Gianni Rivera, e con lui Antognoni, Riva, Di Bartolomei, Baresi, Maldini e tanti altri, rappresentano le icone di un calcio che non esiste più: il professionismo esasperato di oggi, combinato con le regole che permettono la libera circolazione dei calciatori europei, hanno demolito completamente quello che era uno dei valori fondanti dello sport degli anni '70 ed '80, la fedeltà di un giocatore ad un club.
Riesci ad immaginare un giocatore che oggi rimane per tutta la carriera in un club?
Forse Totti, ma a quale prezzo per la Roma in termini di ingaggio?
E quali garanzie deve offrirgli per convincerlo a restare anno dopo anno?
La Fiorentina sudò sangue ogni anno e finì col rovinarsi per tenere Batistuta, Rui Costa e Toldo.
Ai tempi dei suddetti campioni era diverso, essi nascevano calcisticamente nel vivaio del club dove poi trascorrevano l'intera carriera o erano ingaggiati comunque giovanissimi e fatti esordire quasi subito in serie A, oggi non è così.
I giovani calciatori di oggi, infatti, devono sudarsi il posto con stranieri che, pur avendo magari meno talento, sono costati meno al club in termini di formazione; inoltre, vuoi mettere il fascino di un brasiliano brocco che si chiama Josè Luis Nascimiento de Oliveira Martinez Nunez, ecc. ecc. e con un bel soprannome che finisce in "-inho" che ti fa vendere 5000 abbonamenti con un Gennaro Scannafico che ha la stessa età e, magari, è 20 volte meglio, ma non fa vendere un abbonamento?
Poi ci sono determinate eccezioni, tipo i giocatori che si trovano così bene in una squadra da non volersene andare più via, tipo Javier Zanetti: ma queste sono, appunto, eccezioni.
Poi tu parli di calcio pulito: oddio, anche in quegli anni c'erano scandali (lo scandalo scommesse del '79 che costò la B a Lazio e Milan non era uno scherzo), solo che c'era solo un canale TV e, dopo un pò, non era più la notizia del giorno.
Quest'estate, TV e giornali tra un pò ci hanno campato sullo scandalo più che sui Mondiali...
Oggi il calcio è stato rovinato dai seguenti fattori:
1) troppi soldi ai giocatori che, da parte loro, sono diventati anno dopo anno più avidi, arrivando a pretendere ingaggi NETTI di 8-10 milioni di €, ingaggi che hanno distrutto i bilanci di molte società (Fiorentina, Napoli e Torino docet).
2) dirigenti incompetenti e, a dirne bene, inconsapevolmente ignari dei valori di sportività e lealtà che regolano le competizioni sportive. In realtà, molti di loro non ne erano inconsapevolmente ignari...vero Moggi?
3) eccessiva invadenza delle televisioni, che sono arrivate a dettare giorni ed orari delle partite: l'anticipo del sabato alle 18 è una bestialità e meno male che ci siamo salvati dalla partita della domenica alle 13 e dal "Monday night" stile football americano...Vabbè che chi paga fior di milioni ha tutto il diritto di valorizzare il suo investimento, ma agli spettatori chi ci pensa?
4) troppe partite. la Champions a gironi, il campionato a 20 squadre, la coppa italia, le amichevoli...anche fisici superallenati come quelli dei giocatori di oggi hanno dei limiti, a marzo i giocatori delle grandi sono già con la lingua di fuori...A meno che "qualcuno" non gli somministri qualche rinforzino...vero Agricola?
5) troppa attenzione ai club a scapito della nazionale: amichevoli come l'ultima contro al Turchia sono viste dagli stessi giocatori come un fastidio e l'impegno è quello che è.
6) stadi orridi ed insicuri: come si fa a pretendere che un tifoso spenda 20 € per una curva di uno stadio scoperto, senza posti numerati, dove la visibilità è pessima, dove non c'è un gabinetto decente nemmeno a pagarlo oro, dove gli ultrà dettano legge a loro piacimento obbligandoti a cantare, saltare, stare in piedi tutta la partita, insultare l'avversario, ecc...
Si può tornare indietro?
No, l'epoca dei Rivera e compagnia è defintivamente tramontata.
Il calcio può tornare ad essere uno sport serio ed appassionante?
Sì, a patto che si risolvano i suddetti problemi.
2006-11-28 21:33:43
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answer #1
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answered by fabiolillo 3
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Ti basti sapere che se Rivera non segnava ai supplementari di Italia Germania del 1970 in Messico noi non andavamo in finale contro il Brasile di Pelè ,poi quello che successe in finale ,il signor Valcareggi ,lo mise a finale ormai persa sul 4 a 1 a 6 minuti dalla fine della partita .
Forse se lo metteva prima avrebbe potuto dire qualcosa su quella finale ,però purtroppo così non fù .
2006-11-29 04:53:17
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answer #5
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answered by bob Siena 7
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Gianni Rivera è stato grandissimo soprattutto per essersi opposto ad un presidente che stava rovinando il Milan e voleva cederlo. Lui annunciò il ritiro piuttosto che andare alla Juventus e appena seppe che il presidente in questione voleva finalmente vendere il Milan, acquisto la società di tasca sua e poi lo rivendette ad un presidente più capace. Ecco perchè Rivera è simbolo del calcio pulito. Perchè al di la dei soldi amava il calcio ed i colori della sua squadra. Tra le altre cose si beccò anche una squalifica di sei mesi per aver denunciato arbitraggi pro Juventus. Certe cose non cambiano mai...
2006-11-29 05:12:12
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answer #6
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answered by gianbuca 3
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Gianni Rivera da milanista e' il rimpianto piu' grosso che ho,non sono mai riuscito a vedere giocare un campione simbolo persona onesta e vero capitano secondo me lui e Tassotti sono i giocatori del secolo del Milan, Baresi francamente mi ha deluso molto come atteggiamento!!
Gianni for ever10!!!!
2006-11-29 08:14:01
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answer #7
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answered by Casciavit 6
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