In primo luogo, complimenti per la tua domanda, ha le sue radici nella filosofia dell'assurdo e si puo' paragonare con il mito di Sisifo:
Secondo il mito, Sisifo era stato condannato dagli Dei al lavoro inutile negli inferi; egli doveva, con immane fatica, far rotolare un enorme macigno (muro) fino alla cima di una montagna. Il masso per gravità ritornava a valle e il nostro eroe lo andava a riprendere e lo riportava in cima. Senza mai una fine.
Ti consiglio di leggere "Il mito di Sisifo" di Albert Camus,
Lo scrittore è riuscito a creare il "mito del mito di Sisifo", soffermandosi a riflettere sul momento in cui l’uomo si rende conto che tutta la sua fatica è inutile, cioè quando percorre la discesa e guarda da lontano il suo destino. La vicenda di questo "eroe sui generis" è vista come una metafora della situazione umana, ma il ragionamento rigoroso e l’impegno concreto, uniti ad un profondo bisogno di chiarezza, hanno lo scopo di dimostrare che le angoscianti teorie dell’esistenzialismo contengono in fondo un accenno di speranza. "Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice"
Vedo in te lo stesso bisogno di chiarezza che hanno i pensatori, i poeti, gli artisti in genere, i quali, benchè i limiti, le pietre, "il muro", cercano di trovare la verità. Credimi, il "Cabernet non centra nulla.
Buona ricerca
2006-11-18 09:34:45
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answer #1
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answered by Anonymous
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Ma mi sa che non ti sei fermato al Cabernet!!!!
2006-11-16 17:53:19
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answer #2
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answered by Manu Fit 6
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perché oltrepassarlo...devi abbatterlo completamente...
2006-11-16 19:37:20
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answer #3
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answered by zanzibar 4
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perché non hai una scala abbastanza alta e quel muro cresce di giorno in giorno.
Mattone su mattone la dacadenza si innalza a limitarci la vista.
Maledizione...guarda come mi fai parlare...ma anche tu: a postare domande così!
Ci sono sempre nuove verità e nuove visioni, perché ogni nuovo significato apre le porte al significante successivo.
Appena comprendi qualcosa subito vuoi capirne ancora i meccanismi più in particolare o magari addirittura l'origine della catena di eventi che ha portato a quella circostanza.
L'arkè, come lo cercavano i Greci antichi, Dio, come lo venerano i Cristiani, il Big Bang per gli astronomi e la teoria delle dinamiche dominanti per gli scienziati in generale.
Un assoluto, insomma.
Einstein lo vede nella luce, o meglio nella sua velocità, ma la cosa non è che mi abbia mai convinto molto(senza nulla togliere al geniaccio in questione: sono io che proprio non riesco a capire le sue dimostrazioni, ma sfido chiunque!).
Quindi...il muro cresce più velocemente delle scale e per passarci attraverso bisognerebbe andare più velocemente della luce.
Il fatto è che la nostra mente non ha limitazioni: il solo fatto di accorgersi che ci sia qualcosa oltre il muro...anzi il semplice accorgersi che il muro ci sia...è sintomo che non è invalicabile, che riusciamo a sfondarlo, magari a volte, magari per breve tempo.
Quindi continua così, ché anch'io mi carburo coi "Cabernet"!
E ci vediamo al di là del muro
2006-11-16 18:56:49
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answer #4
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answered by perditempoatempopieno 2
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Le proprie ragioni sono l' arredamento uso del sonno esistenziale .
2006-11-18 04:47:01
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answer #5
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answered by Marxx 6
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Non c'è niente oltre quel muro, ... solo un'altro muro.
Le verità, i significati e le visioni che cerchi non sono dall'altra parte, ma dentro di esso.
Quando non avrai più bisogno di oltrepassarlo, le troverai.
2006-11-18 03:52:12
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answer #6
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answered by kerplan 5
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Mi sà che il Cabernet era buono ma poco, prova con la capoccia... ;)))
Cià...
2006-11-17 19:11:08
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answer #7
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answered by Bilkent ® 5
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Perché hai paura di arrampicarti...sugli specchi?
2006-11-17 13:11:03
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answer #8
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answered by Burne-Jones 5
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Per ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcosa che abbia il medesimo valore, in alchimia è chiamato il principio dello scambio equivalente...
2006-11-17 10:13:00
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answer #9
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answered by Ebri 2
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I muri servono per evitare che di qua dal muro si crei troppo scompiglio quando arrivano quelli (persone o idee) che stanno dall'altra parte. Ma il paradosso è che quello che sta dall'altra parte fa paura, ma attrae anche proprio perché è nuovo e poco conosciuto, in altre parole ci stimola e quando lo stimolo supera la paura il muro cade giù (another break in the wall!). Salvo poi che subito dopo sentiamo il bisogno di costruirne un altro per risistemare un po' le cose. E così fra demolizioni e ricostruzioni di muri passa il tempo della vita.
2006-11-17 07:45:20
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answer #10
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answered by etcetera 7
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