Capita spesso che qualcuno che si trova sul punto di porre fine alla propria esistenza viene salvato da un' altra persona, brava e coraggiosa. Ma siamo poi così sicuri che ridare la vita a chi voleva disfarsene e è sempre una cosa giusta ? E se in questo modo si finisse solo per aggiungere sofferenza a tanta altra sofferenza già patita ?
Non intendo mettere in dubbio la quasi " obbligatorietà " di un gesto salvifico a favore di chi in quel momento sta per farla finita, ma puo' bastare questo intervento a salvare veramente la vita a chi ha perso ogni speranza nel futuro ?
Ma l' interrogativo che maggiormente mi inquieta è :
fino a che punto le relazioni esistenti tipo l' affetto dei propri cari, i doveri nei loro confronti o verso la propria comunità, possono costutire una condanna alla vita , spesso più crudele di una condanna a morte ?
Sia chiaro , io sono per la vita, ma recentemente mi sono imbattutto in una situazione che mi ha indetto a queste riflessioni.
2006-11-20
05:10:32
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4 risposte
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inviata da
Anonymous
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Relazioni e famiglia
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