Michelangelo nacque da Fermo Merisi (architetto di Francesco Sforza, marchese di Caravaggio) e da Lucia Aratori. Le notizie sulla sua infanzia sono molto scarse; sino a qualche tempo fa si pensava che fosse nato il 28 settembre 1573 nella città di Caravaggio, in provincia di Bergamo, dalla quale il pittore avrebbe poi tratto il suo celeberrimo nome d'arte. Studi biografici più recenti basati sui riscontri documentari hanno accertato che Michelangelo Merisi nacque nel 1571, probabilmente nella città di Milano.
Sicuramente ricevette una buona educazione, e a cinque anni risulta vivesse proprio a Caravaggio, nel rione Folcero, dove probabilmente la famiglia si era rifugiata per sfuggire alla peste, che nel 1577 aveva portato alla morte del padre.
Nel 1590 morì anche la madre, quindi il giovane Merisi decise di trasferirsi a Roma (attorno al 1592). Alcuni biografi del pittore (soprattutto Giovanni Baglione), accennano ad un probabile omicidio che Caravaggio, allora poco più che ventenne, avrebbe commesso proprio quell'anno; ipotizzando che il viaggio a Roma sarebbe stato in realtà una fuga.
Col crescere della sua fama artistica, il pittore divenne famoso anche per il suo carattere ribelle e rissoso ed ebbe anche problemi con la legge soprattutto a partire dal 1600. Già durante il suo soggiorno presso Palazzo Madama, dimora del cardinal Del Monte, il Merisi si fece protagonista di un episodio spiacevole in cui malmenò e percosse con un bastone Gerolamo Stampa da Montepulciano, un nobile che si trovava come ospite del prelato. In seguito gli episodi di risse, violenze e schiamazzi andarono via via aumentando, spesso il pittore venne arrestato e condotto presso le carceri di Tor di Nona.
Nel 1602 dipinge La cattura di Cristo e Amor Vincit Omnia. Nel 1603 fu processato per la diffamazione di un altro pittore, Giovanni Baglione, che querelò sia Caravaggio che i suoi seguaci Orazio Gentileschi e Onorio Longhi, colpevoli di aver scritto rime offensive nei suoi confronti.
Grazie all'intervento dell'ambasciatore francese, il Merisi, condannato al processo, venne liberato e trasferito agli arresti domiciliari. Nel 1605 fu costretto a scappare a Genova per circa tre settimane, dopo aver ferito gravemente un notaio, Pasqualone d'Accumulo, a causa di una donna: Lena, l'amante di Caravaggio, l'intervento dei protettori dell'artista riuscì ad insabbiare l'accaduto. Il fatto più grave però si svolse a Campo Marzio, la sera del 28 maggio 1606, si sporcò dell'omicidio di Ranuccio Tommasoni da Terni.
A causa di una discussione causata da un fallo nel gioco della pallacorda, il pittore venne ferito e, a sua volta, uccise il rivale, con il quale aveva avuto già delle discussioni in precedenza spesso sfociate in risse, anche questa volta c'era di mezzo una donna, Fillide Melandroni, le cui grazie erano contese da entrambi.
Probabilmente dietro l'assassinio di Ranuccio c'erano anche questioni economiche, forse qualche debito di gioco non pagato dal pittore, o addiritura politiche: la famiglia Tommasoni infatti era notorialmente filo-spagnola, mentre Michelangelo Merisi era un protetto dell'ambasciatore di Francia.
Il verdetto del processo per il delitto di Campo Marzio, fu severissimo, Caravaggio venne condannato alla decapitazione, che poteva esser eseguita da chiunque lo avesse riconosciuto per la strada. In seguito alla condanna, nei dipinti dell'artista lombardo cominciarono ossessivamente a comparire personaggi giustiziati con la testa mozzata, dove il suo macabro autoritratto prendeva spesso il posto del condannato.
La fuga da Roma
La permanenza nella città eterna non era più possibile, ad aiutare Caravaggio a fuggire da Roma fu il principe Filippo Colonna, che gli offrì asilo all'interno di uno dei suoi feudi laziali di Palestrina e Zagarolo. Il nobile romano mise in atto una serie di depistaggi, grazie anche agli altri componenti della sua famiglia che testimoniarono la presenza del pittore in altre città italiane, facendo così perdere le tracce del famoso artista. Per i Colonna Caravaggio eseguì diversi dipinti, su tutti la Cena in Emaus.
Buona fortuna!
2006-11-24 21:41:26
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answer #1
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answered by ★HELDA★C★ ★ ★ ★ ★ 7
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www.michelangelo.com
Cmq a carrara trovi tutto.. lì sono tutti allievi in pratica
2006-11-23 23:31:15
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answer #2
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answered by Kimbolo 1
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Ti consiglio un link anch'io:
http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Merisi
Un artista "anticonformista", dalla vita turbolenta e sregolata che spesso presentava nelle sue opere temi provocatori (o usava modelli provocatori: per la "Morte della Madonna" osò usare come modello il cadavere di una prostituta annegata ;) )
2006-11-22 04:47:17
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answer #3
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answered by Pescapesca 3
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cerca con google
2006-11-22 04:41:53
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answer #4
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answered by Anonymous
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cavoli... era un trasgressivo peggio di Vasco Rossi, lo credo che dipingeva cose d'avanguardia
2006-11-22 04:41:02
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answer #5
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answered by tantragupta 6
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Ma ti serve qualche sito dove poter trovare informazioni o vuoi alcune informazioni scritte?
http://cronologia.leonardo.it/cronocar.htm
http://www.lalucedelvero.it/caravaggio.html
http://www.storiadellarte.com/biografie/caravaggio/vitacaravaggio
.htm
Come? non ho fatto altro che rispondere e già mi trovo il pollice verso? meglio non rispondere allora
2006-11-22 04:39:14
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answer #6
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answered by _M_A_X_ 6
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Credo che questa sia una traccia esauriente di quanto la vita abbia influenzato l'arte del Caravaggio:
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (nome tratto dal paese lombardo che gli ha dato i natali), nasce il 29 settembre del 1571 da un architetto a servizio del marchese di Caravaggio, Francesco Sforza. Il pittore apparteneva ad una famiglia stimata e abbastanza agiata. La sua vocazione deve essersi manifestata molto presto, poiché già nel 1584 entra come allievo nella bottega del pittore bergamasco Simone Peterzano, allievo di Tiziano.
E' un periodo in cui si avvale di alcuni protettori, tra cui gli Sforza e i Colonna, oppure come ad esempio il cardinale Del Monte, che lo alloggia nel suo palazzo e gli commissiona nature morte.
Nel 1592 l'irrequieto pittore decide di trasferirsi a Roma, dove è accolto fra la servitù di Pandolfo Pucci, un nobile locale. Ancora poco autonomo si vede costretto a lavorare per artisti piuttosto noti al tempo, come Antiveduto Grammatica, Lorenzo Siciliano o Giuseppe Cesari noto come il Cavalier d'Arpino, pittore di soggetti floreali, di nature morte o di soggetti religiosi.
In questi anni "fu assalito da una grave malatia che, trovandolo senza denari, fu necessitato andarsene allo Spedal della Consolazione" (Baglione): è il periodo in cui dipinge i famosi ritratti allo specchio ed il "Bacchino malato" (conservato nella Galleria Borghese).
La svolta nella carriera di Caravaggio è segnata dall'acquisto de "I bari" da parte del cardinal Francesco Maria del Monte: dopo questo avvenimento, si trasferisce in Palazzo Madama, residenza del cardinale, dove resta fino al 1600.
L'ammirazione del cardinale viene condivisa anche da un suo importante vicino di casa, il marchese Vincenzo Giustiniani, residente nel palazzo di famiglia sito a pochi passi da Palazzo Madama. Oltre al Giustiniani figurano tra i committenti di Caravaggio importanti famiglie quali i Barberini, i Borghese, i Costa, i Massimi ed i Mattei.
Ma gli episodi della vita dell'artista durante questi primi anni romani rimangono oscuri e inquietanti. Nel 1597 gli viene chiesto di dipingere alcune tele per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi ("Vocazione e martirio di San Matteo, San Matteo e l'angelo") che lo rendono celebre e contestato. Di quest'ultima opera dovrà fornire una nuova versione, poiché era stata giudicata volgarmente irriverente. Da allora e fino al 1606, la storia di Caravaggio è costellata da vari avvenimenti truci e violenti che si sovrappongono. Da un lato realizza numerose opere di notevole importanza che sottolineano la sua fecondità e potenza creativa: tanto per fare un esempio, tra il 1600 e il 1601 dipinge la "Crocifissione di San Pietro" e la "Conversione di San Paolo"; nel 1604 la "Madonna dei pellegrini o di Loreto", nel 1605 la "Morte della Vergine", rifiutata dai religiosi di Santa Maria della Scala e acquistata invece dal duca di Mantova, su consiglio del giovane Rubens.
Negli stessi anni segnati da questa esplosione creativa, a partire dal 1603, si succedono senza interruzione denunce alla polizia, risse, processi: nel 1605 Caravaggio si rifugia a Genova, dopo aver ferito un cancelliere in tribunale. Nel maggio del 1606, un duello si conclude tragicamente con l'uccisione del suo avversario (ma lui rimane comunque ferito), omicidio che lo costringe a fuggire, prima a Palestrina e poi nell'Italia meridionale. Comincia allora una vita da fuggiasco, in cui si alternano successi e sventure. Nel 1607 si reca a Napoli dove esegue per chiese e conventi alcuni capolavori come la "Flagellazione di Cristo" e le "Sette opere di misericordia".
Ma le sue peregrinazioni non si fermano e anzi lo portano, siamo nel 1608, fino a Malta. Il ritratto del gran maestro Alof de Wignacourt gli vale altre ordinazioni, in particolare il grande "notturno" della "Decollazione di san Giovanni Battista", conservato appunto nel duomo di La Valletta.
Caravaggio è accolto nell'ordine dei Cavalieri, ma notizie provenienti da Roma. riguardanti i motivi del suo esilio, provocano un'inchiesta e quindi l'ennesima fuga del pittore.
In autunno si reca in Sicilia. dove, spostandosi da una città all'altra lascia numerosi esempi del suo genio: il "Seppellimento di Santa Lucia", eseguito a Siracusa per l'omonima chiesa; la "Resurrezione di Lazzaro" e l'"Adorazione dei pastori" oggi esposte al museo di Messina e una "Natività", conservata nell'oratorio di San Lorenzo a Palermo. Ritornato a Napoli nell'ottobre del 1609, è aggredito e gravemente ferito. Nel contempo i suoi protettori romani si adoperano per ottenergli la grazia. Ancora convalescente si imbarca nel luglio del 1610 per lo Stato pontificio. Arrestato per errore alla frontiera di Porto Ercole e liberato due giorni dopo, vaga lungo le spiagge alla vana ricerca della barca che lo aveva trasportato lì. Colpito dalla febbre, Michelangelo Merisi si spegne il 18 luglio in una locanda, in solitudine, qualche giorno prima che fosse annunciata l'approvazione della domanda di grazia.
Per inquadrare meglio la personalità di Caravaggio, riportiamo in conclusione un profilo riassuntivo di Gianni Pittiglio: "Il Romanticismo non ha fatto altro che [basandosi su biografie dell'epoca. N.d.r.] creare un mito che, nel XX secolo, come accade in moltissimi altri casi, è stato a fatica ridimensionato. Ancora oggi il grande pubblico conosce Caravaggio nella versione poco fedele generata in quegli anni. Ne risulta così un artista "maledetto", bohemien, senza nessuna considerazione del contesto. Caravaggio infatti è un violento, ma non si ricorda che negli stessi anni vivono vicende simili figure come il Cavalier d'Arpino, Torquato Tasso, Giovan Battista Marino, Ignazio da Loyola e tantissimi altri; le presunte tendenze omosessuali del Merisi non vengono considerate fattore marginale nella sua personalità d'artista (per alcuni rappresentano persino la via interpretativa per molti dei suoi dipinti giovanili), come nei casi più certi di Leonardo o Michelangelo Buonarroti. E' però l'ateismo e l'ignoranza in fatto di materie religiose l'elemento più lontano dal vero: l'artista è semplicemente legato al pauperismo di Federico Borromeo con tutto ciò che questo comporta; mai Caravaggio affronta un tema religioso senza aver ben presente delle fonti scritte o iconografiche, che denotano in lui una cultura di testi sacri oltre la media".
Auguri,un bacione,ciao
2006-11-22 04:50:48
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answer #7
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answered by lupogrigio 7
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eccoti qua il link giusto, se hai problemi o non capisci qualcosa domanda!
http://www.storiadellarte.com/biografie/...
2006-11-22 04:39:25
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answer #8
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answered by aaaaaaaaa 2
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prova qui
http://www.storiadellarte.com/biografie/caravaggio/vitacaravaggio.htm
2006-11-22 04:37:46
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answer #9
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answered by trasponder63 3
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