l'Italia ha scarsissimi giacimenti di petrolio e gas naturale, che deve pertanto arrivare da altri Paesi. Per far questo, il gas viene liquefatto in stabilimenti dei Paesi produttori e inviato in Italia, poiche' inviarlo allo stato gassoso sarebbe oneroso e difficile. Il gas quindi deve essere riconvertito in una forma usabile, cioe' rigasificato. Ci sono troppe prevenzioni contro queste strutture che esistono dovunque; le tecniche per farli sicuri ci sono e sono sperimentate da anni: nessun rigasificatore e' mai scoppiato e in alcune parti del mondo - non terzo mondo - sono costruiti vicino alle citta' o dentro di esse. E' un po' la storia degli inceneritori: nessuno li vuole e tutti li disegnano come uno stabilimento con una grossa ciminiera puzzolente: quanti sanno che a Monaco e Tokyo gli inceneritori sono al centro della citta' e hanno inquinamento zero?
2006-11-28 01:10:02
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answer #1
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answered by Anonymous
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Sono delle enormi e costose installazioni che servono a comprime re e stoccare il gas naturale, si costruiscono sulla costa, o in mare con basso fondale..
Al loro interno possono venire compressi milioni e milioni di litri di gas naturale, in quanto esso viene compresso con particolari tecniche di raffreddamento e compressione, e mantenuto a temperatire molto basse..
A questo pto, il problema che sorge è: cosa succede se per caso uno di questi dovesse scoppiare?
Io sono di trieste, e qui dovrebbero costruirne 2 uno al centro del golfo, e l'altro sulla costa..
I danni stimati in caso di esplosione di uno di questi due rigassificatori, sarebbero: tutte le installazioni da trieste a gorizia circa, verrebbe raso al suolo al 100%..
Il pto è che se l'umanità avesse sempre pensato all'incidente prima di costruire qualcosa, saremmo ancora senza utensili..
spero d'esserti stato utile..
2006-11-28 08:16:27
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answer #2
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answered by thgildnakrad 4
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