebbe fatto versare dall’avv. Previti ad alcuni magistrati romani quando non era ancora in politica. “Il prof. Prodi”, ha detto testualmente l’attuale presidente del Consiglio, “stava per svendere all’ing. Carlo De Benedetti, per 395 miliardi delle vecchie lire (di cui solo una minima parte in contanti), una azienda di Stato che ne valeva molti di più: la Sme, che raggruppava una serie di industrie alimentari di assoluto prestigio sia sul mercato italiano che su quello mondiale”.
“A quella svendita”, ha spiegato Berlusconi, “ci siamo opposti io e gli industriali Barilla e Ferrero, con una offerta superiore di parecchio a quella di De Benedetti; e grazie al nostro intervento, che ha indotto i giudici a bloccare l’operazione,

2006-12-06 20:58:11 · update #1

lo Stato italiano avrà poi la possibilità di vendere quelle aziende, valutate dal signor Prodi non più di 395 miliardi, per ben 2 mila miliardi”. Ed ha concluso, con un tono tra l’ironico e l’amaro: “Uno che fa guadagnare tanti soldi allo Stato merita, io credo, una medaglia d’oro; ed invece io sono qui, nell’aula di un tribunale, con l’accusa di aver fatto corrompere i magistrati che hanno impedito quella svendita insensata”. Hanno capito benissimo le ragioni dell’imprenditore Berlusconi, i giudici di Milano, ed il verdetto del tribunale è stato di piena assoluzione.

2006-12-06 20:59:50 · update #2

Del prof. Prodi presidente del Consiglio con le sinistre-Ulivo (due soli anni e mezzo di governo, dal maggio del 1996 all’ottobre del ‘98, quando fu “pugnalato” dal Bertinotti segretario di Rifondazione comunista e costretto a cedere la poltrona al comunista D’Alema), hanno parlato invece, nell’aula della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’affare Telekom Serbia, deputati di tutti i partiti, per l’acquisto di una quota della disastratissima televisione di Stato del dittatore jugoslavo Milosevic da parte della nostra Stet-Telecom, a quel tempo proprietà dello Stato italiano per il 61 per cento, per 887miliardi delle nostre vecchie lire.

Chi autorizzò quell’acquisto, inopportuno politicamente (visto che Milosevic era stato già bollato in tutta Europa come “dittatore sanguinario”) ed incredibilmente disastroso sotto il profilo economico?

2006-12-06 21:01:16 · update #3

Disastroso è l’aggettivo giusto, perché quella stessa quota di Telekom Serbia, supervalutata in maniera stolta e irresponsabile da chi l’ha acquistata, sarà poi rivenduta allo stesso governo di Belgrado (senza Milosevic) per poco più di 300 miliardi, e cioè un terzo della somma a suo tempo versata, con una perdita di circa 600 miliardi.

Penso a quello che sarebbe successo in una azienda privata (che so, in una delle tante aziende dell’imprenditore Silvio Berlusconi), se qualcuno degli amministratori avesse ideato e condotto in porto una operazione del genere: lo avrebbero cacciato a pedate, se non addirittura mandato in galera. Ed invece alla Stet-Telecom, aziende dello Stato per il 61 per cento, non accadde nulla. Come non accadde nulla nel governo delle sinistre-Ulivo che a quella operazione avrebbe dovuto dare, quanto meno, il proprio assenso.“Non ne sapevamo nulla”, hanno dapprima risposto in coro Romano Prodi (allora presidente del Consiglio), Lamberto Dini

2006-12-06 21:02:23 · update #4

(ministro degli Esteri), Piero Fassino (sottosegretario agli Esteri). Poi hanno cambiato tono, quando sono venuti fuori ben 14 dispacci a suo tempo inviati al nostro ministero degli Esteri dall’ambasciatore italiano a Belgrado, il quale riteneva di dover richiamare l’attenzione delle autorità competenti non soltanto sulla “inopportunità e la pericolosità” dell’affare che si stava per concludere con il dittatore Milosevic, ma anche sulla “assoluta mancanza di convenienza economica”, viste le condizioni in cui si trovava ed operava la boccheggiante televisione di Stato serba.

Ha parlato, per tutti, l’ex sottosegretario agli Esteri ed oggi segretario dei Ds post-comunisti Fassino. “Sapevamo dei programmi di acquisto di nuove aziende da parte della Stet-Telecom”, ha spiegato, “ma sapevamo anche che non era né un diritto né un dovere del governo intervenire nell’affare, perché la sua conduzione era e doveva restare di pertinenza esclusiva dell’azienda”.

2006-12-06 21:03:17 · update #5

E credo sia la più grossa fandonia che un uomo politico (appartenente ad una categoria che, si sa, è abituata a raccontare balle) possa pronunciare.

Se il presidente del Consiglio ed i suoi ministri e sottosegretari non si occupavano di un’azienda che era dello Stato per il 61 per cento, e consentivano ai dirigenti di sperperare in quel modo il denaro pubblico, senza alcun controllo da parte dell’azionista di riferimento (e mandando così in fumo anche i risparmi dei piccoli azionisti che avevano investito nella azienda di Stato), i casi sono due: o erano tutti negligenti, strafottenti, e dunque irresponsabili, gli uomini politici che governavano in quegli anni l’Italia, o erano degli inetti, assolutamente incapaci, e quindi da tenere lontani (per manifesta incapacità, appunto) dalla pubblica amministrazione.
“E’ mai pensabile”, ha scritto sul “Corriere della Sera” l’illustre politologo Ernesto Galli della Loggia, “che una azienda pubblica italiana ....

2006-12-06 21:04:05 · update #6

italiana potesse condurre in porto un simile acquisto, per una cifra così considerevole e soprattutto da un venditore di così dubbia reputazione come Milosevic, signore della guerra dei Balcani, senza una preliminare autorizzazione politica dal governo di centrosinistra dell’epoca?… Se si appurasse che le cose stavano effettivamente così, sarebbe di una gravità politica per lo meno pari (se non superiore) a quella rappresentata dalla consapevole decisione presa da qualcuno (magari in cambio di qualche tangente) di aiutare il regime criminale di Milosevic. I piani alti della politica dell’epoca, insomma, ospitavano degli inetti o una quinta colonna balcanica?…”.

E Gianpaolo Pansa su “L’Espresso”: “Quello che i giudici hanno sempre detto per le illegalità, vere o presunte, alla Fininvest, e cioè che Silvio Berlusconi da presidente non poteva non sapere, deve valere anche per il presidente del Consiglio prof. Prodi. Chi sta in cima a una piramide di potere,

2006-12-06 21:04:53 · update #7

non può non conoscere che cosa va facendo chi gli sta sotto”. Giudizio pienamente condiviso da Ezio Mauro, direttore de “La Repubblica” (“Il governo non poteva non sapere”),

2006-12-06 21:07:07 · update #8

Francesco Merlo su “Oggi” (“L’acquisto del 29 per cento di Telekom Serbia era un affare di Stato e non è credibile che gli uomini dello Stato non sapessero quel che faceva lo Stato”), Claudio Rinaldi su “L’Espresso” (“Non credo a tangenti che sarebbero state incassate da uomini di governo, ma debbo dire che l’acquisto di una quota di Telekom Serbia durante il governo Prodi fu un grave errore: finanziario, perché la Stet-Telecom Italia, nel 1977 ancora controllata dallo Stato, pagò un prezzo altissimo; politico, perché l’operazione fornì denaro fresco alla bieca tirannia di Slobodan Milosevic”).

2006-12-06 21:07:48 · update #9

Un pessimo affare per lo Stato, dunque, con la perdita di ben 600 miliardi delle vecchie lire. “Un disastro economico”, ha scritto il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta Enzo Trantino (Alleanza nazionale) nella relazione di maggioranza. Ed ancora: “Macroscopica disapplicazione dei principi basilari di una sana e corretta amministrazione”, “La mala gestione presenta chiare e forti connotazioni politiche”, “I governanti di allora, dal presidente Prodi al ministro Lamberto Dini, al sottosegretario Piero Fassino, sembra che fossero al governo di un altro Stato, non dell’Italia, quando questo inquietante affare si compiva”.

2006-12-06 21:08:13 · update #10

Come si sia conclusa (se si è conclusa) questa inquietante vicenda, nessuno è oggi in grado di dirlo. Penso che la istruttoria del caso sia ancora all’esame della Procura della Repubblica di Torino, ma non posso giurarlo. Certezze non ce ne sono. L’unico documento ufficiale di cui disponiamo è la lunga e articolata relazione di maggioranza della Commissione parlamentare d’inchiesta, firmata dal presidente Enzo Trantino. Quella di minoranza non c’è, non è stata mai scritta, perché i parlamentari delle sinistre-Ulivo abbandonarono i lavori (per protesta contro chi aveva ritenuto di poter discutere in commissione anche su presunti sospetti di tangenti) e non rientrarono più.

2006-12-06 21:08:55 · update #11

Sospetti di tangenti, bisogna dire, che il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta non ha ritenuto di dover prendere in considerazione nella sua relazione. “E’ compito dei giudici indagare su eventuali responsabilità penali, se ritengono o hanno il sospetto che ci siano state tangenti o connivenze”, ha tenuto a precisare Trantino in una conferenza stampa. “Il nostro compito era limitato all’accertamento di quello che avrebbero dovuto fare e non hanno fatto i nostri governanti per impedire che fosse portata a termine una operazione così disastrosa per le casse dello Stato e per le tasche dei cittadini. E su questo abbiamo spiegato ogni cosa, come era nostro dovere: al Parlamento ed ai cittadini”.
Dice Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia. “Non mi pare che il prof. Romano Prodi, come pubblico amministratore, abbia dato prova di grande oculatezza e saggezza amministrativa. Come presidente dell’Iri è stato bloccato dai giudici nel momento

2006-12-06 21:10:11 · update #12

in cui si accingeva a svendere per 395 miliardi delle vecchie lire (da pagare per giunta a rate) aziende che lo Stato avrebbe poi venduto per 2 mila miliardi di lire; e come presidente del Consiglio ha consentito ad una azienda dello Stato di acquistare per quasi 900 miliardi di lire la quota di una disastratissima Telekom Serbia che è stata poi rivenduta per 300. La regola del buon amministratore, nelle aziende private come in quelle pubbliche, è comprare al minimo e vendere al massimo; ma il professore, abituato a trattare sempre e soltanto con il denaro pubblico, ha fatto esattamente il contrario”.

E conclude: ”Si capisce proprio scorrendo le cronache di atti così sconcertanti di ordinaria disamministrazione, con lo sperpero del denaro pubblico che era connaturale ad un certo modo di far politica, come l’Italia si sia venuta a trovare nelle difficilissime condizioni che tutti abbiamo conosciuto e conosciamo, con gli italiani costretti per decenni a pagare le tasse più alte

2006-12-06 21:10:57 · update #13

e immorali d’Europa ed il governo a fare i conti con un debito pubblico tra i più alti del mondo. Queste cose devono spiegare agli elettori, Prodi e compagni. Con parole chiare, non con i soliti discorsi fumosi intrisi di falsità, dietro i quali (è doveroso ricordarlo agli italiani) si nasconde spesso il duplice maldestro tentativo di far dimenticare verità scomode e di ricostruire credibilità irrimediabilmente perdute”.
Gaetano Saglimbeni

2006-12-06 21:11:24 · update #14

11 risposte

è uno che crede alle sedute spiritiche....ai piattini e ai fantasmi:)))

Scherzo.....penso comunque che sia ormai una persona estremamente malata, alla fine della sua carriera fallimentare in tutti i sensi! Ha sempre sbagliato tutto! Ormai non riesce neppure a fare dei commenti normali..."al Papa, ci pensino le sue Guardie Svizzere" " Ma siamo matti?" (alla richiesta di chiarire Telecom..." La finanziaria è talmente dura che non piace a nessuno"...ecc.ecc.ecc.
Purtroppo ora deve svendere anche l'Alitalia e domani passerà alle Ferrovie. Credo che il 2 Dicembre gli abbiano detto in moltissimi italiani cosa fare: ANDARE A CASA !!!!

2006-12-07 04:19:57 · answer #1 · answered by castelcervo 4 · 0 0

visto che sei stato così carino da farci sapere chi è romano p., potresti adesso dirci chi è berlusconi evitando le leccatine che non ti farebbero onore. la verità, please.

2006-12-07 05:06:46 · answer #2 · answered by Anonymous · 3 1

è una poersona onesta, un politico estremamentre in gamba e capace...

2006-12-07 16:31:27 · answer #3 · answered by on.Alessandro-PD 4 · 0 0

mi piacerebbe sapere se anche con i suoi interessi ha lo stesso atteggiamento, se si vuol dire che un'incapace, se si comporta nella maniera opposta allora abbiamo ragione di credere che è un disonesto

2006-12-07 09:40:46 · answer #4 · answered by camilla viola 7 · 0 0

Complimenti per la sintesi del quesito...

2006-12-07 05:43:07 · answer #5 · answered by romance 5 · 1 1

Hai finito di sbavare con queste bugie?

2006-12-07 05:57:59 · answer #6 · answered by Anonymous · 1 2

Un uomo che non sapeva neanche quanto pagava di casa, un uomo che ruba ai cittadini: "uomo" si fa per dire.
Strana la vita: quando ho cliccato su questa domanda mi si è bloccato Internet Explorer ed è uscito. :-)

2006-12-07 05:08:32 · answer #7 · answered by LaCoop - pazza isterica 3 · 1 3

Forse 'sta satira c' ha indovinato:
http://www.youtube.com/watch?v=DZwxPC9_ab4

2006-12-07 05:19:05 · answer #8 · answered by Anonymous · 0 3

una mortadella parlante?

2006-12-07 05:05:08 · answer #9 · answered by Luca V 4 · 1 4

ahah..attento che ti levano il diritto al voto :) sono cose che si sanno, ma che tutti insabbiano, e che nessuno vuole vedere e sentire..

2006-12-07 05:01:58 · answer #10 · answered by Alvin 6 · 1 5

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