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non c´é piú tempo per riflettere? Per approfondire il pensiero? E alla fine nelle decisioni prevale l´istinto tralasciando l´esplorazione di quelle sottili sfumature che portano ricchezza al pensiero?

2006-11-29 00:14:56 · 17 risposte · inviata da Samsara 5 in Arte e cultura Filosofia

17 risposte

Sul'argomento si è abbiobdantemente espresso Jean Baudrillard, ma anche altri. Per riassumere, si puà dire che l' "iper-mondo", o "simul-mondo", ovvero la rappresentazione della realtà che passa per i mezzi di comunicazione di massa, questa orgia di immagini, questo impero di segni e di messaggi che si accavalla no uno sull'altro alla velocità della luce, xhe Baudrillard ha chiamato il "delitto perfetto", in quanto ha ucciso la realtà, costituisce un paradosso: poichè la perdita di realtà è causata dalla sua stessa moiltiplicazione. Un altro filosofo francese, Paul Virilio, ha parlato di "bomba informatica" riferendosi proprio alla frantumazione dei discorsi e delle immagini del mondo, una frantumazione anche violenta,che ha associato all terrorismo. Duque hai ragione quando dici che nella società di oggi non c'è più alcuno spazio per la riflessione o per la critica, ma solo per una "estasi della comunicazione" (per citare sempre Baudrillard). Siamo tutti vittime di un "delitto perfetto". Per citare ancora un'altro francese, la "società dello spettacolo" per il momento stà trionfando. E mentre assistiamo inermi allo spettacolo, ne diventiamo sempre più assuefatti, incapaci di reagire. E' come se lo schermo piano pian ci inghiotta , ci assimili, trasformandoci in qualcosa di inorganico, di inumano,. Si tratta di un mutamento antropologico senza precedenti, che consiste consiste nella metamorfosi in una "nuova carne", in un corpo de-realizzato, videodromico, le cui membra sono sostituite da espansioni elettroniche, e la cui mente è inglobata in quella artificiale della macchina..In questo senario distopico, che è stato ben descritto dlla fantascienza a partire dagli a
"Col mondo vero abbiamo eliminato anche quello apparente!" ("Crepuscolo degli Idoli")

2006-11-29 08:05:27 · answer #1 · answered by neuromancer 1 · 1 0

La ricchezza del pensiero,la ricchezza del cuore che determina le nostre azioni pesandole e creando una via di mezzo tra passione e razzionalità che ci aiuta a non ferire e a non essere troppo spesso feriti,se tutti approfondissero il proprio pensiero non esisterebbe credo nemmeno il pregiudizio si apprezzerebbero di più le piccole cose si sarebbe più felici ma finchè la gente continuerà a non preoccuparsene temo non cambierà molto e allora anche se siamo in pochi oramai facciamoci sentire spargiamo la voce ..riflettiamo
peace and love :) manù

2006-11-29 08:34:00 · answer #2 · answered by ? 5 · 2 0

pienamente d'accordo e non c'è nemmeno molto dialogo...tutti presi con i fatti loro e se si apre bocca è solo per criticare o spettegolare...uomini compresi, ma nessuno si degna di fare qualcosa per migliorare

2006-11-29 08:22:54 · answer #3 · answered by keyla 6 · 2 0

è vero...la vita frenetica ti toglie molte cose, come la riflessione.
ma secondo me, quando tutti vanno a letto la sera un pensiero sulla giornata, sui propri obiettivi tutti lo fanno.

2006-11-29 15:32:01 · answer #4 · answered by Alice 3 · 1 0

Hai perfettamente ragione, si va troppo di corsa in tutto, amore, amicizia, lavoro, vacanza, divertimento, studio...........

2006-11-29 08:23:10 · answer #5 · answered by Percy 59 6 · 1 0

Hai proprio ragione!
La BRAMOSIA (tutto e subito) e' il cancro del futuro.

2006-11-29 08:19:55 · answer #6 · answered by franco 2 · 1 0

mmmm ci penserò comunque si hai ragione

2006-11-29 08:19:11 · answer #7 · answered by Anonymous · 1 0

Si. Ritengo che la società sia tale da " riempire" l'individuo di sciocchezze inutili e superficiali che in realtà lo svuotano di contenuti veri ma anche che sta in ogni singolo individuo accorgersene, eliminare dalla sua il "superfluo", non lasciarsi schiavizzare e ritagliare spazi e tempi per sè stesso e per nutrire quelle parti del nostro essere ( pensieri e anima ) che nè gli altri possono nutrire nè il loro insieme come società ma solo se stessi.
Lo stare "soli" è qualcosa da riscoprire e alimentare dentro di sè con la lettura, la riscoperta del mondo naturale e di molti valori veri e solo dopo il nostro rapporto con gli altri e lo scambio di sè con loro puù risultare proficuo e rappresentare un momento di crescita.
ça condizione migliore è il continuo alternarsi delle due condizioni e allora il frastuono che ci circonda diventa un fatto esterno di allegria che non disturba più se sappiamo prenderla come tale e sapendo che dentro di noi c'è qualcosa di più e che ci sono altri che sentono e vivono nel nostro stesso modo.

2006-11-29 14:26:28 · answer #8 · answered by salsa 1 · 0 0

nella nostra epoca siamo tutti troppo stressati e di fretta, anche se a noi non pare! ognuno dovrebbe trovarsi un po' di spazio per se stesso, staccare la spina ogni tanto, isolarsi dal mondo per riflettere su e in se stessi. solo cosi, secondo me, risulteremo piu rilassati, concentrati e riusciremmo a capire noi stessi a fondo. infatti in questa società senza tempo materiale, nessuno si conosce realmente per quello che è e quindi non lo è fino in fondo, ma diventa soltanto ciò che gli altri si aspettano da lui! quindi, alla fine, questa società da uno stereotipo di stachanovista che non riesce a pensare e emargina chi tenta di ritrovare ed essere il vero e proprio esso. questo è il vero male del nostro tempo! se la gente pensasse, secondo voi le persone farebbero quelle caxate che fanno? non parlo solo dei governanti, ma anche delle persone comuni più o meno vicine a noi!

2006-11-29 13:27:17 · answer #9 · answered by martangel 1 · 0 0

Apparentemente e collettivamente sembra proprio così. Ma come possiamo giudicare ciò che accade nella mente dei singoli esseri umani?

2006-11-29 10:37:42 · answer #10 · answered by Burne-Jones 5 · 0 0

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