E' l'"Ultimo canto di Saffo" di Leopardi. Amo molto questa poesia, come amo TUTTO Leopardi, prosa e poesia.
In particolare questo canto è così dolente, manifesto di un senso di infelicità, di esclusione, di inadeguatezza e di impotenza ("Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor. Negletta prole nascemmo al pianto, e la ragione in grembo de’ celesti si posa.") cha capita a tutti di provare. Ma nessun altro riesce a esprimerlo con questa poesia.
2006-11-07 21:17:32
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answer #1
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answered by Anonymous
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indubbiamente leopardi è uno dei + grandi poeti
nn ricordo molto le sue poesie
è passato un po' d tempo ormai
forse questa m trasmette
la pace della solitudine!
2006-11-09 12:35:14
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answer #2
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answered by OGM 3
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Dei miei studi di ragazzo ricordo il Leopardi come uno dei miei poeti preferiti, forse perchè sotto, sotto all'epoca avevo una visione pessimistica del mio futuro e, in generale, del genere umano.
La luna, poi, non la vedevo molto spesso tra i palazzi o almeno non tanto quanto la poteva ammirare lui all'epoca, soprattutto in un paese come doveva essere a quei tempi Recanati.
Quindi, ad essere sincero questo passo che tu hai ricordato mi riporta a quegli anni e, sinceramente, anche se so di non poterlo fare, mi piacerebbe tornarci per mutare quest'atteggiamento che mi ha fatto perdere tante belle occasioni di vita.
Al riguardo, menziono un altro passo di Leopardi, nella poesia "alla luna"
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai
silenziosa luna?
Infine ti posto un link in cui troverai riflessioni, tra gli altri, di Leonardo da Vinci e di Quasimodo. Buona lettura!!
http://www.brera.mi.astro.it/~stefano/calvino/rinaldini/luna_poesia.htm
2006-11-08 05:46:42
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answer #3
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answered by Anonymous
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