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io penso di no

2006-11-14 07:29:38 · 20 risposte · inviata da Anonymous in Giochi e passatempi Videogiochi

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/11_Novembre/14/giochi_violenti.shtml

2006-11-14 07:29:55 · update #1

lola ma xkè fino ad ora la tua risposta era l'unica con voto negativo!?!
ma hai fatto qualche "sgarro" a qualcuno?ahaha

2006-11-15 00:02:24 · update #2

x donald c: io mi riferivo proprio a Bully, effettivamente non avrebbe senso vietare i videogiuochi e non i film horror e la musica satanica, se potenzialmente uno è "psicopatico" troverà cmq un altro modo per sfogare il suo vero io

2006-11-15 00:03:56 · update #3

20 risposte

Se si vuole creare una società di psicopatici, no, anzi è consigliabile abbassarne il prezzo d'acquisto

2006-11-14 07:37:28 · answer #1 · answered by Anonymous · 0 0

Sarò un rompipalle ma vi posto una notizia apparsa un mese fa, sul sito del TGCOM a proposito di "CANIS CANEM EDIT" conosciuto da tutti come "BULLY" uno dei videogiochi più criticati degli ultimi anni.
Questa si è che coerenza:

Vi ricordate di Bully? Quel videogioco che aveva suscitato un mucchio di polemiche negli Stati Uniti perché, secondo i soliti bene informati, era un vero e proprio simulatore di bullismo. Anche in Italia si è sollevato un polverone, con il ministro dell'istruzione Fioroni a sventolare presunte recensioni del gioco e improvvisarsi consigliere natalizio, chiedendo ai genitori di non regalare ai figli un titolo del genere. Bene, scordatevi quel gioco. Per due semplici motivi: primo, Bully non esiste più. E' uscito in Italia, ed Europa, col titolo di Canis Canem Edit, ossia "Cane mangia cane". Secondo, Tgcom l'ha provato e ha scoperto che tutte, o quasi, le accuse erano pretestuose. Più che un simulatore di bullismo, siamo di fronte ad una commedia ambientata in una scuola. Non più violenta o dissacrante di un Porky's o di uno delle decine di film ambientati nei college americani.
Canis Canem Edit è un gioco complesso. Non solo perché i suoi creatori sono gli stessi della serie di Grand Theft Auto, da sempre una delle saghe che offre più possibilità ai videogiocatori, ma soprattutto per le tematiche trattate. Il protagonista si chiama Jimmy Hopkins ed è un ragazzo difficile. Cacciato da tutte le migliori scuole del paese, viene "depositato" dalla madre nella più dura: la Bullworth Academy. Abbandonato fuori dal cancello della scuola - la madre deve partire per la sua quarta luna di miele - dovrà fare i conti con un ambiente difficile, dai professori ai compagni. Imparerà a cavarsela, con le buone o con le cattive, e forse scoprirà che affetti e amici si possono trovare anche in un posto difficile.

Jimmy si fa una corsetta notturna
Il giocatore si troverà da subito a fare i conti con complesse meccaniche sociali, tipiche delle scuole in generale e in particolare di quelle americane. E quindi una divisione rigida tra i nerd, i palestrati, i rozzi, i bulli e i fighetti. Ognuno, ovviamente, con le sue regole e le sue dinamiche, nonché un abbigliamento ben codificato. Jimmy, in realtà, è uno spirito libero. Non gli piace ricevere ordini da nessuno, ma non è un cattivo ragazzo. E soprattutto non è un bullo. E' vero: nel gioco è possibile vessare i compagni più deboli, fare a botte praticamente con tutti e combinare scherzi anche pesanti.
Avete fatto i cattivi e ora vi tocca arare il campo da football

La libertà è assoluta, tipica dei giochi free roaming alla Grand Theft Auto. Ma Canis Canem Edit non premia questo genere di condotta. Aggredire chiunque e senza motivo provoca la reazione dei prefetti, che mantengono il servizio d'ordine all'interno della scuola. Si può poi provare a sfuggire, però il tutto risulta molto faticoso e anche un po' noioso. Il giocatore, quindi, non è stimolato a mantenere un atteggiamento da bullo. Anzi, aiutare i più deboli, fare amicizia con "gli sfigati" è molto più gratificante, sia da un punto di vista emotivo, sia da quello strettamente ludico, visto che le ricompense sono maggiori mantenendo una buona condotta piuttosto che una cattiva. Esemplari in questo senso sono le lezioni. Ogni giorno occorre frequentarne almeno due. Si può "marinare", scappando e dandosi ad altri compiti. Ma in realtà non conviene. E non tanto per la caccia all'uomo che si scatena se non vi trovano in classe, quanto per il fatto che andare a lezione fa partire minigiochi interessanti e divertenti, che migliorano, una volta completati, le abilità di Jimmy.
Lo skate vi fa muovere più velocemente

Sgomberato il campo dalle presunte accuse di "manipolare" la coscienza e la moralità di giovani videogiocatori, inducendoli in comportamenti antisociali, resta un ottimo gioco, forse uno dei migliori per una Playstation 2 avviata ormai verso il viale del tramonto. La storia è avvincente e i personaggi che si incontrano interessanti e problematici: dalla ragazza anoressica fino al ritardato mentale che viene aiutato proprio dal protagonista. Dai professori frustrati, fino al barbone che avrà come unico amico Jimmy. Varietà è la parola d'ordine. E così le missioni spaziano dall'uso della fionda alle corse in bicicletta o skateboard, dallo strisciare per recuperare oggetti particolari alle risse per aiutare qualche compagno in difficoltà.

Chi pensava che i pregiudizi verso le nuove forme d'arte nel 2006 fossero quasi azzerati, è accontentato. Canis Canem Edit ha fatto parlare molto di sè, quasi sempre a sproposito. Il ministro Fioroni, scommettiamo, non ha mai provato questo gioco, ma non ha mancato di dare i suoi consigli per gli acquisti. Stessa cosa ha fatto gran parte della stampa, soprattutto generalista, che si è scagliata in una crociata che puzza tanto di inutile caccia alle streghe. Almeno negli Usa il governatore di uno stato ha voluto provarlo prima di concedere il nulla osta per la commercializzazione. Si è messo sotto due giorni e poi ha scoperto, come noi, che in fondo Canis Canem Edit è solo un gioco. Non vuol lasciare insegnamenti morali, nè in un senso, nè nell'altro. Tra l'altro è anche vietato ai minori di 16 anni. Per non dire che è offensivo nei confronti dei ragazzi pensare che un videogioco, un film o un libro possano in qualche modo condizionare le loro coscienze. Se succede, non è colpa del videogioco, del film o del libro, ma forse di chi non ha saputo educarli a distinguere il bene e il male. O ha costretto dei giovani a cercare risposte dove non dovrebbero.

Gian Luca Rocco

P.S: Io ho provato il gioco.... l'ho anche finito e lo ritengo un gioco molto educativo sul piano personale.

2006-11-14 16:34:06 · answer #2 · answered by Anonymous · 3 0

Secondo me non è giusto vietarli...e continuare a citare determinati giochi, giudicandoli violenti e proponendo di vietarne la diffusione non fa altro che aumentarne la popolarità ed invogliare più persone a comprarlo...soprattutto chi non dovrebbe...come i ragazzini per esempio...
Trovo giusto specificarne i contenuti (e lo fanno)...specificarne la fascia d'età (e lo fanno)...cosa si vuole di più????
Secondo me sta all'intelligenza dei genitori controllare i figli piccoli...i più grandi riescono a capire che si tratta solo di un gioco...a me terrorizzano di più i telegiornali!!!

2006-11-14 19:42:38 · answer #3 · answered by vyolettes 3 · 1 0

penso anche io di no. altrimenti dovremmo vietare anche film violenti, libri violenti, cartoni animati ecc..
Il punto è che spesso chi scrive questi articoli, queste crociate contro i videogiochi, non sa che l'età media del giocatore italiano è di 26-27 anni. Si pensa che giochino solo i bambini. Ora, è giusto mettere dei bollini, ma che per la verità già ci sono, solo che chissà perchè sono gli stessi genitori a non guardarli, a non rispettarli.Non credo che se un bambino prende un film vm18 in un negozio insieme al genitore, quest'ultimo glielo compra:lo ripone sicuramente sullo scaffale. Invece coi videogiochi ci passano sopra.. non capisco davvero il perchè.

Poi non accetto le critiche ipocrite di una rivista come panorama, che sul suo bel sito ha una sezione dedicata al sesso con varie immagini ed è tutto facilmente accessibile con un click, senza password o nemmeno uno straccio di disclaimer.

Stiamo attenti a cosa giocano i bambini, ma non vietiamo la violenza dei videogiochi perchè, appunto, sono solo videogiochi, cose che nella vita non si farebbero mai. E se uno prende a botte un compagno, o uccide, non è certo colpa del videogioco, ma c'è qualcosa di molto piu grave sotto.

Saluti

2006-11-14 16:00:17 · answer #4 · answered by x_kellyolsen_x 4 · 1 0

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!! Lunga vita a Silent Hill, Half Life, Doom e Quake!!!!!!!!!!!!!!

2006-11-14 15:39:18 · answer #5 · answered by Nikos85MI 5 · 1 0

Si posso bandire giochi, film e canzoni violenti, ma nn è certo cosi che bandirai la violnza!!!

2006-11-15 13:25:12 · answer #6 · answered by santemanuele 2 · 0 0

NON FANNO NULLA I GIOCHI, ANZI, FANNO BENONE SE NON SE NE ABUSA!!!!

2006-11-15 09:46:32 · answer #7 · answered by MirKinO 3 · 0 0

No, nemmeno io ci credo visto che ne ho, ma, il vero problema, sono i figli minorenni che mandano i loro genitori a comprarli, i quali, non s'interessano se c'è qualcosa che non va (poi sono i primi a non saper leggere i contenuti descritti sulle scatole dei videogiochi e sono il primo a dire che non li conosco tutti i simboli usati devo prendere the Gateway e ripassarmeli) sarebbe meglio che i negozi si prendessero nota di tutti i compratori abituali e con la scusa di fare un'indagine tirare giù le informazioni necessarie riguardo ai figli così da bloccare eventuale vendita non "legalizzata".

2006-11-15 06:31:14 · answer #8 · answered by dodisnake 4 · 0 0

Io penso che i bambini non doverbbero crescere giocando con videogiochi violenti (lo stesso vale per film, libri, cartoni, ecc.). Per quanto riguarda gli adulti si spera che abbiano il cervello un po' più sviluppato per riuscire a capire che si tratta di un videogioco e non della vita reale... (ribadisco,...si spera..!!)

2006-11-15 04:22:44 · answer #9 · answered by valentinabrg 1 · 0 0

Anchio penso di no, basterebbe che le cassiere si rifiutassero di venderli a chi non ha l'età giusta per usarli e magari venissero messi in appositi scaffali separati da quelli per giochi adatti a tutti.

2006-11-14 16:57:27 · answer #10 · answered by Anonymous · 0 0

io nn ce li capisco mica i videogiochi violenti, tra l'altro nn ho la benchè minima pazienza per i videogiochi, ho lanciato in aria il gameboy di mio fratello solo perchè nel videogioco di harry potter quel maghetto malefico si rifiutava di fare quello che dicevo io.
secondo me è giusto vietare simili videogiochi ai bambini, visto che già nascono un pochino psicolabili e mentalmente esauriti, se in + gli si da in mano il videogioco in cui si ammazzano le persone, forse forse cresceranno con qualche disturbo.
che li vendano pure a tutti gli altri visto che è risaputo che gli amanti dei videogiochi al giorno d'oggi nn sono tanto i bambini, ma piuttosto i ragazzini dai 14 ai 19 anni e tutti quei giuggioloni dai 22 ai 40 che nn cresceranno mai (la classica popolazione della ps2 e tra poco 3 che passa il tempo libero a diventare una cosa unica con il divano, la consolle, la tv e il joystick....commenti a parte)

2006-11-14 16:41:35 · answer #11 · answered by Anonymous · 1 1

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