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C'è ancora o non esiste più?

2006-11-16 23:52:50 · 5 risposte · inviata da Alberto D 3 in Politica e governo Politica e governo - Altro

5 risposte

Non è attiva adesso per la pace fatta , ma credo che gli esponenti ci siano ancora.

2006-11-16 23:57:59 · answer #1 · answered by ~ Kevin ~ 7 · 1 0

Questo articolo tratta dell'organizzazione che il Dáil Éireann riconobbe nel 1919 come esercito della Repubblica Irlandese, durante la Guerra d'indipendenza (1919—1921). Per le organizzazioni paramilitari irlandesi che dopo il 1922 si proclamarono legittime eredi dell'Esercito repubblicano e presero la denominazione di "Irish Republican Army" vedi Irish Republican Army (1922-1969), Official Irish Republican Army (1969- ), Provisional Irish Republican Army (1969- ), Continuity Irish Republican Army (1986- ) e Real Irish Republican Army (1997- ).

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L'Irish Republican Army (IRA) (in gaelico: Óglaigh na hÉireann), a volte indicata come Old IRA (Vecchia IRA), era un'organizzazione militare nata dai Volontari Irlandesi, che nel 1919 il Dáil Éireann riconobbe come esercito della Repubblica Irlandese, proclamata durante la Rivolta di Pasqua del 1916 e riaffermata dal Dáil nel gennaio 1919. Come tale, l'IRA combatté nella Guerra d'indipendenza contro le forze britanniche.

Dopo la firma del Trattato Anglo-Irlandese nel 1921, i membri dell'IRA che lo approvavano formarono il nucleo dell'Esercito Nazionale fondato nel 1922 dal leader dell'IRA Michael Collins. Anche se la parte dell'IRA contraria al Trattato continuò ad esistere dopo la sconfitta nella Guerra civile irlandese, a partire dagli anni '30 perse gran parte del favore che i Repubblicani dell'isola le avevano inizialmente accordato. Nessuna delle organizzazioni che, nei decenni successivi, hanno assunto il nome di Irish Republican Army con il proposito di proclamarsi legittime eredi dell'Esercito repubblicano ha visto le sue rivendicazioni accolte dal Dáil Éireann. Nei fatti, solo una parte minoritaria della popolazione irlandese ritiene che queste organizzazioni continuino la tradizione politica dell'Irish Republican Army al tempo della Guerra d'indipendenza. Per meglio distinguerlo dall'esercito della Repubblica d'Irlanda e dalle organizzazioni che in seguito hanno usato (e usano) lo stesso nome, l'esercito repubblicano viene anche definito Old IRA.

Origini
Il Repubblicanismo irlandese della forza fisica, come ideologia, ha una lunga storia, dagli Irlandesi Uniti delle ribellioni del 1798 e del 1803, alla Rivolta della Giovane Irlanda del 1848 e alla rivolta della Fratellanza Repubblicana Irlandese nel 1867. Inoltre, i metodi dell'IRA vennero in qualche modo ispirati dalle tradizioni delle società segrete agrarie irlandesi, come i Defenders, i Ribbonmen e i sostenitori della Irish Land League.

L'acronimo IRA venne usato per la prima volta in America dall'organizzazione chiamata Fratellanza Repubblicana Irlandese (nota anche come Fratellanza Feniana). Questa "Irish Republican Army" degli anni 1860 comprendeva le forze paramilitari dei Feniani statunitensi, organizzate in alcuni reggimenti. Soldati Feniani che indossavano le insegne dell'IRA combatterono nella Battaglia di Ridgeway (2 giugno 1866). Comunque il termine Irish Republican Army, inteso nel suo senso moderno, venne usato per la prima volta nel secondo decennio del XX secolo, per indicare le forze ribelli dei Volontari Irlandesi e della Irish Citizens Army, durante la Rivolta di Pasqua. Venne in seguito e più comunemente usato per quei volontari che combatterono una capagna di guerriglia nel 1919-1921, in supporto alla Repubblica d'Irlanda, dichiarata nel 1919.


[modifica] Antefatti - la Home Rule e i Volontari
La violenza politica che scoppiò in Irlanda tra il 1916 e il 1923, aveva le sue origni nelle richieste del nazionalismo irlandese per l'indipendenza dalla Gran Bretagna, e nella resistenza unionista a queste richieste. Entro il 1914, questa questione giunse ad una impasse, con il governo britannico pronto a concedere la Home Rule o l'autogoverno all'Irlanda. Ciò portò alla formazione di milizie armate unioniste e nazionaliste, rispettivamente la Ulster Volunteer Force e i Volontari Irlandesi.

Il Government of Ireland Act 1914, più generalmente noto come Third Home Rule Act, fu un atto approvato dal parlamento britannico nel maggio 1914, che cercava di dare all'Irlanda un autogoverno regionale all'interno del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda. Anche se ricevette l'assenso reale nel settembre 1914, la sua implementazione venne rinviata fino a dopo la I guerra mondiale, tra paure che l'opposizione alla home rule da parte degli Unionisti Irlandesi e il contrabbando illegale di armi da parte dell'Ulster Volunteer Force e dei Volontari Irlandesi, avrebbero portato alla guerra civile.

La resistenza venne temporaneamente evitata dallo scoppio della I guerra mondiale nell'agosto del 1914. I Volontari Irlandesi si divisero, i National Volunteers, con oltre 100.000 membri, guidati dal leader del Partito Parlamentare Irlandese, John Redmond, erano pronti ad accettare le promesse britanniche di concedere la home rule, e circa 20.000 di essi servirono in guerra per l'esercito britannico. Comunque, circa 12.000 Volontari, guidati da Eoin MacNeill e che dominavano la segreta Fratellanza Repubblicana Irlandese, si rifiutarono di unirsi allo sforzo bellico britannico e mantennero il nome di Volontari Irlandesi. Dove MacNeill intendeva usare la forza solo per resistere all'imposizione della coscrizione in Irlanda, gli uomini della FRI intendevano lanciare una ribellione armata per conseguire l'indipendenza irlandese.

Una organizzazione più piccola, la Irish Citizen Army - in origine un'associazione di difesa dei lavoratori guidata dal socialista James Connolly - progettò indipendentemente la propria rivolta. Per evitare confusioni, la FRI cooptò Connolly nel suo consiglio supremo nel 1915. McNeill, comunque non ebbe mai notizia della prevista insurrezione.


[modifica] Rivolta di Pasqua
Per approfondire, vedi la voce Rivolta di Pasqua.

Le armi vennero fornite dalla Germania sotto gli auspici di un importante attivista dei diritti umani, Sir Roger Casement; queste comprendevano oltre 20.000 fucili e 10 mitragliatrici. Comunque il piano venne scoperto il 21 aprile 1916 e le armi andarono perse quando la nave che le trasportava, la Aud, venne affondata per impedire che le armi finissero in mano britannica.

La rivolta scoppiò il 24 aprile 1916. Comunque, Eoin MacNeill, il leader dei Volontari, seppe del piano all'ultimo minuto ed emise un contrordine alle unità di Volontari sparse per il paese. Come risultato meno di 2.000 Volontari su circa 12.000 si presentarono. Il piano della FRI era di prendere il controllo di un'area compatta del centro di Dublino e di lanciare rivolte simultanee in tutto il paese. Nell'occasione, la rivolta consistette di una settimana di combattimenti di strada nella capitale irlandese, passata la quale i ribelli si arresero. I britannici usarono una forza soverchiante, comprendente oltre 16.000 uomini, artiglieria e una cannoniera navale, per sedare la ribellione. Più della metà delle circa 500 vittime furono civili rimasti presi nel fuoco incrociato.

I capi della rivolta occuparono il General Post Office (GPO), issando una bandiera verde con la scritta 'Irish Republic', e proclamando l'indipendenza per l'Irlanda. Template:Fn ANche se la rivolta divenne in seguito un episodio celebrato dai nazionalisti irlandesi, fu molto impopolare all'epoca. I Volontari ribelli erano una fazione di minoranza tra i nazionalisti irlandesi e fino a 200.000 uomini stavano prestando servizio a fianco dei britannici nel primo conflitto mondiale. Inoltre, il pubblico incolpò principalmente i ribelli per le morti e la distruzione causate nei combattimenti. Ci furono richieste per l'esecuzione dei capi rivoltosi sul principale quotidiano nazionalista irlandese, l''Irish Independent', e le autorità locali diedero la caccia ai capi. Dopo la rivolta, i dublinesi sputarono e lanciarono pietre ai ribelli, e vuotarono i pitali su di loro mentre venivano fatti marciare verso le navi che li avrebbero portati nei campi di internamento in Galles.

Ad ogni modo, l'opinione pubblica si spostò notevolmente dalla parte dei ribelli nei due anni seguenti. Inizialmente ciò fu provocato dalla repulsione per le esecuzioni sommarie di 16 capi anziani—alcuni dei quali, come James Connolly, erano troppo malati per stare in piedi da soli—e di altre persone ritenute implicate nella rivolta. Come descrisse un osservatore, "il prolungato processo di esecuzione dei capi della rivolta, fu come guardare filtrare il sangue da dietro una porta chiusa." L'opinione pubblica si spostò ancor più in favore dei repubblicani nel 1917-18 con la Crisi della coscrizione, un tentativo britannico di imporre la coscrizione in Irlanda per rinforzare il suo esausto sforzo bellico. Nel 1917, ciò era estremamente impopolare in Irlanda, a causa delle pesanti perdite che si registravano sul fronte occidentale.

Un piccolo partito nazionalista irlandese, il Sinn Féin, venne ampiamente, ma erroneamente, accreditato dell'orchestrazione della Rivolta di Pasqua, anche se il suo capo, Arthur Griffith, in effetti sostenne l'autogoverno irlandese sotto una monarchia duale. I sopravissuti irlandesi della rivolta, guidati da Eamon de Valera, si infiltrarono e presero il controllo del Sinn Féin nel 1917 e impegnarono il partito nella fondazione di una Repubblica Irlandese.

Dal 1916 al 1918, i due movimenti nazionalisti dominanti, il Sinn Féin e il Partito Parlamentare Irlandese, combatterono una dura serie di battaglie in elezioni supplementari. Nessuno dei due ottenne una vittoria decisiva, comunque la Crisi della coscrizione fece pendere la bilancia in favore del Sinn Féin. Il partito vinse una chiara maggiornaza di seggi nelle elezioni generali del 1918: delle 73 circoscrizioni in cui il Sinn Féin venne eletto, 25 furono incontestate. I membri del parlamento del Sinn Féin si ritirarono dal parlamento britannico e dichiararono la Repubblica Irlandese, con loro stessi come governo legittimo. Si incontrarono nel loro parlamento, che chiamarono Dail.

Da questa nuova posizione di forza, i Volontari Irlandesi, che erano cresciuti fino a 100.000 uomini durante la Crisi della coscrizione, vennero riorganizzati come esercito di questa repubblica. Quindi iniziarono a riferirsi a sé stessi come alla Irish Republican Army.


[modifica] la nascita dell'IRA dopo la Rivolta di Pasqua
I primi passi verso la riorganizzazione dei Volontari Irlandesi sconfitti vennero presi il 27 ottobre 1917, quando si svolse un incontro a Dublino. Questo incontro, che successivamente divenne noto come un raduno dell'IRA, venne indetto in modo da coincidere con una conferenza del Sinn Féin.

Quasi 250 persone parteciparono all'incontro; la detenzione impedì la partecipazione a molti altri. In effetti, il Royal Irish Constabulary stimò che 162 compagnie di volontari fossero attive nel paese, anche se altre fonti suggeriscono una cifra superiore di 390.

Gli atti vennero presieduti da Éamon de Valera, che era stato eletto presidente del Sinn Féin il giorno prima. Sulla tribuna salirono anche Cathal Brugha e molti altri personaggi importanti nella riorganizzazione dei Volontari nei mesi precedenti, molti dei quali erano ex prigionieri.

Venne eletto anche un esecutivo nazionale, composto da rappresentanti provinciali (compresa Dublino). Inoltre, vennero eletti un certo numero di direttori, per guidare i vari dipartimenti dell'IRA. Gli eletti furono: Michael Collins (Direttore per l'organizzazione); Diarmuid Lynch (Direttore per le Comunicazioni); Michael Staines (Direttore per i Rifornimenti); Rory O'Connor (Direttore del Genio). Seán McGarry venne votato Segretario Generale, mentre Cathal Brugha divenne Presidente dell'Esecutivo Residente, cosa che lo rendeva in pratica Capo di Stato Maggiore.

Gli altri membri eletti furono: M. W. O'Reilly (Dublino), Austin Stack (Kerry), Con Collins (Limerick), Seán MacEntee (Belfast), Joe O'Doherty (Donegal), Paul Galligan (Cavan), Eoin O'Duffy (Monaghan), Seamus Doyle (Wexford), Peadar Bracken (Offaly), Larry Lardner (Galway), Dick Walsh (Mayo) e un altro membro dal Connacht. Ci furono sei cooptati per ottenere il numero pieno quando i direttori venivano nominati dai propri ranghi. I sei erano tutti uomini di Dublino: Eamonn Duggan, Gearóid O'Sullivan, Fintan Murphy, Diarmuid O'Hegarty, Dick McKee e Paddy Ryan.

Dei 26 eletti, sei erano anche membri dell'Esecutivo Nazionale del Sinn Féin, con Eamonn de Valera presidente di entrambi. Undici dei ventisei vennero eletti come Teachta Dála nelle elezioni generali del Regno Unito del 1918, e 13 nelle elezioni del maggio 1921.


[modifica] Il Dáil Éireann e l'IRA
I membri del parlamento del Sinn Féin eletti nel 1918 mantennero la loro promessa elettorale di non occupare i loro seggi a Westminster, ma di istituire invece una 'Assemblea d'Irlanda' indipendente o Dáil Éireann, in lingua irlandese. Il 21 gennaio 1919, questo nuovo parlamento non ufficiale si riunì nella Mansion House di Dublino. Come primo atto, il Dáil elesse un primo ministro (Priomh Aire), Cathal Brugha, e inaugurò un ministero chiamato l'Aireacht. In teoria, l'IRA era responsabile verso il Dail ed era l'esercito della Repubblica Irlandese. In pratica, il Dail ebbe grandi difficoltà nel controllare le azioni dei Volontari.

La nuova leadership della Repubblica Irlandese era preoccupata che l'IRA non avrebbe accettato la sua autorità, dato che i Volontari, in base alla loro costituzione, erano vincolati ad obbedire al loro esecutivo e non ad altri organi.[1] La paura crebbe quando, il giorno stesso in cui si radunava il nuovo parlamento nazionale, l'IRA, agendo di propria iniziativa, uccise due conestabili del Royal Irish Constabulary (James McDonnell e Patrick O'Connell) per mano di Seán Tracy e Dan Breen, mentre l'unità di volontari dell'IRA di South Tipperary si stava impossessando di una quantità di gelignite.

Tecnicamente, gli uomini coinvolti vennero considerati in grave violazione della disciplina dell'IRA ed erano passibli di finire davanti alla corte marziale, ma si considerò più politicamente efficace di portarli ad esempio di un rinnovato militarismo. Il conflittò escalò presto in guerriglia nelle zone remote del paese, da parte di quelle che erano note come le Colonne Volanti. Gli attacchi a caserme isolate del Royal Irish Constabulary (RIC) continuarono per tutto il 1919 e 1920, costringendo la polizia a consolidarsi difensivamente nelle città più grandi, ponendo in pratica grandi aree della campagna nelle mani dei repubblicani.

Le mosse per rendere l'IRA l'esercito del Dáil e non il suo rivale, erano iniziate prima degli attacchi di gennaio e vennero intensificate. Il 31 gennaio l'organo dell'IRA, An t-Óglách, pubblicò un elenco di principi concordati dall'esecutivo con due rappresentanti dell'Áireacht, Cathal Brugha e Richard Mulcahy. In esso si menzionava per la prima volta che l'organizzazione avrebbe trattato "le forze armate del nemico — che fossero soldati o poliziotti — esattamente come un esercito nazionale avrebbe trattato i membri di un esercito invasore".[2]

Un articolo dell'An t-Óglách dichiarava che:

"Il Governo Irlandese rivendica lo stesso potere e autorità di qualsiasi altro governo legalmente costituito; esso sancisce l'impiego da parte dei Volontari Irlandesi delle misure più drastiche contro i nemici dell'Irlanda ... all'Inghilterra va data la scelta di evacuare la nazione o tenerla con guarnigioni straniere, con uno stato perpetuo di guerra in atto."
Nella dichiarazione la nuova relazione tra l'Aireacht e l'IRA veniva definita chiaramente.

Il Governo era definito come in possesso dello stesso potere e autorità di un governo normale.
Lui, e non l'IRA, sanciva la campagna dell'IRA;
Si parlava esplicitamente di uno stato di guerra.
Come parte della strategia in corso per prendere il controllo dell'IRA, Brugha propose al Dáil Éireann, il 20 agosto 1919, che ai Volontari venisse chiesto, nel congresso successivo, di giurare fedeltà al Dáil. Egli propose inoltre che gli stessi membri del Dáil dovessero prestare lo stesso giuramento. Il 25 agosto Collins scrisse al Primo Ministro, Eamon de Valera, per informarlo che "la questione dei Volontari era sistemata".

Comunque, continuò la lotta di potere tra Brugha e Collins, entrambi ministri di gabinetto, su chi avesse l'influenza maggiore. Brugha era nominalmente il superiore in quanto Ministro della Difesa, ma la base di potere di Collins derivava dalla sua posizione come Direttore per l'Organizzazione dell'IRA e come membro del Consiglio Supremo della FRI. Anche De Valera mal sopportava il chiaro potere e influenza di Collins, che vedeva come provenienti più dall'omertosa FRI che dalla sua posizione come Teachta Dála (TD) e ministro dell'Aireacht. Brugha e de Valera fecero entrambi pressione sull'IRA, perché intraprendesse azioni militari più convenzionali per questioni di propaganda, ma vennero ignorati da Collins e Mulcahy. Brugha a un certo punto propose l'assassinio dell'intero consiglio dei ministri britannico. La cosa venne scartata a causa del presunto effetto negativo sull'opinione pubblica britannica. Inoltre, molti membri del Dail, in particolare Arthur Griffith, non approvavano la violenza dell'IRA e avrebbero preferito una campagna di resistenza passiva al dominio britannico. Il Dail accettò in ritardo la responsabilità delle azioni dell'IRA, nell'aprile 1921, solo tre mesi prima della fine della Guerra d'indipendenza irlandese.

In pratica, l'IRA era comandata da Collins, con Richard Mulcahy come secondo in comando. Questi uomini erano in grado di emanare ordini e direttive alle unità guerrigliere dell'IRA in tutto il paese e talvolta di inviare armi e organizzatori in aree specifiche. Comunque, a causa del carattere locale e irregolare della guerra, erano in grado di esercitare solo un controllo limitato sui comandanti locali dell'IRA, come Tom Barry, Liam Lynch a Cork e Sean McEoin a Longford.


[modifica] La guerra d'indipendenza
Per approfondire, vedi la voce Guerra Anglo-Irlandese.


[modifica] Campagna e organizzazione dell'IRA
Per approfondire, vedi la voce Cronologia della guerra d'indipendenza irlandese.

L'IRA combatté una lotta di guerriglia contro le forze della Corona Britannica in Irlanda dal 1919 al luglio 1921. Il periodo più intenso della guerra fu dal novembre 1920 al luglio 1921, quando oltre tre quarti dei circa 1.500 che morirono in guerra vennero uccisi. La campagna dell'IRA può essere grossomodo divisa in tre fasi. La prima, nel 1919, riguardò la riorganizzazione dei Volontari Irlandesi come esercito guerrigliero. Organizzatori come Ernie O'Malley vennero inviati in tutto il paese per costruire delle unità di guerriglieri. Sulla carta, c'erano circa 100.000 Volontari arruolati dopo la Crisi della coscrizione del 1918. Comunque, solo circa 15.000 di questi parteciparono alla guerriglia. Nel 1919, Collins, il Direttore dell'Intelligence dell'IRA, organizzò la "Squad" - un unità di assassinio stanziata a Dublino, che uccise poliziotti coinvolti nel lavoro di Intelligence; Stephen Behan, padre del drammaturgo irlandese Brendan Behan, fu un membro di questa squadra. Tipico del sardonico senso dell'umorismo di Collins, la squadra veniva spesso indicata come i 'Dodici Apostoli'. In aggiunta, ci furono incursioni armate alle caserme del Royal Irish Constabulary per impossessarsi di armi. Per la fine del 1919, quattro uomini della Dublin Metropolitan Police e 11 del RIC erano stati uccisi. Il RIC abbandonò molte delle sue piccole caserme rurali alla fine del 1919. Circa 400 di queste vennero date alle fiamme in un'operazione coordinata dell'IRA in tutto il paese, nell'aprile del 1920.

La seconda fase della campagna dell'IRA, all'incirca da gennaio a luglio 1920, riguardò attacchi alle caserme fortificate della polizia situate nelle città. Tra gennaio e giugno 1920, sedici di queste vennero distrutte e ventinove furono gravemente danneggiate. Diversi eventi alla fine del 1920 fecero intensificare il conflitto. In primo luogo i britannici dichiararono la legge marziale in alcune parti del paese, permettendo l'internamento e l'esecuzione di uomini dell'IRA. In secondo luogo dispiegarono in Irlanda delle forze paramilitari, i Black and Tans e le Auxiliary Division, e altro personale dell'esercito britannico. Quindi la terza fase della guerra (all'incirca dall'agosto 1920 al luglio 1921) vide l'IRA scontrarsi con una forza britannica molto aumentata, allontanandosi dagli attacchi a caserme ben difese e usando invece tattiche di agguato. Per questo fine l'IRA venne riorganizzata in "Colonne Volanti" - unità di guerriglia permanente, solitamente composte da 20 uomini, anche se talvolta più corpose. Nelle aree rurali, le colonne volanti erano solitamente basate in remote aree montagnose.

Mentre gran parte delle aree del paese videro qualche violenza nel 1919-1921, il grosso della guerra venne combattuto a Dublino e nella provincia meridionale di Munster. Nel Munster, l'IRA portò avanti un significativo numero di azioni di successo contro le truppe britanniche, ad esempio l'agguato e uccisione di 18 ausiliari da parte della colonna di Tom Barry a Kilmicheal, nel West Cork, nel novembre 1920, o l'uccisione di 13 soldati britannici da parte di Liam Lynch, nei pressi di Millstreet all'inizio dell'anno seguente. A Crossbarry, nel 1921, circa 200 degli uomini di Barry combatterono in un notevole scontro con una colonna britannica di 1.200 uomini, sfuggendo alla manovra di accerchiamento dei britannici. A Dublino, la "Squad" e elementi della IRA Dublin Brigade vennero fusi assieme nella "Active Service Unit" comandata da Oscar Traynor, che cercò di eseguire almeno tre attacchi al giorno contro truppe britanniche. Solitamente questi consistevano in attacchi con granate o colpi d'arma da fuoco contro pattuglie britanniche. Fuori da Dublino e Munster, ci furono solo aree isolate di attività intensa. Ad esempio, la County Longford IRA di Sean MacEoin eseguì un numero di imboscate ben progettate e difese con successo il villagio di Ballinalee in una battaglia di tre ore contro la ritorsione dei Black and Tans. Nel Mayo, azioni di guerriglia su vasta scala scoppiarono nella primavera del 1921, quando due forze britaniche vennero assalite a Carrowkennedy e Tourmakeady. Altrove i combattimenti furono più sporadici e meno intensi.

A Belfast, la guerra ebbe un suo carattere particolare. La zona aveva una maggioranza protestante e unionista e le azioni dell'IRA furono ribattute con feroci rappresaglie contro la popolazione cattolica, comprendenti uccisioni e l'incendio di molte case. L'IRA a Belfast, e nel nord in generale, fu quindi più impegnata nel proteggere la comunità cattolica dai lealisti e dalle forze statali. La violenza nella sola Belfast, che continuò ben oltre la tregua nel resto della nazione, uccise 450 persone, prinicpalmente civili.

Nell'aprile del 1921, l'IRA venne nuovamente riorganizzata, in linea con l'approvazione delle sue azioni da parte del Dail, lungo le linee di un esercito regolare. Divisioni vennero create in base alla regione di appartenenza, con comandanti a cui veniva data responsabilità, in teoria, per aree geografiche più vaste. In pratica, questo ebbe poco effetto sulla natura localizzata della guerriglia.

Nel maggio 1921, l'IRA a Dublino attaccò e diede alle fiamme la Cusatom House, subendo l'uccisione di cinque uomini e la cattura di altri ottanta, un duro colpo per l'organizzazione in città.

Per la fine della guerra, nel luglio 1921, l'IRA era pressata molto duramente dal dispiegamento di altre truppe britanniche nelle aree più attive e da una scarsità cronica di armi e munizioni. Si è stimato che l'IRA avesse solo circa 3.000 fucili (in gran parte catturati ai britannici) durante la guerra, con un numero superiore di doppiette e pistole. Un piano ambizioso per far arrivare armi dall'Italia nel 1921, fallì quando i soldi non raggiunsero i trafficanti di armi. Verso la fine della guerra, alcuni mitragliatori Thompson vennero importati dagli USA, comunque 450 di questi vennero intercettati dalle autorità statunitensi e il resto raggiunse l'Irlanda solo poco prima della tregua.

Nel giugno del 1921, la valutazione di Collins era che l'IRA si trovava a settimane, forse addirittura a giorni, dal collasso. Le rimanevano poche armi e munizioni. Inoltre quasi 5.000 uomini dell'IRA erano stati imprigionati e oltre 500 uccisi. Collins e Mulcahy stimarono che il numero di combattenti effettivi fosse sceso a 2-3.000. Comunque nell'estate del 1921, la guerrà finì bruscamente.


[modifica] Atrocità da ambo le parti
La guerra d'indipendenza irlandese fu una questione brutale e sanguinosa, con violenza e atti di estrema brutalità da ambo le parti. I britannici inviarono centinaia di veterani della I guerra mondiale per assistere il RIC. I veterani inizialmente indossavano una combinazione di uniformi nere della polizia e di uniformi marroni dell'esercito (a causa della penuria), il che, secondo una etimologia, ispirò il soprannome Black and Tans. La brutalità dei Black and Tans è oggi leggendaria, anche se le repressioni più eccessive attribuite alle forze della Corona furono spesso quelle delle divisioni ausiliarie del RIC. Uno dei critici più duri dei Black and Tans fu re Giorgio V del Regno Unito. Quando il Lord Mayor di Cork Terence MacSwiney giaceva morente per lo sciopero della fame, il re in persona intervenne per cercare di far rilasciare MacSwiney dalla prigione.

Altri critici della politica britannica comprendevano Sir Samuel Hoare, futuro ministro britannico, il quale disse che:

Se quello che sta accadendo ora si svolgesse nell'Impero Austriaco, tutta l'Inghilterra risuonerebbe di denunce della tirannia degli Asburgo e della negazione al popolo del diritto di autogovernarsi.
Le tipiche rappresaglie britanniche prevedevano l'incendio di case e imprese, i cui proprietari spesso non avevano alcun legame con l'IRA. Inoltre, dopo l'agosto del 1920, i britannici iniziarono a giustiziare i prigionieri dell'IRA. L'IRA rispose uccidendo i prigionieri britannici. Spie e presunte spie venivano uccise dall'IRA e gettate ai bordi delle strade. Si è anche sostenuto che molti uomini dell'IRA colsero l'occasione per uccidere persone con le quali avevano rancori locali - in particolare se erano protestanti.

Forse la peggiore - sicuramente la più di spicco - tra le atrocità della guerra, si svolse a Dublino nel novembre 1920, ed è ancora nota come Bloody Sunday. Nelle prime ore del mattino, la "Squad" di Collins assassinò 14 agenti britannici, alcuni davanti alle proprie mogli e famiglie. Per rappresaglia, quello stesso pomeriggio, le forze britanniche aprirono il fuoco sul pubblico di una partita di calcio a Croke Park, uccidendo 14 civili. Verso la fine del giorno, due importanti esponenti repubblicani e un loro amico, vennero arrestati e uccisi dalle forze della Corona.

L'IRA venne anche coinvolta nella distruzione di molte dimore nel Munster. Queste appartenevano a importanti lealisti[3] che stavano aiutando le forze della Corona, e vennero bruciate per scoraggiare la politica britannica di distruggere le case dei repubblicani, reali o sospetti. Molti edifici storici in Irlanda vennero distrutti durante la guerra, il più famoso dei quali è la Custom House di Dublino, che venne malamente attaccata su insistenza di de Valera, con orrore del più militarmente esperto Collins. Come quest'ultimo temeva, la distruzione si rivelò una vittoria di Pirro per la repubblica, con così tanti uomini uccisi o catturati che l'IRA a Dublino ne ricevette un duro colpo.

Questo fu anche un periodo di agitazione sociale in Irlanda, con scioperi frequenti e altre manifestazioni di conflitti di classe. A questo riguardo, l'IRA agì in buona parte come agente di controllo sociale e stabilità, spinta dal bisogno di preservare l'unione interclassista nella lotta nazionale,[4] e venendo occasionalmente usata per far cessare gli scioperi.[5]


[modifica] Bilancio
La valutazione dell'efficacia della campagna dell'IRA è variabile. L'IRA non riuscì mai in alcun senso a sconfiggere i militari britannici in Irlanda, ne fu mai in una posizione per affrontarli in una guerra convenzionale. Richard Mulcahy lamentò il fatto che non erano stati in grado di scacciare i britannici "fuori da niente di più grande di un buon numero di caserme". D'altra parte, la guerriglia del 1919-21 aveva reso l'Irlanda ingovernabile se non con mezzi militari. Il costo politico, militare e finanziario del restare in Irlanda furono più alti di quanto il governo britannico fosse preparato a pagare, e questo in un certo senso li costrinse a negoziare con i leader politici irlandesi. Secondo lo storico Michael Hopkinson, la guerriglia, "fu spesso coraggiosa ed efficace" (Hopkinson, Irish War of Independence, p204). Un altro storico, David Fitzpatrick, nota che , "I guerriglieri...erano ampiamente superati in numero dalle forze della Corona...il successo dei Volontari Irlandesi nel sporavvivere così a lungo è quindi degno di nota" (Bartlett, Military History of Ireland, p 406).


[modifica] Tregua e trattato
Per approfondire, vedi la voce Trattato Anglo-Irlandese.

David Lloyd George, primo ministro britannico dell'epoca, si trovò sotto una sempre maggiore pressione (sia internazionale che interna) per cercare di salvare qualcosa dalla situazione. Questo fu un rovesciamento completo della sua posizione precedente. Fino ad allora aveva continuato a riferirsi all'IRA come ad una "banda omicida". Un inatteso ramoscello di ulivo venne teso dal Re [{Giorgio V del Regno Unito|Giorgio V]], che in un discorso a Belfast invitò alla riconciliazione da ambo le parti, cambiando il clima e permettendo ai governi britannico e irlandese repubblicano di concordare una tregua. Questa venne accettata l'11 luglio 1921. Tre giorni prima de Valera incontrò il generale Macready, comandante in capo britannico in Irlanda, per concordarne i termini. L'IRA avrebbe mantenuto le sue armi e l'esercito britannico sarebbe rimasto nelle caserme per la durata dei megoziati di pace. Molti ufficiali dell'IRA interpretarono la tregua solo come una temporanea interruzione dei combattimenti. Essi continuarono a reclutare e addestrare i volontari, con il risultato che l'IRA era cresciuta fino a 72.000 uomini per l'inizio del 1922.


L'ultima pagina firmata del Trattato Anglo-IrlandeseI negoziati di un Trattato Anglo-Irlandese si svolsero a Londra nel tardo 1921. La delegazione irlandese era guidata da Arthur Griffith e Michael Collins.

La parte più discussa del trattato, per l'IRA, fu l'abolizione della Repubblica Irlandese dichairata nel 1919, lo status dello Stato Libero d'Irlanda come dominion del Commonwealth Britannico e il mantenimento britannico dei cosiddetti Porti del Trattato sulla costa meridionale irlandese. Queste questioni furono la causa di una divisione nell'IRA e in ultima analisi della guerra civile irlandese.

In base al Government of Ireland Act 1920, l'Irlanda venne divisa, creando una Irlanda del Nord e una Irlanda del Sud. In base ai termini dell'accordo Anglo-Irlandese del 6 dicembre 1921, che pose fine alla guerra, all'Irlanda del Nord venne data l'opzione di ritirarsi dal nuovo stato, lo Stato Libero d'Irlanda, e rimanere parte del Regno Unito. Il parlamento dell'Irlanda del Nord scelse in quel senso. Una Commissione per i confini irlandesi venne isitituita per rivedere i confini.

I leader irlandesi si aspettavano che questa avrebbe ridotto talmente le dimensioni dell'Irlanda del Nord, trasferendo le aree nazionaliste allo Stato Libero d'Irlanda, da renderla economicamente impraticabile. La divisione non fu il punto chiave di rottura tra gli attivisti pro e contro il trattato; entrambe le parti si aspettavano che la Commisione sui confini avrebbe castrato l'Irlanda del Nord. Inoltre, Michael Collins stava progettando una campagna di guerriglia clandestina contro lo stato del Nord usando l'IRA. All'inizio del 1922, egli inviò unità dell'IRA sulle zone di confine e inviò armi alle unità settentrionali. Per questo motivo, il futuro dell'Irlanda del Nord non fu la causa della guerra civile irlandese. Fu solo successivamente, quando la spartizione venne confermata, che una Irlanda Unita divenne la riserva dei repubblicani contro il trattato.


[modifica] L'IRA e il trattato
Per approfondire, vedi la voce IRA e il Trattato Anglo-Irlandese.

La leadership dell'IRA era profondamente divisa sulla decisione del Dáil di ratificare il trattato. Nonostante il fatto che Michael Collins — capo di fatto dell'IRA — avesse negoziato il trattato, molti ufficiali dell'IRA erano contro di esso. Dello staff del quartier generale, nove membri erano in favore dei trattato, mentre quattro si opponevano. Molti tra le fila dell'IRA erano contro il trattato e nel gennaio-giugno 1922, il loro malcontento si sviluppò in una sfida aperta al governo provvisorio d'Irlanda eletto civilmente. La storica anti-trattato Dorothy Macardle ha sostenuto che il 70/80% dell'IRA era contro il trattato. Anche se non può essere considerata una fonte particolarmente neutrale, Richard Mulcahy stimò allo scoppio della guerra civile che i membri dell'IRA contro il trattato superavano quelli a favore con un rapporto di due a uno.

La parte anti-trattato sostenne che la fedeltà dell'IRA era verso il Dáil della Repubblica Irlandese e la decisione del Dáil di accettare il trattato significava che l'IRA non doveva più fedeltà a quell'organo. Essi richiesero all'IRA di sottrarsi all'autorità del Dáil e di affidare all'esecutivo dell'IRA il controllo sull'esercito. Il 16 gennaio, la prima divisione dell'IRA – la II Divisione Sud di Ernie O'Malley – ripudiò l'autorità del quartier generale. Un mese dopo, il 18 febbraio, Liam Forde, O/C della brigata IRA Mid-Limerick, emise un proclama in cui dichiarava: "Non riconosciamo più l'autorità dell'attuale capo dell'esercito, e rinnoviamo la nostra fedeltà all'esistente Repubblica Irlandese". Questa fu la prima unità dell'IRA a rompere con il governo pro-trattato.

Il 22 marzo, Rory O'Connor tenne quella che sarebbe diventata una infame conferenza stampa e dichiarò che l'IRA non avrebbe più obbedito al Dail, in quato questo aveva violato il suo giuramento di sostenere la Repubblica Irlandese. Egli proseguì dicendo che "noi ripudiamo il Dáil ... Noi istituiremo un esecutivo che emanerà ordini all'IRA in tutta la nazione". In risposta alla domanda se questo significasse che intendevano creare una dittatura militare, O’Connor disse: "Puoi prenderla come ti pare."

Il 28 marzo l'esecutivo dell'IRA (anti-trattato) emise una dichiarazione che affermava che il Ministro della Difesa (Richard Mulcahy) e il Capo di Stato Maggiore (Eoin O'Duffy) non esercitavano più alcun controllo sull'IRA. In aggiunta, in esso si ordinava una fine del reclutamento nelle nuove forze armate e di polizia del governo provvisorio. Esso istruiva inoltre tutte le unità dell'IRA a riaffermare la loro fedeltà alla Repubblica Irlandese il 2 aprile.

Era tutto pronto per la guerra civile sul trattato.


[modifica] Guerra civile
Per approfondire, vedi la voce Guerra civile irlandese.

La parte dell'IRA a favore del trattato divenne ben presto il nucleo della nuova (regolare) Irish National Army creata da Collins e Richard Mulcahy. La pressione britannica, e le tensioni tra le fazioni dell'IRA pro e contro il trattato, portò ad una sanguinosa guerra civile, che finì con la sconfitta della fazione contro il trattato. Circa 7-8.000 membri dell'esercito nazionale dello Stato Libero d'Irlanda erano ex volontari dell'IRA. Dall'altra parte, forse 15.000 uomini conbatterono per la parte contro il trattato. Il 24 maggio 1923 Frank Aiken, il Capo di Stato Maggiore dell'IRA (anti-trattato), chiese il cessate il fuoco. Molti abbandonarono completamente l'attività politica, ma una minoranza continuò ad insistere che il nuovo Stato Libero d'Irlanda, creato da un trattato "illegittimo", era uno stato senza legittimazione. Essi affermavano che il loro "Esecutivo dell'IRA" era il vero governo dell'ancora esistente Repubblica Irlandese. L'IRA della guerra civile e le organizzazioni successive che hanno usato quel nome, rivendicano la discendenza da quel gruppo, che viene trattato esaurientemente in "Irish Republican Army (1922-1969)".


[modifica] Bibliografia
Tim Pat Coogan, Michael Collins (Hutchinson, 1990) ISBN 0091741068
Tim Pat Coogan, The Troubles (Arrow, 1995, 1996) ISBN 1357108642
F.S.L. Lyons, Ireland Since the Famine
Dorothy MacCardle, The Irish Republic (Corgi, 1968) ISBN 55207862X
Seamus Fox, Chronology of Irish History 1919-1923.
Brian Dooley, Black and Green. The Fight for Civil Rights in Northern Ireland and Black America (London Press, 1988)
Michael Hopkinson, The Irish War of Independence,
Ernie O'Malley, On Another Man's Wound
ME Collins, Ireland 1868-1966
Meda Ryan, Liam Lynch, The Real Chief
Tom Barry, Guerrilla Days in Ireland
T. Ryle Dwyer, The Squad and the intelligence operations of Michael Collins
..per la bibliografia guarda che per reperire i libri prova su www.ibs.it
ciao a presto e spero che sia stato dettagliato la mia risposta a presto..

2006-11-17 16:17:49 · answer #2 · answered by Anonymous · 0 0

Ufficialmente ha deposto le armi, ma credo che la guardia non l'abbiano ancora abbassata.

2006-11-17 07:57:29 · answer #3 · answered by rpsoft57 6 · 0 0

credo ci sia ancora...........

2006-11-17 07:56:09 · answer #4 · answered by xlauretta23 3 · 0 0

No, l' Irish Repubblic Army ha per fortuna raggiunto un accordo con la Gran Bretagna e da allora vige una tregua che si spera non finisca mai

2006-11-17 07:57:49 · answer #5 · answered by stregaperdavvero 4 · 0 2

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