Io vivo in una regione povera dell'Italia.Qui la maggior parte delle persone hanno la licenzia media (alcuni neanche quella), sono persone semplici che vivono la vita di tutti i giorni e lavorano, lavorano e lavorano.La maggior parte delle persone che in italia lavorano o lavorano al nero o fanno lavori faticosi e mal retribuiti o fanno un lavoro precario o peggio ancora non lavorano affatto.
Molti pagano un affitto, altri pagano un mutuo. Molti si sono imbarcati in finanziarie che non erano alla loro portata, molta gente paga la rata della macchina ogni mese, molti pagano baby sitter o asili nido. Senza contare le spese di tutti i giorni, per mangiare, vestirsi, bollette, ... Poi ci sono le ormai famose differenze tra nord e sud, il problema dell'immigrazione, la politica italiana che per l'italia non ha ancora fatto niente, ... Ma si può vivere così? Cosa ne pensate? Cosa fare per avere un italia più unita e con meno problemi?
2006-11-26
03:08:21
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5 risposte
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inviata da
kaya
2
in
Politica e governo
➔ Politica e governo - Altro
Per quanto mi riguarda devo dire, in modo dolente, che non vedo l'ora di poter scappare dalla Sicilia della mafia e dall'italia del menefreghismo e del consumo...mi piacerebbe dirigermi verso l'italia dell'onestà e della cultura ma...è fantascienza!
2006-11-26 04:16:58
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answer #1
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answered by Simona T 3
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Cara Kaya,tutto ciò che amorevolmente descrivi è la realtà giornaliera in cui si trovano a vivere milioni di Italiani e centinaia di milioni di persone in tutto il mondo,una realtà fatta di lavoro schiavizzante,instabilità, insicurezza, alienazione,difficoltà socio-economiche.Tantissima gente non lavora più per vivere,ma vive per lavorare,è costretta a consacrare la sua stessa esistenza a un mondo che sembra volerla schiacciare.Quelli che descrivi sono gli effetti indiretti del capitalismo che,oltre agli aspetti sicuramente positivi che esso offre rispetto alle varie realtà socio-economiche fallite miseramente nel corso della storia,nasconde anche facciate spettrali di fenomeni poco rassicuranti e di leve di competizione che portano gran parte degli uomini non solo a lottare per vivere,ma anche a dover lottare gli uni contro gli altri per avere un posto nella società,un ruolo definito,una posizione rassicurante di stabilità.Tutto questo il mercato non lo offre,non può offrirlo,il suo funzionamento non lo permette.Il Governo e la propaganda politica vogliono farcelo credere.Ma ad oggi bisogna rendersi conto che nessun sistema del genere può mantenere tutto ciò che promette.
2006-11-26 03:43:38
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answer #2
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answered by Psiche 2
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Vedo che hai ricevuto poche risposte - tutte molto ben argomentate, malgrado non mi trovi d’accordo con qualcuna di esse - ma comunque quasi tutte velate da rassegnazione e fatalismo.
Fa eccezione Psiche - al quale mi associo, anche se con qualche riserva - che mi sembra l’unico che, secondo me, ha perfettamente centrato il problema.
Quello che non condivido è il suo pessimismo ed il suo scoramento, che mi sembrano del resto comuni a quasi tutte le altre risposte, e che a mio avviso non sono assolutamente giustificati.
Il sistema nel quale stiamo vivendo è un sistema che esaspera l’individualismo, l’egoismo, il profitto a qualsiasi costo, il fare soldi con il solo fine di fare soldi ed altri soldi ancora…
E questo, prescindendo dal colore dei governi che periodicamente si succedono, alcuni dei quali sono indirizzati a favorire questo tipo di società, mentre altri sono portati a non opporvisi se non con vigore limitato e condizionato..
Anni fa, si diceva che nel nord-est intere famiglie lavoravano tutta notte per pagare le rate della macchina da maglieria e, appena pagata, seguitavano a lavorare tutta la notte per pagare la nuova macchina che acquistavano… e così via!
E’ vero: in questo modo parecchi si potevano permettere consumi che altrimenti non si sarebbero potuti permettere, ma vediamo quali sono state alcune delle conseguenze sul piano sociale.
Sicuramente benessere economico diffuso, ma istruzione superiore a livelli infimi, totale assenza di solidarietà, ambiente sociale chiuso, grado di partecipazione politica traguardata attraverso i propri gretti interessi personali, alimentazione del razzismo e della xenofobia, produzione di individui dello stampo di Calderoli e Borghezio, ecc. ecc.
Ma noi dovremmo sentirci capaci di evitare che questo sistema di vita dilaghi per tutto il paese: non potremo vedere i risultati nell’immediato, ma la nostra personale influenza sulla qualità della Società è sicuramente più forte di quanto si possa pensare.
Ma dovremo essere noi stessi, per primi, ad essere convinti di potercela fare!
Solo parlando, esponendo i propri pensieri senza timore, con serenità e con fiducia, si otterranno già brillanti risultati, apprezzabili col tempo.
Se poi ci si mantiene informati e si cerca di partecipare attivamente, ancor più veloci arriveranno i risultati.
2006-11-27 04:27:45
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answer #3
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answered by Robert Saw 4
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io invece vivo in una regione del nord considerata ricca. qui quasi tutti finiscono almeno le superiori (poi adesso non hanno molte alternative) e quasi tutti fortunatamentehanno un lavoro (anche se precario, e comunque molti fanno lavoretti a nero per guadagnare qualche soldino in più), molti pagano l'affitto (carissimo), molti fanno il mutuo per la casa..
ma arrivare a fine mese e mettere via qualcosa è difficile anche qui: tutto costa tantissimo, in tante famiglie devono lavorare sia il marito che la moglie e i bimbi restano all'asilo praticamente tutto il giorno, i datori di lavoro cercano di risparmiare il più possibile e non aiutano i dipendenti, i liberi professionisti stanno meglio ma perchè lavorano un sacco di ore al giorno..non c'è tempo per nient'altro che il lavoro e ancora i soldi non bastano mai..
immagino che lo stile di vita sia diverso che al sud (qui si sprecano un po' troppi soldi per cose superflue secondo me..) ma l'immigrazione e la criminalità ci sono anche qui..
trovare una soluzione è difficile..
però ho notato che per lo meno chi si impegna qualcosa ottiene..perciò secondo me l'unica possibilità è che ognuno faccia la sua parte: lavorando, pagando le tasse, rispettando la legge e il proprio paese, FACENDO DEI SACRIFICI se serve! ma bisogna pensare al bene di tutti! invece qui in italia tutti cercano di evitare i problemi facendo i furbi..non capiscono che comportandosi in modo disonesto possono avere un piccolo beneficio oggi ma un grande danno domani! dovremmo pensare al futuro e non solo al presente! e non possiamo starcene con le mani in mano ad aspettare che i politici facciano qualcosa di risolutivo! ognuno deve prendersi le sue responsabilità e avere il coraggio di denunciare quello che non va!
2006-11-26 03:42:04
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answer #4
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answered by Anonymous
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Le differenze è giusto che ci siano e sono peculiarità proprie dei territori, e delle popolazoni che insistono su quel determinato territorio. Se c'è una cosa assolutamente sbagliata è l'imposizione di un modello omogeneo per tutte le parti di una nazione.
Il modello vincente sarebbe quello dello sviluppo sostenibile a partire dalle risorse che ogni territorio ha.
2006-11-26 03:30:52
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answer #5
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answered by rosakroce5000 6
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