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...Perchè pensiamo che per essere felici abbiamo bisogno di una determinata cosa, o di una determinata situazione per essere felici, sappiamo come arrivarci ma ci impediamo di arrivare ad essa, così rimanendo in una situazione di impotenza e infelicità?
e soprattutto perchè siamo sicuri e pensiamo che quella determinata cosa o situazione di essere, ci possa rendere felici?
(così a facendo, a volte si trasforma in un pensiero ossessivo...?!)

2006-12-04 19:45:29 · 9 risposte · inviata da silsilvietta 3 in Scienze sociali Psicologia

9 risposte

ti rispondo con una citazione di Oscar Wilde da "Il ritratto di Dorian Gray": "C'erano stati pazzi, ostinati rifiuti, mostruose forme di autotortura e autonegazione la cui origine era la paura e il cui risultato era un degrado infinitamente più terribile dell'immaginario degrado da cui gli uomini, nella loro ignoranza, avevano tentato di fuggire". Spesso sappiamo cosa può renderci felice ma allo stesso tempo abbiamo paura di questa cosa perchè temiamo che questa felicità possa essere sfuggevole e che dopo staremo peggio e quindi, anche individuando l'oggetto dei nostri desideri, fuggiamo da esso. Come dice Oscar Wilde, però, questo provoca un degrado infinitamente più terribile dell'immaginario degrado da cui abbiamo tentato di fuggire (rimorsi e rimpianti). Putroppo questo modo di pensare ha influenzato molte delle mie scelte passate e l'unica cosa che ti posso consigliare è di non aver paura di essere felice...

P.S.: grazie per avermi votato come miglior risposta all'altra domanda, la mia offerta di saperti ascoltare è ancora valida.

2006-12-04 20:20:22 · answer #1 · answered by Capitan Travolta 5 · 0 0

Forse perchè ciò che abbiamo non ci interessa più ed è sempre più prorompente il desiderio di avere dell'altro che ci sprona a tentare strade a volte assurde, o impercorribili.
L'uomo (o donna) si mantiene vivo a forza di desideri ?

2006-12-05 04:20:08 · answer #2 · answered by timitabrev 6 · 1 0

l'essere umano è molto strano davvero e può essere l'artefice della propria infelicità pur non avendone sentore,la ricerca spasmodica del concetto di felicità fa perdere a volte l'occasione vera per esserlo davvero andandosi ad impelagare in concetti astrusi che nulla hanno a che vedere con i nostri bisogni primari

2006-12-05 09:44:43 · answer #3 · answered by mmm 5 · 0 0

La felicità consiste nel provare quello che c'è di bello nella vita. Si tratta di un’abilità individuale, e non di un’eventualità del destino: tutti possono essere felici se imparano a capire come si fa ad esserlo. Infatti, per vivere una vita felice è necessario essere capaci di godere di ciò che già si ha. La felicità non va ricercata nel futuro, ma nel presente, perché non dobbiamo dimenticare che il nostro attuale presente è il futuro che immaginavamo per noi qualche tempo fa. Molti dei nostri desideri sono stati realizzati, ambiziosi traguardi sono stati raggiunti…Ma siamo forse per questo ‘Felici’ ora? La risposta, sono sicura, è ‘no’, o meglio ‘ancora no’. Ognuno di noi ha qualcosa che ancora gli manca per essere felice: il matrimonio, un lavoro, la carriera, la casa, la laurea, la vacanza…L’evasione dal presente, l’incapacità di prendere decisioni, la tendenza alla procastinazione determinano l’idealizzazione del proprio futuro, che intanto diventa il presente e la storia continua. La felicità, sempre rimandata all’indomani, continua a sfuggire alla nostra esistenza, nell’illusione che qualche forza magica, soprannaturale o anche proveniente da qualche misteriosa area del proprio sé possa finalmente risvegliarsi e risolvere per incanto tutti i problemi. A volte l’infelicità deriva dalla sensazione di non avere o non avere abbastanza, di ciò che è necessario per vivere bene. Molto spesso si tratta di bisogni indotti dall'ambiente sociale ed in particolare da quei ‘persuasori occulti’ che, con logiche sottili ed ingannevoli, cercano di condizionarci nelle scelte e soprattutto nei consumi.

La verità è che, se vogliamo essere felici, possiamo esserlo immediatamente, perché la felicità non è nel futuro, ma nel momento presente: non conta quanto abbiamo, ma quanto riusciamo a godere di quello che possediamo.

E’ inutile trascorrere la vita inseguendo il successo, la fama, i soldi e il potere: mentre lottiamo e competiamo per raggiungere tutto ciò, ci allontaniamo inevitabilmente dai nostri valori e ci rendiamo schiavi di un sistema che da noi vuole sempre di più e sempre di meglio. Solo concentrandoci sul processo anziché sul risultato, allontanandoci dalla competizione e dalle illusioni condizionanti coniate ad arte dagli strateghi della comunicazione, potremo ritrovare la gioia nelle piccole cose della vita quotidiana e ritornare ad impostare la vita secondo i nostri valori.

Infine un’ultima considerazione: solo l’essere umano comprende il senso della morte, perché è nel pacchetto delle sue conoscenze, sin da quando era bambino. La consapevolezza della propria sicura fine lo spaventa e per dimenticare questa paura tenta di esorcizzarla tentando di non pensarci. E’ un comportamento infantile, un meccanismo di difesa basato sulla negazione. La morte esiste e dunque tanto vale tenerne conto. Se la vita deve essere breve, facciamo almeno che sia lieta e lasciamo i tormenti, le angosce, le competizioni, gli accumuli, a quelli che pensano di non dover morire mai.

2006-12-05 06:39:57 · answer #4 · answered by mariannac1983 2 · 0 0

E' come la sindrome di Creso, ma un materialismo così spinto non porta alla felicità. E' quando si desidera soltanto spiritualmente che si raggiunge una serena felicità.

2006-12-05 04:00:31 · answer #5 · answered by vampick 7 · 1 1

La mia risposta e`....che per essere felici abbiamo bisogno di accontentarci del possibile e fattibile, per noi stessi e per gli altri.

2006-12-05 03:59:44 · answer #6 · answered by giulietta 7 · 1 1

sarebbe meglio lasciarsi andare e vivere l'istante come viene

2006-12-05 03:55:21 · answer #7 · answered by reginaginevra 5 · 1 1

C'e' piu' felicita' nel dare che nell'avere.

2006-12-06 15:16:34 · answer #8 · answered by cattanik1 2 · 0 1

Ma perchè fai domande così complicate? Sei una studentessa di psicologia e stai facendo una ricerca?

2006-12-05 04:03:55 · answer #9 · answered by satch 3 · 0 1

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