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Ogno giorno, ogni istante, cerco di rendere la mia vita speciale e mi ripeto che la mia paura -la nostra paura- non deve essere quella di morire, ma piuttosto di arrivare all'ultimo istante con la consapevolezza di non aver vissuto a pieno.... Mi piacerebbe avere la vostra opinione... un bacio!

2006-11-26 11:26:30 · 20 risposte · inviata da Anonymous in Scienze sociali Psicologia

- Dettagli -

Caro claudioramor penso che tu mi abbia fraintesa: questo è solo il mio semplice e personale modo di sentire la vita, non mi sentirei mai di impartire lezioni di filosofia, perciò ho domandato qual è il vostro punto di vista…perché quando la salute mi permette di stare un po’ seduta al computer, mi piace rispondere e domandare, in quanto è una possibilità per affacciarsi al mondo che non mi è più possibile vedere con i miei occhi, è un’occasione per scrivere (che è una mia grande passione) e soprattutto per avere uno scambio di opinioni, per confrontarsi e riflettere, e anche un modo per apprendere dagli altri e arricchirsi interiormente.
Comunque ti rispondo ugualmente molto volentieri: la vita è il dono più grande e prezioso che possediamo e vivere pienamente –per me- significa....
Non limitarsi a respirare in modo passivo ma impegnarsi con anima e cuore per scrivere ogni giorno una nuova pagina del meraviglioso libro della nostra vita

2006-11-26 16:19:53 · update #1

Aprire gli occhi al mattino sorridendo per il semplice fatto di esserci ancora
Vivere nel momento presente e rendere ogni istante speciale, profondo, unico e indimenticabile
Non dare mai nulla per scontato e apprezzare anche e soprattutto le piccole cose
Gioire di tutti i tesori che ancora abbiamo anziché disperare e rammaricarci per quanto abbiamo perduto o non potremo avere
Cogliere i preziosi insegnamenti che si nascondono dietro ad ogni esperienza, problema e dolore, per arricchirci e crescere interiormente
Combattere per la nostra felicità anche quando tutto ci sembra perduto e non abbiamo più voglia di fare nulla
Riuscire ad essere sereni, trovando il nostro equilibrio interiore in qualunque circostanza e sentirci sempre in pace con l’universo che ci circonda

mettere passione e calore in tutto ciò che facciamo
non perdere mai la capacità di guardare il mondo con gli occhi di un bambino
vincere la noia assaporando gusti e colori attimo per attimo

2006-11-26 16:22:47 · update #2

Essere sempre disposti a rimetterci in gioco e in discussione
Abbracciare ogni giorno i nostri cari e salutarli sempre ricordandogli quanto gli vogliamo bene
Non disperare davanti alle avversità, ma essere sempre fiduciosi e non smettere mai di sperare
Dare un senso alla nostra esistenza e chiudere gli occhi alla sera consapevoli che se quello dovesse essere stato il nostro ultimo giorno, non avremmo né rimpianti né rimorsi..... perchè avremmo -appunto- VISSUTO PIENAMENTE!

Buona vita a tutti!! :-)

2006-11-26 16:25:46 · update #3

.

Per Spillo.Mi:
Ah lo diceva anche Jim Morrison?
Allora è lui che ha rubato la citazione a me!!
Eheheh! ;-))

2006-11-26 20:38:29 · update #4

Per entropia: grazie infinite per il complimento, mi riempe di gioia!

Per bsaett: carissimo Amico, le tue parole sono splendide, come sempre del resto... ma questa volta mi hai toccata particolarmente, mi hai fatto piangere lacrime di gioia, di commozione, di malinconia e tristezza al tempo stesso...un'emozione particolare, che non mi riesce di esprimere... ti voglio molto bene, sei una persona speciale, rara, forse unica... grazie, grazie di esistere!!!

2006-11-28 03:27:43 · update #5

Cara birikokola (che nick simpaticissimo!) la tua risposta mi ha dato modo di riflettere, mi ha molto impensierita e vorrei condividere il mio stato d’animo.
Nonostante io sia ancora giovane, ho 34 anni, non sono più né indipendente né autosufficiente, in nulla, proprio come dici tu, perchè una malattia cronica degenerativa mi costringe ferma in un letto, al massimo seduta quando ce la faccio, non posso muovermi da sola e a volte ho bisogno di aiuto anche solo per lavarmi e andare in bagno.
La sensazione di essere inutile di cui parli è fortissima e lacerante, è vero... perchè ho dovuto rinunciare al mio lavoro, alla mia casa, alla famiglia che mi stavo costruendo e a tutti i miei sogni e progetti, in pratica alla mia vita stessa.
Sicuramente tutto ciò non crea dolore solo a me stessa, ma anche alle persone che mi vogliono bene, in particolare alla mia mamma, che io amo profondamente.
Sono dovuta tornare a vivere con lei…da anni sta sacrificando la sua vita per me,

2006-11-28 04:42:40 · update #6

vive chiusa in casa per assistermi, ha rinunciato a risposarsi, agli amici, alla sua stessa felicità, ha anche venduto ogni suo bene per pagare tutte le cure che potessero aiutarmi e ora non sa nemmeno come fare la spesa, come andare avanti, mi vede soffrire ogni giorno, sa che sono a rischio di vita, ed è sempre più triste, più angosciata, più depressa ed è quasi irriconoscibile, è distrutta, piange sempre, ha perso il sorriso, la gioia e la fiducia nella vita….e non so dirti quanto vederla così mi laceri interiormente, mi spezzi il cuore, quanto mi senta in colpa!!
Tu dici che in una condizione così pregheresti per andartene più in fretta possibile…e a volte l’ho fatto anch’io, si.
Tantissime volte mi domando se la mia voglia di continuare a vivere, di non perdere le speranze, di voler andare avanti, di gioire ugualmente, di apprezzare ciò che ho ancora, di sorridere ugualmente alla vita e tutto ciò che ho descritto sopra, non sia forse una forma di egoismo,

2006-11-28 04:43:30 · update #7

se non stia solo facendo del male alla mia mamma e a chi mi vuole bene e se la cosa giusta non sarebbe desiderare di morire prima possibile.
Ogni volta che mi assale questo pensiero, e succede molto spesso, mi dico che sono l’unica persona che le è rimasta al mondo (non abbiamo altri parenti, né lei ha più amici stretti) e che la mia morte le darebbe un dolore immensamente più grande di quello che già sta provando!
Però poi talvolta penso….si, sarebbe terribile, ma il tempo pian piano lenirebbe la ferita e forse interiormente si troverebbe a soffrire meno di quanto soffre ora nel vedermi così e nel condurre questa vita, fatta di mille dolori e mille problemi quotidiani…
E non trovo mai la risposta, temo di essere talmente coinvolta emotivamente da non riuscire a vedere le cose in modo distaccato, lucido, obiettivo.
Chissà quel è il vostro pensiero… forse la tua visione, cara birikokola, è più giusta, sbaglio senza rendermene conto e sono solo egoista...e mi sento dispeata all'idea!

2006-11-28 04:45:38 · update #8

RISPOSTA A BSAETT:
Mio caro bsaett, so bene che la mia mamma non piange per sé stessa, ma per me, per il dolore che prova nel vedermi soffrire così, nel vedermi dover vivere in un letto, senza più una vita mia, senza più la speranza di realizzare i miei sogni, nel vedermi soffrire fisicamente così tanto ogni giorno, nella paura che io possa morire, per il dolore di non poter fare nulla, di non riuscire nemmeno a comprarmi le medicine che potrebbero aiutarmi un po’, perché si sente impotente e con il cuore a pezzi.
Lei è una donna meravigliosa, probabilmente lo dico anche perché è la mia mamma, ma oggettivamente credo sia una persona veramente speciale, è fantastica, lei è di una sensibilità immensa, è dolcissima, tenera, affettuosa, profonda, così buona, altruista, sincera…e so che darebbe la sua stessa vita senza pensarci un solo istante se solo questo potesse aiutarmi, ne sono certa, lei stessa me lo ripete ogni giorno, tra le lacrime!
E io la coccolo ogni giorno, la abbraccio,

2006-11-28 08:11:50 · update #9

le ripeto sempre quanto la amo, a volte si addormenta tra le mie braccia, mentre le accarezzo la fronte, stanca morta dopo aver lavorato per poter fare almeno la spesa, e cerco di proteggerla in ogni modo, come posso, spesso cerco di non sfogarmi con lei, se posso non le dico quanto sto male, o che mi è salita la febbre, o che i medici mi hanno dato brutte notizie, anche se c’è un rapporto talmente stretto e armonioso tra noi, che lei lo capisce ugualmente.
So che non spinge per lei, è vero….ma sono io a farlo.
Vedo il dolore sul suo viso, leggo la tristezza e la disperazione nei suoi occhi , conosco tutti i sacrifici che ha fatto e che continua a fare per me, tutto ciò a cui a rinunciato, la fatica fisica e morale che questa situazione comporta anche per lei, e la vedo crollare sempre di più, vedo che non riesce più a sorridere, o almeno cerca di farlo davanti a me, ma il suo cuore non ce la fa più, è distrutta, e si sta ammalando interiormente….e io mi sento in colpa, è accaduto

2006-11-28 08:14:28 · update #10

tutto a causa mia!!
La amo talmente tanto che a volte mi chiedo…è giusto, se non ci sono più speranze, che io continui a vivere in questo modo, anzi che io continui ugualmente ad amare così tanto la mia vita, che io voglia andare avanti, che io non riesca e non voglia arrendermi, quando in fondo tutto questo è la causa del dolore e della disperazione della persone che amo di più al mondo? Non sarò egoista, non dovrei pensare a lei, visto che lei ha sempre e solo pensato solo a me?
I medici dicono che la mia forza d’animo mi sta facendo andare avanti, che l’anno scorso ha fatto si che io non morissi come avevano già dato per certo, e forse se mi arrendessi interiormente, anche il corpo seguirebbe la resa. Ma mi domando se l’immenso dolore che la mia perdita provocherebbe in lei, sarebbe mai seguito, con l’aiuto del tempo, da una fase di rassegnazione, dalla cicatrizzazione della ferità, da una sofferenza sempre profonda, sempre immensa, ma forse più accettabile, meno pensante,

2006-11-28 08:15:21 · update #11

meno difficile, rispetto al dolore, ai problemi, alla fatica, alla preoccupazione e alle mille difficoltà che vive ora ogni giorno, ogni istante, per starmi accanto ed aiutarmi?
La risposta che mi do solitamente è no…ma forse non è un secco, vederla così mi angoscia talmente tanto che a volte questo dubbio si ripropone nel mio cuore, e la riflessione di birikokola lo ha riportato a galla. Mi chiedo…sbaglio forse, non sono forse in grado di valutare lucidamente la situazione, in quanto troppo coinvolta emotivamente? Ed ecco perché per me era importante conoscere l’opinione dei miei angeli, che stimo e a cui voglio tanto bene…

2006-11-28 08:16:01 · update #12

CHIUDO QUESTA LUNGA DOMANDA, (ANZI QUESTA CONVERSAZIONE, QUESTO CONFRONTO RECIPROCO E MOMENTO DI CRESCITA INTERIORE) RINGRAZIANDO IN MODO PARTICOLARE FARFY, KERPLAN, BSAETT, EMANUELE E SOPRATTUTTO LE DOLCISSIME BIRIKOKOLA E LUNAPIENA!!!
Avrei voluto scegliere voi due come "miglior risposta", ma ho deciso per bsaett come protesta a chi ha segnalato come abuso le sue parole così profonde, c'è davvero gente senza cuore!!!
Ma a voi va tutto il mio affetto, la mia comprensione e il mio sostegno...mi dispiace immensamente per ciò che è accaduto alle vostre vite e per tutto il dolore e le difficoltà che avete incontrato sul vostro cammino!!!
Siate sempre forti...e vi prego di contattarmi (lunaurora72@yahoo.it) se posso farvi anche solo un pochino di compagnia chiacchierando, se avete bisogno di sfogarvi, di una voce amica o se posso aiutarvi in qualsiasi modo...ci terrei tantissimo!!!
E grazie per aver condiviso i vostri sentimenti e il vostro dolore con noi...
BUONA VITA E UN BACIO!!

2006-12-02 17:05:14 · update #13

20 risposte

Quando si è giovani e spensierati, ci si butta in tutte le avventure, a rotta di collo, come si suol dire, quando si è nel fiore degli anni, si vogliono fare tutte le esperienze, si vuole vedere tutto, si vuole toccare tutto, si vuole saggiare tutto.

Capita talvolta che qualcuno non possa, per un motivo qualsiasi, perchè è povero, perchè è malato, allora quel qualcuno guarda gli altri, dalla sua finestra sul mondo, e osserva, e chiede, anzi si chiede, quando succederà anche a me ?

La finestra è chiusa, il mondo è fuori, e quel bambino è dentro irrimediabilmente dentro, solo e triste, perchè vede cosa è il mondo, perchè sà cosa è il mondo, ma lui non lo ha, lui non è lì con gli altri ragazzi, lui non corre, non gioca, non rotola, non si infanga, non scherza, non vive.

Poi, col tempo, le cose si sanano, e quel bambino, ormai cresciuto si dice, forse è il mio momento, ho aspettato tanto, ci ho creduto tanto, lo ho voluto tanto, adesso mi spetta, il mondo è anche un po' mio, finalmente. E quindi assapora, assaggia, disvela lentamente il momento magico come un dolcissimo amante che spoglia la sua donna con fare leggero..... ma non era così.

Non era il suo momento, il suo momento non lo sarà mai, questo ha deciso il fato per lui, e lui.... che ha rimandato, ha atteso, ha immaginato tanto, si sente morire.
Non ci sarà mai un mondo anche per lui. E quindi si rinchiude in se stesso, prende a calci le sedie, strilla alla luna, si dispera.... e poi tace. Cade in un pozzo profondo. Silenzio!

Ma poi accade un miracolo, qualcuno lo sveglia, gli fa capire una verità sconosciuta, e adesso lo sa, lui lo sa, e quel bimbo ormai già maturo e dall'occhio velato si trova felice perchè ha infine capito. Il mondo non è solo quello lì fuori, ma può essere anche qui dentro.... l'importante è non rimanere mai soli !

AGGIUNTA:

Quando ho letto per la prima volta questa domanda, confesso che avevo deciso di non rispondere, perchè parlare di morte non mi piace, per questioni personali ho deciso di abolire questa parola dal mio vocabolario.
Poi, dopo un po' sono ritornato qui, e ho iniziato a scrivere senza nemmeno sapere dove sarei finito. E sinceramente non lo so nemmeno adesso. Si sono intrecciati tanti pensieri in me, con non riuscirei mai a riavvolgerli e definirli uno ad uno.
Ho scritto di una sensazione, sotto forma di favoletta anche un po' infantile, ma che mi dicesse qualcosa. Mi era più facile parlare di morte in quel modo leggero.

E' vero che la morte fa sempre paura, perchè non si sa cosa c'è dopo, cosa ci attende, ma è altrettanto vero che il male di oggi è il male di vivere. Oggi troviamo ragazzini che si suicidano per un brutto voto a scuola, troviamo giovani che sfidano la morte correndo a 200 all'ora sulle autostrade, ci si chiede perchè, ma nessuno ha una risposta certa.
Il male di vivere prende un po' tutti, deriva da tante cose, dall'isolamento, dalla malattia, dalla droga, dalla vita dissoluta, ma anche dalla vita troppo agiata senza problemi, dai soldi facili. Il male di vivere è ovunque, ma poi si scopre che proprio quelli che dovrebbero temere di più la vita, quelli che fanno i conti con la morte ogni giorno, proprio essi sono maggiormente attaccati alla vita. Forse perchè in quel momento riescono veramente ad apprezzarla. E così nei campi di concentramento tedeschi esseri ridotti a larve umane, poco più che morti viventi, avevano una gran voglia di tornare a vivere, di riacquistare quelle vita che tante torture non erano riuscita a strappare loro.

Allora come si spiega la differenza tra chi ha tutto e vuole morire per un brutto voto a scuola e chi non ha più niente, come gli ebrei rinchiusi a Dachau, ma nonostante ciò vuole vivere a tutti i costi ?

Io non ho la risposta, ma una riflessione l'ho fatta. Credo che la differenza stia in chi ci sta intorno. Perchè chi non vuole più vivere probabilmente non ha più nessuno con chi condividere le proprie idee, le proprie esperienze, i propri problemi. Chi vuole vivere invece ha questa fortuna, ha qualcuno vicino col quale condividere se stesso.
Conosco personalmente persone che, pur essendo bloccate su una sedia a rotelle, incapaci del tutto di fare qualcosa, totalmente dipendenti da altri, vogliono vivere, perchè sanno che la loro vita, pur in tutte le loro limitazioni, può essere importante per i loro cari, per coloro che gli sono vicini. Uno sguardo, una parola, un semplice gesto, può alleviare la pena più grande, un dolore atroce può essere cancellato in un istante se si condivide con qualcuno che ti vuol bene.

Quindi non siamo affrettati a dire che una persona è inutile, dannosa, un peso per i parenti, solo perchè non è in grado di far loro un colazione, di preparare un pranzo. Vi è molto di più oltre a questo.

E tu, carissima Lunaurora, come fai a dire di essere un peso per tua madre ? Te lo ha detto lei, forse ? Come fai a pensare che tua madre piange per sè ?
No, tua madre piange per te. Lei non piange perchè ha perduto la sua felicità, perchè non può uscire con gli amici, no, lei piange per te, perchè vorrebbe darti la sua vita, se potesse, perchè vorrebbe fare l'impossibile per alleviare il tuo dolore e la tua sofferenza.
Quando la vedi piangere non devi pensare che per lei sei un peso, non devi credere che sia più semplice andartene, così da lasciare a lei la sua vita, perchè non è vero, la sua vita sei tu, Lunaurora, sei tu che devi consolarla, dicendole che apprezzi tutto quello che fa per te, sei tu che devi mostrarti forte, e dirle di non piangere perchè tu non ti abbatterai e continuerai a combattere contro tutte le avversità, insieme a lei.

Noi non siamo soli al mondo, ci sono tanti legami che ci uniscono ad altri, e questi altri, amici, parenti, vivono anche attraverso di noi, soffrono con noi, gioiscono con noi, piangono con noi. Dobbiamo sempre tener conto di ciò, non dobbiamo mai dimenticarci che siamo parte anche di altri, e se ci lasciassimo morire faremmo loro un torto, perchè morendo noi muore anche una parte di chi ci vuol bene.
Questo sarebbe egoismo, strappare un pezzo di vita a chi ci è vicino, a chi ci conforta, ci parla, ci consola, ci vuol bene. La vita è un cammino da fare insieme, con chi ci vuol bene, non possiamo pensare di lasciarli indietro, perchè questo sarebbe egoismo, dobbiamo noi, anche nella nostra sofferenza, stringere la mano che essi ci tendono, perchè è solo quello che essi vogliono, starci accanto, soffrire, gioire, amare con noi.
Non è importante fare grandi cose nella vita, quanto è importante fare delle cose con chi ci vuol bene. Mettere da parte chi ci vuol bene, un amico, una madre, è un atto di egoismo.

Se tua madre piange è per te Lunaurora, perchè vorrebbe darti la sua vita ma non può, se tua madre si dispera è per te Lunaurora, è perchè vorrebbe alleviare il tuo dolore ma non può, se tua madre è distrutta è per te Lunaurora, perchè ti vuol bene, perchè ti ama, perchè vorrebbe fare tanto per te, ma non sa cosa fare. E' per questo che si dispera, perchè si chiede se ha fatto abbastanza per te, perchè si domanda se può fare qualcos'altro per te, se è stata all'altezza.
Adesso spetta a te farle capire che tu apprezzi fino in fondo quello che fa per te, spetta a te dirle che tu lo sai bene che lei ha fatto di tutto, anche l'impossibile per te. Spetta a te farle capire che tu e lei siete una persona sola, che combatterete insieme questa battaglia, perchè così si vincono certe battaglia, insieme.

No Lunaurora, lei non piange perchè vorrebbe una vita diversa senza di te, lei piange perchè vorrebbe una vita diversa insieme a te, ma sa che non può dartela, per questo piange.
Allora, la prossima volta che vedrai tua madre piangere, dille che le vuoi bene come non hai mai voluto bene a nessuno al mondo. Lei capirà !





La vita non vale la pena di viverla se non ci sono altri al nostro fianco, ma gli altri ci sono sempre, basta guardarsi intorno.

AGGIUNTA:
Carissima amica mia, forse non sono stato chiaro nelle mie parole, perchè quando si parla di morte mi ritraggo istintivamente, ma il mio pensiero è sostanzialemente questo.
Se tu sai, come non dubito, che tua madre piange per te, perchè vorrebbe darti una vita diversa, sai anche che lei vorrebbe un vita diversa con te, forse lei talvolta piange perchè si sente in colpa, come fanno tutte le madri, per non averti potuto dare la vita che lei deisderava per te, lei talvolta, forse, piange perchè si chiede se non ha sbagliato lei qualcosa, se forse avrebbe potuto, avrebbe dovuto fare di più per darti una vita diversa, piange perchè si chiede se è stata all'altezza come madre, come fanno sempre tutte le madri.

E tu ti chiedi se sarebbe giusto andartene, lasciando a lei una sua vita senza di te. Ma che vita sarebbe per lei senza la sua adorata figlia, che vita sarebbe per una madre senza il figlio al quale lei, come madre, avrebbe dato la sua stessa vita ed ogni giorno dà. Ogni giorno una madre dà per il proprio figlio un pezzo della sua vita, ma non perchè deve, ma perchè lo vuole.

Lei si chiede se è stata all'altezza come madre, come i tuoi amici si chiedono se possono fare di più, ma nessuno ha queste risposte, nessuno ci dirà mai hai fatto il possibile. E sai perchè, perchè finchè c'è vita c'è sempre qualche altra cosa da fare, noi (e rubo le parole a Lino41), siamo solo un tentativo su questa terra, fallito o riuscito non lo sapremo mai fino al giorno ultimo della nostra vita, ma il nostro dovere è tentare, andare avanti mettendoci alla prova giorno per giorno. Ogni nuovo giorno c'è una prova in più da afrrontare, non è necessario che la superiamo, ma è fondamentale che ci proviamo, solo così saremo veramente vivi.

E tu dici, forse sono egoista, forse dovrei rinunciare, ma in quel momento sì che saresti egoista, rinunciando, troppo facile lasciare le sofferenze a tua madre sola, troppo facile dire "io lascio". E' solo una gisutificazione quella di dire lo faccio per lei, per mia madre, perchè un giorno possa soffrire di meno. Ma come potrebbe soffrire di meno, dovrebbe dimenticarti ? E come può una madre dimenticare un figlio, la sua stessa vita !
No, tua madre non potrebbe mai lenire il suo dolore senza di te, tua madre non potrebbe mai dimenticarti, non potrebbe mai rifarsi una vita senza di te, lei sa tutto questo ed anche tu lo sai nel tuo cuore. La tua pacatezza nel dire queste cose mi dice che tu in fondo al tuo cuore sai bene qual'è la verità, ci stai riflettendo su, ci pensi, ma sai qual'è la verità.

Il compito di una madre è di combattere insieme ai figli, qualunque sia la battaglia, sia essa semplice o difficile da affrontare, una madre è sempre al fianco dei figli, ed è contenta di esserci, perchè li ama.
Se un figlio rinuncia alla battaglia lasciandosi andare, questa diventa la più grande sconfitta per la madre, significa dirle che lei ha fallito, come madre, nel suo compito.
Una madre c'è per sempre, qualunque sia il suo destino, di gioia o di dolore, lei vuole stare al fianco dei figli, ma se il figlio si lascia andare, significa una sconfitta per la madre.

Forse non riesco ad essere chiaro, perchè è un argomento che veramente mi turba molto, allora te lo dirò con parole di una madre che ha perso il figlio, ucciso per strada. E' lui, quel figlio che non era nemmeno una persona buona, il suo destino non se l'era scelto, non si era lasciato andare, semplicemnte gli era capitato.
Quella madre mi disse: "Seppellire un figlio è una cosa terribile, contro natura!".
Oggi quella madre, dopo parecchi anni, non piange più il figlio, questo è vero, ma dentro è morta anche lei, per sempre.

2006-11-27 07:50:44 · answer #1 · answered by Anonymous · 1 0

Sono daccordo, la vita va assaporata non vissuta passivamente!!E' bello non avere rimpianti e rimorsi e godersela, sempre nel rispetto di chi ci circonda.

2006-11-26 11:29:44 · answer #2 · answered by mollicadipane 4 · 3 0

E' talmente giusto che ti dico anche:
esattamente un anno fa mia sorella si suicidava per annegamento..
No, non temeva di morire. L'aveva provato altre volte. Stavolta ci era riuscita.
Una specie di eutanasia", la sua, perché aveva il "male di vivere" (depressione).
Ecco, come dici tu nella domanda: "ha avuto paura di arrivare all'ultimo respiro senza aver vissuto".
Perciò l'ha fatta finita.

2006-12-01 04:32:36 · answer #3 · answered by lunapiena 5 · 2 0

La morte, questo mistero!
Il suo fascino da sempre tormenta l'uomo, che non la capisce, che la teme, che la rifiuta!
Cos'è la morte?
Tecnicamente è la cessazione della vita.
Ma ne è parte fondamentale oppure è un elemento casuale ed inaspettato?
Se per te la casualità è preponderante nel tuo sentire, non potrai vivere la vita senza temerne la fine, poichè non la conosci.
Per me la morte è parte fondamentale della vita, ed io vivo la mia come se il domani non esistesse!
Ogni giorno è il mio ultimo giorno, lo vivo al massimo delle mie possibilità, nell'eccellenza o nella scarsezza, ma sempre al massimo.
Ho preparato tutto oggi per morire domani ?
Sì, ho sempre con me tutto quello che occorre per morire!
E se invece dovessi vivere?
Ho comunque con me tutto il necessario per vivere un'altro giorno!
Come puoi capire, non temo la morte e la mia vita è sempre speciale!
Sono forse un qualunquista? Uno che non costruisce niente?
Beh, se costruire vuol dire accumulare ricchezze, proprietà, e amenità varie, allora è vero: non dò la minima importanza a questi valori.
Se invece costruire vuol dire Amare ed essere Amati, essere felici nelle tristezze, gioire della vita nelle miserie, emozionarsi nella razionalità, sentirsi libero essendo schiavo, sentirsi completo essendo imperfetto, sentirsi immortale potendo morire,
allora sì, io costruisco tutto questo ogni secondo della mia vita.
Non sò se tutto quel che ho detto è comprensibile per chi non mi conosce, ma io sono quello che ti ho descritto in queste poche righe e niente di più.
Questo non risolverà il tuo problema, ma io posso unicamente darti la mia interpretazione della mia vita e della mia morte.
Tu devi trovare la tua e spero che quello che ti ho scritto ti serva a qualche cosa.
Tuo affezionatissimo Kerplan.

2006-11-29 09:49:40 · answer #4 · answered by kerplan 5 · 2 0

Io dico che la morte fa parte della vita. Lo so , a voi sembrerò cinica e fredda, dicendo queste parole, ma non sono nè l'una nè l'altra cosa, sono semplicemente ua persona che accetta la vita, con tutte le sue mille e più sfaccettature, e una di queste, la più temuta, la più odiata, la più rinnegata da tutti noi è la MORTE.
Ma ... la morte fa parte della vita, e quindi di noi. Certo non ci è dato di sapere nè come e nè quando essa arriverà, ma sappiamo per certo che arriverà
Quindi, l'unica cosa che credo dobbiamo fare tutti è VIVERE ( sì come dice Irene, appieno, gioendo e anche soffrendo) , finchè il buon Dio non ci chiamerà a Sè.
La vita è un dono prezioso, noi non sempre ne siamo consapevoli.
A volte diciamo (tutti, compresa me, l'ho fatto, credetemi) voglio morire.
E lo diciamo con convinzione.
Ma poi... non si sa il perchè o il percome, .... siamo ancora qui.
ANzi, credo che sappiao il perchè--- perchè non è ancora la nostra ORA.
QUell'ora cmq arriverà, volenti o nolenti. E solo allora capiremo il motivo di questo passaggio, che per alcui di noi è stato doloroso, triste, per altri più piacevole e gioioso... su questo mondo.
Ma fino ad allora........ amici miei... cerchiamo di godere di questi attimi preziosi di vita, anche se siamo malati (lo so che non è facile, io ero molto malata, e ora grazie a Dio sono guarita) e soprattutto cerchiamo di capire chi ci sta intorno, a volte anche solo un nostro sorriso, anche se pensiamo che sia poca cosa, aiuta un altro a risollevarsi da terra.
Scusatemi se vi ho tediato con le mie parole, e soprattutto scusami tu , cara e dolce Irene, ma mi sgorgavano dal profondo...
Un abbraccio e un sorriso ( purtroppo virtuale, ma sentito ) a tutti voi . Giuli


Aggiunta :
Irene, ma come puoi solo pensare di essere la colpa delle sofferenze altrui ?
Allora adesso ti giro la domanda :
Ha colpa un bimbo malato di cancro ( casi che tu stessa conosci benissimo) se i suoi genitori piangono e si disperano?
Ha colpa un anziano col morbo di Parkinson se i suoi figli piangono per lui ?
Ebbene, quei bimbi tu stessa li curavi e ne hai fatto ragione di vita.
Quell'anziano era il nostro amato Papa Karol Woytyla, e Lui disse : Attraverso la sofferenza amo gli altri , non pensate alla sofferenza come a un castigo di Dio per voi o i vostri familiari, ma come una prova che si mette sul cammino verso la conoscenza profonda di noi stessi e di Dio.
Ora dico : chi siamo noi per dire se lacolpa dellasofferenza che involontariamente crediamo di dare agli altri è nostra, quando essa è solo il volere di Dio ?
Cara Irene, io ti posso capire benissimo, so quanto tu sei confusa, stanca, sfiduciata, amaregiata, e con tutti i diritti del mondo aggiungo. Ma non scordarti mai che proprio questa maledetta malattia ti ha fatto essere la meravigliosa Irene che sei, e la tua mamma forse non sarebbe ora così forte e grata di averti ancora, nonostante tutto accanto a sè, e... scusami la presunzione, di averci fatto conoscere fra tutti noi....
Un enorme bacio e un abbraccio da sorella ;-)
P.S. e se ti ripesco a scrivere della morte ti faccio un cazziatone eh??? ;- ) smackkkkkkkkkkkkkk

2006-11-28 05:51:19 · answer #5 · answered by ♥♥farfy12♥♥ 5 · 2 0

Ti ammiro, soprattutto perché nella sofferenza queste parole sono una grande lezione per chi sta bene e si lamenta sempre e, nel contempo, sono un incoraggiamento per chi soffre.
Traspare una grande voglia di vivere.
"Aver vissuto" in effetti è un concetto relativo però si ha questa sensazione quando ci si sente appagati, indipendentemente da cosa si sia fatto.
Ciao

2006-11-26 23:04:20 · answer #6 · answered by Entropia 4 · 2 0

..Quanto si dice è necessario vivere nel presente ed essere grati per la vita stessa, sebbene a volte non sia facile , perché spesso mi sento proiettata nel futuro, in cosa dovrò fare domani cosa mi aspetterà dietro l' angolo, oppure nel passato e ripensando ai bei momenti provo nostalgia...Tutto ciò che ci appartiene è il momento che nello stesso pronunciarsi è già passato, ma vivere forse è proprio sentire che il tempo è così come noi lo disegnamo, e l' oggi è il risultato di quanto noi riusciremo a stupirci! Buana vita anche a te:)

2006-11-26 18:42:30 · answer #7 · answered by space 2 · 2 0

chi vissuto è assai ...non muore mai

2006-11-26 17:29:14 · answer #8 · answered by bellambriana2003 3 · 2 0

La vita deve essere speciale ogni giorno, voglio arrivare a spegnermi guardandola negli occhi, sapendo di averla goduta fino all'ultima goccia.

2006-11-26 12:40:30 · answer #9 · answered by darkerstar77 3 · 2 0

Assolutamente d'accordo, infatti è così ke cerco di vivere! Vivendo appieno ogni istante! E se poi mi rendo conto di aver sbagliato qualcosa non me ne pento ma ne faccio tesoro x imparare! La vita è qualcosa si estremamente breve e prezioso!

2006-11-26 12:08:59 · answer #10 · answered by polpettina23 4 · 2 0

è una gran filosofia di vita! fai bene a pensarla così!
anche perchè la vita è una sola! uno deve fare tutto ciò che può! =)

2006-11-26 11:29:35 · answer #11 · answered by Sokio 3 · 2 0

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