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3 risposte

In questi ultimi anni la coltivazione indoor ha conosciuto una rapida evoluzione passando dalla coltivazione classica in terra alla coltivazione fuori terra ovvero su substrati inerti (privi di nutrimenti).

In questo tipo di coltivazione la pianta non assorbe i nutrimenti dal substrato ma direttamente dalla soluzione nutritiva (acqua con fertilizzanti in soluzione) che viene fatta circolare attraverso un sistema di irrigazione.




Esistono differenti tipologie di impianto quali, l'idrocoltura in vasche con sistemi di gocciolamento alimentati da pompe ad aria o ad immersione (flusso e riflusso), sistemi NFT (tecnica del film nutritivo) e sistemi areoponici.

I più utilizzanti sono caratterizzati dal ciclo chiuso: la soluzione nutritiva viene riciclata in maniera continua o intermittente.




I substrati più indicati per questo tipo di coltura sono l'argilla espansa, la lana di roccia, la perlite e il cocco.




I vantaggi offerti da questo tipo di coltivazione sono:




- possibilità di aumentare le rese a mq

- sviluppo in fase vegetativa e di fioritura più veloce con conseguente riduzione dei consumi elettrici a causa di una minore esposizione delle piante alla luce artificiale

- possibilità di migliorare qualitativamente la resa delle piante grazie ad una attenta alimentazione idrica, nutrizionale e una maggiore ossigenazione dell'apparato radicale

- minor accumulo di sali nel substrato

- minor volume di substrato utilizzato rispetto alla coltivazione in terra




Gli svantaggi offerti da questo tipo di coltivazione sono:




- necessità di un più rigoroso controllo dell'impianto (controlli frequenti del pH e dell'EC)

- maggior possibilità di stress idrico e nutrizionale dovuto al ridotto volume del substrato utilizzato nel caso si verifichi un interruzione prolungata della corrente elettrica

- maggior costo iniziale dell'impianto




I SUBSTRATI PIU' UTILIZZATI




I substrati ideali per la coltivazione idroponica devono presentare le seguenti caratteristiche fisico-chimiche:




- leggerezza

- buona capacità di contenimento dell'aria e dell'acqua

- elevato potere tampone e pH vicino al 6

- assenza di parassiti ed elementi patogeni

- facilità di riutilizzo




I substrati utilizzabili possono essere di natura organica come la fibra cocco o di natura minerale come la lana di roccia trattata per fini agrotecnici (Grodan), la perlite e l'argilla espansa.




La fibra di cocco




Questo substrato è derivato dalla lavorazione del mesocarpo del cocco. Le sue qualità sono la leggerezza (85 kg/mc), l'elevata porosità e la sua capacità di trattenere una buona quantità di acqua mantenendosi comunque molto areato.




Il pH oscilla tra 5,5 e 6,5 e la conducibilità (EC) è minore di 0.4 ms/m*.

Prima del suo utilizzo è consigliabile dilavarlo con acqua al fine di eliminare eventuali residui salini. Può essere riutilizzato per diversi cicli colturali previo lavaggio ed eliminazione delle radici.

Sul mercato è disponibile in panette pressate e sacchi con dimensioni standard di 100x15x7.

La durata media è di 2-3 anni, ma per il suo riutilizzo è necessario usare dei biocatalizzatori in grado di sanificarlo dalle radici morte.




*valori riferiti al cocco prodotto da Plagron




Lana di roccia (Grodan)




E' un materiale inerte molto leggero derivato dalla fusione di minerali. Ha una struttura fibrosa con elevata porosità (90% del volume) e, grazie a trattamenti con composti bagnanti (detensioattivanti), ha una notevole ritenzione idrica (80% del volume). I blocchi vanno immersi in acqua con pH 5,8 prima di essere utilizzati e poi irrigati regolarmente.




La durata media è di 3 anni, ma per il suo riutilizzo è necessario usare dei biocatalizzatori in grado di sanificarlo dalle radici secche.

Il suo pH tende all'alcalino e va corretto con acqua a pH leggermente inferiore (pH 5,8)

Il suo utilizzo è indispensabile per la semina delle piantine che coltivate in idroponica.




Il Grodan è disponibile in varie tipologie per soddisfare differenti bisogni colturali.




Per la semina e il taleggio si utilizzano i cubetti 4x4x4; questi poi vengono inseriti nei cubetti 7,5x7,5x7,5 quando si intravedono le prime radici è possibile introdurli nel substrato che porterà la pianta a maturazione.




Questo substrato può essere anche utilizzato per portare le piante alla maturazione; per questo scopo è possibile utilizzare il Grodan in lastre con misura 100x15x7,5 o il Grodan sfuso (Grodan fiochi).




Il Grodan in lastre è un substrato indicato per impianti dedicati alla fioritura delle talee, infatti permette di avere piantamenti molto fitti raggiungendo densità di 33 talee a metro quadro.




Argilla espansa




E' un materiale minerale di origine industriale, si trova in commercio sottoforma di particelle sferoidali con la superficie costellata da pori ed è caratterizzata da una grande stabilità chimica e una lunga durata.




Possiede una buona inerzia chimica, il suo pH iniziale è intorno al 7 - 8 a causa dei residui di calcio, questi possono essere eliminati con lavaggi preliminari con acqua tiepida.

Viene anche utilizzato all'interno dei substrati di cocco e perlite per aumentare il drenaggio

E' consigliabile utilizzare i granelli con forma irregolare e granulometrie piccole (3-6 mm).




La perlite




E' un materiale di origine industriale, di tipo granulare, spugnoso molto leggero, bassa ritenzione idrica e di media stabilità chimica.

A causa della sua elevata porosità e della scarsa ritenuta idrica questo substrato deve essere alimentato frequentemente con irrigazione a goccia, per garantire una umidità adeguata.




Viene utilizzato puro come substrato per la radicazione delle talee o miscelato al cocco (1 parte di perlite su 2 di cocco) per equilibrare le caratteristiche fisiche dei cocco. Rispetto alla perlite questi mix consentono di innalzare la ritenzione idrica e l'inerzia chimica (maggiore stabilità del pH).







I principali impianti coltivazione




Sistemi a flusso e riflusso o DWC




La coltivazione avviene in vasi di plastica fessurati sul fondo e riempiti di argilla espansa. La soluzione nutritiva viene distribuita alle radici tramite un sistema di gocciolamento superficiale e per gravità drena attraverso i granuli di argilla espansa idratandole. La soluzione viene recuperata all'interno di una cisterna dove è possibile controllare il pH e la conducibilità (EC).




Il gocciolamento può avvenire attraverso delle pompe ad immersione o aereatori.

Nel sistema con pompe ad immersione la soluzione nutritiva vene spinta all'interno di un sistema di tubi fino ad arrivare al piede della pianta.

Nel sistema con areatore la soluzione nutritiva viene sospinta suo substrato attraverso una pompa ad aria. Il grande vantaggio di questo sistema è che le radici vengono irrorate di acqua ricca di ossigeno quindi la velocità dello sviluppo radicale una volta raggiunta la riserva d’acqua nella vasca è velocissimo e permette quindi alla pianta una crescita rapida e rigogliosa in poco tempo.

Di contro questo eccezionale sviluppo radicale può portare a dei problemi se non controllato e gestito nella maniera corretta; infatti le radici possono crescere occupando l’intera vasca ostruendo cosi i distributori di ossigeno presenti al suo interno e creando una situazione di soffocamento radicale che portata alle estreme conseguenze può far morire l’intera pianta. Un buon consiglio è quindi di controllare settimanalmente lo stato degli ossigenatori ed eventualmente liberarli dalle radici anche a costo di tagliarne dei pezzi e non meno importante di dare a ogni pianta un volume utile d’acqua nella vasca di non meno di 15-20 litri.




Sistemi NFT (tecnica del film nutritivo)




Negli impianti NFT la soluzione nutritiva circola direttamente a livello radicale, scorre in canalette opportunamente inclinate e raccordate da un sistema di drenaggio che fa confluire la sostanza nutritiva in una cisterna centralizzata da cui attraverso una pompa, avviene la distribuzione.

Le cabalette devono essere sufficientemente rigide e con una pendenza (2%) tale da assicurare il deflusso della soluzione che vi scorre al disopra.

In commercio esistono differenti tipo di canaline in PVC; I più usati sono i vasi di Lybra e i bancali Edd and Flood.

La soluzione può circolare ad intermittenza o i modo continuato. La dimensione della cisterna deve essere di almeno 30 litri a mq.

Le piantine vanno allevate precedentemente nei cubetti di lana di roccia e poi riposte sulle canaline.

Questo sistema è indicato per coltivazione di talee e permette piantamenti molto densi (30 piantine a mq).




Aereoponica




Rappresenta la semplificazione + estrema di un sistema idroponico, con pochissimo substrato a livello radicale e con un minimo impiego di soluzione nutritiva, che viene riciclata continuamente e vaporizzata sulle radici.

Vista il ridotto volume del substrato occorre coltivare piante con dimensioni molto ridotte, e quindi consigliato per portare a fioritura le talee.







La soluzione nutritiva




La soluzione nutritiva costituisce il mezzo liquido da cui le radici prelevano il loro fabbisogno idrico e minerale. Quando si opera su substrati inerti la soluzione nutritiva deve contenere tutti gli elementi minerali in una soluzione a pH intorno a 5.8 e alla giusta concentrazione salina (EC).




Gli elementi indispensabili per un buon apporto nutrizionale sono N, P, K, Ca, Mg Fe, Mn, e vari altri microelementi.

Il pH misura l'acidità di una soluzione acquosa, cioè la concentrazione di ioni idrogeno, il suo valore ottimale è 5.9, ma sono accettabili delle variazioni di +/- 0,4 punti.

Valori di pH troppo bassi diminuisce la disponibilità di calcio e magnesio mentre con valori troppo alti diminuisce la disponibilità di fosforo e provoca rapidamente carenze di microelementi (soprattutto il ferro).

Pertanto è importantissimo che il valore del pH rimanga il più possibile costante entro i valori sopra indicati.




La variazione del pH nella soluzione nutritiva è in funzione dell'assorbimento selettivo di alcune molecole di fertilizzante, dal rilascio di alcuni escreti radicali e di CO2 da parte delle radici e dalla presenza di carbonati nell'acqua di irrigazione. Questi fenomeni portano ad un innalzamento del valore del pH. Per abbassare il valore del pH occorre utilizzare sostanza acide come acido nitrico, acido fosforico o solforico.




L'innalzamento del pH, che tuttavia e necessario raramente, può essere ottenuto con carbonato di potassio o di calcio.




Il suo valore può essere misurato con dei pH test a reazione chimica come le cartine tornasole e i liquidi di contrasto o utilizzando degli strumenti digitali (pHmetri); quest'ultimi permettono una misurazione più rapida e precisa.

La concentrazione salina è misurata con degli strumenti digitali chiamati conduttivimetri o misuratori EC espressa in mS/cm , il suo valore ideale oscilla tra 1.4 e 1.8 mS/cm nelle prime fasi di sviluppo sino al 1.7/2.1 mS/cm in fioritura.




La concentrazione salina della soluzione nutritiva può essere :




-abbassata , aggiungendo acqua senza fertilizzanti

-alzata ,aggiungendo fertilizzanti.

2006-11-22 00:17:24 · answer #1 · answered by mara 4 · 3 0

ti basta scrivere guida alla coltivazione idroponica e trovi tutto quello che ti serve

2014-07-17 08:57:49 · answer #2 · answered by ? 2 · 0 0

comperare una serra

2006-11-22 08:23:05 · answer #3 · answered by tantragupta 6 · 0 1

fedest.com, questions and answers