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della STORIA e della POLITICA??

2006-11-08 00:33:15 · 7 risposte · inviata da sylvia 4 in Scuola ed educazione Insegnamento

7 risposte

Machiavelli non è un puro teorico , inteso a costruire freddamente una teoria politica per così dire " in laboratorio " : le sue concezioni scaturiscono dal rapporto diretto con la realtà storica , in cui egli é impegnato in prima persona grazie agli incarichi che ricopre nella Repubblica fiorentina , e mirano a loro volta ad incidere in quella realtà , modificandola secondo determinate prospettive . Il suo pensiero si presenta così come una stretta fusione di teoria e prassi : la teoria nasce dalla prassi e tende a risolversi in essa . Alla base di tutta la riflessione di Machiavelli vi é la coscienza lucida e sofferta della crisi che l' Italia contemporanea sta attraversando : una crisi politica , in quanto l' Italia non presenta quei solidi organismi statali unitari che caratterizzano le maggiori potenze europee e appare frammentata in una serie di Stati regionali e cittadini deboli e instabili ; crisi militare , in quanto si fonda ancora su milizie mercenarie e compagnie di ventura , anzichè su eserciti " cittadini " , che soli possono garantire la fedeltà , l' ubbidienza , la serietà di impegno ; ma anche crisi morale , perchè sono scomparsi , o comunque si sono molto affievoliti , tutti quei valori che danno fondamento saldo ad un vivere civile , e che per Machiavelli sono rappresentati esemplarmente dall' antica Roma , l' amore per la patria , il senso civico , lo spirito di sacrificio e lo slancio eroico , l' orgoglio e il senso dell' onore , e sono stati sostituiti da un atteggiamento scettico e rinunciatario , che induce ad abbandonarsi fatalisticamente al capriccio mutevole della fortuna , senza reagire e senza lottare .

Ciao

2006-11-08 08:11:58 · answer #1 · answered by lupogrigio 7 · 0 0

Per prima cosa pensava che gli altri scrivessero correttamente il suo nome, non Macchiavelli, ma Machiavelli.

2006-11-08 08:41:04 · answer #2 · answered by Anonymous · 1 0

il fine giustifica i mezzi... ma non credo sia sufficiente... partiamo da qui!!!

2006-11-09 08:33:37 · answer #3 · answered by inblue 6 · 0 0

leggi il principe e vedrai....

2006-11-08 10:28:33 · answer #4 · answered by ver 2 · 0 0

...a parte che è Machiavelli..


La storia

Machiavelli ha una concezione ciclica della storia:" Tutti li tempi tornano, li uomini sono sempre li medesimi ". Ma ciò che allontana Machiavelli da una concezione deterministica della storia è l'importanza che pone nella "virtù" umana, nella capacità dell'uomo di cambiare il corso degli eventi a dispetto dell'esperienze del passato. Non a caso il Principe, nella conclusione, abbandona il suo taglio cinico e pragmatico per esortare i sovrani italiani, con una scrittura più solenne e venata di un certo idealismo, a riconquistare la sovranità perduta e a cacciare l'invasore straniero. Non c'è rassegnazione nel Principe, nè tantomeno sfiducia nei confronti dell'uomo.

La politica

Il pensiero di Machiavelli tende ad uno Stato che sia riorganizzato e reso saldo dalla capacità (virtù nel senso latino di virtus = coraggio, abilità) del Principe, uno Stato forte per armi proprie e saldo per fermezza di propositi, con volontà d'azione e sagacia nel governo di chi lo regge. Tali caratteristiche - sottolinea Machiavelli nella sua opera - consentirebbero al Principe di imporre la propria supremazia agli altri governanti italiani, riportando nella Penisola pace ed unità di intenti, sì da scoraggiare ogni minaccia straniera

2006-11-08 08:43:18 · answer #5 · answered by edikante 5 · 0 0

nella sua riflessione sulmondo egli riduce essenzialmente il piano della verità alla realtà, rinunciando a dire ciò che dovrebbe essere giusto ma limitandosi a dire iò che accade e perché. Nella sua visione della storia non appare allora alcun giudizio di tipo morale religioso ecc. , ma egli si limita a evidenziare i meccanismi che muovono la storia umana: gli interessi dei singoli e dei potenti in particolare... niente di più attuale, basta vedere quanti "principi" muovono oggi le redini della storia!

2006-11-08 08:42:30 · answer #6 · answered by liviogiorgioni 2 · 0 0

Machiavelli ha una concezione ciclica della storia:" Tutti li tempi tornano, li uomini sono sempre li medesimi ". Ma ciò che allontana Machiavelli da una concezione deterministica della storia è l'importanza che pone nella "virtù" umana, nella capacità dell'uomo di cambiare il corso degli eventi a dispetto dell'esperienze del passato. Non a caso il Principe, nella conclusione, abbandona il suo taglio cinico e pragmatico per esortare i sovrani italiani, con una scrittura più solenne e venata di un certo idealismo, a riconquistare la sovranità perduta e a cacciare l'invasore straniero. Non c'è rassegnazione nel Principe, nè tantomeno sfiducia nei confronti dell'uomo.

Machiavelli contava su di un principe capace di costruire un forte Stato nell'Italia centrale e di promuovere la liberazione dalle dominazioni straniere assicurando poi la vita indipendente della Penisola. Lo stato ideale del Machiavelli era idealizzato in quanto intendeva che un principe doveva prendere il sopravvento sugli altri staterelli, figurando al potere di un'immagine molto simile a quello del duca Valentino, ovvero Cesare Borgia. Tale speranza era connessa al giudizio storico sulle cause della catastrofe italiana, da lui ricondotta alla viltà dei principi che non avevano saputo e voluto armare eserciti propri, preferendo assoldare le pericolose e destabilizzanti milizie mercenarie. Nella sua opera il richiamo al riordinamento delle forze politiche e militari è, infatti, costante.

Emblematico è il modo di trattare argomenti delicati, quali le mosse necessarie al Principe per organizzare uno stato ed ottenerne uno stabile e duraturo consenso.Spesso alla figura evocata dal Principe di Machiavelli viene associata la figura di un uomo privo di scrupoli, di un cinismo estremo, nemico della libertà. Spesso gli viene anche associata la frase "il fine giustifica i mezzi", frase che mai enunciò.Questo perché la parola"giustifica" evoca sempre un criterio morale,mentre Machiavelli non vuole "giustificare"nulla,vuole solo valutare,in base ad un altro metro di misura,se i mezzi utilizzati sono adatti a conseguire il fine politico. Machiavelli nella stesura del Principe si rifà alla reale situazione che gli si presentava attorno, una situazione che necessitava essere risolta con un atto deciso, forte, violento. Machiavelli non vuole proporre dei mezzi giustificati da un fine, egli pone un programma politico che qualunque Principe voglia portare alla liberazione del da troppo tempo schiavo stato italiano, dovrà seguire. Fuori dai suoi intenti una giustificazione morale dei punti suggeriti, egli stende un vademecum necessariamente utile a quel Principe che finalmente vorrà impugnare le armi. Alle accuse di sola illiberalità od autoritarismo, si può dare una risposta leggento il capitolo IX, "De Principatu Civili", ritratto di un principe nascente dal e col consenso del popolo, figura ben più solida del Principe nato dal conseso dei "grandi", cioè dei grandi proprietari feudali. Non esiste un unico tipo di principato, ma per ogniuno troviamo un ampia trattazione di pregi e dei difetti.

In conclusione, il pensiero di Machiavelli tende ad uno Stato che sia riorganizzato e reso saldo dalla capacità (virtù nel senso latino di virtus = coraggio, abilità) del Principe, uno Stato forte per armi proprie e saldo per fermezza di propositi, con volontà d'azione e sagacia nel governo di chi lo regge. Tali caratteristiche - sottolinea Machiavelli nella sua opera - consentirebbero al Principe di imporre la propria supremazia agli altri governanti italiani, riportando nella Penisola pace ed unità di intenti, sì da scoraggiare ogni minaccia straniera.
ciao ciao !!!!!
www.wikipedia.org

2006-11-08 08:37:26 · answer #7 · answered by Anonymous · 0 1

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