Joachim Bouflet ricostruisce un ipotetico diario scritto da Lucrezia Borgia poco prima di morire. Nel 1519 Lucrezia si guarda indietro e fa un bilancio dei suoi 39 anni di vita. Due i fili narrativi. Da una parte la storia personale, i drammi e le gioie di una giovane donna data tre volte in sposa secondo il variare del disegno politico di un padre d’eccezione, il papa Alessandro VI: nel 1493 a Giovanni Sforza di Pesaro, nel 1498 ad Alfonso d’Aragona, nel 1502 ad Alfonso d’Este. Dall’altra parte gli eventi politici: l’avvicendamento dei papi Alessandro VI, Pio III, Giulio II e Leone X; la guerra del papato dei Borgia contro i Francesi di Carlo VIII tra il 1494 e il 1498; la pace con i nemici d’oltralpe con l’ascesa al trono di Luigi XII; l’ascesa e la caduta del Valentino, dalle conquiste in Italia fino alla prigionia e alla morte in Spagna; la temuta fine di Ferrara sotto gli attacchi di Giulio II e la sua salvezza con l’ascesa al soglio pontificio di Leone X. Sullo sfondo le grandi corti rinascimentali: la Roma dei Borgia prima e dei della Rovere poi, la Firenze medicea, la Ferrara estense, la Mantova dei Gonzaga. E insieme , accanto alle figure mistiche delle “sante vive” (religiose di clausura molto influenti su Lucrezia) ,nomi come Leonardo, Machiavelli, Savonarola, Pico della Mirandola, Ariosto, Bembo, Erasmo, Tiziano, Raffaello e Michelangelo. Lo stile è elegante, il linguaggio elevato quanto basta a sembrare scritto da una donna nobile e colta, ma chiaro e di facile lettura. La tendenza continua a spiegare, chiarificare, specificare date, illustrare rapporti si deve all’ambizioso , ma perfettamente conseguito ,obiettivo dell’autore: raccontare quattro decenni di storia moderna come farebbe un divulgatore scientifico, suscitando l’interesse del lettore, dandogli e continuamente confermandogli l’impressione che la materia trattata sia completamente accessibile anche a lui.
Di colpo, nel corso delle pagine, vediamo apparire non più la nuova Messalina a cui siamo abituati, ma una grande dama, sballottata da un intrigo all’altro, invischiata suo malgrado nella grande politica. Ed è infine un felice affresco del Rinascimento quello che si scopre attraverso gli occhi di una donna celebre e infelice.Si scopre una donna luminosa e tormentata, che tenta di mantenere una coerenza di vita malgrado i conflitti che devastano l’Italia.Lungi dall’essere una biografia pesante e complessa, questa vita si legge come un romanzo in cui si ha il piacere di rituffarsi in un’epoca di fasti, di complotti, una pagina di storia che si declina attraverso la vita di una donna che ha segnato la sua epoca.
Ciao
2006-11-13 00:06:44
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answer #1
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answered by lupogrigio 7
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Purtroppo non l'ho ancora letto. Ma ha solo 360 pagine ed è scritto abbastanza grande. In un fine settimana ce la dovresti fare, almeno spero.
Nel 1519 Lucrezia si guarda indietro e fa un bilancio dei suoi 39 anni di vita. Due i fili narrativi. Da una parte la storia personale, i drammi e le gioie di una giovane donna data tre volte in sposa secondo il variare del disegno politico di un padre d'eccezione, papa Alessandro VI: nel 1492 a Giovanni Sforza di Pesaro, nel 1498 ad Alfonso d'Aragona, nel 1502 ad Alfonso d'Este. Dall'altra parte, gli eventi politici: l'avvicendarsi dei papi, la guerra contro i Francesi di Carlo VIII; l'ascesa al trono di Luigi XII; l'affermazione e poi la caduta del Valentino... Bouflet, storico, immagina il diario scritto da Lucrezia Borgia poco prima di morire.
Copiato da un sito su google.
2006-11-13 05:26:11
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answer #2
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answered by paolapoggi50 6
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