Un vostro pensiero su una tematica molto forte che ho voluto raccontare a mo' di lettera...
"Ciao mondo, sono un bimbo e vivo dentro la pancia della mia mamma. Non ho ancora un nome perchè da poco che sa che ci sono anch'io. Lei ha 20 anni, va all'università. Lei è dolce, buona e bella...troppo...e anche fragile, tanto fragile. Prima era tanto felice...ora piange spesso da quando sa che esisto anch'io nel suo mondo. Lo so perchè... Tu lo so, vuoi bene ai bambini...vuoi bene anche a me... Io ti voglio bene mamma...se mi vorrai tenere con te saprò volerti bene e proteggerti dalle persone cattive, come quell'uomo cattivo che ti ha fatto tanto, tanto male...se non potrai o non vorrai, te ne vorrò bene lo stesso anche da lassù, tra gli angioletti, perchè se è successo non è stato per colpa tua. Mamma, io ti voglio bene...il tuo angioletto."
2006-11-15
19:09:09
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39 risposte
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inviata da
monica23981
4
in
Scienze sociali
➔ Psicologia
Premetto che la mamma in questione non sono io...è un racconto di fantasia ispirato alla nuda realtà quotidiana. Lavorando in una clinica ostetrica spesso passo davanti al reparto di interruzione volontaria di gravidanza...qualche volta ci sono ragazze come questa del racconto...
2006-11-15
19:26:16 ·
update #1
Torno a ribadire che la ragazza non sono io...
2006-11-15
19:50:17 ·
update #2
Pensate che ho visto un embrione abortito di tre mesi...quanto c'ho pianto...
2006-11-15
20:02:50 ·
update #3
Bella la tua lettera,un capolavoro!
Ti posso brevemente raccontare una storia.
Lei non è stata stuprata,ma ha conosciuto la violenza.
Aveva un ragazzo,lo amava, ha fatto sesso in piena libertà,senza alcun obbligo.
Qualcosa non funziona,rimane incinta.
Lei al settimo cielo,non vede l'ora di dirglielo.
Lui,piuttosto di avere un legame fisso ed un figlio,tenta di ucciderla investendola con la macchina.
Non gli riesce solo perchè al volante è impedito come nella vita ed al posto della fidanzata fa fuori una fioriera.
Nel futuro io conoscero' questa ragazza:ha una bambina di 4 anni circa.
Dopo qualche anno abbiamo deciso di sposarci.
Quella bambina adess0i ha 15 anni e conosce benissimo la sua storia.
Le voglio un bene infinito,la considero mia figlia a tutti gli effetti;e quando è nata sua sorella ne ho avuto la conferma:è mia figlia,il resto è solo biologia.
Ricordo quandi, verso i nove anni, ha deciso di chiamarmi papà,di sua iniziativa senza che nessun glielo chiedesse.
Quel giorno ho ringraziato Dio(proprio io che fino a 10minuti prima bestemmiavo x qualsiasi cosa ed ero entrato in Chiesa l'ultima volta x la prima comunione).
2006-11-16 00:38:17
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answer #1
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answered by Anonymous
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diamine, leggendo le risposte a questa domanda mi viene da pensare che, salvo in alcuni casi più realistici, si sia aperto il festival del buonismo, della carità cristiana e delle campagne antiabortiste. Però ogni risposta è legata quasi solo al "che colpa ne ha quel poveretto di bimbo" oppure a "una vita è sempre una vita". Ovvio...ma si fa presto a parlare quando non si è passato per ciò che è una violenza, una violazione del tuo intimo, del tuo corpo, del tuo io... figuriamoci che anche nel campo delle adozioni, il dubbio principale che viene ai futuri genitori, specialmente se hanno già altri figli, è "riuscirò a dare ad un figlio non mio lo stesso amore che do ai figli biologicamente miei?". Tolto qualcuno, cui ho dato un bel pollice in su, nessuno pensa a cosa può essere per quella donna rivivere in ogni momento che vede suo figlio i momenti della violenza, il sentirsi penetrata con forza da uno mai visto prima o da uno sconosciuto (intendendo con sconosciuto anche qualcuno che si conosce...ma che evidentemente non si conosce per cosa è in realtà)... sentirsi "sporca" dentro davanti al figlio e, ancora peggio, sentirsi violentata maggiormente quando il figlio chiederà "ma il mio papà chi è?"...e se si è sinceri il bambino si sentirà non amato, colpevole di esserci, nato non per amore e da una mamma che non voleva averlo....
E la vittima della violenza non potrà sentirsi in colpa quando capirà che per tante donne che abortiscono per necessità ce ne sono quasi altrettante che lo fanno perchè "un figlio mi limiterebbe la libertà" oppure perchè "mi nuocerebbe alla carriera o al fisico - analogamente a quelle che scelgono di non allattare per non rovinarsi il seno".
No, troppo facile essere buonisti....
La vita è una e è già tanto difficile da vivere con le sue vessazioni, le sue ingiustizie, i suoi mali - fisici e non - senza caricarci di ulteriori elementi che ci renderebbero impossibile dimenticare ciò che si è subito accumulandolo ulteriormente a ciò che dobbiamo continuamente subire.
Non mi curerò dei pollici in giù che sicuramente mi verranno dati...ma preferisco la sincerità all'esprimere giudizi senza che si pensi a mettersi davvero nei panni di chi subisce.
2006-11-15 20:10:16
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answer #2
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answered by Master X 6
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è pur sempre il frutto della violenza e se dovesse capitare a me abortirei piuttosto che guardare con odio un bambino che mi ricorderà per sempre quello che è successo
2006-11-16 00:53:11
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answer #3
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answered by Anonymous
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Io nn lo terrei mai, abortirei ad ogni costo, dovessi farlo coi ferri da calza.
Certo, il piccolo è innocente, ma vorrei dimenticare il prima possibile, e nn riuscirei probabilmente ad amarlo.
E nn me ne pentirei, mi conosco abbastanza da esserne certa.
2006-11-15 21:04:22
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answer #4
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answered by wassilisckhy 2
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E' difficile non voler bene ad un frutto così ma è altrettanto difficile accettarlo anche se non l'hai voluto tu! E' sempre un bimbo, che è venuto al mondo, per stare accanto alla sua mamma e quando la mamma se lo troverà accanto appena nato sono sicura che tutte le incertezze e le paure spariranno. Adesso parlo così, ma io per prima avrei paura ma sarei troppo vigliacca per ucciderlo. Spererei in continuazione e pregherei anche in continuazione per trovare confronto e la forza per amarlo e seguirlo a prescindere dalla condizione in cui è arrivato. A tutte le mamme che sono in una situazione simile dico.... CORAGGIO. Non abbiate paure, anche se sarà praticamente impossibile non averne. Pregate tanto e cercate conforto nelle persone che vi sono vicine che sicuramente sapranno confortarvi e appoggiarvi. Coraggio ragazze. Un bacio
2006-11-15 19:44:56
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answer #5
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answered by Ermione86 3
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da come scrivi credo che hai già deciso cosa fare...non posso darti torto... anche perchè non credo che lui o lei che tieni dentro di te sia cosciente (come dicono in tanti) tu ora hai bisogno di pensare a te
dimenticare ti sarà impossibile, mi auguro che tu possa ritrovare la tua felicità, con una persona con la P maiuscola
un abbraccio
2006-11-15 19:41:37
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answer #6
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answered by nonsipuòòò 5
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Una situazione molto delicata e particolare, pero` quello che hai dentro di te e` una vita, una vita innocente........che colpe ha oltre a venire al mondo non di sua spontanea volonta` ma a causa di una violenza crudele?
Mi viene rabbia al pensiero che per colpa di un essere spregevole devono soffrire non solo una ma due persone, una perche` viene violentata e l' altra perche` rischia di essere uccisa senza una colpa.
2006-11-15 19:28:03
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answer #7
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answered by ♥ℒαɗγ♥ 7
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Certo questa lettera ha una tenerezza angelica,
che fa pensare e meditare a lungo sul dono della maternità.
Quì si tratta di una maternità ottenuta con la violenza,
una maternità direi difficile da accettare.
Il momento che sta attraversando questa donna
può essere dei più complicati, il culmine di tante situazioni negative che l'hanno attanagliata nel tempo ed
è facile rinunciare a questa maternità ottenuta con la violenza. Abortire? La donna può liberarsi di questo "frutto", ma non del rimorso che ne consegue, se ha un minimo di coscienza, può non ascoltare la "voce flebile" della creatura che sta dentro di se. Eppure tanti motivi possono spingerla a questo gesto
quali la sua immaturità personale, il contesto sociale degradato in cui vive, l'ignoranza e la paura di non farcela.
Seppure quell'amore è stato strappato e non desiderato,
una donna può ascoltare la vocina di quel bimbo che non ha nessuna colpa di essere in quel grembo ed accettare la sua venuta con giubilo e scoprire alla fine che anche lei
può essere mamma ed alzare al cielo la sua creatura.
Quanto grande sarà questa donna se accetterà di farsi chiamare "mamma" dal quel frugoletto così piccolo.
Grazie Monica per la tua profonda sensibilità e
per il tuo senso materno. Rigeneri un po' Answers.
2006-11-15 19:27:23
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answer #8
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answered by Anonymous
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anke se frutto di una violenza è sempre un piccolo esserino ke cresce dentro di sè...sarà lo stesso il suo bambino..e quando l'avrà tra le braccia dimenticherà il dolore passato...
è il suo bambino e di nesun altro...soltanto suo....
se deciderà di non tenerlo...ci pensarà tutta la vita...avendone i rimorsi e i rimpianti...e in più si macchierebbe di una colpa più grande di chi ha usato la violenza....
un bambino è un dono di Dio...e se c'è...c'è un motivo:riempirti di felicità nonostante tutto....
2006-11-15 19:32:26
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answer #9
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answered by lunapiena1979 5
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non penso bisogni aggiungere altro a quello che hai scritto
2006-11-15 19:30:25
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answer #10
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answered by inblue 6
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