English Deutsch Français Italiano Español Português 繁體中文 Bahasa Indonesia Tiếng Việt ภาษาไทย
Tutte le categorie

cos'è che causa il prurito?
senza prendere in considerazione cause meccaniche (es. vestiti che strusciano o solletico ecc), malattie della pelle o punture di insetti....
il prurito, non come reazione a qualcosa...ma, il prurito "autogestito" dal corpo...da cosa è dato?

2006-12-05 09:34:16 · 9 risposte · inviata da luna_quadrata 3 in Matematica e scienze Medicina

9 risposte

Lo sviluppo del prurito è legato all'innervazione della cute, e si ha quando diverse strutture recettoriali conducono la sensazione di prurito, attraverso le fibre polimodali. Stimoli elettrici o chimici inducono la depolarizzazione della membrana di tali recettori iniziando così la propagazione dell'impulso nervoso
e poi ovvio...La causa del prurito può essere dermatologica oppure internistica.
e la maggior parte delle volte insomma...terra terra...se nn sono solo i nervi...a volte sono solo i peli e i loro movimenti a farti morire dalla spissa!
grattati cmq!
ciauss

2006-12-05 09:55:28 · answer #1 · answered by Anonymous · 2 2

Di solito è la circolazione sanguigna nei vasi capillari che provoca questo tipo di prurito.

Cià...

2006-12-05 09:52:16 · answer #2 · answered by Bilkent ® 5 · 3 0

La tua domanda è meno banale di quel che appare.
Ti stanno spiegando che cos'è IL prurito, ma tu vuoi sapere il PERCHE', a parte le cause meccaniche.
Allora: può essere allergia a creme o anche solo a bagno-schiuma, cioè a certe componenti molto diffuse in tanti cosmetici e detergenti.
Ad es. il phenoxyethanolo, lo ritrovi come il prezzemolo! prova a leggere le etichette e c'è quasi ovunque.
Se non sei allergica ok non è quella la causa, ma se lo sei, basta un contatto di quel tipo e ti succederà.
Oppure, in altri casi sono anche cause psicologiche.
Non sorridere di questo: è ormai largamente provato che certi disagi, più o meno gravi, se protratti, possono portare a disturbi della pelle: da pruriti lievi a eruzioni cutanee e perfino alla psoriasi.
Quindi, riguardati un po' le possibili fonti del prurito: allergia da contatto o disturbi da... contatto con la gente.....(!)

2006-12-06 19:48:26 · answer #3 · answered by lunapiena 5 · 0 0

Il prurito, detto anche " spizza", "spissa", " grizzolo" o "becor" è la sensazione dovuta alla dilatazione dei capillari cutanei in cui entra una grande quantità di sangue caldo che stimola le terminazioni nervose provocando tale sensazione e il bisogno del grattamento ( vedi sensazione dopo un bagno caldo).
Per quanto riguarda il prurito " autogestito" ti consiglio di rivolgerti ai sindacati. Cmq a me personalmente non piace autogestirmelo sempre specialmente quello alla schiena.
Una bella grattatina, gestita da altri soddisfa anche il mio bisogno d'affetto e alle volte mi porta perfino alla piena consapevolezza dell'esistenza del divino.
Ciao :-)))

2006-12-05 12:48:29 · answer #4 · answered by salsa 1 · 1 1

Il prurito è una sensazione sgradevole, causa del grattamento, che nasce come riflesso di protezione ma che porta spesso ad una lesione della pelle e ad infezione.

2006-12-05 09:53:31 · answer #5 · answered by vic vic 4 · 0 0

Va beh, .. e se fosse anche per... 'cause elettromagnetiche' sconosciute fotoniche, provenienti dal lontano Spazio!? :-)

Io spero tanto di non dovermi mai grattare; ma cmq, se avessi invece bisogno di un 'rimedio', eccolo qua:

- prurito in testa: acqua di mais, o di riso (ossia: lavati i capelli con l'acqua della pasta, non sto scherzando... i nostri nonni, ci lavavano i piatti...). Nel giro di un mese passa.

- pelle: succo di limone o d'arancia, o meglio ancora se combinati.
Ma se non vuoi spendere troppo: metti semplicemente le scorze in acqua per una notte, o due. Ha lo stesso risultato.
(quest'acqua la puoi sempre usare anche per i capelli; a parte far passare il prurito, ti dona dei capelli da favola: provare per credere!)

- parti intime: sopratutto x noi donne.., lavaggi frequenti (anche interni) con acqua calda e bicarbonato, o in mancanza aceto.

Anche l'argilla, meglio se la trovi tu buona da qualche parte (ossia, senza comprarla), risulta utile nei casi piu disperati.

Spero d'esserti stata utile Ciao! ;-)

frefre

2006-12-05 10:38:46 · answer #6 · answered by freefree 2 · 0 1

Ecco...solo a sentirne parlare, mi gratto!

2006-12-05 09:56:57 · answer #7 · answered by ticinella 5 · 1 2

Dall'estremo desiderio che abbiamo di accarezzarci.... però... il prurito autogestito...... adesso che lo hai definito..... è una cosa che dovremmo studiare con attenzione... da non sottovalutare.... da non prendere sottopelle..... altrimenti ne perderemo il controllo....

2006-12-05 09:51:44 · answer #8 · answered by vanj 3 · 1 3

Malgrado i numerosi studi condotti per decenni sulla fisiologia del prurito, siamo ancora lontani
dalla comprensione completa dei meccanismi di base del sintomo e della farmacologia specifica.
Chiarito forse in modo definitivo che la sensazione prurito è separata da quella del dolore; ma che
entrambe le sensazioni viaggiano attraverso le stesse fibre nervose, occorre dire che ad oggi non
è stato ancora identificato un recettore nervoso specifico per il prurito; tuttavia esistono una serie di
dati sperimentali che indicano in una sottopopolazione di fibre C a soglia elevata e a lenta
conduzione (la sensazione del prurito viaggia ad una velocità di 2m/s) le fibre deputate alla
trasmissione della sensazione. Esse sarebbero connesse ad un recettore polimodale. Tuttavia
l’esistenza del prurito “fantasma” in arti amputati mette in dubbio l’esistenza di tali recettori.
Oltre alle fibre C, responsabili del trasporto del prurito protopatico, cioè senza organizzazione
spazio-temporale definita, la sensazione del prurito sarebbe veicolata anche dalle fibre Adelta, che
trasmetterebbero il prurito “epicritico”, cioè ben localizzato nello spazio e nel tempo. L’impulso si
propaga attraverso le radici dorsali sino alle corda dorsali del midollo spinale o l’equivalente
trigeminale del tronco cerebrale (prurito del capo e del collo). Da qui la sensazione si trasmette al
tratto spinotalamico antero-laterale, che raggiunge il talamo e infine con ulteriori connessioni alla
corteccia cerebrale, dove la sensazione viene percepita ed elaborata spazio-temporalmente. Il
ruolo del SNC nella percezione del prurito è ammessa da tutti gli AA. sulla base dell’esistenza di
un prurito “centrale” durante processi patologici del cervello: dopo ictus, ascessi, tumori, sclerosi a
placche. La localizzazione delle patologie cerebrali era variabile, come diversa era la
localizzazione del prurito, per cui la sola osservazione clinica non fornisce chiarificazioni sulla
localizzazione di aree cerebrali deputate specificamente alla recezione e alla elaborazione del
prurito. Anche la teoria del controllo d’entrata avanzata verso la metà degli anni 70, che cerca di
spiegare il controllo esercitato dalla sostanza gelatinosa sul corno posteriore del midollo spinale (al
quale arrivano le sensazioni pruriginose), attraverso fibre di varie dimensioni (articolate con il
neurone centrale T), con effetto di inibizione o di incremento, per cui il cancello d’entrata delle
sensazioni si chiude, se sono stimolate le fibre di maggior diametro e si apre al contrario, deve
trovare ancora delle dimostrazioni sperimentali. A livello corticale esiste il controllo generale, per
cui concentrazione, emotività, stress, passate esperienze di prurito esercitano la loro influenza.
Studi recenti condotti con la PET permettono di avanzare qualche osservazione più precisa sulle
aree cerebrali interessate, indicando nella corteccia sensoriale primaria sinistra la sede di
percezione del prurito
Numerosi mediatori chimici sono capaci di evocare la sensazione di prurito, ma nessuno di essi da
solo giustifica completamente la situazione clinica e fisiopatologia. Va anche premesso che i
singoli mediatori, che agiscono attraverso recettori più o meno specifici, regolano l’attività di altri o
di diversi stipiti cellulari, produttori di altri mediatori, creando un network assai più complesso di
quanto si credesse originariamente.
L’istamina rimane la sostanza più studiata e certamente più “incriminata” nelle sitazioni
pruriginose; seguono alcune proteasi, alcune IL, soprattutto la 2, le prostaglandine, particolarmente
la PGE1 (capace peraltro di ridurre il prurito indotta dall’istamina), la SP (forse attraverso
l’istamina), alcuni oppiacei (morfina), forse la serotonina e il PAF.
Un considerevole numero di malattie dermatologiche in età pediatrica è caratterizzato dal prurito e
da sintomo ritenuti equivalenti o conseguenti, come l’agitazione e l’insonnia nel lattante atopico dei
primi mesi di vita. Il prurito può essere localizzato o generalizzato, essere espressione di malattie
sistemiche o extracutanee: scoprirne le cause rappresenta un ottimo challenge per il clinico.
Egli non deve dimenticare l’esistenza degli aspetti psicologici suscitati e legati al prurito e al
grattamento conseguente. Numerosi studi sulla qualità della vita di pazienti con malattie
pruriginose croniche testimoniano la sofferenza e la sensazione di “diversità” dei malati; numerosi
studi di psicosomatica o di psichiatria ci ricordano come il prurito segnali in effetti l’alterazione della
cute come organo di comunicazione sociale (una sorta di discriminante tra self e non-self) o si
accompagni a patologie psichiatriche ben definite. Tutto ciò impone in determinate, ma non rare,
circostanze una particolare attenzione, oltre “l’organicità” anche al clinico che affronti i problemi di
un bambino con dermatosi pruriginose.

2006-12-05 21:13:58 · answer #9 · answered by hotelmarino 4 · 0 3

fedest.com, questions and answers