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Per chi non la ricordasse o non ne fosse a conoscienza, questa è brevemente la storia:
Una principessa,intenta a giocare con la sua palla d'oro vicino allo stagno, fa suo malgrado (o per sua fortuna) amicizia con un ranocchio, il quale la aiuta a ritrovare il giochino cadutole nell'acqua. In cambio però, il rospetto chiede non solo vitto e alloggio nella sua casa, ma anche un candido bacio sulle sue rugose labbra...
La principessa non sa, però, che dietro quell'esserino verdognolo si nasconde per effetto di un incantesimo, un bellissimo principe azzurro... e lo scopre appena regala il suo bacio al ranocchio.

E voi, che avreste fatto se vi foste trovati nella situazione della principessa? Avreste ricambiato il rospino per avervi aiutato?

(Vale anche per gli uomini, al contrario)

2006-11-22 22:32:16 · 4 risposte · inviata da ♡Cenerentola Innamorata♡ 6 in Scienze sociali Scienze sociali - Altro

4 risposte

Certo che sìììììììììì........Peccato che oggi ci siano in giro troppo con l'anima da "ranocchio".........

2006-11-22 22:41:22 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 1

Nei tempi antichi, quando desiderare serviva ancora a qualcosa, c'era un re, le cui figlie erano tutte belle, ma la più giovane era così bella che perfino il sole, che pure ha visto tante cose, sempre si meravigliava, quando le brillava in volto. Vicino al castello del re c'era un gran bosco tenebroso e nel bosco, sotto un vecchio tiglio, c'era una fontana: nelle ore più calde del giorno, la principessina andava nel bosco e sedeva sul ciglio della fresca sorgente; e quando si annoiava, prendeva una palla d'oro, la buttava in alto e la ripigliava; e questo era il suo gioco preferito.
Ora avvenne un giorno che la palla d'oro della principessa non ricadde nella manina ch'essa tendeva in alto, ma cadde a terra e rotolò proprio nell'acqua. La principessa la seguì con lo sguardo, ma la palla sparì, e la sorgente era profonda, profonda a perdita d'occhio. Allora la principessa cominciò a piangere, e pianse sempre più forte, e non si poteva proprio consolare. E mentre così piangeva, qualcuno le gridò: - Che hai, principessa? Tu piangi da far pietà ai sassi.
Ella si guardò intorno, per vedere donde venisse la voce, e vide un ranocchio, che sporgeva dall'acqua la grossa testa deforme. - Ah, sei tu, vecchio sciaguattone! - disse, - piango per la mia palla d'oro, che m'è caduta nella fonte.
- Chétati e non piangere, - rispose il ranocchio, - ci penso io; ma che cosa mi darai, se ti ripesco il tuo balocco?
- Quello che vuoi, caro ranocchio, - diss’ella, - i miei vestiti, le mie perle e i miei gioielli, magari la mia corona d'oro.
Il ranocchio rispose: - Le tue vesti, le perle e i gioielli e la tua corona d'oro io non li voglio: ma se mi vorrai bene, se potrò essere il tuo amico e compagno di giochi, seder con te alla tua tavolina, mangiare dal tuo piattino d'oro, bere dal tuo bicchierino, dormire nel tuo lettino: se mi prometti questo; mi tufferò e ti riporterò la palla d'oro.
- Ah sì, - diss’ella, - ti prometto tutto quel che vuoi, purché mi riporti la palla.
Ma pensava: « Cosa va blaterando questo stupido ranocchio, che sta nell'acqua a gracidare coi suoi simili, e non può essere il compagno di una creatura umana! »
Ottenuta la promessa, il ranocchio mise la testa sott'acqua, si tuffò e poco dopo tornò remigando alla superficie; aveva in bocca la palla e la buttò sull'erba. La principessa, piena di gioia aI vedere il suo bel giocattolo, lo prese e corse via.
- Aspetta, aspetta! - gridò il ranocchio: - prendimi con te, io non posso correre come fai tu.
Ma a che gli giovò gracidare con quanta fiato aveva in gola! La principessa non l'ascoltò, corse a casa e ben presto aveva dimenticata la povera bestia, che dovette rituffarsi nella sua fonte. Il giorno dopo, quando si fu seduta a tavola col re e tutta la corte, mentre mangiava dal suo piattino d'oro - plitsch platsch, plitsch platsch - qualcosa salì balzelloni la scala di marmo, e quando fu in cima bussò alla porta e gridò: - Figlia di re, piccina, aprimi!
Ella corse a vedere chi c'era fuori, ma quando aprì si vide davanti il ranocchio. Allora sbatacchiò precipitosamente la porta, e sedette di nuovo a tavola, piena di paura. Il re si accorse che le batteva forte il cuore, e disse: - Di che cosa hai paura, bimba mia? Davanti alla porta c'è forse un gigante che vuol rapirti?
- Ah no, - rispose ella, - non è un gigante, ma un brutto ranocchio.
- Che cosa vuole da te?
- Ah, babbo mio, ieri, mentre giocavo nel bosco vicino alla fonte, la mia palla d'oro cadde nell'acqua. E perché piangevo tanto, il ranocchio me l'ha ripescata; e perché ad ogni costo lo volle, gli promisi che sarebbe diventato il mio compagno; ma non avrei mai pensato che potesse uscire da quell'acqua. Adesso è fuori e vuol venire da me.
Intanto si udì bussare per la seconda volta e gridare:
- Figlia di re, piccina, aprimi!
Non sai più quel che ieri m'hai detto vicino alla fresca fonte?
Figlia di re, piccina, aprimi!

2006-11-22 23:10:32 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

certo! gli aiuti vanno sempre riconpensati! ...io pero avrei preferito una lucertolina, perchè proprio i ranocchi mi stanno sul ca.z.zo! :)

2006-11-22 22:37:22 · answer #3 · answered by Simona 5 · 0 1

Una principessa disse ad un rospo:" Rospino e' vero che se ti do un bacino diventi un bel principe???
No, rispose il rospo, quello e' mio fratello, a me devi fare un....POM.INO!!!!!!!

2006-11-23 01:47:51 · answer #4 · answered by ndr 4 · 0 2

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